Intervista a Marco Checchetto, il co-creatore di Ultimate Spider-Man
Marco Checchetto giustamente non se lo ricorda. L’anno scorso, a Lucca 2023, ci siamo incrociati nella Sala Firmacopie dello Stand Panini, lui passava, io lo guardavo con uno sguardo da fangirl: la notizia del suo Ultimate Spider-Man in collaborazione con Hickman era freschissima. Mi sono scusato con la persona che avevo di fronte e sono andato verso di lui, gli ho stretto la mano e gli ho detto che non vedo l’ora di leggere il suo Spider-Man. Lui mi ha ringraziato con un sorriso sornione che diceva già tantissimo.
L’anno pazzesco di Marco Checchetto
Oggi siamo seduti uno di fronte all'altro negli stanzino che Panini riserva alle interviste. Prima di iniziare racconto a Marco questo aneddoto e lui scoppia a ridere: non se lo ricorda, ma è comprensibile visto che negli ultimi dodici mesi gli sono capitate diverse cose memorabili.
Ciao Marco, allora, come è stato l’anno appena trascorso?
L’ultimo anno per me è stato pazzesco, incredibile. Dico la verità, non che me l'aspettassi, però sapevo che avrei fatto un buon lavoro su Ultimate Spider-Man. È nato tutto a Lucca, ma nell’edizione del 2022, non lo scorso anno. Ero a pranzo con C.B. Cebulski durante il Comics e stavo per finire il mio ciclo su Daredevil con Chip Zdarsky. Mancavano giusto sei, sette mesi e avrei finito le ultime tavole, così ho chiesto a C.B: "Cosa mi date?”. Lui mi ha risposto: “Guarda Marco, diccelo tu cosa vuoi”. E allora ho risposto: “C.B., lo sai”.
Quindi anche voi artisti avete quest'ansia del prossimo lavoro?
Oddio non è vera e propria ansia, in fondo ho un contratto in esclusiva con Marvel, per cui sapevo che un prossimo lavoro ci sarebbe stato. Però non sapevo cosa avrei disegnato e io do il meglio se mi fanno fare cose che mi piacciono, un po' come tutti. Così quando ho detto a C.B. che sapeva cosa avrei voluto disegnare, lui ha risposto solo: “Ok, ho capito”. E quando ho finito Daredevil è arrivata la mail in cui mi chiedevano se mi andasse di rilanciare dal #1 Ultimate Spider-Man con Jonathan [Hickman]. Io sono stato fermo 5 minuti davanti al monitor. Pensavo di aver letto male, perché non mi stavano chiedendo di fare una run su Amazing o su un'altra serie di Spider-Man, mi stavano chiedendo di creare il MIO Spider-Man. Così ho chiamato mia moglie e le ho chiesto di leggere la mail per me e confermarmelo. Poi la serie ha stra-venduto. Ha fatto record su record, era da anni che Marvel non arrivava a cifre del genere, per cui è una cosa davvero incredibile.
E che tu sappia, hanno deciso questo rilancio perché eri libero tu ed era libero Jonathan Hickman, e quindi era un’occasione da cogliere al volo, o in casa Marvel avevano già il progetto in cantiere?
Io credo fosse una serie già in cantiere perché Jonathan stava già lavorando in sordina al nuovo Ultimate Universe. E la verità è che questa serie era già stata pensata per me come disegnatore e nei piani iniziali avrebbe dovuto scriverla Chip Zdarsky, con cui appunto stavo finendo di lavorare a Daredevil. Però Chip dopo aver letto il soggetto ha deciso che questa fosse una serie di Jonathan e l'ha lasciata andare. Ci siamo sentiti poi in seguito e mi ha detto che odiava il fatto che stessi facendo Spidey con Hickman perché era sicuro sarebbe stato un successo enorme.
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Com'è lavorare con Jonathan Hickman?
Allora, è diverso rispetto a come lavoravo con Chip, che è uno scrittore che tende a farsi sentire spesso e con cui crei le cose insieme, dalla costruzione dei personaggi a quella della tavola. Insomma è un rapporto molto, molto stretto. Jonathan ha invece un approccio completamente opposto, cioè lo sento una volta a settimana solo se c'è qualcosa che non va bene. Ti lascia una libertà totale, mentre con Chip c’era un confronto costante. Tutto ciò che vedi disegnato su Ultimate Spider-Man è roba mia: non c'è nessun intervento da parte dello sceneggiatore.
E al di là della libertà grafica, c'è anche un lavoro di scambio sul soggetto, su dove indirizzare la trama?
No, su soggetto e trama no. Poi ci sono cose che ho suggerito io nella creazione grafica del personaggio. Io sono un autore che tende a dare molti input, che poi possono essere sviluppati anche dalla sceneggiatura, elementi come ad esempio il materiale con cui è realizzato il costume che poi aiutano Jonathan nello sviluppo del personaggio.
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Qual è il personaggio che ti è piaciuto di più reinventare?
Diciamo che i Sinistri Sei sono stati divertenti, ma voi chiaramente non li avete visti qui in Italia, al contrario di Goblin, che invece non è che mi faccia impazzire, anche per i vincoli di sceneggiatura a cui è sottoposto. Deve avere quell’armatura perché Harry si è impossessato della tecnologia Stark, per cui in pratica quello è Iron Man e alla fine della fiera non è che fossi molto contento, perché io adoro il classico Green Goblin. Però per la storia funzionava bene così ed è stato giusto farlo così.
Nei primi numeri di Ultimate Spider-Man ci sono diverse scene di quiete disegnate da te…
Sì, parecchie! [Ridendo]
…ecco, adesso invece si ha un po’ l’impressione che Hickman riservi a Davide Messina gli albi più tranquilli e a te le storie con più azione: preferisci disegnarele scene più movimentate?
No. In realtà non c'è una divisione così netta, infatti nei prossimi numeri avrò molti numeri di quiete anch'io. È solo una questione di tempistiche, non c'è un’imposizione dello sceneggiatore. Io sono il creatore della serie e mi occupo di tutto: a me arriva tutta la sceneggiatura di tutti i numeri, tutti i soggetti e poi decido io quelli che mi piacciono di più, però non c'è una separazione così netta. A me piace disegnare entrambe le cose.
Non so se dipende da te, ma quanto progetti di rimanere su Ultimate Spider-Man?
Vorrei starci il più a lungo possibile però bisogna vedere come va la serie. Per adesso diciamo che ho appena cominciato, per cui ci rimarrò ancora un po' nella percezione dei fan.
Nella percezione del pubblico, la vostra è diventata la serie di punta di Spider-Man, ai danni di Amazing spesso al centro delle critiche. La pensano così anche in casa Marvel?
No, anche se ci scherziamo sopra in Marvel. Ad esempio, a New York abbiamo fatto una cena per festeggiare il successo di Ultimate e c'era Nick Lowe, che è l'editor di Amazing, e io scherzando gli ho detto: “Che cacchio ci fai qua?!” Però ci scherziamo su. Diciamo che nessuno si aspettava… o meglio, sì, si aspettavano tutti un grande successo, ma non questa cosa qui: è andato proprio fuori scala. Cosa ti posso dire? Io credo che stia pagando la qualità di quello che stiamo facendo io e Jonathan. Jonathan sta scrivendo uno Spider-Man fantastico, anche se lui non è un grande estimatore del personaggio. Preferisce robe più cosmiche, però è un grande world-builder. Anche i numeri in cui come dici tu c'è la quiete è vero che sono tanti, però sono scritti benissimo, i personaggi funzionano. Io per fortuna ho voluto fare un salto di qualità in più sul mio stile dedicandomi ancora di più alle espressioni dei personaggi e al linguaggio del corpo, e si vede. È un albo qualitativamente, insomma buono.
Direi anche ottimo, lascialo pure dire a me!
Grazie! Quindi sì, in Marvel sono contenti, poi Amazing è un’altra cosa e va avanti per conto suo insomma.
Tu sei un po' il portabandiera in questo momento dei fumettisti italiani in Marvel, che sono tantissimi. In giro per il mondo ci prendono un po' in giro.
Ah, sì?
Sì, l'Italia viene raccontata come il complesso industriale degli Immonen perché abbiamo una serie di disegnatori che si ispirano allo stile di Stuart Immonen.
No, no, non io!
Ecco, esatto, tu sei una grande eccezione in questo senso. Però in questo momento lo stile alla Immonen è diventato un po’ il Marvel Style. Mi chiedo se ci sia una richiesta da parte di Marvel di adeguarsi a quella linea grafica o se può venire naturale seguire quello stile pensando che poi sia più facile proporsi?
Guarda ti dico la verità, sta cosa qui l'ho notata anche io. Ho iniziato prima che ci fosse questa ondata diciamo Immoneniana. Lui è un grandissimo autore, ma non è il tipo di stile che io seguo. Mi piace moltissimo, però io continuo a fare il mio. Questa scuola immoneniana è più giovane di me, sono gli autori che hanno 30/35 anni che sono un po' tutti filo immoneniani. Io non approvo, a me piace vedere stili diversi: se voglio vedere Immonen, mi leggo Immonen. Però non c'è nessuna direttiva da parte di Marvel. In questo caso è una direzione che abbiamo preso noi italiani e non so dirti perché.
Io credo che il successo delle serie Ultimate dipenda anche da questo. Le serie classiche dell’Universo 616, appaiono non dico omologate, ma tutte piuttosto vicine in termini di stile grafico e a volte anche di scrittura. Le serie Ultimate escono da questo schema.
Direi! A parte me super realistico e un po' cinematografico, c'è Stefano Caselli su Ultimate Black Panther, che fa parte anche lui della mia della mia generazione di autori Marvel, per cui ha un suo stile molto identificativo. Di Peach Momoko non parliamone, ha uno stile tutto suo e Juan Frigeri su Ultimates sta facendo un ottimo lavoro. Adesso è stata annunciata Ultimate Wolverine di Alessandro Cappuccio che ha uno stile tutto suo… per cui quello che dici tu secondo me ci sta a pennello.
Se ti chiedessi un nome, chi vorresti invitare nel gruppo di autori Ultimate per scrivere o disegnare?
Uhm, una cosa Ultimate che vorrei fare sarebbe un Ghost Rideer, reinventare un Ghost Rider da zero, e lo vorrei scritto da Garth Ennis. È una cosa che mi piacerebbe proprio tantissimo, secondo me è un personaggio che ha bisogno di essere un po' svecchiato e ripensato. Non sarebbe male.
Per quanto riguarda le linee guida da Marvel, voi siete toccati in qualche modo da quello che succede o succederà nel MCU, la famosa sinergia? Vi chiedono di usare questo o quel personaggio perché tra qualche mese finirà al cinema?
In questo momento assolutamente no, perché c’è un piano per le linea Ultimate creato da Jonathan. In questo momento tutte le serie sono indirizzate verso il countdown di cui immagino avrete sentito parlare, perciò non credo che il MCU attingerà da lì a breve.
Ultimissima domanda, se potessi scegliere la tua prossima serie, visto che il sogno Spider-Man è realizzato,quale sarebbe?
Allora, premettendo che se mi danno qualunque cosa di Spider-Man dico sì, al di là di quello non mi dispiacerebbe fare qualcosa o su Wolverine, o su Ghost Rider o su Thor.
Mi sa che il tempo è finito, grazie mille Marco!
Grazie a voi!