Assassin's Creed II
di
IL FALO' DELLE VANITA'
nella precedente puntata
La battaglia per Forlì ci aveva lasciato con le braghe calate, pronti ad affrontare un nemico che non avremo potuto incontrare senza acquistare la seconda espansione rilasciata per il best seller di casa Ubisoft. Ebbene, il momento é arrivato: Savonarola vi attende nell'Oltrarno fiorentino, pronto a fare della fede -e dei suoi scagnozzi- il suo solido scudo.
Ci ritroviamo così di nuovo a Firenze, alla ricerca del frutto dell'Eden con il quale, nel frattempo, il frate ferrarese sembra aver soggiogato il capoluogo toscano costringendolo a fare un passo indietro nella progressione storica, con quello che viene comunemente definito “il falò delle vanità”. Nonostante la suggestività del nome, tale fenomeno consistette nientemeno che in un becero focolaio di tutto ciò incarnasse arte e cultura laica. Una vera e propria pugnalata al cuore pulsante del rinascimento, inferta con il fervore proprio di una fede cieca ed irragionevole.
Per fortuna non tutta la città sembra aver subito l'influenza spirituale di Savonarola. Tra coloro che resistono strenuamente al nuovo regime mistico, troviamo lo stesso Niccolò Machiavelli con il quale avevamo aiutato Caterina Sforza a difendere le mura della sua Forlì. Sarà proprio sotto la guida del politico rinascimentale che il circense Ezio verrà informato del da farsi.
l'ambito fa il monaco
Il piano che, nonostante la paternità, faticheremo a definire machiavellico, consiste nel colpire i punti nevralgici del potere di Savonarola. Ecco, sostituite “colpire” con assassinare e “punti nevralgici” con luogotenenti, ed avrete un quadro piuttosto completo di in che cosa consista il DLC.
Il nostro compito sarà quindi quello di eliminare nove differenti bersagli, dove l'aggettivo “differenti” non viene adoperato a caso. Il punto di forza del contenuto scaricabile risiede infatti nella caratterizzazione dei singoli target, i quali non solo vengono accompagnati da un breve, ma esaustivo, background motivazionale, ma sono soprattutto connessi a scelte di game design ben precise.
Ciascun luogotenente necessita un approccio diverso a seconda del ruolo interpretato, o della collocazione spaziale in cui viene immerso. Senza snocciolarvi ad una ad una le differenti, ed interessanti, situazioni di gioco proposte, vi possiamo anticipare che il DLC preme molto sul frangente stealth. Una scelta che forse non piacerà a tutti, ma é sicuramente in linea con quanto Assassin's Creed é in grado di offrire.
Oltre a riproporre un'impostazione di gioco coerente con il gameplay, Il “falò delle vanità” cerca anche di colmare la penuria di nuove feature caratterizzante il precedente DLC, aggiungendo una nuova abilità acrobatica nel già folto campionario di Ezio. Si tratta di un salto per mezzo di veri e propri trampolini sparsi per i tetti, per mezzo del quale sarà possibile coprire grandi distanze, raggiungendo così zone prima difficilmente accessibili. Un'aggiunta che, seppur apprezzabile anche solo in quanto tale, si dimostra praticamente ininfluente nel completamento del DLC.
il pomo della discordia
Una volta trascorsa l'ora e mezzo necessaria per chiudere anche la sequenza 13, eliminando anche l'ultima falla mnemonica di Desmond, ci riamo ritrovati pieni di sentimenti contrastanti.
Se da un lato, abbiamo senz'altro trovato più azzeccata, e di conseguenza divertente, l'offerta presentata nel “falò delle vanità”, d'altro canto ci resta lo stesso amaro in bocca che avevamo già assaporato con “la battaglia per Forlì” per aver pagato un contenuto palesemente sviluppato per essere parte del titolo retail.
Una sgradevole sensazione aggravata al momento del monologo finale di Ezio, con il quale si presenta in tutta la sua evidenza la rilevanza dell'episodio in questione al fine del delineamento dell'evoluzione del personaggio all'interno della storyline.
Un dettaglio non da poco, che contribuisce a lasciarci più di una perplessità sulla trasparenza di scelte commerciali di questo genere.
C'é anche da muovere un ulteriore appunto alla ruvidezza con cui viene chiusa la parentesi Savonarola. Si sente infatti la mancanza di un vera e propria “final battle”, cosa che, anche considerando il forte carisma del villain in questione, ci saremo senza subbio aspettati.
Dopo la sfortunata parentesi di guerriglia urbana presentata ne “la battaglia per Forlì”, Assassin's Creed 2 torna quindi alle origini, presentando una serie di missioni fortemente conformi allo spirito del gioco, nonché in grado di valorizzare le ormai collaudate dinamiche di gameplay, al ragionevole prezzo di 400 Microsoft Points. Ecco, se solo riuscissimo a dimenticarci che questo, come il precendente DLC, non é altro che un taglio al gioco completo, rivenduto a parte come contenuto “aggiuntivo”, probabilmente il nostro giudizio sarebbe decisamente più positivo, ma, purtroppo o per fortuna, a noi non manca alcuna sequenza di memoria.
VOTO: 6,5
LA BATTAGLIA DI FORLI'
riempiendo i buchi
Reduce da un netto successo di pubblico - e, stavolta, anche di critica - Assassin's Creed 2 torna a far parlare di se in occasione dell'uscita del primo dei due DLC annunciati da Ubisoft. E, come accade ogni volta che vengono rilasciati dei contenuti aggiuntivi, si riapre la querelle sulla più o meno liceità che i pruducer hanno di lucrare oltremodo sui titoli distribuiti. Diatriba che da un po' di tempo a questa a parte sembra pendere dalla parte meno conservatrice, anche grazie ad eccellenti adds on, come quelli presentati per Borderlands, GTA IV e Fallout 3.
Tra i motivi del successo di questi DLC, potremmo facilmente individuare la struttura sand box dei giochi in questione. Un ambiente che per sua natura sembra prestarsi con grande naturalezza all'aggiunta di contenuti giocabili.
Rimanendo in questa ottica, e mantenendo sempre un approccio oculato all'acquisto, i 320 MP (meno di 4 euro) richiesti per ampliare la già nutrita offerta di Assassin's Creed 2, sembrano proprio un'occasione da non lasciarsi scappare . Purtroppo, non é così.
Con una procedura analoga a quella già utilizzata da Epic con Road to Ruin per Gears of War 2, Ubisoft si limita a rimettere su mercato alcune parti tagliate via dal gioco completo, indicate come Sezioni 12 e 13, nel tentativo intascare qualche altro soldino.
E non ci sarebbe niente di male se non fosse che “la battaglia di Forlì” - primo dei due DLC - risulta, in antitesi con l'epicità richiamata dal nome, un'esperienza superflua e, soprattutto, dannatamente incompleta.
(S)forza e coraggio
Davvero un peccato se si tornano a considerare le potenzialità modulari del titolo, e della splendida ricostruzione della Forlì rinascimentale. Una location che già nella storyilne non aveva trovato un'adeguata collocazione, risultando poco più di una zona di transito percorsa da Ezio nel tentativo di raggiungere la ben più glamour Venezia. Certo, alla luce di quanto visto proprio in “la battaglia di Forlì”, non é stata la rimozione della sezione in oggetto a declassare la cittadina romagnola a palcoscendico di serie b per le avventure del buon Auditore.
Già, perché nell'ora e mezzo trascorsa a Forlì di memorabile rimangono soltanto le colorite imprecazioni di un'incontenibile Caterina Sforza, inviperita per l'attacco subito dalla città da parte dei fratelli Orsi, due signorotti al soldo dell'onnipresente villain Rodrigo Borgia.
Senza spoilerare troppo sulla trama, possiamo infatti anticiparvi che per tutta la durata del DLC vi troverete a difendere Caterina, la sua prole, ed un frutto dell'eden, da un attacco massivo a Forlì e, in particolare, alla fortezza situata al suo interno.
In termini di gameplay ciò si traduce in una serie di combattimenti contro ondate di scagnozzi, allo scopo di difendere gli sciagurati PNG. Proprio tale caratterizzazione “battagliera” dell'espansione non c'é parsa il modo più intelligente per valorizzare l'indubbia bontà del titolo, la quale non é sicuramente da ascrivere al mero combat system.
Se, infatti, a parole il compito di affrontare intere schiere di avversari può sembrare una prospettiva eccitante, al conto dei fatti, tale frangente mette in evidenza tutti i limiti di un sistema di scontri totalmente inadatto a gestire grandi numeri.
Lodevole é invece il tentativo di aggiungere una variante sul tema, permettendo di combattere una particolare fase dello scontro utilizzando principalmente la pistola celata. Un espediente supportato e incoraggiato dal continuo respawn di munizioni collocato all'interno di tale frangente.
chi meno spende, più spende
D'altro canto, anche l'intelaiatura narrativa sembra non sfruttare a dovere il contesto ed i personaggi coinvolti nella vicenda. Oltre alla già citata “verve” della bella Caterina Sforza, “la battaglia di Forlì” ci offre un Nicolò Machiavelli relegato ad un, quantomeno ingrato, ruolo di comparsa muta, superato addirittura per loquacità dai pargoli Sforza.
Ma a lasciare veramente l'amaro in bocca é il modo con cui la parentesi forlivese viene chiusa.
Le vicende vengono difatti bruscamente interrotte con una sbrigativa introduzione al “Falò delle vanità” (secondo DLC in dirittura d'arrivo) che, nel tentativo di convicnere il giocatore a ripetere l'acquisto, finisce inevitabilmente per indisporlo di fronte ad un cliffhanger quantomeno irritante.
In casa Ubisoft, probabilmente consci della debolezza dell'offerta, hanno pensato bene di aggiungere alla main quest dell'espansione, una sorta di mini game, presentato sotto forma di ricordo speciale, grazie al quale potrete caricarvi nuovamente sulle spalle la macchina volante leonardiana, già fugacemente sperimentata in quel di Venezia. Un'implementazione tutto sommato simpatica, anche se slegata da ogni dinamica ludica, la quale sembra strizzare l'occhio a chi vede nella serie Assassin's Creed una sorta simulatore turistico dai toni storici. Tuttavia, ci teniamo a ribadirlo, un'aggiunta interessante che sopperisce parzialmente alla mancanza di achievement propri del DLC, offrendo al giocatore una seconda chance per sbloccare l'obiettivo connesso al combattimento aereo, oltre ad un'ulteriore prospettiva dalla quale ammirare le bellezze architettoniche della, ludicamente incompresa, Forlì.
nella precedente puntata
La battaglia per Forlì ci aveva lasciato con le braghe calate, pronti ad affrontare un nemico che non avremo potuto incontrare senza acquistare la seconda espansione rilasciata per il best seller di casa Ubisoft. Ebbene, il momento é arrivato: Savonarola vi attende nell'Oltrarno fiorentino, pronto a fare della fede -e dei suoi scagnozzi- il suo solido scudo.
Ci ritroviamo così di nuovo a Firenze, alla ricerca del frutto dell'Eden con il quale, nel frattempo, il frate ferrarese sembra aver soggiogato il capoluogo toscano costringendolo a fare un passo indietro nella progressione storica, con quello che viene comunemente definito “il falò delle vanità”. Nonostante la suggestività del nome, tale fenomeno consistette nientemeno che in un becero focolaio di tutto ciò incarnasse arte e cultura laica. Una vera e propria pugnalata al cuore pulsante del rinascimento, inferta con il fervore proprio di una fede cieca ed irragionevole.
Per fortuna non tutta la città sembra aver subito l'influenza spirituale di Savonarola. Tra coloro che resistono strenuamente al nuovo regime mistico, troviamo lo stesso Niccolò Machiavelli con il quale avevamo aiutato Caterina Sforza a difendere le mura della sua Forlì. Sarà proprio sotto la guida del politico rinascimentale che il circense Ezio verrà informato del da farsi.
l'ambito fa il monaco
Il piano che, nonostante la paternità, faticheremo a definire machiavellico, consiste nel colpire i punti nevralgici del potere di Savonarola. Ecco, sostituite “colpire” con assassinare e “punti nevralgici” con luogotenenti, ed avrete un quadro piuttosto completo di in che cosa consista il DLC.
Il nostro compito sarà quindi quello di eliminare nove differenti bersagli, dove l'aggettivo “differenti” non viene adoperato a caso. Il punto di forza del contenuto scaricabile risiede infatti nella caratterizzazione dei singoli target, i quali non solo vengono accompagnati da un breve, ma esaustivo, background motivazionale, ma sono soprattutto connessi a scelte di game design ben precise.
Ciascun luogotenente necessita un approccio diverso a seconda del ruolo interpretato, o della collocazione spaziale in cui viene immerso. Senza snocciolarvi ad una ad una le differenti, ed interessanti, situazioni di gioco proposte, vi possiamo anticipare che il DLC preme molto sul frangente stealth. Una scelta che forse non piacerà a tutti, ma é sicuramente in linea con quanto Assassin's Creed é in grado di offrire.
Oltre a riproporre un'impostazione di gioco coerente con il gameplay, Il “falò delle vanità” cerca anche di colmare la penuria di nuove feature caratterizzante il precedente DLC, aggiungendo una nuova abilità acrobatica nel già folto campionario di Ezio. Si tratta di un salto per mezzo di veri e propri trampolini sparsi per i tetti, per mezzo del quale sarà possibile coprire grandi distanze, raggiungendo così zone prima difficilmente accessibili. Un'aggiunta che, seppur apprezzabile anche solo in quanto tale, si dimostra praticamente ininfluente nel completamento del DLC.
il pomo della discordia
Una volta trascorsa l'ora e mezzo necessaria per chiudere anche la sequenza 13, eliminando anche l'ultima falla mnemonica di Desmond, ci riamo ritrovati pieni di sentimenti contrastanti.
Se da un lato, abbiamo senz'altro trovato più azzeccata, e di conseguenza divertente, l'offerta presentata nel “falò delle vanità”, d'altro canto ci resta lo stesso amaro in bocca che avevamo già assaporato con “la battaglia per Forlì” per aver pagato un contenuto palesemente sviluppato per essere parte del titolo retail.
Una sgradevole sensazione aggravata al momento del monologo finale di Ezio, con il quale si presenta in tutta la sua evidenza la rilevanza dell'episodio in questione al fine del delineamento dell'evoluzione del personaggio all'interno della storyline.
Un dettaglio non da poco, che contribuisce a lasciarci più di una perplessità sulla trasparenza di scelte commerciali di questo genere.
C'é anche da muovere un ulteriore appunto alla ruvidezza con cui viene chiusa la parentesi Savonarola. Si sente infatti la mancanza di un vera e propria “final battle”, cosa che, anche considerando il forte carisma del villain in questione, ci saremo senza subbio aspettati.
Dopo la sfortunata parentesi di guerriglia urbana presentata ne “la battaglia per Forlì”, Assassin's Creed 2 torna quindi alle origini, presentando una serie di missioni fortemente conformi allo spirito del gioco, nonché in grado di valorizzare le ormai collaudate dinamiche di gameplay, al ragionevole prezzo di 400 Microsoft Points. Ecco, se solo riuscissimo a dimenticarci che questo, come il precendente DLC, non é altro che un taglio al gioco completo, rivenduto a parte come contenuto “aggiuntivo”, probabilmente il nostro giudizio sarebbe decisamente più positivo, ma, purtroppo o per fortuna, a noi non manca alcuna sequenza di memoria.
VOTO: 6,5
LA BATTAGLIA DI FORLI'
riempiendo i buchi
Reduce da un netto successo di pubblico - e, stavolta, anche di critica - Assassin's Creed 2 torna a far parlare di se in occasione dell'uscita del primo dei due DLC annunciati da Ubisoft. E, come accade ogni volta che vengono rilasciati dei contenuti aggiuntivi, si riapre la querelle sulla più o meno liceità che i pruducer hanno di lucrare oltremodo sui titoli distribuiti. Diatriba che da un po' di tempo a questa a parte sembra pendere dalla parte meno conservatrice, anche grazie ad eccellenti adds on, come quelli presentati per Borderlands, GTA IV e Fallout 3.
Tra i motivi del successo di questi DLC, potremmo facilmente individuare la struttura sand box dei giochi in questione. Un ambiente che per sua natura sembra prestarsi con grande naturalezza all'aggiunta di contenuti giocabili.
Rimanendo in questa ottica, e mantenendo sempre un approccio oculato all'acquisto, i 320 MP (meno di 4 euro) richiesti per ampliare la già nutrita offerta di Assassin's Creed 2, sembrano proprio un'occasione da non lasciarsi scappare . Purtroppo, non é così.
Con una procedura analoga a quella già utilizzata da Epic con Road to Ruin per Gears of War 2, Ubisoft si limita a rimettere su mercato alcune parti tagliate via dal gioco completo, indicate come Sezioni 12 e 13, nel tentativo intascare qualche altro soldino.
E non ci sarebbe niente di male se non fosse che “la battaglia di Forlì” - primo dei due DLC - risulta, in antitesi con l'epicità richiamata dal nome, un'esperienza superflua e, soprattutto, dannatamente incompleta.
(S)forza e coraggio
Davvero un peccato se si tornano a considerare le potenzialità modulari del titolo, e della splendida ricostruzione della Forlì rinascimentale. Una location che già nella storyilne non aveva trovato un'adeguata collocazione, risultando poco più di una zona di transito percorsa da Ezio nel tentativo di raggiungere la ben più glamour Venezia. Certo, alla luce di quanto visto proprio in “la battaglia di Forlì”, non é stata la rimozione della sezione in oggetto a declassare la cittadina romagnola a palcoscendico di serie b per le avventure del buon Auditore.
Già, perché nell'ora e mezzo trascorsa a Forlì di memorabile rimangono soltanto le colorite imprecazioni di un'incontenibile Caterina Sforza, inviperita per l'attacco subito dalla città da parte dei fratelli Orsi, due signorotti al soldo dell'onnipresente villain Rodrigo Borgia.
Senza spoilerare troppo sulla trama, possiamo infatti anticiparvi che per tutta la durata del DLC vi troverete a difendere Caterina, la sua prole, ed un frutto dell'eden, da un attacco massivo a Forlì e, in particolare, alla fortezza situata al suo interno.
In termini di gameplay ciò si traduce in una serie di combattimenti contro ondate di scagnozzi, allo scopo di difendere gli sciagurati PNG. Proprio tale caratterizzazione “battagliera” dell'espansione non c'é parsa il modo più intelligente per valorizzare l'indubbia bontà del titolo, la quale non é sicuramente da ascrivere al mero combat system.
Se, infatti, a parole il compito di affrontare intere schiere di avversari può sembrare una prospettiva eccitante, al conto dei fatti, tale frangente mette in evidenza tutti i limiti di un sistema di scontri totalmente inadatto a gestire grandi numeri.
Lodevole é invece il tentativo di aggiungere una variante sul tema, permettendo di combattere una particolare fase dello scontro utilizzando principalmente la pistola celata. Un espediente supportato e incoraggiato dal continuo respawn di munizioni collocato all'interno di tale frangente.
chi meno spende, più spende
D'altro canto, anche l'intelaiatura narrativa sembra non sfruttare a dovere il contesto ed i personaggi coinvolti nella vicenda. Oltre alla già citata “verve” della bella Caterina Sforza, “la battaglia di Forlì” ci offre un Nicolò Machiavelli relegato ad un, quantomeno ingrato, ruolo di comparsa muta, superato addirittura per loquacità dai pargoli Sforza.
Ma a lasciare veramente l'amaro in bocca é il modo con cui la parentesi forlivese viene chiusa.
Le vicende vengono difatti bruscamente interrotte con una sbrigativa introduzione al “Falò delle vanità” (secondo DLC in dirittura d'arrivo) che, nel tentativo di convicnere il giocatore a ripetere l'acquisto, finisce inevitabilmente per indisporlo di fronte ad un cliffhanger quantomeno irritante.
In casa Ubisoft, probabilmente consci della debolezza dell'offerta, hanno pensato bene di aggiungere alla main quest dell'espansione, una sorta di mini game, presentato sotto forma di ricordo speciale, grazie al quale potrete caricarvi nuovamente sulle spalle la macchina volante leonardiana, già fugacemente sperimentata in quel di Venezia. Un'implementazione tutto sommato simpatica, anche se slegata da ogni dinamica ludica, la quale sembra strizzare l'occhio a chi vede nella serie Assassin's Creed una sorta simulatore turistico dai toni storici. Tuttavia, ci teniamo a ribadirlo, un'aggiunta interessante che sopperisce parzialmente alla mancanza di achievement propri del DLC, offrendo al giocatore una seconda chance per sbloccare l'obiettivo connesso al combattimento aereo, oltre ad un'ulteriore prospettiva dalla quale ammirare le bellezze architettoniche della, ludicamente incompresa, Forlì.