Terry Gilliam al Lucca Film Festival

Lunedì 16 marzo, chi era presente al Teatro del Giglio di Lucca ha assistito ad una lezione di cinema fuori dal comune. Ben lontana dall'essere una lezione nel senso accademico del termine, quella di Terry Gilliam é stata una vera e propria immersione nel mondo dell'eccentrico regista e attore americano, da anni naturalizzato inglese.

Accompagnato dallo storico collaboratore Nicola Pecorini, direttore della fotografia in molti dei suoi film, Gilliam ha messo piede sul palco del teatro secondo il suo stile più tipico: prima fingendosi sorpreso per essere stato chiamato, poi avanzando verso il divano a lui destinato, al centro del palco, con il sorriso e la sfrontatezza che lo contraddistinguono.

Terry Gilliam al Lucca Film Festival
Il senso della vita, un film che dice tutto della comicità dei Monty Phyton.


Con la mediazione di Francesco Alò, critico di BadTaste, Gilliam ha intrattenuto il pubblico e risposto alle numerose domande, anche se non é stato facile tenere a bada il suo carattere vulcanico.
Sempre autoironico e brillante, il regista ha ripercorso i suoi inizi nel mondo del cinema, partendo da Minneapolis, dove é nato, passando per Hollywood e New York, fino ad approdare a Londra, luogo in cui é nato il celebre gruppo comico dei Monty Python.

Servendosi di battute, aneddoti e di un linguaggio molto, molto colorito, Gilliam ha illustrato il suo modo di fare cinema. Il sogno di diventare regista cinematografico é sempre stato presente in lui. Ma come fare? Una scuola di cinema? Un corso universitario? Niente di tutto ciò.

Il primo lavoro di Gilliam nel mondo dello spettacolo é stato quello di animatore di fumetti e cartoni animati. L'incontro con John Cleese, allora studente universitario di Cambridge, segna la nascita di una collaborazione con uno dei membri dei futuri Monty Phyton. La prima opera realizzata dal duo é un fotoromanzo in cui Cleese interpreta un uomo innamorato di una bambola, per l'esattezza la Barbie della figlia. Il racconto di come sia nato il fotoromanzo (e soprattutto i dettagli del rapporto amoroso fra Cleese e la bambola) é stato in assoluto il momento più divertente della lezione, perché ha permesso a Gilliam di dare sfogo alla sua irriverente personalità.

Terry Gilliam al Lucca Film Festival
The Zero Theorem, l'ultimo film di Terry Gilliam.


Chi ha avuto la fortuna di vederlo dal vivo, non solo in questa occasione, lo può testimoniare: Gilliam sembra il personaggio di uno dei suoi film. Decisamente anticonvenzionale, sfrutta ogni spunto offerto dai suoi interlocutori per creare gag e doppi sensi. Basti pensare che, quando Alò gli ha chiesto se amasse il teatro, Gilliam non ha esitato a rispondere che a lui il teatro non interessa. Ciò che gli interessa é solo il cinema, che é pura finzione, e al massimo il teatro può servirgli per ricordare allo spettatore che lo spettacolo cui sta assistendo non é reale.

Ma dietro l'apparenza da animale da palcoscenico, Gilliam ha concesso ai presenti di conoscere anche il suo lato più sensibile. Ricordando le difficoltà affrontate dopo la morte di Heat Ledger, non un semplice collega ma anche un caro amico, Gilliam ha ringraziato Pecorini e la figlia Amy, che lo aiutarono a trovare la soluzione per portare a termine Parnassus, superando così anche il dolore per la scomparsa dell'amico.

La collaborazione con la troupe costituisce una delle caratteristiche più interessanti di Gilliam che, a differenza di quanto si potrebbe pensare, ama confrontarsi con chi lavora con e per lui. Cameramen, tecnici del suono e delle luci, attori, persino il fattorino delle bibite (come ricorda Pecorini), tutti possono suggerire al regista un'idea, un'inquadratura, qualsiasi cosa possa migliorare il film nel complesso.
Ma se il rapporto con la troupe sembra idilliaco, lo stesso non si può dire di quello con i produttori. Durante le riprese de I fratelli Grimm e l'incantevole strega, ad esempio, Gilliam ha raccontato che sorsero non pochi scontri con la casa di produzione, che arrivò a licenziare Pecorini e altri suoi stretti collaboratori pur di impedire che il film prendesse la piega desiderata dal regista.

Riassumere la personalità e l'importanza della lezione di Gilliam non é facile. Di sicuro, l'autore di Brazil, I banditi del tempo e La leggenda del re pescatore ha dato vita ad un'ora e mezza di puro intrattenimento, una vera dichiarazione d'amore al cinema. Per capirlo meglio, non resta che vedere (o ri-vedere) i suoi film.

Terry Gilliam al Lucca Film Festival
Heath Ledger in Parnassus.


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