Maggie Smith: omaggio a una vita e una carriera straordinarie

Il nostro ricordo della vita e della carriera di Maggie Smith

di Chiara Poli

Due Premi Oscar come migliore attrice non protagonista, quattro Emmy Awards e tre Golden Globes che non bastano a riassumere una vita e una carriera straordinarie.

Maggie Smith è morta oggi, 27 settembre 2024, all’età di 89 anni.

Ma Margaret Natalie Smith, classe 1934, inglese d.o.c., ha lasciato il segno nelle vite di tutti noi in molti modi. E ci resterà sempre accanto

Una carriera eccezionale


I suoi ruoli iconici, dalla professoressa McGrannitt nella saga di Harry Potter all’indomabile Contessa di

Grantham di Downton Abbey, hanno scritto un pezzo di storia del cinema e della TV.

Maggie Smith, così aveva scelto di chiamarsi in modo semplice, come la chiamavano gli amici, anche per la sua carriera, debutta proprio sul piccolo schermo nel 1955.

Prende parte a diverse serie della BBC e, dopo una comparsata nel 1956, debutta ufficialmente anche sul grande schermo nel 1958 con il film Senza domani.

Continua a dividersi fra piccolo e grande schermo, senza dimenticare la passione per il teatro.

Nel 1965 è Desdemona nell’Otello con Laurence Olivier e Derek Jacobi, ruolo che le fa guadagnare la sua prima nomination agli Oscar.

L’ambita statuetta arriva qualche anno dopo, nel 1970, per il ruolo da protagonista ne La strana voglia di Jean, diretta dal regista de L’avventura del Poseidon, Ronald Neame.

Nel 1973 con In viaggio con la zia del grande George Cukor ottiene un’altra candidatura come miglior attrice agli Oscar.

Recita accanto a Rex Harrison in Masquerade, è nel cast di cult movie come Invito a cena con delitto, Assassinio sul Nilo, Delitto sotto il sole, Camera con vista (e arriva un’altra candidatura agli Oscar) e tanti altri.

Tutti i generi, fra piccolo e grande schermo


Spazia attraverso tutti i generi, dal fantasy con Hook - Capitan Uncino al musical commedia con Sister Act, al dramma con Un tè con Mussolini.

Continua a dividersi fra cinema e TV sempre con successo, comparendo ne Il giardino segreto, Tutti gli uomini del Re, David Copperfield.

Nel 2001 è Constance Trentham in Gosford Park, il film che le regala il suo secondo Oscar e nel 2002 apre le danze nella saga di Harry Potter nei panni della professoressa McGrannitt, diventando un’icona per grandi e piccini in tutto il mondo.

Recita ne La famiglia omicidi, Becomong Jane, Quartet, Marigold Hotel e Ritorno al Marigold Hotel, e naturalmente Lady in the Van, il prezioso adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo di Alan Bennett. Uno dei suoi ruoli più commoventi e memorabili.

Nel 2010 entra nel cast di una delle migliori (e più amate) serie TV di tutti i tempi: Downton Abbey, in cui interpreta lo spassoso e memorabile personaggio di Violet Crawley, la Contessa di Grantham.

Riprende il ruolo nei film tratti dalla serie e nel 2023 recita accanto a Kathy Bates e Laura Linney in The Miracle Club, il suo ultimo film uscito.

Ma l’ultimo ruolo che aveva accettato era quello di Brumhilde Pomsel in A German Life, storia della vita della controversa figura storica della segretaria del ministro della propaganda nazista: Joseph Goebbels.

Un'eredità preziosa


Nella vita privata, dopo il primo matrimonio con Robert Stephens, sposato nel 1967 e padre dei suoi due figli,  Chris e Toby, oggi entrambi attori, nel 1975 sposa il suo grande amore, lo sceneggiatore Beverley Cross, al suo fianco per oltre vent’anni. Cross muore nel marzo del 1998, lasciando la vedova e intenzionata a non sposarsi mai più.

Maggie Smith, bella e con quell'aria adorabilmente snob che sapeva fingere di avere - ma chi la conosceva afferma che era tutta una messa in scena - ha spaziato fra i generi, ha lavorato con alcuni fra gli interpreti e i registi più apprezzati di sempre e si è fatta amare da tante diverse generazioni di appassionati di cinema e TV.

Oggi ci ha lasciati, portando a compimento il suo viaggio terreno, ma grazie al suo talento continuerà a far parte delle nostre vite e di quelle di tutti i futuri spettatori delle opere d’arte che ci ha lasciato come preziosissima eredità.

Buon viaggio, Maggie. Ci mancherai tanto.