Speciale Maze Runner: i film, le curiosità, le differenze con i romanzi
Alla scoperta del mondo narrativo di Maze Runner
La saga letteraria di Maze Runner firmata da James Dashner e uscita nel 2009 con il primo capitolo ha catturato l’immaginazione di milioni di lettori in tutto il mondo, non solo i ragazzi a cui si rivolgeva esplicitamente. Il grande successo letterario ha convinto i vertici di 20th Century Fox ad acquisire i diritti per portare i suoi personaggi e le loro avventure sul grande schermo, in tre film corrispondenti ai tre romanzi. Sono poi usciti due prequel letterari, portando la saga a cinque romanzi, ma gli ultimi due al momento non sono ancora stati adattati.
La serie di film ha riscosso un grande successo sia di pubblico che di critica, offrendo una versione visivamente accattivante ed emotivamente coinvolgente dei mondi creati da Dashner. I tre film della saga di Maze Runner sono arrivati su Netflix e il primo capitolo è entrato quasi subito nella top 3 dei film più visti in Italia.
1. Maze Runner - Il labirinto
Il primo film è uscito nel 2014 e ha introdotto al pubblico il mondo di Maze Runner attraverso gli occhi di Thomas, ottimamente interpretato da Dylan O’Brien, che la maggior parte degli spettatori aveva conosciuto nei panni del migliore amico del protagonista della serie Teen Wolf.
Il film segue la storia di Thomas, che si risveglia senza ricordi in un labirinto e scopre che è stato sottoposto a un esperimento da parte di una misteriosa organizzazione chiamata W.C.K.D. (o per intero W.I.C.K.E.D. (ovvero “Cattivo”). La trama si concentra sulla lotta di Thomas per scoprire la verità sul suo passato oltre naturalmente a trovare una via d’uscita dal labirinto. Insieme a Thomas incontriamo, intrappolati nella Radura insieme a lui, tanti altri ragazzi. Alby (Aml Ameen) è il leader del gruppo; il suo vice, Newt (Thomas Brodie-Sangster), entra subito in sintonia con Thomas e lo nomina Velocista: sono i corridori più veloci del gruppo. Minho (Ki Hong Lee) è il capo dei Velocisti, mentre Chuck (Blake Cooper) è il più piccolo del gruppo e, per via del suo fisico cicciottello, non potrà mai entrare nel gruppo dei Velocisti, così si dà da fare come può per aiutare il gruppo, il cui membro più problematico è Gally (Will Poulter). Il ragazzo è aggressivo, con una naturale tendenza alla violenza e al dispotismo. Cosa che gli crea subito dei problemi con Thomas. Infine c’è Teresa (Kaya Scodelario), che arriva alla Radura per ultima, è l’unica ragazza e si ricorda di Thomas ma non sa dire perché.
Le riprese del film sono state effettuate in Louisiana, negli Stati Uniti, ed è diventato un blockbuster. Diretto da Wes Ball, The Maze Runner - questo il titolo originale del primo film - ha infatti incassato quasi 350 milioni di dollari ai botteghini di tutto il mondo, a fronte di un costo di circa 34 milioni.
2. Maze Runner - La fuga
Distribuito nel 2015, il secondo capitolo segue Thoma e i suoi amici della Radura dopo la fuga dal Labiritno, in esplorazione di ciò che resta del mondo in questa saga post-apocalittica.
La regia è affidata sempre a Wes Ball, che non delude le aspettative. Mentre attraversano con difficoltà un deserto molto pericoloso, per via del virus che ha di fatto causato la fine del mondo trasformando gli infetti in una sorta di zombie aggressivi (chiamati Spaccati), i nostri giovani eroi finiscono per essere accolti nella struttura guidata dal signor Janson (Aidan Gillen). In quel luogo, isolato in mezzo al deserto, ci sono sia loro che molti altri ragazzi, tutti sfuggiti ad altri labirinti e accolti e curati da Janson e dall’edificio di W.C.K.D.
Ma Thomas è il primo a intuire che qualcosa non va e a condurre, dopo una macabra scoperta, i suoi amici in una nuova fuga. Stavolta dalla struttura. Rifugiatisi in un vecchio centro commerciale, i ragazzi vengono attaccati dagli Spaccati. Dopo una nuova rocambolesca fuga attraverso il deserto, Thomas e gli altri giungono a un edificio in cui vengono accolti, a dire la verità non benissimo in principio, da Brenda (Rosa Salazar) e da Jorge (Giancarlo Esposito), che guidano un gruppo di sopravvissuti. Intercettati dagli uomini di Janson che hanno seguito i fuggitivi, in cerca del gruppo ribelle a W.C.K.D. chiamato Il Braccio Destro. Dopo l’ennesima fuga, e dopo essere finiti in una città spaventosa alla ricerca di un certo Marcus (Alan Tudyk), finalmente i nostri trovano il Braccio Destro e scoprono che esiste una cura per il virus grazie alla dottoressa Mary Cooper (Lily Taylor). Il tradimento di qualcuno di fidato porterà il capo di W.C.K.D., Ava (Patricia Clarkson) a trovare il gruppo dei ribelli e a rapire molti degli amici di Thomas.
Intitolato in originale Maze Runner: The Scorch Trials, il secondo film ha visto l’impiego di un budget quasi doppio rispetto al primo capitolo, con oltre 60 milioni di dollari, e incassi per quasi 312 milioni ai botteghini.
Le differenze con il romanzo di partenza sono molte di più, e molto più marcate, rispetto al primo film. Cambiano il background dei personaggi, il modo in cui fuggono dalla struttura di W.C.K.D. e il destino - oltre ad alcuni nomi - dei personaggi stessi. Il film è stato accolto molto bene, di nuovo, portando a due inaspettate reunion. Infatti la Clarkson e la Taylor avevano già recitato insieme in Six Feet Under, il capolavoro televisivo di Alan Ball, mentre Gillen, Brodie-Sangster e Nathalie Emmanuel si sono trovati sul set dopo essere apparsi tutti ne Il trono di spade, senza però mai condividere scene.
3. Maze Runner - La rivelazione
Il terzo e ultimo film della trilogia, in originale Maze Runner: The Death Cure è uscito nel 2018. In questo film, Thomas e i suoi amici scoprono la verità su W.C.K.D. e sulla loro immunità al virus. La trama si concentra sulla loro lotta per abbattere l’organizzazione guidata da Ava e per trovare un modo di riportare la pace e la speranza nel mondo.
Nella sequenza iniziale di questo terzo e ultimo film, Thomas e il resto del gruppo si lanciano su un treno in movimento per un colpo di mano audace: hanno infatti intenzione di liberare tutte le persone, ragazzi come loro, rinchiuse nel treno e dirette alla sede centrale di W.C.K.D. La sequenza è fa le più adrenaliniche della trilogia, con un ottimo esempio di come nella storia di Maze Runner l’azione e la strategia si intreccino per creare momenti di tensione e di suspense.
Impossibile raccontare la trama del film senza inserire spoiler che rovinerebbero la visione a chi ancora non ne conosce la storia. Per questo, mi limito a segnalare la regia di Wes Ball, che firma anche il terzo e ultimo film, e un budget praticamente identico a quello del secondo capitolo, ma con incassi inferiori (circa 288 milioni di dollari. La ragione del grande ritardo - tre anni dopo il secondo film - nell’uscita del capitolo conclusivo è il grave incidente subito dal protagonista Dylan O’Brien sul set. Il 18 marzo del 2016, durante le riprese della sequenza del treno, l’attore si è seriamente ferito, finendo trascinato sotto al veicolo a cui era legato per la scena dell’inseguimento del treno. Ricoverato in ospedale, ha riportato la frattura degli zigomi e di una cavità orbitale, una forte commozione cerebrale e diverse lacerazioni su tutto il corpo.
La produzione pensava di aspettare che si rimettesse ma quando, il 29 aprile del 2016, è arrivata la notizia che il suo recupero sarebbe stato lungo e complesso, la produzione venne chiusa a tempo indeterminato per poi tornare in pista quasi un anno dopo, nel febbraio del 2017.
O’Brien ha rischiato grosso ma, pur con molto tempo e fatica, si è completamente ripreso ed è voluto tornare sul set per portare a termine la trilogia.
Le differenze con i romanzi
Per ovvie ragioni di spazi, tempi e anche costi di realizzazione, ci sono molte differenze fra la saga letteraria e quella cinematografica. Oltre a quelle già citate in precedenza, è da segnalare l’accoglienza riservata a Thomas dopo il suo arrivo nella Radura. Nel romanzo, infatti, i ragazzi sono molto ostili e diffidenti nei suoi confronti, mentre nel film si mostrano quasi tutti subito molto più amichevoli. Cosa che riduce parecchio il senso di solitudine e di incertezza che Thomas sperimenta nel libro, rendendo più difficile per il pubblico connettersi con la sua esperienza e provare a comprendere cosa significhi non ricordare nulla di sé e della propria storia. Inoltre, nel film Thomas e Minho riescono a scoprire il labirinto molto presto, dopo l’arrivo alla Radura. Il ritmo accelerato del film rispetto al romanzo riduce il senso di suspense e di intensità emotiva ma ha uno scopo pratico: rendere più semplice e immediata per il pubblico la comprensione del labirinto e delle sue regole.
Anche il personaggio di Teresa ha uno spazio molto più ampio nel romanzo. La ragazza gioca un ruolo cruciale nella risoluzione del labirinto e passa molto tempo in coma, un elemento che non è stato inserito nel film, per questioni di tempistiche. In Sceneggiatura, questo processo si chiama Condensazione.
Nonostante i cambiamenti, però, i fan della saga letteraria per la maggior parte hanno elogiato le scelte di casting del film per la sua capacità di catturare le personalità dei personaggi e per la chimica tra gli attori, fondamentale per rendere le amicizie e le relazioni più naturali e coinvolgenti.
Possiamo dire che tutte le differenze fra romanzi e film, nonostante i cambiamenti, non compromettono l’essenza della storia e offrono comunque un’interpretazione coinvolgente e visivamente accattivante dei mondi creati da James Dashner.
Pensate, per esempio, che per le capanne-abitazioni nella Radura, la produzione ha deciso di coinvolgere i ragazzi del cast facendole costruire direttamente a loro, anziché utilizzare strutture già esistenti. Questo approccio ha permesso di dare a ciascuna capanna un tocco personale, differenziandole tra loro e rendendo l’ambiente molto più autentico e verosimile.
Wes Ball, il regista, ha contribuito al progetto della trasposizione con una visione unica, cercando di creare un’espansione grafica - come il labirinto costruito con pareti modulari sul set - e un sapore epico che la produzione non aveva neanche immaginato durante la prima lettura del copione. Per riuscire nel proprio intento, Ball ha lavorato con un concept artist residente in Belgio, comunicando con lui esclusivamente tramite email e messaggi, per creare la concept art del film. Con i risultati che hanno fatto della trilogia di Maze Runner un grande successo, amato da spettatori di ogni età.