Oppenheimer 70mm e Arcadia Cinema – Esperienza multisensoriale
All'interno della sala Energia si è acceso uno spettacolo che rapisce per tutti i 180' minuti dell'opera
L'opera di Christopher Nolan ripercorre la storia del “Progetto Manhattan”, della creazione della prima bomba atomica tracciando la biografia dello scienziato Julius Robert Oppenheimer (qui trovate la nostra esaustiva recensione).
4K VS 70mm
Ogni film realizzato da Christopher Nolan è da tempo un evento colossale, a partire dall'arte narrativa che transita attraverso il mondo analogico delle riprese. Di fatto il regista è tra gli ultimi a privilegiare la pellicola rispetto all'acquisizione direttamente in bit, scelta estremamente costosa che però gli consente l'agio di una rappresentazione decisamente superiore, non fosse altro per la differenza che passa tra frame digitali a risoluzione nativa 4K e il volume di informazioni acquisibile su pellicola 65mm.
Tradotto in pixel il negativo 65 mm a 15 perforazioni e scorrimento orizzontale offre una risoluzione pari a 18K, mentre la classica pellicola 65mm a scorrimento verticale una risoluzione attorno ai 12K/13K. Resa i massimi livelli che necessita di una sala altrettanto all'avanguardia, come il multiplex Arcadia a Melzo, che vanta da sempre la sala Energia con schermo PLF (Premium Large Format), rinomata per essere una delle migliori a livello europeo.
Oppenheimer 70mm: spettacolo assoluto
La proiezione del film 70mm in Arcadia presso la sala “Energia” è avvenuta nel formato 2.20:1, sullo schermo della londinese Harkness (30 metri di base per 16,5 metri di altezza, rinnovato qualche anno fa), proiettore Cinemeccanica Victoria 8. L'aspect ratio corrisponde a quanto girato nativamente da Nolan per circa il 75% delle riprese, ovvero in “standard 70mm” a scorrimento verticale, il rimanente 25% su "pellicola IMAX" 70mm a 15 perforazioni a scorrimento orizzontale in formato 1.43:1, ulteriormente “aperto” nella parte superiore e inferiore. Ci sono alcune sale nel mondo che proiettano in entrambi i formati, ma il cambio da 1.43:1 a 2.20:1 può arrivare a dare fastidio: a conti fatti è consigliata la visione unica 2.20:1, che è poi la scelta ponderata di Arcadia.
Il racconto si sviluppa attraverso sequenze a colori (desaturati) per il passato e bianco e nero per il presente, artefice del risultato tecnico assoluto è Kodak, azienda statunitense leader per le pellicole cinematografiche, con numerosi film stock 65mm utilizzati (Kodak Vision3 50D 5203, Vision3 250D 5207, Vision3 500T 5219). A questi si è aggiunto il negativo bianco e nero Eastman Double-X 5222 sempre 65mm, prototipo sviluppato appositamente per questo film su richiesta di Nolan e del fidato cinematographer Hoyte Van Hoytema e ingegnerizzato per il transito meccanico attraverso le cineprese.
Esperienza 70mm Sala Energia
È sempre un piacere poter tornare presso questo tempio della Settima Arte, poco distante da Milano, specie quando va in scena un film di Nolan, di cui peraltro serbavamo un meraviglioso ricordo della proiezione 70mm dei precedenti Dunkirk e Tenet. La storia di Oppenheimer e di come si giunse alla creazione della bomba atomica non asfissia tra matematica, fisica e test di laboratorio, ma è più incentrata sull'uomo e lo scienziato, lo studio dell'ignoto e le incognite che separano la teoria dalla pratica, la ricerca della chiave capace di condurre alla creazione di un ordigno di distruzione di massa che ponesse fine alla Seconda Guerra Mondiale.
Particelle di luce che collidono e violente fiammate nel buio accompagnano i primordiali sogni a occhi aperti di Oppenheimer, il fascino della meccanica quantistica di cui fu pioniere, gli incontri con menti altrettanto eccelse a partire dal confronto (più filosofico-morale che scientifico) con Albert Einstein. Tra gli altri scienziati dell'epoca che vediamo accanto a Oppenheimer ricordiamo Ernest Orlando Lawrence (Josh Hartnett), Niels Bohr (Kenneth Branagh), Werner Heisenberg (Matthias Schweighöfer), Enrico Fermi (Danny Deferrari) e David Lawrence Hill (Rami Malek).
Quest'opera di Nolan è più che mai una perfetta commistione di luce e suono, colonna sonora sempre da lui curata e supervisionata. Bastano pochi istanti dall'inizio della proiezione per ritrovarsi rapiti da una magnifica narrazione che coinvolge in misura esponenziale. Gli effetti sonori per questo film assumono la medesima misura emotiva delle immagini, capaci di infondere inquietudine, terrore e devastante potenza espressa da un ordigno nucleare.
Il test “Trinity” che confermò la bontà delle teorie, sviluppate in anni di studi, applicate alla pratica è l'esempio più eclatante di esperienza multisensoriale, dalle vibrazioni emesse dai subwoofer nel corso dell'assemblaggio della bomba, sino a quel fatidico 16 luglio 1945. La detonazione della bomba al plutonio, l'accecante luce e l'interminabile transizione fino al violentissimo urto sonoro quando i subwoofer viaggiano a briglia sciolta e sopraggiungono le onde di pressione dell'aria aggredendo lo spettatore. Da Oscar anche il lavoro del sound department e il missaggio sonoro, ricordando le musiche di Ludwig Göransson (Tenet, Venom, Black Panther I & II tra i tanti) tra orchestra e sintetizzatori e poche melodie. Elementi percussivi in crescendo nella seconda parte a caricare la tensione, materializzando i sensi di colpa e l'orrore provato dal fisico una volta resosi conto della inarrestabile reazione a catena innescata, ben più devastante della bomba stessa.
L'audio in Energia
Tutto ciò è stato resto possibile in virtù dell'impianto di diffusione sonora in Energia (630 posti), predisposto per offrire il miglior ascolto possibile anche in Dolby ATMOS, benché la proiezione di Oppenheimer sia legata allo standard DTS 70mm 6x canali. La potenza del rig di diffusori (Meyer Sound LEOPARD), i 5x canali dello schermo comprendono ciascuno 7x diffusori LEOPARD pilotati da 2x elementi di controllo delle basse frequenze (900-LFC). Un ulteriore supporto per le basse frequenze proviene da una torre di 10x subwoofer cinematografici ad alta potenza (X-800C) con struttura in acciaio, mentre il pilotaggio e l'ottimizzazione sono forniti da uno specifico sistema di gestione dei diffusori (Galileo Callisto).
Per l'ATMOS il sistema completo comprende anche 30x diffusori surround (HMS-12) e 6x (HMS-15AC) per i surround laterali, posteriori e sopraelevati, e 8x subwoofer (X-800C) aggiuntivi per gli effetti surround. Il sistema è stato fornito dal distributore italiano di Meyer Sound, Linear Sound, divisione di Eko Music Group.
Un ringraziamento particolare a Laura Fumagalli, Marketing Manager di Arcadia
Rating: Tutti
Nazione: Regno Unito, Stati Uniti d'America
Voto
Redazione
Oppenheimer
Lo spettacolo 70 mm 2.20:1, in Arcadia a Melzo, con DTS 70mm 6 canali all'interno della sala Energia travolge lo spettatore sin dal primo istante. Imperdibile esperienza multi sensoriale.