Speciale IMAX - È davvero tutto un altro spettacolo?

Perché è uno spettacolo nello spettacolo e perché "Mission: Impossible Dead Reckoning Parte Uno" confligge con "Oppenheimer"

Da qualche settimana il termine IMAX è ritornato un po' sulla bocca del mainstream, dopo che per anni è rimasto confinato nell’utenza più affezionata a tecniche e tecnicismi. La polemica tra Tom Cruise e IMAX in merito alla distribuzione di Mission Impossible e Oppenheimer ha suscitato la curiosità in tantissimi appassionati che conoscono solo il termine ma che forse non si sono mai soffermati a capire le reali potenzialità di questo maxi formato.

Siamo quindi partiti da una semplice domanda: che cos’è l’IMAX?

L'IMAX nasce con l'idea di offrire uno spettacolo fondamentalmente più grande, tecnicamente superiore, aumentando quindi l'appeal artistico del film attraverso immagini e suono: schermo con un'espansione d'area più verticale e suono multicanale state-of-the-art.

Più orizzontale o verticale?

La società canadese muove i primi passi nella seconda metà degli anni '60, la prima sala è l'Ontario Place's Cinesphere inaugurata nel 1971 a Toronto. Per anni ha rappresentato un modo diverso e più sperimentale di concepire ripresa e proiezione su grande schermo, con formati immagine 1.43:1 oppure 1.90:1, in netto contrasto con concept di ripresa sviluppati in misura più rettangolare come nel caso del CinemaScope e rapporto per esempio 2.35:1, 2.40:1 o persino 2.55:1/2.76:1 (per poche opere come per esempio il Ben Hur con Charlton Heston del 1959).

Prima dell'avvento del digitale si è sempre lavorato con pellicole 65mm, anche in seguito però gli accesi sostenitori di una diversa visione della propria opera hanno proseguito in tal senso, sempre più mosche bianche come il maestro Cristopher Nolan. Perché c'è una bella differenza tra girato IMAX nativo, come nel suo caso e l'IMAX DMR (o Digital Re-mastering che dir si voglia) dove una “normale” opera 35 mm viene resa compatibile con la sala IMAX (oltre all'IMAX 3D).

IMAX Dome-OmnIMAX - Ultima frontiera

Che avrebbe potuto concretamente rivoluzionare il modo di vivere un film in sala e ancora oggi ultima frontiera dell'immersività assoluta è l'IMAX Dome-OmnIMAX: in questo caso ci si semi-sdraia all'interno di una sorta di cupola (OmnIMAX) da svariati metri di diametro. La geometria della sala consente allo spettatore di restare fisicamente avvolto dalle immagini come non accade in nessun altro luogo al mondo. Di ambienti OmnIMAX a oggi ce ne sono solo 9 in tutto il pianeta, come quello presente presso il Saint Louis Science Center presso la città di Saint Lous, nello stato nordamericano del Missouri (cupola a 4 piani e oltre 24 metri di diametro).

IMAX: le dimensioni contano

Con l'espansione dell'IMAX nel mondo, Italia compresa, si è purtroppo dovuti scendere a compromessi quanto a dimensioni dello schermo, numero di posti e qualità della proiezione. Pur rispettando certi requisiti che consentano la certificazione della sala è altrettanto vero che l'esperienza presso le sale IMAX nostrane non è sempre la stessa di altre europee o peggio ancora di quelle statunitensi, questione come sempre di costi. In tal senso tra i cinema più all'avanguardia dell'ultimo periodo c'è senza dubbio il Traumpalast Multiplex presso la cittadina tedesca di Leonberg (49.000 abitanti), distretto di Stoccarda. Qui lo schermo IMAX ha un'altezza di 21,03 metri e una larghezza di 38,16 metri (apertura alare superiore a quella di un Boeing 737!), schermo da record inaugurato con l'ultimo James Bond No Time To Die, dove alcune sequenze sono state girate con cineprese IMAX.

Questa tecnologia è quindi un marchio di fabbrica che include l'esclusività se non di tutto (come nel caso degli ultimi film di Nolan) almeno di parte del girato, visionabile solo nelle sale IMAX. Sperare di vedere un film IMAX e di vivere uno spettacolo senza eguali dipende quindi anche dalla specifica sala in cui ci si reca. Da noi si potrebbe per esempio provare il più grande schermo IMAX italiano da 490 metri quadri e proiezione laser presso l'UCI Cinemas Orio in quel di Bergamo.

Le cineprese IMAX sono pesanti e ingombranti - Nell'immagine il Cinematographer Hoyte Van Hoytema sul set di Interstellar

Spettacolo (troppo) esclusivo

Tornando al discorso del girato specifico IMAX c'è chi lo usa da tempo per fare leva sugli appassionati e spingere verso la fruizione VOD come Disney, che attraverso il suo canale Disney+ offre produzioni Marvel in versione IMAX: film come I Guardiani della Galassia volume 1 & 2, piuttosto che Captain Marvel, Doctor Strange (2016), Doctor Strange nel multiverso della follia oppure Eternals.

Tutti presentano specifiche parti 1.90:1, che per le “altre” sale sono state mascherinate nella parte superiore e inferiore dell'immagine (così come per le edizioni su disco fisico, generando copie pirata in rete), uniformandole 2.35:1 al resto dell'opera, ma come nelle sale IMAX solo sul portale streaming Disney si possono vedere nella loro pienezza.

Fidelizzare prima l'industria

Diritto di prelazione sugli schermi IMAX ce l'ha chi favorisce questo formato a partire dalle riprese, e chi se non proprio Nolan, che molte delle sue opere le ha interamente girate in questo formato, sfruttando il  65mm. 

Nel caso di Nolan si tratta di camere IMAX analogiche sia con pellicola a 5 perforazioni scorrimento verticale (1.200 mmq di area) che le specialissime con negativo a 15 perforazioni a scorrimento orizzontale (3.700 mmq di area e drastico aumento delle informazioni acquisite, immagine qui sotto). Con i pochi schermi IMAX in circolazione che costringono anche a pesanti spostamenti per venire raggiunti, più che mai in questa estate 2023 si è posto il problema di chi far accomodare per primo rispetto all'offerta, scatenando una sorta di battaglia tra due grandi talenti del cinema mondiale.

Mission: Impossible 7 vs Oppenheimer

Da una parte Tom Cruise con Mission: Impossible - Dead Reckoning Parte Uno (qui potete leggere la nostra recensione), dall'altra ovviamente Nolan e il suo Oppenheimer. Scontro sul terreno IMAX che vede coinvolti i 401 schermi nordamericani e la decisione di proiettare in IMAX il settimo film di Mission: Impossibile per una sola settimana, andando poi a cedere l'intero blocco di sale a Oppenheimer. Cruise ha ricordato che Top Gun Maverick ha guadagnato più di 100 milioni di dollari solo con l'IMAX, e che la rinuncia a tali proiezioni per Dead Reckoning rischia di far perdere parte degli introiti.

"Sono triste di non poter accogliere tutti i film che vorremmo nelle nostre sale. So che Mission: Impossible sarà un film davvero grande", ha dichiarato a Variety il CEO di IMAX Rich Gelfond. "Nolan ha un posto speciale nel cuore di IMAX perché usa le nostre cineprese e ci promuove. Non si tratta di dire quale sia il film con cui possiamo fare più soldi. Spero che dopo la corsa di Oppenheimer, potremo riportare Mission". Peraltro scontri del genere potrebbero riproporsi in futuro con altre produzioni, anche perché l'affluenza nelle sale è calata, mentre è cresciuta la richiesta di vedere certi film su schermi di grandi dimensioni, noti come Premium Large Format (PLF). Benché il cinema, non solo statunitense, abbia perso presenze (-33% nel 2019 in USA), secondo IMAX la propria quota di mercato in Nord America è invece salita del 50%, e senza l'aggiunta di nuovi schermi. In presenza di un film a grande budget le sale PLF e con esse le IMAX rappresentano fino al 30-40% dell'incasso totale, anche se negli States ci sono meno di 1000 sale.

Scelta artistica o commerciale? IMAX non ha dubbi

Per avere la certezza che i propri film vengano proiettati, gli Studios finiscono per litigare, trattative che fanno leva anche sui successi del recente passato. Per i responsabili della distribuzione è essenziale contrattare e chiedere favori agli esercenti per garantire che lo specifico titolo abbia una più ricca programmazione rispetto ai rivali.

Inoltre i cinema IMAX soffrono per un'inferiore flessibilità commerciale rispetto alle altre sale PLF: queste ultime possono proiettare le stesse copie previste anche su schermi più piccoli, mentre per IMAX si impone una spesa aggiuntiva per la specifica versione IMAX DMR, copie che non consentono di cambiare così rapidamente titolo in cartellone se non avesse successo. Mission: Impossible è stato girato anche con camera digitale Sony CineAlta Venice IMAX, ma Oppenheimer è stato ripreso su pellicole 65mm a scorrimento verticale e orizzontale solo con cineprese IMAX, per cui la scelta del film su cui puntare per queste sale appare evidente, meno il risultato commerciale.

 

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