The Holdovers accusato di plagio a 24 ore dagli Oscar: avrebbe copiato la sceneggiatura per cui potrebbe vincere la statuetta

Una bomba è scoppiata a 24 ore dalla cerimonia degli Oscar: The Holdovers di Alexander Payne potrebbe vincere una statuetta per un testo che sarebbe stato copiato.

The Holdovers accusato di plagio a 24 ore dagli Oscar avrebbe copiato la sceneggiatura per cui potrebbe vincere la statuetta

A 24 ore dalla consegna degli Oscar, un’autentica bomba mediatica è deflagrata, rischiando di tingere la vittoria di una statuetta di note amarissime e lunghi strascichi legali. L’accusa è netta: "The Holdovers - Lezioni di vita di Alexander Payne" avrebbe copiato la sua sceneggiatura da un copione pre-esistente. Variety lancia lo scoop con una ricostruzione molto puntuale dell’accaduto, delle accuse e della situazione in chiave Oscar.

Situazione attuale che vede lo sceneggiatore esordiente David Hemingson, considerato fino a oggi l’artefice del copione, candidato per vincere la statuetta proprio per la miglior sceneggiatura originale. Come spiegato nello speciale dedicato ai pronostici della vigilia degli Oscar, in questa particolare categoria la sfida è aperta. Secondo gli scommettitori dovrebbe prevalere il film francese "Anatomia di una caduta", ma di misura. Non è da escludere che a vincere sia proprio "The Holdovers - Lezioni di vita", proprio per una sceneggiatura accusata solo 24 ore prima di plagio.

Cosa è successo? Perché le accuse arrivano solo ora? Il film di Payne è davvero copiato? Ricostruiamo l’intera vicenda delle accuse di plagio a The Holdovers, ripercorrendo la puntuale ricostruzione di Variety.

Chi ha scritto The Holdovers e ispirandosi a cosa?

Partiamo dalla versione ufficiale della storia, prima dell’accusa di plagio. "The Holdovers - Lezioni di vita" è l’ultimo film del regista Alexander Payne. Ambientato tra il Natale 1970 e il capodanno 1971 in New England, esplora il legame che si forma tra un’inserviente afroamericana, un insegnante di lettere classiche e uno studente 15enne costretti a passare le festività assieme nel collegio dove lavorano/studiano.

Il protagonista, intepretato da Paul Giamatti, è un uomo single, solitario, amante della disciplina, cinico e velenoso rispetto ai suoi studenti. Costretto a “fare da balia” durante le festività all’unico studente rimasto a scuola, il ribelle Angus (Dominic Sessa), scoprirà di avere molto in comune con il ragazzo ed entrambi troveranno nel rapporto reciproco lo sprone per dare una nuova direzione alla propria vita. Per saperne di più, potete leggere anche la recensione di The Holdovers.

Alexander Payne ha più volte raccontato come a ispirargli questo film sia stata la visione di un vecchissimo film francese del 1935: "Merlusse" di Marcel Pagnol . La pellicola francofona aveva per protagonista un insegnante odioso verso i suoi pupilli. Ispirato da quest'immagine, Payne avrebbe quindi contattato David Hemingson, avvocato a tempo pieno che aveva già firmato il pilota di una serie mai prodotta ma il cui copione era stato letto da Payne. Proprio a lui il regista ha chiesto di scrivere la sceneggiatura oggi nominata all’Oscar. Payne ha più volte sottolineato di aver contribuito a imbastire lo sviluppo della storia, lasciando però tutti i crediti relativi a Hemingson.

Perché The Holdovers - Lezioni di vita è accusato di plagio

A muovere l’accusa di plagio a The Holdovers è lo sceneggiatore Simon Stephenson, che ha all’attivo molti copioni già prodotti, tra cui spiccano due film per ragazzi come “Luca” e “Paddington 2”. L’accusa di Stephenson è molto ben circostanziata: lo sceneggiatore sostiene che The Holdovers sia un plagio di una sua sceneggiatura intitolata “Frisco”, sia nella storia sia nella sua costruzione, ricalcandone lo sviluppo scena per scena.

“Frisco” racconta la storia di un dottore di mezza età che si ritrova a passare contro la sua volontà del tempo con un suo paziente 15enne, sviluppando un rapporto molto simile a quello raccontato da “The Holdovers”. 

Nel 2013 la sceneggiatura di "Frisco" è apparsa nella lista The Blacklist, curatela che ogni anno pubblica e dà visibilità ai copioni più promettenti che non riescono a trovare un produttore. Il copione è andato vicino a venire prodotto sia nel 2013 sia nel 2019, quando a interessarsene è stata Netflix, grazie all'interessamento della produttrice di Il potere del cane e collaboratrice di Jane Campion. 

L’analisi scena per scena del film e e della sceneggiatura evidenzia come la progressione della storia nei due progetti è identica, scena per scena. Amara ironia della vita: l’unica scena “originale” di The Holdovers sarebbe quella in cui il protagonista racconta ad Angus di un’accusa di plagio che gli ha condizionato la vita accademica.

Stephenson ha molto più che l’evidente somiglianza tra le due storie come prova di un plagio non involontario. In un fitto carteggio di email che Variety ha visionato, lo sceneggiatore dimostra come Payne si è visto proporre “Frisco” per ben due volte, proprio nel 2013 e nel 2019, poco prima di avere l’ispirazione per The Holdovers. Stephenson ha ricevuto conferma via mail che la sceneggiatura era stata sottoposta a Payne e, poco tempo dopo, che il regista dopo aver visionario il copione l’aveva scartato. Non solo: regista e sceneggiatore fanno parte della stessa agenzia, la CAA.

Perché le accusa a The Holdovers emergono solo ora?

Viene naturale chiedersi perché questa notizia arrivi con questo tempismo a orologeria. Nella ricostruzione di Variety, completa di una documentazione dettagliata di 33 pagine dell’accusa mossa a The Holdovers, si traccia anche una sorta di ricostruzione cronologica dell'accaduto.

L’impressione è che Stephenson abbia tentato di portare avanti la sua battaglia privatamente mentre The Holdovers portava avanti la sua corsa all’Oscar ma non abbia ricevuto il supporto sperato dalla WGA (il sindacato degli sceneggiatori americano). Così lui o una parte interessata potrebbero aver deciso di prendere posizione pubblicamente, inviando la documentazione alla celebre testata giornalistica che si occupa di spettacoli. Variety non chiarisce chi le abbia consegnato la vastissima documentazione, completa di scambi di mail con i vertici della WGA in merito alla questione, ma solo Stephenson o qualcuno di vicino alla WGA sarebbe nella posizione di poter aver fornito tutti questi elementi.

Stephenson si muove per la prima volta il 12 gennaio 2024, chiedendo un incontro d’urgenza con i vertici della WGA. In una conversazione telefonica a cui segue uno scambio di email e una riunione con responsabile dei credits Lesley Mackey, viene mossa l’accusa di plagio. Lo sceneggiatore sottolinea come non sia raro che due persone abbiano idee incredibilmente simili nello stesso lasso di tempo per caso, ma è convinto di aver prove che rendano innegabile un plagio attivo, voluto, non preterintenzionale del suo copione. 

Un mese più tardi, a fine febbraio 2024, la WGA fa capire a Stephenson che non farà nulla di concreto o eclatante, sulla base del suo stesso regolamento che non è così dettagliato in merito a come affrontare e circostanziare le accuse di plagio.

L’accusa di plagio a The Holdovers potrebbe cambiare le regole del gioco

In effetti sono piuttosto rari i casi in cui accuse come queste vengono rese pubbliche, spesso proprio per sbloccare la situazione da parte dell'accusatore. A frenare quanti si sentono “copiati” c’è anche la difficoltà di provare che questo plagio sia avvenuto oltre ogni ragionevole dubbio.

Le accuse a The Holdovers vanno a toccare un nervo scoperto a Hollywood, al centro anche del recente sciopero degli sceneggiatori: l’utilizzo delle intelligenze artificiali. Non solo le AI rendono enormemente più semplice rielaborare testi esistenti copiandone idee, sviluppi o storie con pochissimo lavoro da parte di chi è alla ricerca di “sceneggiature facili”. È questa stessa tecnologia e l’analisi dei modelli linguistici operata dalle AI a dare un formidabile strumento a chi muovere quest’accusa di riconoscere pattern, stabilire connessioni e in generale provare con molta più facilità e velocità che un testo è stato copiato, oltre ogni ragionevole dubbio.

La lettura dettagliata dell'atto di accusa di 33 pagine pubblicato da Variety e quella della sceneggiatura stessa di Frisco, fanno emergere per ora una correlazione non così incriminante, più sottile di quanto suggerirebbero le premesse. Non sembrano emergere copiature "parola per parola", quanto una forte rassomiglianza nello sviluppo, nelle premesse e nella struttura dei film. The Holdovers e Frisco però si rifanno a un genere molto popolare, molto codificato. Non è da escludere che entrambi i film richiamino titoli precedenti di questo filone o siano simili proprio perché hanno presupposti e scopi sovrapponibili in partenza. Il fatto che però ci siano prove del fatto che Payne avesse familiarità con "Frisco" rende difficile mettere da parte queste accuse senza analizzare a fondo la questione. 

Improvvisamente la lotta all’Oscar per Miglior sceneggiatura originale è diventata ancora più appassionante, dato che potrebbe dare il via a contestazioni alla vittoria, scontri legali e aprire le porte alle AI “detective” a caccia di plagi a Hollywood. 

Cosa dicono i diretti interessati? Stephenson conferma la veridicità della ricostruzione di Variety e delle email fornite, mentre Payne non ha voluto rilasciare dichiarazioni.

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