Zootropolis
di
Clark Spencer é un uomo che trasmette la passione Disney semplicemente attraverso le parole. La sua presenza all'interno della casa di Topolino da più di vent'anni gli ha permesso di acquisire un filosofia “Disneyiana” che é davvero difficile non notare.
L'occasione di questa sua incursione milanese é stata quella di un panel di presentazione di Zootropolis, 55esimo film di animazione Disney interamente dedicato al mondo mammifero. Noi eravamo presenti e qui vi riportiamo le fasi salienti del suo intervento.
Come ci viene illustrato da Clark attraverso uno splendido video-collage di tutti i grandi classici, Disney ha sempre avuto un rapporto particolare con gli animali parlanti. Con Zootropolis però l'asticella si é spostata verso l'alto, creando un ambiente unicamente popolato da animali che vivono esattamente come noi umani.
Una scelta e un soggetto davvero complicato ma che i registi Byron Howard e Rich Moore hanno abbracciato con estremo entusiasmo, poggiando tutto il progetto su una storia appassionante, personaggi carismatici ma soprattutto uno studio scientifico e un supporto tecnologico all'avanguardia.
Aiutato da una serie di clip ed immagini, Spencer ci ha mostrato come il progetto sia partito da lontanissimo, con i registi che hanno studiato per oltre 18 mesi gli animali sia in cattività che in natura (attraverso safari in Africa). La ricerca é stata così maniacale che si é persino andati ad analizzare i peli delle diverse specie al microscopio, oppure i movimenti in slow motion dei vari mammiferi.
Tutto questo studio é stato funzionale allo studio “tecnico” che ha permesso di realizzare un motore assolutamente incredibile e moderno, dotato delle più avanzate tecnologie in fatto di riproduzione del moto del vento, di come reagiscono i vari peli degli animali, sino ad un'illuminazione in grado di trasmettere calore e freddo in base a dove ci si trova.Grande attenzione é stata anche data allo studio delle animazioni con l'arduo compito di dover trasportare su due zampe i movimenti dei vari animali solitamente abituati a muoversi su quattro, rendendoli credibili.
Sfruttando una serie di clip tratte dal film che ci sono state mostrate in esclusiva (e lontanissime dall'essere complete!) Spencer ci ha anche raccontato altre difficoltà che un team gigantesco, composto da 550 elementi, ha dovuto affrontare durante la fase di realizzazione della città.
Nel film sono infatti presenti circa 50 specie animali, ognuna di questa con grandezze differenti. Come far coesiste quindi Giraffe e topi all'interno della stessa scena in termini di dimensioni? Il direttore della fotografia ha optato per una scelta molto interessante: lasciare l'inquadratura fissa, sfruttando una modifica dei vari elementi che compongono una città. Avremo così un treno con tre aperture differenti delle porte, ognuna dedicata a specifici animali di dimensioni differenti. Oppure le strisce pedonali: in superficie per gli esemplari di grossa statura, e sotterranee per topi e criceti.
Avere tanti animali, vuol dire anche farli coesistere tra loro seppur provenienti da differenti zone climatiche. Anche in questo senso la scelta é stata piuttosto ovvia. La città sarà divisa in vari quartieri avremo ad esempio Sahara square zona arida e sabbiosa che riprendere il clima del deserto, oppure Tundratown molto più fredda e glaciale, passando per la foresta di Rain forest e arrivando sino al periferico Burrow Borough quartiere interamente popolato da conigli (tanti conigli!) da cui proviene, tra l'altro, la nostra protagonista: Judy Hopps.
La storia, di cui abbiamo già parlato in passato, sarà incentrata proprio sulla coniglietta Hopps che dalla campagna arriva in città per inseguire il suo sogno: diventare un agente della polizia. Arrivata però nella metropoli si scontrerà con la dura realtà. La sua occasione arriverà nel momento in cui il capo della polizia le assegnerà un caso di scomparsa (una lontra!). Hopps avrà 48 ore di tempo per ritrovarla, pena l'obbligo di lasciare il corpo di polizia. Ad aiutarla, in seguito ad una serie di vicissitudini, ci penserà una volpe di nome Nick Wilde, personaggio furbo e dal codice etico non proprio limpidissimo.
Attraverso una serie di clip - anche qui molto incomplete - Spencer ci ha raccontato qualcosa di più sui due protagonisti, e su quello che succederà nella storia. Il rapporto tra gli animali sarà piuttosto difficile non solo perché già in natura sono due specie non proprio amiche, ma anche perché hanno due filosofie di pensiero estremamente differenti: lei é una sognatrice, determinata ad inseguire le sue ambizioni e lottare anche per l'impossibile, lui invece é un tipo più disilluso, convinto che quello che siamo lo rimaniamo per tutta la vita. Come nella migliore tradizione Disney siamo certi che questa condizione cambierà nel corso della storia.
Da quello che abbiamo potuto vedere possiamo assicurarsi che non mancheranno anche altri elementi classici del prodotto "Disneyiano" come canzoni e momenti comici. Il primo conterà ad esempio la collaborazione con Shakira (personaggio anche all'interno del film) che ha composto e cantato una canzone inedita per il film, mentre per quanto riguarda i tempi comici, la visione di una scena girata con dei bradipi (che volutamente non vi raccontiamo!) ci ha fatto letteralmente piegare in due dal ridere.
In conclusione possiamo dire di essere rimasti davvero soddisfatti di quanto visto. Zootropolis sembra un progetto pensato e realizzato con criterio quasi scientifico grazie ad importanti innovazioni tecnologiche, senza però dimenticare quella passione e quella filosofia Disney, tipica di ogni loro prodotto. Siamo davvero curiosi di vedere il film completo, che vi ricordiamo, arriverà nelle nostre sale il prossimo febbraio.
L'occasione di questa sua incursione milanese é stata quella di un panel di presentazione di Zootropolis, 55esimo film di animazione Disney interamente dedicato al mondo mammifero. Noi eravamo presenti e qui vi riportiamo le fasi salienti del suo intervento.
Una città animale e credibile
Come ci viene illustrato da Clark attraverso uno splendido video-collage di tutti i grandi classici, Disney ha sempre avuto un rapporto particolare con gli animali parlanti. Con Zootropolis però l'asticella si é spostata verso l'alto, creando un ambiente unicamente popolato da animali che vivono esattamente come noi umani.
I registi hanno studiato per oltre 18 mesi gli animali sia in cattività che in natura.
Una scelta e un soggetto davvero complicato ma che i registi Byron Howard e Rich Moore hanno abbracciato con estremo entusiasmo, poggiando tutto il progetto su una storia appassionante, personaggi carismatici ma soprattutto uno studio scientifico e un supporto tecnologico all'avanguardia.
Aiutato da una serie di clip ed immagini, Spencer ci ha mostrato come il progetto sia partito da lontanissimo, con i registi che hanno studiato per oltre 18 mesi gli animali sia in cattività che in natura (attraverso safari in Africa). La ricerca é stata così maniacale che si é persino andati ad analizzare i peli delle diverse specie al microscopio, oppure i movimenti in slow motion dei vari mammiferi.
Tutto questo studio é stato funzionale allo studio “tecnico” che ha permesso di realizzare un motore assolutamente incredibile e moderno, dotato delle più avanzate tecnologie in fatto di riproduzione del moto del vento, di come reagiscono i vari peli degli animali, sino ad un'illuminazione in grado di trasmettere calore e freddo in base a dove ci si trova.Grande attenzione é stata anche data allo studio delle animazioni con l'arduo compito di dover trasportare su due zampe i movimenti dei vari animali solitamente abituati a muoversi su quattro, rendendoli credibili.
Sfruttando una serie di clip tratte dal film che ci sono state mostrate in esclusiva (e lontanissime dall'essere complete!) Spencer ci ha anche raccontato altre difficoltà che un team gigantesco, composto da 550 elementi, ha dovuto affrontare durante la fase di realizzazione della città.
Nel film sono infatti presenti circa 50 specie animali, ognuna di questa con grandezze differenti. Come far coesiste quindi Giraffe e topi all'interno della stessa scena in termini di dimensioni? Il direttore della fotografia ha optato per una scelta molto interessante: lasciare l'inquadratura fissa, sfruttando una modifica dei vari elementi che compongono una città. Avremo così un treno con tre aperture differenti delle porte, ognuna dedicata a specifici animali di dimensioni differenti. Oppure le strisce pedonali: in superficie per gli esemplari di grossa statura, e sotterranee per topi e criceti.
Avere tanti animali, vuol dire anche farli coesistere tra loro seppur provenienti da differenti zone climatiche. Anche in questo senso la scelta é stata piuttosto ovvia. La città sarà divisa in vari quartieri avremo ad esempio Sahara square zona arida e sabbiosa che riprendere il clima del deserto, oppure Tundratown molto più fredda e glaciale, passando per la foresta di Rain forest e arrivando sino al periferico Burrow Borough quartiere interamente popolato da conigli (tanti conigli!) da cui proviene, tra l'altro, la nostra protagonista: Judy Hopps.
Amici e nemici
La storia, di cui abbiamo già parlato in passato, sarà incentrata proprio sulla coniglietta Hopps che dalla campagna arriva in città per inseguire il suo sogno: diventare un agente della polizia. Arrivata però nella metropoli si scontrerà con la dura realtà. La sua occasione arriverà nel momento in cui il capo della polizia le assegnerà un caso di scomparsa (una lontra!). Hopps avrà 48 ore di tempo per ritrovarla, pena l'obbligo di lasciare il corpo di polizia. Ad aiutarla, in seguito ad una serie di vicissitudini, ci penserà una volpe di nome Nick Wilde, personaggio furbo e dal codice etico non proprio limpidissimo.
Attraverso una serie di clip - anche qui molto incomplete - Spencer ci ha raccontato qualcosa di più sui due protagonisti, e su quello che succederà nella storia. Il rapporto tra gli animali sarà piuttosto difficile non solo perché già in natura sono due specie non proprio amiche, ma anche perché hanno due filosofie di pensiero estremamente differenti: lei é una sognatrice, determinata ad inseguire le sue ambizioni e lottare anche per l'impossibile, lui invece é un tipo più disilluso, convinto che quello che siamo lo rimaniamo per tutta la vita. Come nella migliore tradizione Disney siamo certi che questa condizione cambierà nel corso della storia.
Da quello che abbiamo potuto vedere possiamo assicurarsi che non mancheranno anche altri elementi classici del prodotto "Disneyiano" come canzoni e momenti comici. Il primo conterà ad esempio la collaborazione con Shakira (personaggio anche all'interno del film) che ha composto e cantato una canzone inedita per il film, mentre per quanto riguarda i tempi comici, la visione di una scena girata con dei bradipi (che volutamente non vi raccontiamo!) ci ha fatto letteralmente piegare in due dal ridere.
In conclusione possiamo dire di essere rimasti davvero soddisfatti di quanto visto. Zootropolis sembra un progetto pensato e realizzato con criterio quasi scientifico grazie ad importanti innovazioni tecnologiche, senza però dimenticare quella passione e quella filosofia Disney, tipica di ogni loro prodotto. Siamo davvero curiosi di vedere il film completo, che vi ricordiamo, arriverà nelle nostre sale il prossimo febbraio.