Mel Brooks
Io sono diverso dagli altri Robin Hood: non sono uno che balla coi lupi! .
Robin Hood, Robin Hood-Un uomo in calzamaglia, 1993
Quando arrivò nei cinema americani, Per favore, non toccate le vecchiette fu un vero flop. Il film, il cui titolo originale era The Producers, si aggiudicò però un premio Oscar nel 1969 alla miglior sceneggiatura, contribuendo ulteriormente alla notorietà del suo regista: Mel Brooks, al secolo Melvin Kaminsky (classe 1926), all'epoca non era certo sconosciuto. Dopo aver combattuto nella Seconda Guerra Mondiale, si era fatto le ossa come cabarettista nei locali di New York, sua città natale, riuscendo poi ad affermarsi come autore di testi per la televisione grazie alla sua comicità. L'insuccesso al botteghino non arresta Brooks, intenzionato a continuare sulla strada del cinema, anche perché da questa prima pellicola emergono già i tratti salienti del suo stile. Ironico, dissacrante, irrispettoso, Per favore, non toccate le vecchiette vede lo stesso Brooks in veste di attore, regista e sceneggiatore. Brooks e Gene Wilder (suo grande amico e collaboratore) interpretano due produttori di Broadway decisi a mettere in scena il peggior spettacolo possibile, nella speranza di fare un fiasco totale: ciò dovrebbe servire ad ottenere un enorme guadagno partendo da un budget molto ridotto. Lo spettacolo, scritto da un ex-fedelissimo di Adolf Hitler, si intitola appunto Primavera per Hitler, delirante omaggio musicale al nazismo e ai suoi protagonisti. Da questo film é stato tratto un fortunatissimo musical di Broadway, nonché un remake con Matthew Broderick e Nathan Lane.
Il 1974 é, per Mel Brooks, un anno da ricordare. Prima con Mezzogiorno e mezzo di fuoco e poi con Frankenstein Junior, arriva il meritato successo di pubblico e di critica. Entrambi i film sono parodie di due generi molto amati dallo spettatore americano (e non solo), cioé il western e l'horror. La parodia é una caratteristica fondamentale del cinema di Brooks, capace di sfruttare situazioni, personaggi e cliché noti a tutti per ridere delle contraddizioni e delle assurdità non solo dei film che cita, ma anche dell'intera società americana. Lo sceriffo afroamericano Bart (Cleavon Little), protagonista di Mezzogiorno e mezzo di fuoco, é un'aperta provocazione contro il razzismo, che negli Stati Uniti degli anni '70 era un problema quanto mai attuale. Bart viene infatti assunto da Hedley Lamarr, procuratore senza scrupoli deciso a speculare sulla costruzione della ferrovia, per indignare gli abitanti di Rock Ridge e indurli a fuggire dalla città, così da lasciare a Lamarr il terreno libero per i suoi scopi.
Ma sono soprattutto i protagonisti di Frankenstein Juniora rendere Mel Brooks uno dei più celebri registi comici a livello mondiale. Troviamo l'immancabile Gene Wilder, questa volta nei panni del dottor Frankenstin, che ha modificato il suo cognome originale, Von Frankenstein, per non essere associato al nonno, un barone noto per le sue strane teorie mediche. Accanto a Wilder c'é Marty Feldman, alias Igor, aiutante del dottor Frankenstein. Le battute di questo film sono entrate a far parte del linguaggio comune, non solo negli Stati Uniti, anche grazie all'abilità dei traduttori, in grado di mantenere inalterato il tono del film nel passaggio da una lingua all'altra. Se la storia di Mary Shelley era già stata raccontata al cinema in tante versioni, quella di Brooks é diventata sicuramente una delle più famose, grazie ad una perfetta miscela di parodia e creatività.
Facciamo un salto in avanti di diversi anni per dimostrare che Mel Brooks non ha pietà di nessuno, neanche di Guerre stellari. Nel 1987 esce infatti Balle spaziali, nel quale il regista di Brooklyn prende di mira la saga di Lucas, senza disdegnare citazioni e incursioni anche in altri film di fantascienza (vedi Alien e 2001: Odissea nello spazio). La principessa Leila, il prode Ian Solo, nonché i loro alleati ed antagonisti vengono rivisitati in chiave comica, dando vita ad una parodia che riesce a piacere anche ai fan dei film di Lucas. Fra i personaggi più efficaci del film ricordiamo Pizza Margherita, un Jabba The Hutt che, come suggerisce il nome stesso, é composto interamente da pizza. Nella versione americana il suo nome era Pizza the Hut, ottenendo così un doppio richiamo: non solo a Jabba, ma anche alla catena di fast-food chiamati appunto Pizza Hut. Un altra, geniale invenzione comica di Balle spaziali é il canuomo Rutto (John Candy), parodia di Chewbecca, un incrocio fra uomo e cane che si autodefinisce il migliore amico di se stesso.
Nel 1993 é la volta di Robin Hood - Un uomo in calzamaglia, che esce in un momento della storia del cinema in cui la figura del leggendario fuorilegge é tornata alla ribalta. Ma dei tanti film su Robin Hood, quello maggiormente parodiato da Brooks é Robin Hood - Principe dei ladri, interpretato da Kevin Costner. Il Robin Hood di Mel Brooks dichiara senza problemi di essere diverso dai precedenti: la citazione che abbiamo messo in apertura é una frase pronunciata dal protagonista, l'attore inglese Cary Elwes. Paradossalmente, il primo inglese ad interpretare Robin Hood in un film di Hollywood fu proprio Elwes, perché fino a quel momento il ruolo era stato affidato solo ad attori americani.
Due anni dopo, nel 1995, Leslie Nielsen é Dracula in Dracula morto e contento, parodia non solo del romanzo di Stoker ma anche del film diretto da Francis Ford Coppola.
Thomas Renfield (Peter MacNicol), giunge in Transilvania per incontrare il conte Dracula, che vorrebbe acquistare una casa a Londra, ma viene schiavizzato dal conte e, creduto pazzo, rinchiuso in un manicomio della capitale inglese. Nonostante alcune differenze con le opere parodiate, in questa pellicola ritroviamo tutti i personaggi principali della storia, fra cui Jonathan Harker, Mina ed il professor Van Helsing. Dracula morto e contento é l'ultimo film diretto da Mel Books, ma la cinematografia del comico newyorkese é quantomai ricca e complessa. I rimandi, le citazioni, i richiami a film, opere letterarie e persino alla cultura pop sono davvero innumerevoli.
Quasi a dimostrazione del fatto che, per poter produrre ottime parodie, sia necessaria innanzitutto una profonda conoscenza della storia del cinema e della cultura della quale essa fa parte. Se ridere é facile, saper far ridere non é una cosa che riesca a chiunque. E poiché noi non siamo Mel Brooks, vi salutiamo con un'altra citazione, questa volta tratta da Frankenstein Junior, cioé un celebre scambio di battute fra il dottor Frankestein e Igor (Aigor):
- Non voglio metterti in imbarazzo, ma sono un chirurgo di certa bravura, potrei forse aiutarti con quella gobba
- Quale gobba?
Robin Hood, Robin Hood-Un uomo in calzamaglia, 1993
Quando arrivò nei cinema americani, Per favore, non toccate le vecchiette fu un vero flop. Il film, il cui titolo originale era The Producers, si aggiudicò però un premio Oscar nel 1969 alla miglior sceneggiatura, contribuendo ulteriormente alla notorietà del suo regista: Mel Brooks, al secolo Melvin Kaminsky (classe 1926), all'epoca non era certo sconosciuto. Dopo aver combattuto nella Seconda Guerra Mondiale, si era fatto le ossa come cabarettista nei locali di New York, sua città natale, riuscendo poi ad affermarsi come autore di testi per la televisione grazie alla sua comicità. L'insuccesso al botteghino non arresta Brooks, intenzionato a continuare sulla strada del cinema, anche perché da questa prima pellicola emergono già i tratti salienti del suo stile. Ironico, dissacrante, irrispettoso, Per favore, non toccate le vecchiette vede lo stesso Brooks in veste di attore, regista e sceneggiatore. Brooks e Gene Wilder (suo grande amico e collaboratore) interpretano due produttori di Broadway decisi a mettere in scena il peggior spettacolo possibile, nella speranza di fare un fiasco totale: ciò dovrebbe servire ad ottenere un enorme guadagno partendo da un budget molto ridotto. Lo spettacolo, scritto da un ex-fedelissimo di Adolf Hitler, si intitola appunto Primavera per Hitler, delirante omaggio musicale al nazismo e ai suoi protagonisti. Da questo film é stato tratto un fortunatissimo musical di Broadway, nonché un remake con Matthew Broderick e Nathan Lane.
Il 1974 é, per Mel Brooks, un anno da ricordare. Prima con Mezzogiorno e mezzo di fuoco e poi con Frankenstein Junior, arriva il meritato successo di pubblico e di critica. Entrambi i film sono parodie di due generi molto amati dallo spettatore americano (e non solo), cioé il western e l'horror. La parodia é una caratteristica fondamentale del cinema di Brooks, capace di sfruttare situazioni, personaggi e cliché noti a tutti per ridere delle contraddizioni e delle assurdità non solo dei film che cita, ma anche dell'intera società americana. Lo sceriffo afroamericano Bart (Cleavon Little), protagonista di Mezzogiorno e mezzo di fuoco, é un'aperta provocazione contro il razzismo, che negli Stati Uniti degli anni '70 era un problema quanto mai attuale. Bart viene infatti assunto da Hedley Lamarr, procuratore senza scrupoli deciso a speculare sulla costruzione della ferrovia, per indignare gli abitanti di Rock Ridge e indurli a fuggire dalla città, così da lasciare a Lamarr il terreno libero per i suoi scopi.
Ma sono soprattutto i protagonisti di Frankenstein Juniora rendere Mel Brooks uno dei più celebri registi comici a livello mondiale. Troviamo l'immancabile Gene Wilder, questa volta nei panni del dottor Frankenstin, che ha modificato il suo cognome originale, Von Frankenstein, per non essere associato al nonno, un barone noto per le sue strane teorie mediche. Accanto a Wilder c'é Marty Feldman, alias Igor, aiutante del dottor Frankenstein. Le battute di questo film sono entrate a far parte del linguaggio comune, non solo negli Stati Uniti, anche grazie all'abilità dei traduttori, in grado di mantenere inalterato il tono del film nel passaggio da una lingua all'altra. Se la storia di Mary Shelley era già stata raccontata al cinema in tante versioni, quella di Brooks é diventata sicuramente una delle più famose, grazie ad una perfetta miscela di parodia e creatività.
Facciamo un salto in avanti di diversi anni per dimostrare che Mel Brooks non ha pietà di nessuno, neanche di Guerre stellari. Nel 1987 esce infatti Balle spaziali, nel quale il regista di Brooklyn prende di mira la saga di Lucas, senza disdegnare citazioni e incursioni anche in altri film di fantascienza (vedi Alien e 2001: Odissea nello spazio). La principessa Leila, il prode Ian Solo, nonché i loro alleati ed antagonisti vengono rivisitati in chiave comica, dando vita ad una parodia che riesce a piacere anche ai fan dei film di Lucas. Fra i personaggi più efficaci del film ricordiamo Pizza Margherita, un Jabba The Hutt che, come suggerisce il nome stesso, é composto interamente da pizza. Nella versione americana il suo nome era Pizza the Hut, ottenendo così un doppio richiamo: non solo a Jabba, ma anche alla catena di fast-food chiamati appunto Pizza Hut. Un altra, geniale invenzione comica di Balle spaziali é il canuomo Rutto (John Candy), parodia di Chewbecca, un incrocio fra uomo e cane che si autodefinisce il migliore amico di se stesso.
Nel 1993 é la volta di Robin Hood - Un uomo in calzamaglia, che esce in un momento della storia del cinema in cui la figura del leggendario fuorilegge é tornata alla ribalta. Ma dei tanti film su Robin Hood, quello maggiormente parodiato da Brooks é Robin Hood - Principe dei ladri, interpretato da Kevin Costner. Il Robin Hood di Mel Brooks dichiara senza problemi di essere diverso dai precedenti: la citazione che abbiamo messo in apertura é una frase pronunciata dal protagonista, l'attore inglese Cary Elwes. Paradossalmente, il primo inglese ad interpretare Robin Hood in un film di Hollywood fu proprio Elwes, perché fino a quel momento il ruolo era stato affidato solo ad attori americani.
Due anni dopo, nel 1995, Leslie Nielsen é Dracula in Dracula morto e contento, parodia non solo del romanzo di Stoker ma anche del film diretto da Francis Ford Coppola.
Thomas Renfield (Peter MacNicol), giunge in Transilvania per incontrare il conte Dracula, che vorrebbe acquistare una casa a Londra, ma viene schiavizzato dal conte e, creduto pazzo, rinchiuso in un manicomio della capitale inglese. Nonostante alcune differenze con le opere parodiate, in questa pellicola ritroviamo tutti i personaggi principali della storia, fra cui Jonathan Harker, Mina ed il professor Van Helsing. Dracula morto e contento é l'ultimo film diretto da Mel Books, ma la cinematografia del comico newyorkese é quantomai ricca e complessa. I rimandi, le citazioni, i richiami a film, opere letterarie e persino alla cultura pop sono davvero innumerevoli.
Quasi a dimostrazione del fatto che, per poter produrre ottime parodie, sia necessaria innanzitutto una profonda conoscenza della storia del cinema e della cultura della quale essa fa parte. Se ridere é facile, saper far ridere non é una cosa che riesca a chiunque. E poiché noi non siamo Mel Brooks, vi salutiamo con un'altra citazione, questa volta tratta da Frankenstein Junior, cioé un celebre scambio di battute fra il dottor Frankestein e Igor (Aigor):
- Non voglio metterti in imbarazzo, ma sono un chirurgo di certa bravura, potrei forse aiutarti con quella gobba
- Quale gobba?