We don't need another Hero: Chi è Mad Max
di
Parlare di Mad Max senza parlare di Mel Gibson é come parlare dei Beatles senza parlare di John Lennon. Anche se il quarto capitolo della serie vedrà come protagonista Tom Hardy, Mad Max é legato in modo indissolubile al volto di Mel Gibson.
Capitato quasi per caso alle audizioni del primo film (era lì per accompagnare un amico), Gibson é famoso per i suoi eccessi e i numerosi arresti, il più delle volte per guida in stato di ebbrezza e accuse razziste. Ma forse proprio questo carattere rissoso e irriverente, unito alle sue doti di interprete, é stato un ingrediente fondamentale di molte delle sue interpretazioni.
Mad Max esce nei cinema australiani nel 1979, ma in Italia arriva con il titolo di Interceptor, perché i nostri traduttori preferiscono un richiamo con il nome dell'auto, piuttosto che con quello del protagonista. Il regista esordiente George Miller realizza, con un budget irrisorio, uno dei più grandi successi cinematografici di sempre, specialmente nella storia del cinema australiano e in quella delle produzioni a basso costo.
Il film é ambientato in Australia in un futuro in cui l'umanità é tornata ad uno stato quasi primitivo. Le fonti di energia scarseggiano e la lotta per il loro possesso da origine a scontri brutali, in cui spesso hanno la meglio criminali senza scrupoli. Ed ecco che entra in scena Max Rockatansky, agente della Main Force Patrol, una squadra che ha il compito di contrastare la criminalità. Diventato, per errore, il bersaglio dei delinquenti cui dà la caccia, Max vede morire prima il proprio collega, poi la moglie ed il figlio.
E invece che arrendersi al dolore, Max inizia la sua vendetta personale, che lo porterà alla ricerca di tutti i colpevoli per ucciderli uno ad uno. A bordo di un'auto leggendaria, la V8 Interceptor (una Ford Falcon XB GT Coupé), l'agente Rockatansky si muove in uno scenario desolato, abitato da un'umanità sempre più brutale e barbara. Proprio questi elementi, oltre a contribuire al successo della pellicola, daranno un notevole input a uno dei filoni più fortunati degli anni '80, quello dei futuri distopici e post-apocalittici. Se i fan del film e dell'intera saga ne amano il forte impatto visivo e la violenza spesso usata dal protagonista, lo stesso non si può dire della censura italiana. Mad Max, infatti, al momento dell'uscita nelle nostre sale fu vietato ai minori di 18 anni e quando viene trasmesso subisce, il più delle volte, notevoli censure.
Dobbiamo attendere solo due anni per il seguito, Mad Max 2: The Road Warrior, che anche questa volta esce in Italia come Interceptor – Il guerriero della strada. La benzina é sempre più rara e Max, che vaga con la sua V8 alla ricerca del prezioso carburante, trova una raffineria di petrolio, protetta dalla Tribù del Nord. Ma la benzina custodita nella raffineria fa gola a molti, specialmente a Lord Humungus e ai suoi seguaci, un gruppo di banditi che cerca in ogni modo di impossessarsi delle ultime risorse di carburante. Questo secondo film si spinge ancora oltre, rispetto al primo, in termini di violenza. Non basta il contesto della vicenda, di per sé già catastrofico e incapace di dare molte speranze; Mad Max sembra aiutare i più deboli non tanto per scopi umanitari, quanto per raggiungere il proprio obiettivo, cioé impadronirsi della benzina e sconfiggere gli Humungus.
Ed é il 1985 quanto esce Mad Max – Beyond the Thunderdome, unico film della serie il cui titolo, in Italia, sia stato lasciato in versione originale (Mad Max – Oltre la sfera del tuono). La fama del terzo capitolo della saga é dovuta anche alla sua colonna sonora: We don't need another hero, cantato dalla voce graffiante e potente di Tina Turner, ottiene un enorme successo internazionale, non solo in quanto title-track ma anche come brano in sé. La stessa Turner é fra gli interpreti principali del film nei panni di Aunty Entity, regina di Bartertown, una città che sorge in mezzo al deserto. Anche senza la sua V8, andata distrutta nel film precedente, Max dovrà affrontare i nuovi nemici, cioé il guerriero mascherato Blaster e l'anziano Master, il guardiano della centrale elettrica della città.
A trent'anni dall'uscita del terzo capitolo sta per arrivare Mad Max – Fury Road: accanto a Tom Hardy, che presterà il volto all'antieroe Max, troveremo Charlize Theron nei panni di Furiosa. Questo quarto film porta con sé, com'é prevedibile, una serie di aspettative da parte dei fan della saga. Fan che, in oltre trent'anni, hanno sempre associato Mad Max a Mel Gibson. Riuscirà Tom Hardy a non farci rimpiangere il “vecchio” Max? Fra qualche giorno lo sapremo…
Capitato quasi per caso alle audizioni del primo film (era lì per accompagnare un amico), Gibson é famoso per i suoi eccessi e i numerosi arresti, il più delle volte per guida in stato di ebbrezza e accuse razziste. Ma forse proprio questo carattere rissoso e irriverente, unito alle sue doti di interprete, é stato un ingrediente fondamentale di molte delle sue interpretazioni.
Mad Max esce nei cinema australiani nel 1979, ma in Italia arriva con il titolo di Interceptor, perché i nostri traduttori preferiscono un richiamo con il nome dell'auto, piuttosto che con quello del protagonista. Il regista esordiente George Miller realizza, con un budget irrisorio, uno dei più grandi successi cinematografici di sempre, specialmente nella storia del cinema australiano e in quella delle produzioni a basso costo.
Il film é ambientato in Australia in un futuro in cui l'umanità é tornata ad uno stato quasi primitivo. Le fonti di energia scarseggiano e la lotta per il loro possesso da origine a scontri brutali, in cui spesso hanno la meglio criminali senza scrupoli. Ed ecco che entra in scena Max Rockatansky, agente della Main Force Patrol, una squadra che ha il compito di contrastare la criminalità. Diventato, per errore, il bersaglio dei delinquenti cui dà la caccia, Max vede morire prima il proprio collega, poi la moglie ed il figlio.
E invece che arrendersi al dolore, Max inizia la sua vendetta personale, che lo porterà alla ricerca di tutti i colpevoli per ucciderli uno ad uno. A bordo di un'auto leggendaria, la V8 Interceptor (una Ford Falcon XB GT Coupé), l'agente Rockatansky si muove in uno scenario desolato, abitato da un'umanità sempre più brutale e barbara. Proprio questi elementi, oltre a contribuire al successo della pellicola, daranno un notevole input a uno dei filoni più fortunati degli anni '80, quello dei futuri distopici e post-apocalittici. Se i fan del film e dell'intera saga ne amano il forte impatto visivo e la violenza spesso usata dal protagonista, lo stesso non si può dire della censura italiana. Mad Max, infatti, al momento dell'uscita nelle nostre sale fu vietato ai minori di 18 anni e quando viene trasmesso subisce, il più delle volte, notevoli censure.
Dobbiamo attendere solo due anni per il seguito, Mad Max 2: The Road Warrior, che anche questa volta esce in Italia come Interceptor – Il guerriero della strada. La benzina é sempre più rara e Max, che vaga con la sua V8 alla ricerca del prezioso carburante, trova una raffineria di petrolio, protetta dalla Tribù del Nord. Ma la benzina custodita nella raffineria fa gola a molti, specialmente a Lord Humungus e ai suoi seguaci, un gruppo di banditi che cerca in ogni modo di impossessarsi delle ultime risorse di carburante. Questo secondo film si spinge ancora oltre, rispetto al primo, in termini di violenza. Non basta il contesto della vicenda, di per sé già catastrofico e incapace di dare molte speranze; Mad Max sembra aiutare i più deboli non tanto per scopi umanitari, quanto per raggiungere il proprio obiettivo, cioé impadronirsi della benzina e sconfiggere gli Humungus.
Ed é il 1985 quanto esce Mad Max – Beyond the Thunderdome, unico film della serie il cui titolo, in Italia, sia stato lasciato in versione originale (Mad Max – Oltre la sfera del tuono). La fama del terzo capitolo della saga é dovuta anche alla sua colonna sonora: We don't need another hero, cantato dalla voce graffiante e potente di Tina Turner, ottiene un enorme successo internazionale, non solo in quanto title-track ma anche come brano in sé. La stessa Turner é fra gli interpreti principali del film nei panni di Aunty Entity, regina di Bartertown, una città che sorge in mezzo al deserto. Anche senza la sua V8, andata distrutta nel film precedente, Max dovrà affrontare i nuovi nemici, cioé il guerriero mascherato Blaster e l'anziano Master, il guardiano della centrale elettrica della città.
A trent'anni dall'uscita del terzo capitolo sta per arrivare Mad Max – Fury Road: accanto a Tom Hardy, che presterà il volto all'antieroe Max, troveremo Charlize Theron nei panni di Furiosa. Questo quarto film porta con sé, com'é prevedibile, una serie di aspettative da parte dei fan della saga. Fan che, in oltre trent'anni, hanno sempre associato Mad Max a Mel Gibson. Riuscirà Tom Hardy a non farci rimpiangere il “vecchio” Max? Fra qualche giorno lo sapremo…