Speciale Tenebre
Ritorna in versione restaurata uno dei classici di Dario Argento
Abbiamo avuto il piacere di assistere alla proiezione della versione restaurata di Tenebre, uno dei grandi classici della filmografia di uno dei registi horror italiani più apprezzati a livello mondiale. Ed è stato proprio lo stesso Dario Argento ad aprire e animare la rassegna cinematografica “Ritorno in pellicola”, organizzata dall’università di Roma3 in collaborazione con La cineteca nazionale, parlando alla presenza di una sala gremita di studenti appassionati dei suoi Horror e dei suoi gialli.
La proiezione, di un grande classico di genere del nostro territorio, attribuisce al suo contenuto un’aria nostalgica, un sapore antico della quale il digitale ci ha privati. La restaurazione dei 35mm porta in luce colori, particolari, sbavature o persino corpi estranei della quale in passato non ci si era neanche accorti. Proprio nel caso di “Tenebre” la copia depositata alla cineteca non è quella definitiva, proiettata poi in sala, ma una versione intermedia in cui vi sono dei disallineamenti nelle inquadrature o sbalzi cromatici che destabilizzano lo spettatore. “La pellicola da quello spirito, sul colore, sulla definizione, che è eccezionale, però oggi è un lusso… qualcosa di raro” ha sostenuto lo stesso Argento aprendo il suo arrivo in sala. La fotografia, così, sembra quasi assumere un significato nuovo, più profondo, più strano rispetto al ricordo del film sedimentato nella memoria di chi lo ha già visto.
“Il film ha un’ispirazione personale” ha confessato il registra in sala “Tenebrae non doveva essere fatto in Italia, ma negli Stati Uniti, la storia è un po’ lunga e non mi va di dilungarmi… ma ho avuto uno stalker, una persona che mentre stavo a Los Angeles, con la Fox a preparare questo film… ci fu una persona che iniziò a perseguitarmi e a seguirmi, dicendo che io lo avevo turbato con i miei film e che voleva punirmi. Diventava sempre più cattivo, tanto che la Fox mi cambiò albergo. Ma ad un certo punto questa persona mi ha ritrovato nuovamente, infatti io spetto che questa persona fosse uno che lavora alla Fox. Tanto continuò a seguirmi da farmi decidere di abbandonare Los Angeles per girare il film in Italia. Loro mi permisero questa cosa e allora riscrissi la storia, anche cambiando alcune cose dopo questa esperienza.”
Proprio questo è il tema centrare di questo giallo: l’ossessione. Lo stalking, l’omicidio, la follia sono sintomi del modo in cui le perversioni si annidano nell’animo umano, mutandolo verso l’inverosimile. Uno scrittore di gialli orrorifici, Peter Neal (interpretato da Anthony Franciosa), arriva in Italia per la campagna pubblicitaria del suo nuovo Best-seller: Tenebre. Proprio durante il suo arrivo, il primo di una lunga serie di omicidi viene attuato e sembra proprio che il Killer abbia preso ispirazione dalle pagine lette nel romanzo. Lo scrittore sarà così coinvolto nelle indagini di polizia, lanciando lo spettatore in un plot twist abbastanza intuibile.
Il cinema di Dario Argento è cult in tutto il mondo e riesce ad avere ancora oggi il potere di intrattenere il pubblico, chi è in sala si diverte, si impressiona, ma soprattutto ricorderà per sempre la colonna sonora che crea e accompagna la tensione della sala. Tenebre fa sorridere il pubblico dei più giovani, di chi negli anni ’80 doveva ancora nascere, per colpa anche della distanza che vi è con l’orrore trasposto sullo schermo nei giorni nostri. I macro-effetti speciali sono sostituiti dalla semplice attesa, la tensione e l’intenzione vengono annunciati allo spettatore proprio per la musica a volta diegetica, altre volte completamente esterna. La telecamera si muove per farci sentire a volte vittima, a volte spettatore, altre ancora assassino. L’arte prende vita, la scrittura diventa realtà, impossibile muta in possibile, facendo comprendere le profondità e le dualità dell’animo umano.