Lo Chiamavano Jeeg Robot

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Batman, Spider Man, Superman. Eroi mascherati che combattono il crimine il più delle volte grazie ai loro superpoteri. Se nel mondo del fumetto il nostro Bel Paese é sempre stato in grado di ritagliarsi uno spazio importante grazie a nomi di assoluto spessore (pensate solo a Dylan Dog, a suo modo un eroe) più difficile é il compito che deve svolgere il cinema nei confronti di un genere come quello supereroistico, sempre più in ascesa.

Grazie ai budget illimitati elargiti dalle grandi major, i film americani ispirati a persone che acquisiscono dei poteri sovrumani hanno monopolizzato tutti i mercati mondiali, aiutati anche da effetti speciali e cast di tutto rispetto. Qualcosa da noi però si sta muovendo, e dopo l'esperimento fatto con Il Ragazzo Invisibile da parte di Gabriele Salvatores, ecco affacciarsi sul mercato il nuovo film di Gabriele Mainetti: Lo Chiamavano Jeeg Robot (In uscita il prossimo 25 Febbraio). Un supereroe nostrano che non sbarcherà solamente nel cinema, ma che sarà accompagnato anche da un'iniziativa collaterale con l'universo fumettistico, che proviamo a raccontarvi in questo speciale.

Lo Chiamavano Jeeg Robot
In Esclusiva per Gamesurf, la copertina del fumetto realizzata da Giacomo 'Keison' Bevilacqua


Fumetto e pellicola, due punti di vista differenti



Partiamo dall'origine. Lo Chiamavano Jeeg Robot é un film che ci racconta la storia di Enzo Ceccotti (Claudio Santamaria) un ragazzo che vive a Roma nel quartiere di Tor Bella Monaca vivendo di piccoli furti. Un giorno, scappando dalla polizia, si butta nel Tevere entrando in contatto con un barile di materiale radioattivo. Da un giorno all'altro Enzo si troverà a dover convivere con una forza e una resistenza fuori da normale. Dopo un periodo di smarrimento dato dalla sua nuova condizione, deciderà di fare la sua parte mettendosi in mezzo ad una lotta tra bande che arrivano da fuori Roma, provando così a diventare un vero e proprio supereroe. Il film di Mainetti é stato presentato sia al Festival del Cinema di Roma che al Lucca Comics & Games, riscuotendo un buonissimo riscontro da parte della critica. Un esperimento che sembra quindi riuscito, e che si fonda su un modo di fare cinema diverso e coraggioso, mai visto in Italia.

Essendo un'opera che attinge moltissimo dal mondo fumettistico, Lucky Red ha pensato bene - in collaborazione con La Gazzetta dello Sport - di affiancare all'uscita della pellicola anche un vero e proprio fumetto ispirato al film. A differenza di quello che si potrebbe pensare (già in passato abbiamo assistito ad operazioni più o meno simili a questa) il fumetto basato su questo film punta ad offrire un prodotto creativamente nuovo, in grado di lavorare in maniera sinergica con la storia racconta dalla pellicola, e puntando ad unire due vere e proprie forme d'arte.

Clip: Silvano lo Sciamano


Non ci troveremo quindi davanti ad una versione a fumetti del film, un prequel o un sequel della storia racconta. L'opera scritta da Roberto Recchioni (Dylan Dog e Orfani) e disegnata da Giorgio Portelli e Stefano Simeone, prende solamente ispirazione dalla pellicola, andando semplicemente a sfruttare i personaggi del film ma raccontando una storia diversa, con dei punti di vista differenti e in grado di integrarsi con quelli raccontati dal lungometraggio. Una scelta fatta per offrire una visone d'insieme più completa ma lontana da qualsiasi forma di spoiler. Due universi paralleli che entrano in contatto ma che non si pestano i piedi tra di loro, evitando così di rovinare la visione (o la lettura) all'appassionato.

L'uscita di questo albo speciale, che precederà quella del film, é fissata per il prossimo 20 febbraio in abbinato al famoso giornale rosa sportivo al prezzo di 2.50€. Inoltre, l'uscita sarà arricchita dalla presenza di quattro differenti copertine da collezione, disegnate per l'occasione da 4 bravissimi artisti italiani: Leo Ortolani, Roberto Recchioni, Giacomo Bevilacqua e Zero Calcare.

Si tratta di un'iniziata interessante e ben studiata, che se dovesse funzionare, aprirebbe la strada ad altre simili, già molto utilizzate all'estero da diverso tempo. Se già sulla carta Lo Chiamavano Jeeg Robot si é rivelato un progetto interessante e coraggioso, la presenza di un'iniziativa di questo tipo aggiunge un ulteriore elemento che va a stuzzicare il nostro interesse. Siamo davvero curiosi di leggere questa storia e ovviamente di vedere il film!

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