X-men: Dark Phoenix
In attesa del prossimo 6 giugno, quando potremo finalmente mettere gli occhi sul capitolo conclusivo del franchise finora posseduto dalla 20th Century Fox, ripercorriamo un po’ la storia degli X-Men. Era il lontano 2000 quando per la prima volta in sala approdavano gli eroi diretti da Bryan Singer, creando una vera e propria carriera per attori come Hugh Jackman e Halle Berry (Wolverine e Tempesta). Proprio sul personaggio di Wolverine verranno calamitate le successive attenzioni creando su di lui una vera e propria trilogia di spin-off non sempre congrui con quelli che erano gli avvenimenti delle parallele linee temporali.
Infatti, una delle più grandi pecche del franchise è sicuramente quella di non essere stata in grado di creare una continuità tra spin-off, prequel o sequel, cancellando e riproponendo delle narrazioni che sovvertivano interamente le sorti di alcuni dei personaggi principali. Il pubblico, però, nonostante possa essere confuso da questo concatenarsi sconclusionato degli eventi, deve concentrarsi sul fatto che ben presto le sorti dei mutanti torneranno in casa Disney per un possibile reboot dell’intero arco narrativo. Del resto, se si vuole parlare dei comics, i film non hanno mai reso particolarmente giusta ai complicati intrecci che si sono verificati su carta stampata nei vari cross-over.
Cercando di fare un po’ di chiarezza a X-Men, X-Men 2 e X-Men il conflitto finale sono seguiti film come “X-Men giorni di un futuro passato” che è stato in grado di sovvertire tutto quello che abbiamo imparato a conoscere fino al 2014. Una pellicola che è sia sequel del “conflitto finale”, infatti annovera tra i protagonisti il cast che tutti conosciamo, ma è anche prequel di tutti gli eventi perché mostra Xavier e Magneto nella loro versione più giovane e immatura. Proprio con questa pellicola, Simon Kinberg, regista di Dark Phoenix, ha iniziato a lavorare a stretto contatto con i membri del cast: Michael Fassbender, James McAvoy, Sophie Turner e tutti gli altri.
Sono quindi ben 15 anni che ha dedicato a loro, passando prima per la sceneggiatura approdando adesso alla regia lasciatagli da Singer. «Amo questi personaggi, ho letto di loro nei comics» ha dichiarato ai giornalisti presenti in sala alla casa del cinema a Roma durante la virtual press conference, «il passaggio alla regia è stato molto naturale, perché questi ragazzi sono stati veramente di supporto, ho lavorato a stretto contatto con loro. Molto spesso lavorare in questa situazione diventa come lavorare con la mia famiglia.» Coeso è stato dunque il rapporto con gli attori protagonisti di questa pellicola.
Cercando di puntare sul vivo della questione, molti in sala si sono domandati cosa lui stesso si augura per personaggi che ha visto crescere e che ha sviluppato, dichiarandosi in realtà molto sereno su quel che accadrà adesso che vi è questo ritorno in casa MCU: «in realtà non lo so, è la prima volta che dopo 15 anni passati a pianificare l’intera saga sono il regista di uno di questi film, e non ho pensato al prossimo film ho solo voluto pensare come creare la migliore storia per questo. Quindi il futuro di questa saga non è qualcosa alla quale sto pensando in questo momento. Sto ancora vivendo il momento di cui stiamo parlando. Ho iniziato a lavorare su questo film tre anni fa, quando ancora il franchising non apparteneva alla Disney, e il progetto per Dark Phoenix si è concentrato sul female empowerment, sulla psicologia dei personaggi, sulla complessità delle emozioni. Un’esperienza mai fatta in passato.»
Quindi tutti concentrati sullo sviluppo dei personaggi femminili, come titolo e locandina stessa richiamano, del resto fanno parte del cast due donne che hanno già interpretato donne molto forti, mostrando a tutto tondo la bellezza dell’universo interiore di una donna. Non il classico stereotipo del «delizioso come una caramella», ha sottolineato Jessica Chastain, ma «qualcosa di davvero potente in questo e che le persone possano collegarsi ad esso». Ha aggiunto che non pensa «che sia lo studio system a cambiare questa rappresentazione della donna» cosa che sta avvenendo già da qualche anno, basti pensare ad altre super-eroine, «ma do il merito al pubblico. Lo stesso pubblico che si è goduto Wonder Woman o Captain Marvel, facendo comprendere che cosa voglia vedere. E si vogliono vedere storie di eroi. E sono davvero contenta che venga esplorato l’universo femminile, che realmente non vediamo al cinema o nei media.»
Da protagonista indiscussa di questo epilogo per casa Fox, Sophie Turner ha aggiunto: «per me è sicuramente grandioso essere parte di un film in cui Jean Grey non è semplicemente la più potente; lei non è solo la protagonista o l’antagonista, ma è un personaggio incredibilmente fluido sulla quale si può ruotare mostrando la natura di un essere umano pieno di difetti. Un accurata rappresentazione di quello che una donna è.»
Ma gli X-Men raccontano qualcosa di ben più profondo della potenza femminile, descrivono la bellezza della diversità, la potenza che questa porta all’interno della comunità. Una bellezza che molto spesso non viene vista, ma che è stata sottolineata dalle parole di Michael Fassbender. Magneto ci ha da sempre abituati al proseguimento dei propri obiettivi, il proprio punto di vista resta fermo fino a quando non si rende conto del proprio errore, cambiando completamente rotta nel proprio scopo. L’attore, infatti, spera che avvenga un rinnovamento all’interno della nostra società parlando della propria preoccupazione «per quello che sta succedendo come chiunque altro in questa stanza. Apprezzo molto l’idea che vi è in X-Men, cioè che il centro del film sia il personaggio di Jean Grey. L’umano più potente è una donna. È la maggior parte della storia ruota intorno a questo fantastico universo di persone che si sentono sbagliate o spinte allo stremo della società, non inclusi. E nel mondo ci sono degli essere umani che si sentono in questo modo, sfortunatamente. E questo atteggiamento di oppressione è quello che mi fa paura. Credo che le nuove generazioni saranno una nuova forza positiva e spero che saranno in grado di risolvere tutto.»
Per sapere che cosa accadrà alla Fenice Nera, si deve ancora aspettare l’arrivo del film in sala giorno 6 giugno.