Neill Blomkamp - il ragazzo prodigio
di
Roberto Vicario
I francesi li chiamano enfant prodige, e non ne nascono molti. Traslato nel mondo del cinema, Neill Blomkamp può tranquillamente essere posto all'interno di questa categoria, dall'esordio nel mondo degli effetti speciali fino all'uscito del suo primo lungometraggio, District 9, il regista sudafricano ha bruciato molto velocemente le tappe, arrivano ben presto all'apice di una carriera che l'ha già portato all'età di 36 anni a poter vantare una candidatura agli Oscar.
Ma cosa c'é dietro al cinema di Blomkamp? e come é arrivato così velocemente a dirigere il suo primo lungometraggio? Ve lo spieghiamo in questo speciale.
Neill Blomkamp nasce a Johannesburg il 17 settembre del 1979, e sin da bambino mostra una certa predisposizione verso il grande schermo. Questa sua passione lo porta ad entrare in questo mondo già dall'età di 16 anni, presso uno studio di effetti speciali situato nella sua città Natale. Al compimento della sua maggiore età, la famiglia di Neil si trasferisce a Vancouver e lì decide di iscriversi alla Vancouver Film School. Dopo il corso di studi, bazzica per un po di anni in quello che lui stesso ha sempre dichiarato essere stato il suo primo amore: il mondo effetti speciali.
L'esordio dietro la macchina da presa, arriva come per molti prima da lui, dal mondo della pubblicità. Di lui si ricordano numerose clip molto ben riuscite, dedicate a prodotti di marchi molto famosi come Citroen, Adidas e Nike. Le sue doti sono indubbie, e proprio per questo motivo nel 2007 gli viene affidata la regia di tre corti in live action dedicati al mondo di Halo, registrata in occasione dell'uscita di Halo 3. Qui Neill ha finalmente la possibilità, per la prima volta, di sfogare tutta la sua fantasia all'interno del mondo dello sci-fi un genere che, come vedremo tra poco, gli porterà molta fortuna qualche anno dopo.
vimager1, 2, 3
Il secondo capitolo di questi tre corti vince addirittura la Palma d'Oro come Miglior Cortometraggio al Festival del Cinema di Cannes. A notare il talento di questo ragazzo é Peter Jackson che, proprio in quegli anni, era coinvolto nel progetto cinematografico di Halo come produttore.
A Blomkamp fu chiesto di prendere le redini della regia del progetto che sarebbe partito da li a breve. Purtroppo, a causa di diversi problemi legati al budget e di dividendi tra i vari produttori, il film fu congelato, e ancora ad oggi sembrano essersene completamente perse le tracce.
Tuttavia, Peter non voleva perdere il talento di questo ragazzo, e così decise di finanziare il suo primo film: District 9, uscito poi nel 2009. Il film era ispirato ad un suo precedente corto chiamato Alive in Coburg.
La pellicola fu un vero e proprio successo di critica e pubblico. Il modo in cui tratteggia il mondo della fantascienza, utilizzando un perfetto mix di effetti speciali e uno stile di ripresa quasi documentaristico, fa breccia nel cuore di molti, tra cui i membri dell'Academy che nominano il film nell'ambita categoria di “miglior film”. Un vero e proprio esordio con il botto.
Non passeranno troppi anni dall'uscita di Elysium, altra pellicola squisitamente fantascientifica con un bravissimo Matt Damon. Seppur meno acclamata del suo precedente lavoro, la seconda esperienza da regista porta comunque ad una visione più chiara del suo modo di fare cinema.
Arriviamo così al 2015 anno di uscita di Chappie (da noi Humandroid) il film racconta la storia di un robot in grado di provare emozioni e sentimenti, il tutto sempre all'interno di un contesto estremamente futuristico.
Chiunque abbia visto anche solo un film di Neill Blomkamp non farà fatica a notare quello che é il tratto predominante della sua filmografia. Neill nei suoi film cerca di raccontare la realtà di oggi traslata in un mondo futuro ma, per assurdo, terribilmente attuale. Il Distretto 9 in cui erano segregati gli alieni nell'omonimo film, piuttosto che l'elitaria stazione di Elysium in cui potevano accedere solamente i benestanti, sono semplici ma efficaci esempi di quello che il cinema di Blomkamp cerca, e tante volte riesce, a raccontare.
Non é mai stato facile utilizzare la fantascienza - argomento a volte fin troppo astratto - per raccontare la realtà, ma grazie anche un ottima conoscenza e gestione degli effetti speciali (suo primo, grande, amore.) Neill riesce a rendere credibile e a tratti quasi reale il contesto in cui decide di raccontare la storia.
Proprio gli appena citati effetti speciali sono un altro dei tratti caratteristici dei suoi film. La perfetta conoscenza della materia, aiutato anche dal fatto di averci lavorato in prima persona per diversi anni, rende i suoi prodotti molto particolari e curati sotto questo aspetto. Per rendersi conto di questa caratteristica basta vedere la trasformazione del suo amico e attore feticcio Sharlto Copley in District 9 o l'animazione praticamente perfetta del Chappie protagonista della sua ultima pellicola.
Ecco, probabilmente Humandroid - pur raccontando la violenza e la criminalità - é probabilmente il film più sperimentale dei tre e, forse proprio per questo motivo, quello meno riuscito. D'altronde, come dicevamo in apertura, una volta che dimostri tanto alla tua prima opera é davvero difficile ripeterti, soprattutto quando si é cosi giovani.
Al di là di questo, Neill Blomkamp ha dimostrato di avere molti assi nella sua manica a partire da una passione sconfinata per lo sci-fi. Non a caso, la realizzazione di diversi bozzetti sull'universo di Alien e su come lui vede un ipotetico film, ha portato la major in possesso della licenza del film ad affidargli immediata la regia del prossimo progetto legato allo Xenomorfo.
Nonostante l'ultimo suo film, non possiamo che mostrare un certo interesse verso un progetto che merita sicuramente attenzione. In bocca al lupo Neill!
Ma cosa c'é dietro al cinema di Blomkamp? e come é arrivato così velocemente a dirigere il suo primo lungometraggio? Ve lo spieghiamo in questo speciale.
Una vita per il cinema
Neill Blomkamp nasce a Johannesburg il 17 settembre del 1979, e sin da bambino mostra una certa predisposizione verso il grande schermo. Questa sua passione lo porta ad entrare in questo mondo già dall'età di 16 anni, presso uno studio di effetti speciali situato nella sua città Natale. Al compimento della sua maggiore età, la famiglia di Neil si trasferisce a Vancouver e lì decide di iscriversi alla Vancouver Film School. Dopo il corso di studi, bazzica per un po di anni in quello che lui stesso ha sempre dichiarato essere stato il suo primo amore: il mondo effetti speciali.
L'esordio dietro la macchina da presa, arriva come per molti prima da lui, dal mondo della pubblicità. Di lui si ricordano numerose clip molto ben riuscite, dedicate a prodotti di marchi molto famosi come Citroen, Adidas e Nike. Le sue doti sono indubbie, e proprio per questo motivo nel 2007 gli viene affidata la regia di tre corti in live action dedicati al mondo di Halo, registrata in occasione dell'uscita di Halo 3. Qui Neill ha finalmente la possibilità, per la prima volta, di sfogare tutta la sua fantasia all'interno del mondo dello sci-fi un genere che, come vedremo tra poco, gli porterà molta fortuna qualche anno dopo.
vimager1, 2, 3
Il secondo capitolo di questi tre corti vince addirittura la Palma d'Oro come Miglior Cortometraggio al Festival del Cinema di Cannes. A notare il talento di questo ragazzo é Peter Jackson che, proprio in quegli anni, era coinvolto nel progetto cinematografico di Halo come produttore.
A Blomkamp fu chiesto di prendere le redini della regia del progetto che sarebbe partito da li a breve. Purtroppo, a causa di diversi problemi legati al budget e di dividendi tra i vari produttori, il film fu congelato, e ancora ad oggi sembrano essersene completamente perse le tracce.
Tuttavia, Peter non voleva perdere il talento di questo ragazzo, e così decise di finanziare il suo primo film: District 9, uscito poi nel 2009. Il film era ispirato ad un suo precedente corto chiamato Alive in Coburg.
La pellicola fu un vero e proprio successo di critica e pubblico. Il modo in cui tratteggia il mondo della fantascienza, utilizzando un perfetto mix di effetti speciali e uno stile di ripresa quasi documentaristico, fa breccia nel cuore di molti, tra cui i membri dell'Academy che nominano il film nell'ambita categoria di “miglior film”. Un vero e proprio esordio con il botto.
Non passeranno troppi anni dall'uscita di Elysium, altra pellicola squisitamente fantascientifica con un bravissimo Matt Damon. Seppur meno acclamata del suo precedente lavoro, la seconda esperienza da regista porta comunque ad una visione più chiara del suo modo di fare cinema.
Arriviamo così al 2015 anno di uscita di Chappie (da noi Humandroid) il film racconta la storia di un robot in grado di provare emozioni e sentimenti, il tutto sempre all'interno di un contesto estremamente futuristico.
Raccontare la società attraverso la fantascienza
Chiunque abbia visto anche solo un film di Neill Blomkamp non farà fatica a notare quello che é il tratto predominante della sua filmografia. Neill nei suoi film cerca di raccontare la realtà di oggi traslata in un mondo futuro ma, per assurdo, terribilmente attuale. Il Distretto 9 in cui erano segregati gli alieni nell'omonimo film, piuttosto che l'elitaria stazione di Elysium in cui potevano accedere solamente i benestanti, sono semplici ma efficaci esempi di quello che il cinema di Blomkamp cerca, e tante volte riesce, a raccontare.
Non é mai stato facile utilizzare la fantascienza - argomento a volte fin troppo astratto - per raccontare la realtà, ma grazie anche un ottima conoscenza e gestione degli effetti speciali (suo primo, grande, amore.) Neill riesce a rendere credibile e a tratti quasi reale il contesto in cui decide di raccontare la storia.
Proprio gli appena citati effetti speciali sono un altro dei tratti caratteristici dei suoi film. La perfetta conoscenza della materia, aiutato anche dal fatto di averci lavorato in prima persona per diversi anni, rende i suoi prodotti molto particolari e curati sotto questo aspetto. Per rendersi conto di questa caratteristica basta vedere la trasformazione del suo amico e attore feticcio Sharlto Copley in District 9 o l'animazione praticamente perfetta del Chappie protagonista della sua ultima pellicola.
Ecco, probabilmente Humandroid - pur raccontando la violenza e la criminalità - é probabilmente il film più sperimentale dei tre e, forse proprio per questo motivo, quello meno riuscito. D'altronde, come dicevamo in apertura, una volta che dimostri tanto alla tua prima opera é davvero difficile ripeterti, soprattutto quando si é cosi giovani.
Al di là di questo, Neill Blomkamp ha dimostrato di avere molti assi nella sua manica a partire da una passione sconfinata per lo sci-fi. Non a caso, la realizzazione di diversi bozzetti sull'universo di Alien e su come lui vede un ipotetico film, ha portato la major in possesso della licenza del film ad affidargli immediata la regia del prossimo progetto legato allo Xenomorfo.
Nonostante l'ultimo suo film, non possiamo che mostrare un certo interesse verso un progetto che merita sicuramente attenzione. In bocca al lupo Neill!