Absolute Superman Numero 1 è scritto col pennarellone

Absolute Superman Numero 1 è scritto col pennarellone

Non esiste un universo narrativo targato DC Comics che non possa contare sulla presenza della sacra trinità, ovvero Batman, Wonder Woman e ovviamente Superman. E il neonato Absolute Universe ovviamente non fa eccezione. Dopo aver fatto conoscenza nelle scorse settimane con le versioni Absolute di Batman (firmata Snyder e Dragotta) e Wonder Woman (realizzata da Kelly Thompson e Hayden Sherman), questa volta è il momento di occuparci dell’Absolute Superman di Jason Aaron e Rafa Sandoval, la cui versione del supereroe più famoso al mondo - lo anticipiamo subito - presenta un’impostazione un po’ differente rispetto alle testate appena citate, ma risulta ugualmente molto, molto interessante.

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Cosa succede in Absolute Superman #1?

Partiamo, come d’abitudine, da una doverosa premessa: tutto ciò che segue è SPOILER.

L’albo si apre con una panoramica sul passato di Krypton, un pianeta suddiviso in enormi città rigidamente divise in classi.

La voce narrante è quella di Kal El, il giovane che conosceremo come Superman sulla Terra. Quando lo incontriamo su Krypton è ancora un adolescente, figlio di una coppia di lavoratori della classe più umile del pianeta. Questo tuttavia non era il loro destino. Entrambi destinati a spiccare tra le classi più potenti, Lara Lor-Van e Jor-El hanno segnato il loro destino contestando le politiche della classe dirigenti di scienziati, la prima criticando la scarsa propensione all’esplorazione spaziale in un tema a 9 anni, il secondo preoccupandosi per la salute del pianeta durante il discorso di laurea. Così, ora Lara è una meccanica, l’unica in grado di riparare i vecchi macchinari agricoli utilizzati fuori città, mentre Jor-El è un manutentore degli impianti di estrazione.

L’innesto agli eventi che condanneranno (?) Krypton alla distruzione arriva proprio dalle profondità del pianeta: nessuno ascolta le preoccupazioni di Jor-El, pur sempre un appartenente al gradino più basso della scala sociale, e un piccolo crollo in una miniera avvia il collasso dell’intero pianeta.

A questo punto la narrazione compie un balzo temporale in avanti e nello spazio (quest’ultimo di circa nove milioni di anni luce) per condurci sulla Terra, precisamente in Brasile, in un’altra miniera. Qui i minatori sono disperati: per arrivare a un filone direi devono passare attraverso un deposito di eternit, le cui fibre impestano già mortalmente la cittadina. Mentre i lavoratori indicono una riunione in cui decidono eroicamente di continuare l'estrazione, sacrificando probabilmente le proprie vite, ma garantendo un futuro alle rispettive famiglie, qualcosa di inspiegabile accade: l'eternit nell'aria è sparito e i diamanti già estratti.

Ovviamente il “miracolo” è opera di Kal El, che incontriamo per la prima volta sulla Terra, più adulto e cupo, nascosto tra i lavoratori della miniera. Non ci vuole molto alle guardie della Lazarus Corp, i Peacemaker, per capire che deve essere successo qualcosa di strano: il confronto tra i Peacemaker e Superman è impari, anche perché il costume del kryptoniano ha esaurito la carica di energia solare, e così in conclusione Kal El viene catturato dall’agente Lois Lane.

Absolute Superman Numero 1 è scritto col pennarellone

Jason Aaron scrive Absolute Superman 1 col pennarellone

Rispetto ai colleghi Snyder e Thompson, lo sceneggiatore Jason Aaron sceglie per il suo Absolute Superman un approccio diverso, esplicitando i temi della storia nella maniera più evidente e lampante, sottolineandoli con un pennarellone se necessario. Impossibile anche al lettore più superficiale non cogliere la critica sociale tratteggiata attraverso Krypton, un pianeta condannato dall’avidità, dalla scarsa lungimiranza e dal disprezzo per la natura dei suoi abitanti. Se non fosse abbastanza chiaro che si scrive Krypton, ma si legge Terra, il messaggio viene esplicitato sul finire dell’albo, quando il costume senziente ricorda a Kal El, ormai giunto sulla Terra, che ci sono mondi che non possono essere salvati da loro stessi.

In quest’ottica, riprendendo l’analisi iniziata con la recensione di Absolute Batman 1, questo nuovo approccio a Superman assomiglia molto di più a quello della linea Ultimate di Marvel, un universo narrativo più moderno e specchio degli eventi contemporanei. Come struttura, invece, è decisamente più vicino alla Absolute Wonder Woman di Kelly Thompson, con un primo albo ripartito tra flashback dal passato e le prime gesta dell’eroe nel presente.

Il nuovo Absolute Superman è una versione più giovane e in qualche modo più dark di quella tradizione: durante le sue apparizioni lo percepiamo come un reietto, un clandestino, con le idee ben chiaro sul mondo che (non) l’ha accolto, diviso tra sfruttati e sfruttatori. Si tratta di una versione in qualche modo più politica di Superman, che recupera le sue radici di immigrato e ci riflette alla luce dello spirito del tempo presente.

Absolute Superman Numero 1 è scritto col pennarellone

Anche sul versante più meramente fumettistico però non mancano nuove interpretazioni interessanti, come il costume senziente che aiuta Kal El ad assorbire l’energia solare o il celebre simbolo a forma di S, che qui diventa stemma della classe sociale più umile di Krypton, quindi un marchio degli ultimi, degli estromessi, dei dimenticati. Notevole, alla pari degli altri numeri 1 della linea Absolute, anche la componente grafiche: le matite di Rafa Sandoval inchiostrate da Ulises Arreola sfoggiano uno stile meno spettacolare e più solido rispetto a quanto mostrato finora dalla linea Absolute, ma sono comunque un piacere a vedersi e mantengono alto lo standard di qualità grafico della nuova etichetta DC Comics.

Con il completamento della sacra trinità citata in apertura, la nostra idea sull’universo Absolute di DC Comics inizia ad essere un po’ più chiara e se l’elevatissima qualità dei disegni sembra essere un elemento comune a tutte le testate, gli approcci diversi e distanti concessi agli sceneggiatori lasciano immaginare questo nuovo universo DC Comics come un angolo di sperimentazione. L’arrivo nel 2025 di nuove testate, come l’Absolute Martian Manhunter di Deniz Camp e Javier Rodriguez, pare confermare questa nostra impressione. Per il momento, insomma, ci sentiamo di promuovere a pieni voti l'esordio dell’Universo Absolute, che sarà sicuramente tra i protagonisti del 2025, tanto in USA, con l’arrivo appunto di nuove testate e nuovi eroi, quanto dalle nostre parti con l’esordio degli albi italiani pubblicati da Panini. Ho l’impressione che ci risentiremo presto.

 

 

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