Paolo Sorrentino si racconta, l'incontro con il regista italiano: riflessioni su bellezza, tempo e sul suo processo creativo | Taobuk 2024

Il regista racconta la sua visione della bellezza, l'influenza di Napoli e il cinema, offrendo uno sguardo unico sul suo processo creativo e artistico.

Abbiamo avuto l'opportunità di assistere alla conferenza di Paolo Sorrentino a TAOBUK - Taormina Book Festival 2024 e abbiamo raccolto alcune delle sue riflessioni più interessanti. Ecco il resoconto della conversazione con il celebre regista italiano.

L'incontro con Paolo Sorrentino è stato un viaggio nel mondo interiore di un maestro del cinema. Le sue riflessioni sincere e profonde hanno offerto uno sguardo intimo sul processo creativo, sulle influenze artistiche e sul rapporto con il tempo e la bellezza.

Parthenope, distribuzione anticipata e il fascino della mezzanotte

Paolo Sorrentino ha annunciato una distribuzione anticipata del suo nuovo film Parthenope in alcuni cinema italiani, un mese prima dell'uscita ufficiale. Questa scelta è stata supportata dal nuovo distributore del film, desideroso di offrire una proiezione limitata a mezzanotte. Sorrentino ha dichiarato:

"Sì, si tratta di un nuovo distributore e vuole fare una distribuzione limitata in alcuni cinema in Italia di mezzanotte, un mese prima dell’uscita. A me sembra una bella cosa per chi riesce ad andare al cinema a mezzanotte: non io, ma i ragazzi e gli insonni. Entrambe le categorie mi stanno simpatiche."

Il film sarà disponibile nei cinema italiani dal 24 ottobre 2024, dopo alcune anteprime a settembre. Fai click qui per leggere la nostra recensione.

L'insonnia e l'immaginazione

Quando interrogato su quanto l'insonnia influisca sulla sua immaginazione, Sorrentino ha risposto con un tocco di umorismo e realismo, spiegando che non è sicuro di avere un'immaginazione ben definita. Tuttavia, ha riconosciuto che l'insonnia lo aiuta a lavorare meglio al mattino:

"Non ne ho idea, non so neanche se ho un’immaginazione. Però l’insonnia mi aiuta perché mi sveglio presto al mattino e io al mattino lavoro molto bene."

Napoli come fonte di ispirazione

Napoli continua a essere una fonte inesauribile di ispirazione per Sorrentino. Parthenope rappresenta un ritorno alla sua città natale, in una narrazione che mescola elementi autobiografici e mitologici. Sorrentino ha descritto Parthenope come una biografia ideale, una fantasia sulla vita che avrebbe voluto vivere:

"Se È stata la mano di Dio è stata una autobiografia vissuta, Parthenope è una biografia ideale della mia vita, ovvero essere una meravigliosa donna in grado di passare da esperienza a esperienza, invece sono stato un brutto anatroccolo che non faceva nessuna esperienza."

Differenza tra essere bravi e abili secondo Paolo Sorrentino

Riflettendo sulla differenza tra essere bravi e diventare abili nel cinema, il cineasta ha evidenziato che essere bravi significa possedere un mondo interiore e riuscire a esprimerlo, anche se non sempre con successo. Essere abili, invece, riguarda la padronanza tecnica nel fare le cose, ma non necessariamente implica avere un mondo interiore che possa essere considerato poetico.

Il talento secondo Paolo Sorrentino: un lavoro costante

Per Sorrentino, il talento non è innato, ma frutto di lavoro costante e dedizione. Egli sottolinea l'importanza di alimentare il proprio mondo interiore attraverso un continuo esercizio creativo. Questo processo di costruzione di una realtà alternativa a quella vera richiede un impegno costante, anche durante le attività quotidiane apparentemente meno legate al lavoro creativo.

"Io non credo che il talento si possieda in maniera innata e sgorga sotto forma di ispirazione, sono falsi miti. Il mio lavoro consiste nel costruirsi costantemente una realtà alternativa a quella vera."

Influenza del cinema del passato

Il cinema degli anni '90, particolarmente quello americano, ha avuto un'influenza significativa su Sorrentino. Durante la sua formazione artistica, registi come Tarantino, Scorsese, i fratelli Coen, Spike Lee e David Lynch lo hanno profondamente segnato. Questi cineasti hanno realizzato i loro migliori film proprio quando Sorrentino era giovane e appassionato di cinema.

Sorrentino e il rapporto con il tempo

Riflettendo sul passare del tempo, Sorrentino ha condiviso le sue esperienze e i cambiamenti nella sua percezione delle aspettative e delle emozioni con l'avanzare dell'età. Se in passato viveva con ansia il trascorrere del tempo, ora, nella fascia di età tra i 50 e i 60 anni, affronta il tempo con maggiore serenità, riducendo le aspettative e vivendo con maggiore tranquillità.

"Tra i 40 e 50 anni vivevo con molta ansia il passare del tempo. Ora che sono entrato nel decennio dei 50/60, ho molta meno ansia del tempo che passa. Si entra in uno stato di maggiore serenità."

La bellezza e il cinema di Sorrentino

Per Sorrentino, la bellezza è ovunque: il regista ha un rapporto molto “pacificato” con essa, trovando bellezza anche in ciò che è comunemente considerato brutto. Questa visione inclusiva della bellezza si riflette nei suoi film, dove elementi considerati disdicevoli o deformi trovano una loro estetica e dignità.

"Ho un rapporto molto indulgente, la trovo ovunque, sono molte le cose che mi piacciono. Mi piace il deforme, quello che a che fare con la mostruosità, con quello che viene solitamente identificato come disdicevole."

Questo approccio permette ai suoi film di offrire una prospettiva unica sulla bellezza, sfidando le convenzioni e valorizzando ciò che è spesso ignorato o respinto.