Maratona Michael Myers: guida di visione a tutti i film di Halloween
I film del ventennale di Halloween
- Halloween - 20 anni dopo (1998)
- Halloween - La resurrezione (2002)
Per festeggiare i 20 anni della saga di Halloween Jamie Lee Curtis acconsente a tornare a vestire i panni di Laurie in un film che ne “spiega” la morte fuori scena e la porta sul set insieme alla madre Janet Leigh (che fu protagonista in Psycho).
In Halloween - 20 anni dopo (1998) compare il figlio di Laurie, la cui finta morte era stata architettata dal dottor Loomis proprio per tenerla al sicuro da Michael. Seguirà un inevitabile secondo capitolo, inviso ai fan perché porterà per la prima volta su schermo la morte, vera e propria, di Laurie. Dopo vent’anni di tentativi, Michael avrà la meglio, scontentando però gli appassionati e snaturando una saga basata sulla dualità tra il killer di Halloween e la sua vittima designata.
Il reboot di Halloween di Rob Zombie
- Halloween - The Beginning (2007)
- Halloween II (2009)
Scritta e diretta dal cultore del genere Rob Zombie, la duologia di Halloween iniziata nel 2007 funziona da prequel del film originario e, secondo molti fan, andrebbe vista proprio dopo il film cardine del 1978.
In questi due film viene esplorata l’infanzia di Michael e il suo legame con Laurie, focalizzandosi sul passato dei due personaggi prima di tornare al presente e scrivere una versione alternativa della storia, con interpreti differenti.
La volontà di Zombie di non pasticciare con la versione originale e l’evoluzione discreta del suo dittico gli hanno riservato un certo favore tra i fan, oltre a un buon successo di botteghino.
La nuova trilogia di David Gordon Green
- Halloween (2018)
- Halloween Kills (2021)
- Halloween Ends (2022)
Dopo il successo del primo titolo di Halloween era nata una saga, che né Carpenter, né Hill, né tantomeno Curtis potevamo prevedere quanto sarebbe successo dopo e a quanti di loro Halloween sarebbe sopravvissuto.
Halloween infatti è uno dei franchise che è sopravvissuto anche al suo creatore. La trilogia firmata da David Gordon Green, nuovo nome molto amato del horror, vuole in qualche modo “riparare” ai film peggiori della saga, soprattutto riscrivendo un evento che i fan non hanno mai davvero accettato: la morte di Laurie.
Quest’ennesimo reboot di Halloween, iniziato nel 2018, è un trittico di film che cambia la stessa trama del franchise, diventandone una versione alternativa. S’inserisce direttamente dopo l’evento fondativo e di fatto cancella quanto successo nelle pellicole successive. Funge quindi da punto di partenza perfetto per chi i film originali non li ha visti, fornendo una “versione aggiornata” della lunga e spesso contraddittoria storia iniziale di Myers, tentando di riparare ad alcuni errori.
No, Laurie non è morta, ma è pronta a mettere la parola fine al suo confronto con Michael, 40 anni dopo essergli sopravvissuta per la prima volta. Quattro decenni che Michael Myers ha trascorso sotto cure psichiatriche, prima che la realizzazione di uno speciale dedicato ai suoi delitti da parte di un’incauta troupe ne risvegliasse la furia omicida.
La nuova trilogia di Halloween riscrive la storia di Laurie e Michael, richiamando anche Nick Castle, l’interprete originale di quest’ultimo. Quella di Gordon Green è la storia di una famiglia che si contrappone a un singolo. Laurie e le donne del suo “clan” (due generazioni di sopravvissute) sono indissolubilmente legate al ricordo traumatico della loro matriarca e più che pronte lottare per uccidere il loro nemico.
Si trovano di fronte però a lutto inaspettato: quello di John Carpenter stesso, coinvolto come produttore esecutivo, che scompare prima della conclusione della saga. David Gordon Green si ritrova da ammiratore e collaboratore a gestirne la pesantissima eredità: la sua trilogia di Halloween è anche e soprattutto un omaggio al genio di Carpenter e Hill. Un tentativo di rivedere le loro idee geniali e di dare nuova linfa al franchise, spingendo l’acceleratore su un’evoluzione sovrannaturale: sin da Halloween Kills, secondo dei tre film che dovrebbero (condizionale d’obbligo) dare un nuovo e definitivo finale alla storia, appare chiaro che Myers trascende l’umanità ed è immortale, inarrestabile.
Halloween, Halloween Kills e Halloween Ends hanno segnato il ritorno al successo della saga di Michael Myers e il suo ingresso nel panorama moderno del genere horror. Il successo commerciale dell’operazione ricorda il primo, storico film: costato 10 milioni di dollari, Halloween (2018) ne incassa oltre 70, permettendo al regista di proseguire con la sua idea, lui che inizialmente aveva anche valutato di girare i primi due film insieme per risparmiare sul budget.
Se Halloween è un film importante per capire come è cambiato il franchise, il sequel Kills è cruciale per capire quale sia il suo vero scopo: la storia da Michael Myers si sposta sui sopravvissuti, sulle loro cicatrici. Halloween diventa ancor di più (pur essendo sempre stato) il racconto di un’America ferita dalla sua stessa violenza che si organizza e reagisce come sa e come può, finendo involontariamente e dissennatamente per alimentare ancor di più il Male da cui è perseguitata. Una metafora potente, forse il vero grande lascito di questa nuova trilogia.
In questi giorni scopriremo con Halloween Ends come (e se) Gordon Green abbia davvero intenzione di porre fine alla storia di un killer inarrestabile e di un trauma inesauribile.