POKÉMON Detective Pikachu
Il suo nome è l’unione della parola giapponese pika (fulmine) e chu (squittio). Quaranta centimetri di simpatia elettrica e contagiante, per sei chilogrammi di pucciosità. Zampine che ricordano quelle di un topo e una coda che richiama il simbolo di un fulmine. Di chi stiamo parlando? Bè, di colui che è diventato una vera e propria icona pop, il frontman assoluto ed incontrastato della ricca banda dei Pokémon: Pikachu.
Tra qualche giorno, il simpatico roditore giallo creato da Atsuko Nishida e Ken Sugimori, sbarcherà sul grande schermo con una nuova avventura in live action, in cui non solo interpreterà il ruolo di Detective, ma ci offrirà persino una performance di recitazione, che nella versione originale sarà offerta dalla voce di Ryan Reynolds. E se vi dicessimo che non è la prima volta che Pikachu usa la sua voce? Scoprite insieme a noi la storia di questo simpatico personaggio.
SQUITTIO FULMINANTE
Il brand Pokémon, come molti fan sicuramente sapranno, vede la luce nel 1996. Pikachu, così come altri 149 pokémon, rientra nella prima generazione, quella dell’esordio ed è il primo esemplare in assoluto del tipo elettro. Inizialmente lo stile adottato dal team di sviluppo non piacque, dato che i mostri non sembravano abbastanza mostruosi (scusate il gioco di parole ), e fu proposta una versione più minacciosa. A chiudere definitivamente la questione ci pensò nientemeno che l’allora presidente di Nintendo Hiroshi Yamauchi, che scelse la via che ad oggi, sta rendendo famosi i Pokémon.
Sebbene la storia ha consacrato il personaggio come icona assoluta del franchise, negli stadi iniziali di questo brand, oltre a Pikachu anche Clefairy era stato selezionato come pokémon utile al merchandising. Il salto di popolarità fu però fatto con la prima serie animata dedicata ai pokémon, quando il topo elettrico divenne il primo animaletto dell’allenatore Ash Ketchum. Da quel momento, per distacco, si trasformerà nel mostriciattolo più famoso tra i tantissimi pokémon creati negli anni.
L’evoluzione di questo personaggio, estetica e non solo (ne arriverà anche una versione femminile) passa attraverso una serie di capitolo che lo ha (quasi) sempre visto presente all’interno del roster di mostriciattoli catturati (in Bianco e Nero si ottiene solo tramite scambio), con addirittura un capitolo interamente dedicato a lui, quel Pokémon Giallo che è entrato nel cuore di tantissimi fan, proprio perché in grado di riprendere alcune dinamiche viste all’interno dell’anime.
Anime che, esattamente come i videogiochi, lo ha sempre visto presente in ogni singola puntata o episodio speciale. All’interno della serie animata emerge anche uno dei tratti principali di questo pokémon, probabilmente quello che ha portato molti bambini ad amarlo in maniera sincera. Di natura diffidente - quando trovato allo stato selvatico - questo mostriciattolo ha dimostrato affetto e totale devozione nei confronti di Ash, un rapporto di amicizia che è andato anche oltre il concetto di Pokéball e “possesso” di un Pokèmon. Come molti di voi ricorderanno, infatti, nella puntata “Addio Pikachu!” Ash aveva deciso di lasciare libero il suo fido compagno, ma fu il mostriciattolo stesso a decidere di rimane con il suo allenatore, per via di un legame che ormai reputava indissolubile.
Tra le tanti varianti viste su schermo o nei videogiochi, una delle più affascinanti resta sicuramente quella vista nel lungometraggio “Pokémon Il Film”. Qui, il perfido Mewtwo clona il Pikachu di Ash, trasformando non solo parte della sua colorazione (orecchie nere) ma anche il suo carattere.
Ma al successo di questo personaggio non si esaurisce semplicemente nell’animazione digitale, e così lo troviamo anche all’interno del manga Pokémon Adventures; è presente in moltissime carte nel gioco di carte collezionabili dedicate proprio ai Pokémon e persino come guest star nel royal rumble di Nintendo, Super Smash Bros.
D’altronde parliamo di un personaggio che ha avuto l'onore di essere stampato sulla moneta di un dollaro dello stato del Niue; ha dato il nome ad una nuova proteina scoperta nel 2008, la Pikachurina, che aiuta a trasportare gli impulsi elettrici tra occhi e cervello; è stata la mascotte della nazionale di calcio giapponese nei mondiali del 2014.
L’arrivo di Detective Pikachu in live action potrebbe quindi non solo segnare un ulteriore traguardo per il roditore giallo, ma addirittura potrebbe fargli raggiungere un nuovo record di cui potersi vantare (sarà record di incassi per un prodotto Pokémon?). Di sicuro non sarà raggiunto il traguardo del dono della parola, dato che già nella versione videoludica di Detective Pikachu un esemplare della razza è in grado di parlare, ma con la voce di Ryan Reynolds sul grande schermo, tutto potrebbe essere decisamente più divertente.