8 fatti per capire davvero May December
May December è un film volutamente sfuggente e ambiguo: questi 8 fatti ti aiuteranno a fare un po’ di chiarezza su questa storia complessa e affascinante.
May December è un film tanto bello quando sfuggente ed è stato realizzato proprio per lasciare lo spettatore costantemente in difficoltà. È una delle caratteristiche più pronunciate dei film del regista Todd Haynes (Carol, Lontano dal Paradiso). Il cineasta sesso ricorda come gli piaccia “inserire dei vuoti” nelle sue storie, delle mancanze che sta poi allo spettatore riempire.
Succede anche con May December, un film che, come Haynes ha spiegato: “racconta il ritratto di una donna, che poi si sdoppia e diventa quello di una persona vera e dell’attrice che si prepara a interpretarla in un film, fino a far emergere a poco a poco il vero protagonista del film, il marito della prima”.
C’è dunque di che essere confusi e perplessi: May December attira il pubblico in sala con i nomi di richiamo delle sue protagoniste - Natalie Portman e Julianne Moore - regalando grandi interpretazioni, ma poi conserva gelosamente i suoi segreti.
Conoscere il dietro le quinte del film e alcuni particolari della sua lavorazione può aiutare a fare un po’ di luce su quello di cui il film parla e capirlo molto, molto più a fondo.
Puoi leggere anche la recensione di May December.
Ecco 8 fatti che dovresti conoscere per capire meglio May December di Todd Haynes:
- Il significato del titolo
- La storia vera su cui è basato
- La sceneggiatura
- L’aiuto di Jessica Alba
- Il legame con Julianne Moore
- La musica “riciclata”
- Le quaglie di Charles Melton
- La scena cult degli hot dog
1 - Il titolo
Più che un mistero, un lost in translation involontario. Nessuno spettatore anglofono s’interroga sul significato del titolo May December, perché è un’espressione piuttosto comune in inglese. Maggio e dicembre sono due mesi molto distanti tra loro nel calendario: l’espressione li accosta per fare riferimento a relazioni e rapporti caratterizzati da un profondo divario d’età.
Nel film la protagonista Gracie ha 23 anni più del marito: si sono conosciuti quando lui aveva solo 13 anni e lei era una moglie e madre 36enne.
2- La storia vera dietro il film
May December è liberamente ispirato a un famoso caso di cronaca statunitense degli anni ‘90. Nel 1997 l’insegnante 34enne Mary Kay Letourneau fu al centro di uno scandaloso processo giudiziario e mediatico per aver abusato di un suo studente 12enne. Scontò 7 anni e mezzo di prigione dopo aver avuto rapporti sessuali reiterati col ragazzo e aver dato alla luce in carcere a due figli concepiti con lui.
Così come nel film, anche nella realtà Letourneau sostenne di essere innamorata del ragazzo. Una volta uscita di prigione, i due si sposarono, rimanendo insieme per 15 anni. Si sono separati nel 2019.
Il riferimento del film a questo famoso caso giudiziario è evidente anche nell’aspetto e nel carattere del personaggio di Julianne Moore, disegnato su quello di Mary Kay Letourneau, di cui riprende anche un caratteristico difetto di pronuncia.
3 - La coppia dietro a May December
C’è un’altra coppia legata a May December che vale la pena di raccontare: quella formata Alex Mechanik e Samy Burch, sceneggiatori della pellicola. Samy Burch ha ideato il soggetto e scritto buona parte del copione, assistita dai consigli del marito e compagno di lavoro.
Una prima sceneggiatura impressionante per qualità e profondità, che è valsa a entrambi una candidatura ai premi Oscar (l’unica raccolta dal film). Burch e Mechanik erano la terza coppia di lavoro e di vita a competere per un Oscar alla sceneggiatura nel 2024 oltre a Greta Gerwig e Noah Baumbach per Barbie e Justine Triet e Arthur Harari per Anatomia di una caduta: una coincidenza sorprendente.
Il traguardo di Samy Burch però è ancora più sorprendente, considerando che lei e il marito (entrambi tentati anche dalla regia) sono di fatto esordienti, se si escludono un paio di cortometraggi a cui hanno lavorato.
Come sono arrivati a lavorare con Haynes?
4 - L’aiuto di Jessica Alba
Se oggi vediamo May December completato, il merito è in buona parte di Jessica Alba. È stata proprio lei a scoprire la sceneggiatura di Samy Burch e a pensare di produrla con la sua compagnia. Quando però ha capito di non riuscire a farlo, ha contattato l’amica Natalie Portman, che aveva appena fondato la sua casa di produzione, passandole il copione.
Portman da tempo inviava copioni a Todd Haynes, regista con cui sognava di lavorare e di cui ammirava la filmografia. Nessuna sceneggiatura da lei proposta però era nelle corde del regista, almeno fino a May December. Il regista è rimasto da subito colpito “dal modo incredibilmente trattenuto con cui raccontava i personaggi, rivelandoli il meno possibile”.
Essendo un film prodotto senza il supporto degli studios, la lavorazione è stata incredibilmente concentrata: l’intera pellicola è stata girata a Savannah (località “pittoresca” della Georgia) in soli 23 giorni.
5 - Il legame con Julianne Moore
È stato Todd Haynes a volere a bordo Julianne Moore al fianco di Natalie Portman. May December segna la quinta collaborazione tra l’attrice e Haynes, dopo Sage, Lontano dal Paradiso, Io non sono qui e La stanza delle meraviglie. In merito al loro rapporto lavorativo, Moore ha spiegato che “lavorare con Todd è meraviglioso perché io lo capisco davvero. Sul set con lui il lavoro è molto meno complesso che altrove perché come regista si fa carico di talmente tanti aspetti delle riprese che a me non rimane che recitare”.
Moore e Portman non avevano mai lavorato prima insieme e si conoscevano di vista, per essersi incontrate innumerevoli volte a premiazioni, red carpet e festival cinematografici.
6 - La musica “riciclata”
Difficile non notare l’intensa colonna sonora di May December, inserita nel film quasi a spezzare l’attenzione del pubblico, a sottolineare la finzione di Hollywood che ricostruisce “una storia vera” e le menzogne quotidiane con cui quella storia viene messa in scena dai suoi protagonisti.
Le musiche di May December sono una rielaborazione di Marcelo Zarvos di una colonna sonora precedente. Il tema di pianoforte ricorrente è quello del film “Messaggero d'amore” di Joseph Losey, film dimenticato del 1971. La colonna sonora venne composta da Michel Legrand, leggendario musicista francese autore di oltre 200 colonne sonore e vincitore di 3 Oscar.
Haynes vide una replica del film in TV qualche tempo prima di venire contattato da Portman per il progetto. Rimase molto colpito da quanto fosse potente la colonna sonora del film, quanto la pellicola faticasse a trasmettere emozioni forti quanto quel pianoforte.
Sul set di May December, nelle scene senza dialogo, decise di far suonare proprio il tema di “Messaggero d'amore”. Arrivato in sala di montaggio, utilizzò la musica per un primo montato del film, capendo che ormai era inestricabilmente legato a quel piano, ma con finalità opposte dal film originario.
Così Marcelo Zarvos ha realizzato una rielaborazione di quella colonna sonora per il film.
7 - Le quaglie di Charles Melton
Per l’attore di Riverdale Charles Melton quello in May December è stato il ruolo della rivelazione, con cui è andato a caccia della sua prima nomination agli Oscar. Non male per un interprete che, prima di lavorare con Todd Haynes, era considerato un belloccio delle serie TV.
Melton è salito subito a bordo quando gli è stata proposta la parte “scoprendo in Joe sentimenti che non facevo fatica a pensare miei”. Non deve essere stato facile per lui, con una carriera in corso di costruzione, confrontarsi così da vicino con due nomi consacrati del cinema mondiale come Julianne Moore e Natalie Portman. Melton però riesce poco a poco a prendersi la scena, fino alle intense scene finali sul tetto e alla cerimonia del diploma, in cui trasmette forti emozioni con grandissima intensità.
Per interpretare Joe, il 36enne marito di Gracie rimasto “intrappolato” nel legame che ha definito la sua vita, Melton ha dovuto perdere la sua forma fisica impeccabile…anche se non si direbbe. Todd Haynes gli ha chiesto di prendere peso ma, data la breve lavorazione del film, è stato una sorta di work in progress.
Nella scena della cena. casa di Gracie e Joe per esempio, Melton ha mangiato per tutto il tempo le quaglie fritte che aveva nel piatto, facendosele continuamente portare di nuovo, “ingrassando” in tempo reale.
8 - La scena cult degli hot dog
È la scena più memorabile del film, che lascia tutti spiazzati. All’inizio della pellicola Gracie apre il frigo della cucina, uno zoom la rincorre e, con aria drammatica, prorompe: “non credo che abbiamo abbastanza hot dog”. Attacco di un passaggio di pianoforte emozionante, intenso, melodrammatico. Risatine in sala.
La scena degli hot dog è volutamente camp, ridicola, ma ci consegna una delle chiavi di lettura del film. La vita di Gracie è “messa in scena” come una soap opera a cui talvolta finisce per somigliare, così come il film con le sue luci smarmellate, la sua musica enfatica.
Scopriamo poi che si trasforma in una crisi ogni ordine cancellato delle torte, ogni odore di fumo che contamina la camera da letto, ogni piccolo intoppo che “spezza” la finzione in cui Gracie è una donna conquistata dal marito e non una predatrice sessuale che tiene ancora intrappolata la sua vittima, che è invecchiata senza mai crescere. Ogni rottura della perfezione che si è costruita attorno, della femminilità che le è stata insegnata, dell’ingenuità aggressiva e sicura di sé che irradia, è intensamente drammatica, stressante.
May December però non si concentra su questa storia in quanto true o crime, quanto piuttosto sull’uso mercenario che Hollywood fa di queste storie per raccontarsi narcisisticamente, in un atteggiamento predatorio, manipolatorio e egocentrico non dissimile a quello di Gracie. A cui Elizabeth somiglia sempre più e non solo per la bravura mimetica di Natalie Portman. È questa la chiave di lettura grazie a cui capire meglio May December.