Star Wars: le trilogie
In attesa dell'arrivo di Star Wars: Il risveglio della Forza, i fan della saga hanno avuto una bella sorpresa su Google. Qualche settimana fa, infatti, bastava digitare nel motore di ricerca il celebre incipit di Guerre Stellari, cioé “Tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana…” (o il corrispettivo in inglese) per vedere apparire le ricerche con la forma dei titoli “a scomparsa”.
Anche se si tratta dell'ennesimo espediente per aumentare l'hype nei confronti del nuovo film, i titoli che svaniscono nel buio evocano efficacemente l'arrivo del nuovo capitolo. E in effetti sembra davvero passato tanto tempo da quando, nel 1977, uscì nei cinema Star Wars (in seguito sottotitolato Episodio IV - Una nuova speranza), che portò sul grande schermo la famiglia Skywalker, Ian Solo e tutti gli altri personaggi che hanno reso grandiosa la saga.
E diciamoci la verità: anche se avete visto li film fino alla nausea, anche se sapete a memoria ogni battuta, persino quelle di C1-P8, vale sempre la pena di ripercorrere i punti chiave di due trilogie che hanno fatto la storia del cinema.
Alle spalle dell'immenso successo di pubblico ottenuto dal primo film, ci sono due elementi fondamentali: un complesso lavoro di scrittura e un budget limitato. Ci sono infatti volute ben quattro stesure della sceneggiatura prima di arrivare alla versione definitiva, quella approdata nei cinema. Nella prima versione, scritta nel 1973, la storia é ambientata in un futuro lontano in cui un impero malvagio ha preso il controllo della galassia, ma un gruppo di ribelli contrasta gli oppressori. Come vediamo da questo primo script, emergono a grandi linee i due grossi schieramenti “impero vs ribelli” ma la storia é ambientata nel futuro, invece che in un lontano passato.
Per delineare la figura dei cavalieri jedi, sembra che un contributo fondamentale sia arrivato anche dal Giappone, in particolar modo dal cinema di Akira Kurosawa e dal romanzo Red Harvest, dal quale il regista nipponico trasse il suo film La sfida del samurai. Se pensiamo che anche Sergio Leone si ispirò in parte ai film del regista giapponese e che I magnifici sette deve molto a I sette samurai, é chiaro che l'influenza di Kurosawa non si limita alla fantascienza. La stessa parola jedi deriverebbe da Jidai Geki, un genere letterario, cinematografico e teatrale che spesso ha come protagonisti i samurai e del quale Kurosawa é stato esponente: in effetti c'é una forte assonanza fra questo termine e la pronuncia inglese di jedi.
Quando il primo film era già nei cinema, Lucas iniziò a concepire l'idea di una saga suddivisa in più capitoli, perciò la concezione di una trilogia prese forma quando Una nuova speranza era già nelle sale di tutto il mondo.
Ma anche l'aspetto economico riserva non poche sorprese. Il budget a disposizione era infatti basso, circa 10 milioni di dollari, di cui due spesi per gli effetti speciali, ma i risultati furono straordinari. Nessuno si aspettava che in pochissimo tempo il film conquistasse non solo gli appassionati del genere fantascientifico, ma anche un pubblico molto, molto più vasto.
Cos'aveva Star Wars di tanto speciale? Che cosa gli ha permesso di entrare nei cuori di milioni di spettatori in tutto il mondo? La sola presenza di elementi fantascientifici come astronavi, civiltà aliene e strane creature, non può essere la sola responsabile. Sono soprattutto le vicende familiari e sentimentali alla base, ad attirare anche chi non aprirebbe mai un libro di fantascienza. Nonostante l'involucro del film sia infatti quello degli scontri nello spazio fra l'impero e i ribelli, il vero nucleo della storia é rappresentato dal percorso di crescita e di maturazione dei suoi protagonisti, primo fra tutti Luke Skywalker, che per diventare un cavaliere jedi intraprende un viaggio che lo renderà più consapevole non solo delle sue capacità, ma anche di chi sia veramente.
In Guerre Stellari c'é davvero tutto. Azione, sentimenti, un antagonista da combattere, un obiettivo da raggiungere. Se poi ci aggiungete l'Industrial Light & Magic con i suoi effetti speciali, vedi le spade laser destinate a diventare dei veri e propri feticci per i fan, il gioco é fatto. In una recente intervista, lo stesso George Lucas ha sottolineato che sarebbe proprio l'aspetto “da soap opera” la chiave dell'interesse da parte del pubblico: un'appassionante vicenda familiare condita con la fantascienza, potremmo dire.
Nell'Episodio IV, come avverrà per tutti i successivi capitoli, sono i titoli a scomparsa a introdurci nel racconto, informandoci di cosa sia accaduto prima del film. Diciannove anni fa é stato fondato l'Impero Galattico, a capo del quale c'é l'imperatore Palpatine. Aiutato da Dart Fener, suo allievo, l'imperatore é però contrastato dall'Alleanza Ribelle, ancora fedele alla vecchia Repubblica. Fra i ribelli troviamo la principessa Leila, figlia adottiva del senatore Organa. Sul pianeta Tatooine conosciamo invece Luke Skywalker, che vive con gli zii e vuole diventare un guerriero jedi, nonostante la contrarietà di suo zio Owen.
I destini di Luke e Leila si incrociano grazie ad un messaggio che la principessa invia all'anziano cavaliere jedi Obi-Wan Kenobi tramite C1-P8, un piccolo droide. Il robot viene però acquistato da Luke insieme al droide protocollare D-3BO e il ragazzo chiede aiuto a Obi-Wan per chiarire il messaggio, in cui Leila chiede l'intervento dello jedi per combattere contro l'impero. Insieme allo jedi, Luke conosce il contrabbandiere Ian Solo e il suo amico Chewbacca, uno wookie, che sfrecciano a bordo di una vecchia astronave, il Millennium Falcon…
Questi sono i personaggi fondamentali della saga, gli stessi che ritroviamo tre anni dopo con L'impero colpisce ancora e nel 1983 con Il ritorno dello Jedi, capitolo conclusivo della prima trilogia. Questi sono i personaggi che conquistano gli spettatori e che creano immense aspettative nei confronti della seconda trilogia, che arriverà nelle sale ben ventidue anni dopo l'Episodio IV.
1999. Esce nei cinema l'attesissimo prequel, dal titolo: Episodio I – La minaccia fantasma.
Già nel 1993, George Lucas aveva annunciato l'intenzione di portare sullo schermo i prequel, na servono altri sei anni prima che la promessa si concretizzi.
Anche se la seconda trilogia dovrebbe svelare l'antefatto, ciò che é successo dai venti ai trent'anni prima rispetto alle vicende dell'altra trilogia, le sorprese non sono poi così tante. E' inevitabile che, dato l'ordine d'uscita dei film (che non rispetta quello cronologico), lo spoiler sia parte integrante delle nuove pellicole. Ritroviamo alcuni personaggi che conosciamo bene ma in versione decisamente più giovane, a parte Yoda che non sembra poi così diverso.
E anche se sappiamo quale sia il destino di molti di loro, può comunque essere interessante vedere in che modo sia stato portato sullo schermo il prequel.
In questo film e nei due successivi, L'attacco dei cloni (2002) e La vendetta dei Sith (2005), ritroviamo, fra gli altri, Obi-Wan Kenobi, ovviamente ringiovanito di diversi anni. A interpretarlo c'é lo scozzese Ewan McGregor, che per calarsi meglio nella parte dello jedi studiò approfonditamente i film con Alec Guinness, suo predecessore. Buffo, se pensiamo che lo stesso Guinnes, nonostante sia uno dei miti di Guerre Stellari, in una lettera ad alcuni amici definì la saga “una favola da spazzatura”.
Sembra che la passione per Star Wars sia di famiglia, perché lo zio di McGregor, Denis Lawson, aveva partecipato alla prima trilogia nel ruolo di Wedge Antilles. Sarà stata la parentela o il rispetto per Guinness, ma l'attore scozzese arrivò addirittura a simulare il suono delle spade laser per immedesimarsi nelle scene dei combattimenti. Inutile dire che i suoi versi furono poi tolti in fase di post-produzione.
Ma nella seconda trilogia fanno la comparsa anche nuovi personaggi, primo fra tutti la regina Padmé Amidala, interpretata da Natalie Portman. La regina, che per motivi di sicurezza viene spesso sostituta da una sosia, trova la sua gemella perfetta in una giovanissima Keira Knightley nei panni dell'ancella Sabé. Le due attrici, all'epoca, erano così simili da rendere difficile, quasi impossibile, riconoscerle immediatamente. Si dice che le loro stesse madri, presenti sul set, facessero fatica a distinguerle a prima vista. Leggenda o no, George Lucas scelse l'attrice inglese proprio per la sua somiglianza con la collega. E riguardando il film ad anni di distanza, non possiamo non confermare la stessa impressione.
Ma ecco che fa la sua comparsa anche un personaggio noto come Jar Jar Binks, il cui compito é, fin dall'inizio, quello di fare siparietti comici fra una scena di combattimento e l'altra. Il povero Gungan e la sua parlata, nonostante le intenzioni della produzione, non sono stati così apprezzati dal pubblico, tanto che Jar Jar risulta essere fra i personaggi più odiati della saga. Speriamo che non se la prenda il suo doppiatore, Ahmed Best, che tra l'altro possiamo scorgere in una scena del film con il suo vero aspetto, senza che si nasconda dietro il goffo Gungan.
Icona del cinema come poche altre, Christopher Lee non si é fatto mancare nemmeno Guerre Stellari. Lo troviamo nei panni del Conte Dooku, che riesce a caratterizzare con il suo stile inconfondibile. E non poteva che appartenere allo schieramento dei Sith, dati i suoi precedenti cinematografici.
Fare il prequel o il sequel di un film (o di una saga) che gode di un seguito così ampio non é certo un'impresa da niente. Anche se la critica non apprezzò completamente i film della seconda trilogia, il pubblico la pensò diversamente. Vuoi per curiosità o per affetto nei confronti di Star Wars e dei suoi personaggi, ma i tre prequel ottennero un ottimo successo di pubblico. Anche a livello di premi, nonostante qualche nomination ai Razzie Awards, la trilogia conquistò alcuni premi Oscar… davvero non male.
Finalmente é arrivato il momento che aspettavamo da mesi: Star Wars: Il risveglio della Forza a breve sarà nei nostri cinema. E se George Lucas ha preso le distanze dal film e in generale dalla nuova trilogia, J.J. Abrams é al timone dell'impresa. Cosa dobbiamo aspettarci?
Anche se si tratta dell'ennesimo espediente per aumentare l'hype nei confronti del nuovo film, i titoli che svaniscono nel buio evocano efficacemente l'arrivo del nuovo capitolo. E in effetti sembra davvero passato tanto tempo da quando, nel 1977, uscì nei cinema Star Wars (in seguito sottotitolato Episodio IV - Una nuova speranza), che portò sul grande schermo la famiglia Skywalker, Ian Solo e tutti gli altri personaggi che hanno reso grandiosa la saga.
E diciamoci la verità: anche se avete visto li film fino alla nausea, anche se sapete a memoria ogni battuta, persino quelle di C1-P8, vale sempre la pena di ripercorrere i punti chiave di due trilogie che hanno fatto la storia del cinema.
1977 – 1983: La prima trilogia
Alle spalle dell'immenso successo di pubblico ottenuto dal primo film, ci sono due elementi fondamentali: un complesso lavoro di scrittura e un budget limitato. Ci sono infatti volute ben quattro stesure della sceneggiatura prima di arrivare alla versione definitiva, quella approdata nei cinema. Nella prima versione, scritta nel 1973, la storia é ambientata in un futuro lontano in cui un impero malvagio ha preso il controllo della galassia, ma un gruppo di ribelli contrasta gli oppressori. Come vediamo da questo primo script, emergono a grandi linee i due grossi schieramenti “impero vs ribelli” ma la storia é ambientata nel futuro, invece che in un lontano passato.
Per delineare la figura dei cavalieri jedi, sembra che un contributo fondamentale sia arrivato anche dal Giappone, in particolar modo dal cinema di Akira Kurosawa e dal romanzo Red Harvest, dal quale il regista nipponico trasse il suo film La sfida del samurai. Se pensiamo che anche Sergio Leone si ispirò in parte ai film del regista giapponese e che I magnifici sette deve molto a I sette samurai, é chiaro che l'influenza di Kurosawa non si limita alla fantascienza. La stessa parola jedi deriverebbe da Jidai Geki, un genere letterario, cinematografico e teatrale che spesso ha come protagonisti i samurai e del quale Kurosawa é stato esponente: in effetti c'é una forte assonanza fra questo termine e la pronuncia inglese di jedi.
Quando il primo film era già nei cinema, Lucas iniziò a concepire l'idea di una saga suddivisa in più capitoli, perciò la concezione di una trilogia prese forma quando Una nuova speranza era già nelle sale di tutto il mondo.
Ma anche l'aspetto economico riserva non poche sorprese. Il budget a disposizione era infatti basso, circa 10 milioni di dollari, di cui due spesi per gli effetti speciali, ma i risultati furono straordinari. Nessuno si aspettava che in pochissimo tempo il film conquistasse non solo gli appassionati del genere fantascientifico, ma anche un pubblico molto, molto più vasto.
Cos'aveva Star Wars di tanto speciale? Che cosa gli ha permesso di entrare nei cuori di milioni di spettatori in tutto il mondo? La sola presenza di elementi fantascientifici come astronavi, civiltà aliene e strane creature, non può essere la sola responsabile. Sono soprattutto le vicende familiari e sentimentali alla base, ad attirare anche chi non aprirebbe mai un libro di fantascienza. Nonostante l'involucro del film sia infatti quello degli scontri nello spazio fra l'impero e i ribelli, il vero nucleo della storia é rappresentato dal percorso di crescita e di maturazione dei suoi protagonisti, primo fra tutti Luke Skywalker, che per diventare un cavaliere jedi intraprende un viaggio che lo renderà più consapevole non solo delle sue capacità, ma anche di chi sia veramente.
In Guerre Stellari c'é davvero tutto. Azione, sentimenti, un antagonista da combattere, un obiettivo da raggiungere. Se poi ci aggiungete l'Industrial Light & Magic con i suoi effetti speciali, vedi le spade laser destinate a diventare dei veri e propri feticci per i fan, il gioco é fatto. In una recente intervista, lo stesso George Lucas ha sottolineato che sarebbe proprio l'aspetto “da soap opera” la chiave dell'interesse da parte del pubblico: un'appassionante vicenda familiare condita con la fantascienza, potremmo dire.
Nell'Episodio IV, come avverrà per tutti i successivi capitoli, sono i titoli a scomparsa a introdurci nel racconto, informandoci di cosa sia accaduto prima del film. Diciannove anni fa é stato fondato l'Impero Galattico, a capo del quale c'é l'imperatore Palpatine. Aiutato da Dart Fener, suo allievo, l'imperatore é però contrastato dall'Alleanza Ribelle, ancora fedele alla vecchia Repubblica. Fra i ribelli troviamo la principessa Leila, figlia adottiva del senatore Organa. Sul pianeta Tatooine conosciamo invece Luke Skywalker, che vive con gli zii e vuole diventare un guerriero jedi, nonostante la contrarietà di suo zio Owen.
I destini di Luke e Leila si incrociano grazie ad un messaggio che la principessa invia all'anziano cavaliere jedi Obi-Wan Kenobi tramite C1-P8, un piccolo droide. Il robot viene però acquistato da Luke insieme al droide protocollare D-3BO e il ragazzo chiede aiuto a Obi-Wan per chiarire il messaggio, in cui Leila chiede l'intervento dello jedi per combattere contro l'impero. Insieme allo jedi, Luke conosce il contrabbandiere Ian Solo e il suo amico Chewbacca, uno wookie, che sfrecciano a bordo di una vecchia astronave, il Millennium Falcon…
Questi sono i personaggi fondamentali della saga, gli stessi che ritroviamo tre anni dopo con L'impero colpisce ancora e nel 1983 con Il ritorno dello Jedi, capitolo conclusivo della prima trilogia. Questi sono i personaggi che conquistano gli spettatori e che creano immense aspettative nei confronti della seconda trilogia, che arriverà nelle sale ben ventidue anni dopo l'Episodio IV.
1999 – 2005: La seconda trilogia
1999. Esce nei cinema l'attesissimo prequel, dal titolo: Episodio I – La minaccia fantasma.
Già nel 1993, George Lucas aveva annunciato l'intenzione di portare sullo schermo i prequel, na servono altri sei anni prima che la promessa si concretizzi.
Anche se la seconda trilogia dovrebbe svelare l'antefatto, ciò che é successo dai venti ai trent'anni prima rispetto alle vicende dell'altra trilogia, le sorprese non sono poi così tante. E' inevitabile che, dato l'ordine d'uscita dei film (che non rispetta quello cronologico), lo spoiler sia parte integrante delle nuove pellicole. Ritroviamo alcuni personaggi che conosciamo bene ma in versione decisamente più giovane, a parte Yoda che non sembra poi così diverso.
E anche se sappiamo quale sia il destino di molti di loro, può comunque essere interessante vedere in che modo sia stato portato sullo schermo il prequel.
In questo film e nei due successivi, L'attacco dei cloni (2002) e La vendetta dei Sith (2005), ritroviamo, fra gli altri, Obi-Wan Kenobi, ovviamente ringiovanito di diversi anni. A interpretarlo c'é lo scozzese Ewan McGregor, che per calarsi meglio nella parte dello jedi studiò approfonditamente i film con Alec Guinness, suo predecessore. Buffo, se pensiamo che lo stesso Guinnes, nonostante sia uno dei miti di Guerre Stellari, in una lettera ad alcuni amici definì la saga “una favola da spazzatura”.
Sembra che la passione per Star Wars sia di famiglia, perché lo zio di McGregor, Denis Lawson, aveva partecipato alla prima trilogia nel ruolo di Wedge Antilles. Sarà stata la parentela o il rispetto per Guinness, ma l'attore scozzese arrivò addirittura a simulare il suono delle spade laser per immedesimarsi nelle scene dei combattimenti. Inutile dire che i suoi versi furono poi tolti in fase di post-produzione.
Ma nella seconda trilogia fanno la comparsa anche nuovi personaggi, primo fra tutti la regina Padmé Amidala, interpretata da Natalie Portman. La regina, che per motivi di sicurezza viene spesso sostituta da una sosia, trova la sua gemella perfetta in una giovanissima Keira Knightley nei panni dell'ancella Sabé. Le due attrici, all'epoca, erano così simili da rendere difficile, quasi impossibile, riconoscerle immediatamente. Si dice che le loro stesse madri, presenti sul set, facessero fatica a distinguerle a prima vista. Leggenda o no, George Lucas scelse l'attrice inglese proprio per la sua somiglianza con la collega. E riguardando il film ad anni di distanza, non possiamo non confermare la stessa impressione.
Ma ecco che fa la sua comparsa anche un personaggio noto come Jar Jar Binks, il cui compito é, fin dall'inizio, quello di fare siparietti comici fra una scena di combattimento e l'altra. Il povero Gungan e la sua parlata, nonostante le intenzioni della produzione, non sono stati così apprezzati dal pubblico, tanto che Jar Jar risulta essere fra i personaggi più odiati della saga. Speriamo che non se la prenda il suo doppiatore, Ahmed Best, che tra l'altro possiamo scorgere in una scena del film con il suo vero aspetto, senza che si nasconda dietro il goffo Gungan.
Icona del cinema come poche altre, Christopher Lee non si é fatto mancare nemmeno Guerre Stellari. Lo troviamo nei panni del Conte Dooku, che riesce a caratterizzare con il suo stile inconfondibile. E non poteva che appartenere allo schieramento dei Sith, dati i suoi precedenti cinematografici.
Fare il prequel o il sequel di un film (o di una saga) che gode di un seguito così ampio non é certo un'impresa da niente. Anche se la critica non apprezzò completamente i film della seconda trilogia, il pubblico la pensò diversamente. Vuoi per curiosità o per affetto nei confronti di Star Wars e dei suoi personaggi, ma i tre prequel ottennero un ottimo successo di pubblico. Anche a livello di premi, nonostante qualche nomination ai Razzie Awards, la trilogia conquistò alcuni premi Oscar… davvero non male.
Finalmente é arrivato il momento che aspettavamo da mesi: Star Wars: Il risveglio della Forza a breve sarà nei nostri cinema. E se George Lucas ha preso le distanze dal film e in generale dalla nuova trilogia, J.J. Abrams é al timone dell'impresa. Cosa dobbiamo aspettarci?