I migliori DLC nel mondo dei videogiochi

La presenza di Shadow Of The Erdtree tra i candidati al GOTY è stata criticata da tanti, ma quali altri DLC avrebbero meritato candidature importanti in passato?

I migliori DLC nel mondo dei videogiochi

La presenza di Elden RIng: Shadow Of The Erdtree tra i candidati al gioco dell’anno per i The Game Awards ha diviso tanto la community dei giocatori quanto la critica specializzata, tra chi ha apprezzato il DLC creato da From Software e pensa che la quantità di nuovo materiale e idee giustifichi la sua candidatura e chi, invece, pensa che la sua stessa natura di DLC lo escluda di fatto dalla competizione.

La notizia è rimbalzata poi nelle scorse ore dopo che la BAFTA - British Academy of Film and Television Arts - ha dichiarato che secondo il suo regolamento, Shadow of the Erdtree non può rientrare nella categoria dei giochi dell’anno, la quale è riservata solo ed esclusivamente a giochi completi.

Personalmente, la mia opinione è che se un DLC, o espansione, ha una quantità di contenuti adeguata e una narrazione che amplia quanto già raccontato nel gioco originale, lo si può considerare a tutti gli effetti un prodotto meritevole di concorrere al titolo di miglior prodotto videoludico dell’anno.

E Shadow of the Erdtree non è che l’ultimo DLC che riesce a essere allo stesso livello, o anche superiore, ai videogiochi usciti durante l’anno.
Ecco quindi 6 DLC che a mio parere in passato avrebbero potuto concorrere al titolo di gioco dell’anno.

The Last Of Us: Left Behind

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Pubblicato nel 2014, The Last Of Us Left Behind, nasce come risposta ai tantissimi giocatori che erano interessati a scoprire gli eventi della vita di Ellie prima di conoscere Joel e soprattutto cosa sia successo tra l’autunno e l’inverno nel gioco originale.

Left Behind si focalizza interamente sul personaggio di Ellie e ciò ha permesso agli sviluppatori di testare una serie di meccaniche di gameplay che non era stato possibile inserire nel gioco originale; come la possibilità di attirare gli infetti verso i nemici umani. Inoltre, The Last Of Us: Left Behind propone un’esperienza quasi in contrasto con i fatti raccontati in The Last Of Us.
Alla violenza degli scontri si contrappongono ora tantissimi momenti di pura innocenza, come l’esplorazione del centro commerciale, la lotta con le pistole ad acqua o la sezione con il cabinato.

Nonostante la sua natura di DLC, The Last Of Us: Left Behind ottiene la candidatura nella sezione Games for Change ai The Game Awards, ma porta a casa anche premi come quello per la Miglior Narrazione al Golden Joystick Awards, miglior storia ai BAFTA e tanti altri premi che avrebbero giustificato una sua candidatura come Game of the year; Premio che è stato poi vinto da Dragon Age: Inquisition.

Assassin’s Creed 4 Black Flag: Freedom Cry

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Il 2013 è stata un’ottima annata per i videogiochi, tra The Last Of Us, GTA V e BioShock Infinite i giocatori hanno avuto di che giocare.
Una piacevole sorpresa di quell’anno fu Assassin’s Creed Freedom Cry, che mette i giocatori nei panni di Adéwalé che mentre tenta di interrompere le attività dei Templari nei Caraibi naufraga a Saint Domingue, dove si scontra con la realtà della compravendita degli schiavi.

Nato come DLC di Black Flag, nel 2014 Freedom Cry è stato rilasciato come titolo autonomo grazie alla sua potenza narrativa che lo rende godibile anche senza giocare il gioco originale.
Secondo la critica specializzata, Freedom Cry rappresenta il momento narrativo più potente dell’universo di Assassin’s Creed fin a quel momento, cosa che ha permesso a tanti di sorvolare sulla durata del gioco; poco più di 5 ore.

Nonostante i mostri sacri usciti nel 2013, Freedom Cry è riuscito a portare a casa una nomination ai Writers Guild of America Awards; titolo poi vinto da The Last Of Us: Left Behind

Bloodborne: The Old Hunters

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Parlando di anni d’oro per il mondo dei videogiochi non si può non parlare del 2015, anno in cui The Witcher 3 ha portato a casa il titolo di Gioco dell’anno lasciandosi dietro roba come Fallout 4, Metal Gear Solid 5 e Bloodborne. E proprio il titolo di From Software è riuscito a essere una doppia sorpresa, ponendosi sia come una delle migliori esclusive di sempre di PlayStation, ma anche presentando uno dei DLC più spettacolari di sempre.

Bloodborne: The Old Hunters è un vero e proprio regalo per chi ha amato perdersi tra le vie di Yharnam, dando loro la possibilità di esplorare nuove aree del mondo di gioco e scoprire i segreti e i misteri della lore di Bloodborne.
Inoltre, The Old Hunters mette nelle mani dei giocatori nuovi strumenti di caccia come il Simon’s Bowblade o la bellissima Katana Rakuyo e anche nuove abilità, ampliando il già ottimo gameplay di Bloodborne.

L’essere stato pubblicato nello stesso anno di Bloodborne ha fatto sì che The Old Hunters non ricevesse le attenzioni che merita, ma guardandolo oggi a quasi 10 anni dalla pubblicazione, The Old Hunters ha rappresentato la ciliegina sulla torta per quel capolavoro che è il titolo di From Software.

Red Dead Redemption: Undead Nightmare

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Come si migliora un capolavoro come Red Dead Redemption? Chiaro, con un mare di zombie.
Voglio credere che più o meno sia nata così l’idea di Undead Nightmare, DLC dell’avvenuta di John Marston a tema zombie, pubblicato a fine 2010 su PlayStation 3 e Xbox 360, per poi arrivare sulle nuove generazioni e PC tra il 2023 e il 2024.

Red Dead Redemption: Undead Nightmare riporta i giocatori tra le grandi pianure degli Stati Uniti e del Messico in un’avventura a tinte horror b-movie. L’espansione creata da Rockstar aggiunge un pizzico di follia e ironia nel realistico e drammatico Far West a cavallo tra fine 800 e inizio 900.

Oltre che una storia aggiuntiva da giocare, Red Dead Redemption: Undead Nightmare ha anche apportato un nuovo approccio al gameplay al titolo di Rockstar. 
Le sparatorie tra cowboys sono state sostituite da orde di zombie che attaccano le varie città e villaggi sparsi per la mappa - concetto preso a piè mani da GTA San Andreas -, inoltre, Undead Nightmare rimuove il viaggio rapido, costringendo il giocatore a esplorare la mappa, che è piena zeppa di eventi secondari.

A ciò andrebbero poi aggiunte le nuove armi aggiunti, i vari animali mitologici, le due modalità multiplayer e tanti altri elementi che fanno di Red Dead Redemption: Undead Nightmare uno dei migliori DLC mai creati.

Cyberpunk 2077: Phantom Liberty

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Quando nel 2020 CD Projekt Red ha pubblicato Cyberpunk 2077, fan e critica si sono letteralmente divisi tra chi ha lodato il lavoro della software house polacca e chi ha sparato a zero sul gioco, tanto da arrivare a vere e proprie class-action da parte delle persone che hanno accusato la casa di sviluppo di aver minimizzato i problemi al lancio.

Tuttavia, grazie a una serie di aggiornamenti e alla collaborazione con Netflix con Cyberpunk 2077: Edgerunners, il gioco è riuscito a raggiungere il livello qualitativo che CD Projekt prometteva all’inizio.
Nel 2023 Phantom Liberty ha rappresentato la vera e propria ciliegina sul progetto Cyberpunk.
Assieme alla nuova avventura di V, CD Projekt ha anche rilasciato l’aggiornamento 2.0 che ha migliorato tantissimo Cyberpunk 2077, inoltre il DLC ha mostrato come la software house abbia messo anima e corpo per migliorare il proprio prodotto: sul piano della recitazione vi è stata l’aggiunta di Idris Elba che ha aumentato la qualità già resa alta dalla presenza di Keanu Reeves, inoltre, anche il gameplay è stato ampiamente migliorato con migliorie al sistema di guida e all’intelligenza artificiale.

Cyberpunk 2077: Phantom Liberty è un’esperienza videoludica tale da poter essere tranquillamente paragonata a giochi completi, e magari ne uscirebbe anche vincitore.

The Witcher 3: Blood and Wine 

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Restiamo in casa CD Projekt Red con quello che secondo molti è la migliore espansione mai creata nel mondo dei videogiochi.
Blood and Wine ci porta assieme a Geralt Di Rivia alla scoperta del fiabesco regno di Toussaint e del misterioso assassino di cavalieri che lo vive.

La seconda espansione di The Witcher 3 ha alzato le aspettative per qualsiasi prodotto futuro, portando più di 30 ore di contenuti aggiuntivi, decine di missioni secondarie, nuovi personaggi secondari, nuovi mostri, nuove abilità e nuovi nemici da affrontare con tattiche e strategie.
E come se non bastasse, viene anche aggiunta la gestione della villa di Corvo Bianco, che il giocatore può arredare a suo piacimento.

Inoltre, Blood and Wine va anche a chiudere perfettamente la storia di The Witcher 3, la quale ha molteplici finali ma tutti aperti, rendendolo un’aggiunta obbligatoria per completare l’epopea di Geralt.

Il DLC è stato acclamato sia dalla critica che dai fan, tanto da ricevere il premio come migliore RPG dell’anno - nonostante fosse un DLC. Tuttavia, in quell’occasione, Blood And Wine non è riuscito a rientrare tra i candidati al Gioco dell’anno; titolo che è stato poi vinto da Overwatch.

 

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