Bioshock: Infinite - Burial at Sea Pt.1
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Bioshock Infinite, analizzato a mente fredda, é stato un titolo in grado di mostrare come il team di Levine, sia stato in grado di realizzare un mondo credibile e affascinante, in cui sono stati mischiati sacro e profano, per creare una Columbia dal sapore decisamente utopistico ma con diversi collegamenti a quelli che possono essere i mali delle società moderne.
Questo interessante punto di vista non é bastato al titolo per evitare un numero di lamentele abbastanza concreto sopratutto nei riguardi del gameplay, troppo ancorato, secondo molti, a dinamiche di gioco poco evolute.
Levine non é rimasto impassibile davanti a queste critiche, e con il DLC Burial at Sea, ha deciso di mischiare le carte sul tavolo. Scopriamo come.
Una Rapture dalle tinte noir
Burial at Sea é un'espansione breve, ma allo stesso tempo intensa, carica di contenuti ed in grado di offrire un punto di vista della vecchia Rapture - chi ha giocato i primi due Bioshock sa di cosa stiamo parlando - tanto affascinante quanto estremamente inquietante.
Tutto inizierà con dei colori e delle ambientazioni dalle tinte tipicamente noir. Una ragazza di nome Elizabeth, chiede aiuto all'investigare Booker DeWitt per ritrovare una bambina scomparsa. Questo sarà il semplice incipit di una storia che ci porterà a visitare nuovamente quella Rapture nata dal sogno utopistico di Andrew Ryan, una città dall'anima malvagia ma che vista nel pieno del suo vigore, era ancora in grado di mostrarti come una metropoli avveniristica e fascinosa. Notiamo inolte che i nomi dei due personaggi pur essendo gli stessi anche sotto l'aspetto puramente estetico, non condivino quasi nulla con quelli che abbiamo imparato a conoscere nel gioco originale.
IL DLC, infatti, ci propone un anacronistico cross over tra i protagonisti di Infinite e le ambientazioni dei primi Bioshock. L'avventura viene fondamentalmente divisa in due grossi tronconi. Il primo dal tratto decisamente più narrativo, ci introduce alla città, e ci mostra quello che é stato questo luogo ed i suoi abitanti, prima che la follia distruggesse tutto. Sebbene l'interazione sia abbastanza bassa, proprio in questi frangenti scoviamo, ancora una volta, tutta la potenza che il team di sviluppo possiede nello storytelling. Esplorare la città, scoprirne i più reconditi segreti e imparare a conoscere diversi personaggi sotto un aspetto completamente differente rispetto a come li ricordavamo, é un'esperienza appagante ed in grado di soddisfare tutti i fan della serie.
[video]http://youtu.be/YaIdeRv3aG4[/video]
Dalla metà in poi il titolo riacquista invece molte delle dinamiche più classiche, applicando allo stesso tempo le novità di Infinite, leggasi skyhook e le fratture temporali (sotto forma di plasmide di Elizabeth), all'interno del mondo di Rapture. Le dinamiche dello scontro rimangono quelle che prevedono un mix tra armi da fuoco e plasmidi, con nemici che variano dai classici ricombinati, fino ai più impegnativi Big Daddy. I luoghi più chiusi e compatti, rendono gli scontri decisamente pià avvincenti, anche se, non essendo stato modificato il gameplay di base, molti giocatori potrebbe trovare ancora diversi elementi che non hanno digerito nemmeno in Infinite.
Insomma, un gameplay conosciuto e riconoscibile ma che, complice anche la breve durata dell'espansione (non più di un paio d'ore) riesce ad offrire un ritmo decisamente serrato ed in grado di tenere ben salde le dita del giocatore sul pad.
Anche l'aspetto visivo, nonostante ambienti decisamente più contenuti rispetto a quelli del gioco originale, dimostra la percettibile solidità del prodotto con location estremamente curate, ricche di dettagli da osserva e con quel level design da sempre tratto distintivo del team di sviluppo. Gli stessi personaggi, grazie ai dialoghi vivaci e profondi, risultano estremamente caratterizzati e nonostante non vi sia la lingua italiana nel doppiaggio - sono comunque presenti i sottotitoli - il tutto risulta estremamente godibile.
Tirando le somme, non possiamo certamente rimanere indifferenti davanti al prezzo dell'espansione che, per due ore di gioco, non risulta certamente come il miglior prodotto sul mercato nel rapporto qualità/prezzo. Rimane comunque un'esperienza che ci sentiamo di consigliare agli appassionati della serie, ed in particolare a coloro che in passato hanno particolarmente apprezzato Rapture e la sua particolare follia. Va dato atto al team che una volta completato il primo capitolo, grazie alle già citate doti narrative, la voglia di vedere come va a finire la storia rimane molto alta.
Per tutti gli altri giocatori invece, il prodotto non offre nulla di nuovo al di la del differente punto di vista. Insomma, un'espansione dedicata ai nostalgici e agli appassionati di Bioshock Infinite.
Questo interessante punto di vista non é bastato al titolo per evitare un numero di lamentele abbastanza concreto sopratutto nei riguardi del gameplay, troppo ancorato, secondo molti, a dinamiche di gioco poco evolute.
Levine non é rimasto impassibile davanti a queste critiche, e con il DLC Burial at Sea, ha deciso di mischiare le carte sul tavolo. Scopriamo come.
Una Rapture dalle tinte noir
Burial at Sea é un'espansione breve, ma allo stesso tempo intensa, carica di contenuti ed in grado di offrire un punto di vista della vecchia Rapture - chi ha giocato i primi due Bioshock sa di cosa stiamo parlando - tanto affascinante quanto estremamente inquietante.
Tutto inizierà con dei colori e delle ambientazioni dalle tinte tipicamente noir. Una ragazza di nome Elizabeth, chiede aiuto all'investigare Booker DeWitt per ritrovare una bambina scomparsa. Questo sarà il semplice incipit di una storia che ci porterà a visitare nuovamente quella Rapture nata dal sogno utopistico di Andrew Ryan, una città dall'anima malvagia ma che vista nel pieno del suo vigore, era ancora in grado di mostrarti come una metropoli avveniristica e fascinosa. Notiamo inolte che i nomi dei due personaggi pur essendo gli stessi anche sotto l'aspetto puramente estetico, non condivino quasi nulla con quelli che abbiamo imparato a conoscere nel gioco originale.
IL DLC, infatti, ci propone un anacronistico cross over tra i protagonisti di Infinite e le ambientazioni dei primi Bioshock. L'avventura viene fondamentalmente divisa in due grossi tronconi. Il primo dal tratto decisamente più narrativo, ci introduce alla città, e ci mostra quello che é stato questo luogo ed i suoi abitanti, prima che la follia distruggesse tutto. Sebbene l'interazione sia abbastanza bassa, proprio in questi frangenti scoviamo, ancora una volta, tutta la potenza che il team di sviluppo possiede nello storytelling. Esplorare la città, scoprirne i più reconditi segreti e imparare a conoscere diversi personaggi sotto un aspetto completamente differente rispetto a come li ricordavamo, é un'esperienza appagante ed in grado di soddisfare tutti i fan della serie.
[video]http://youtu.be/YaIdeRv3aG4[/video]
Dalla metà in poi il titolo riacquista invece molte delle dinamiche più classiche, applicando allo stesso tempo le novità di Infinite, leggasi skyhook e le fratture temporali (sotto forma di plasmide di Elizabeth), all'interno del mondo di Rapture. Le dinamiche dello scontro rimangono quelle che prevedono un mix tra armi da fuoco e plasmidi, con nemici che variano dai classici ricombinati, fino ai più impegnativi Big Daddy. I luoghi più chiusi e compatti, rendono gli scontri decisamente pià avvincenti, anche se, non essendo stato modificato il gameplay di base, molti giocatori potrebbe trovare ancora diversi elementi che non hanno digerito nemmeno in Infinite.
Insomma, un gameplay conosciuto e riconoscibile ma che, complice anche la breve durata dell'espansione (non più di un paio d'ore) riesce ad offrire un ritmo decisamente serrato ed in grado di tenere ben salde le dita del giocatore sul pad.
Anche l'aspetto visivo, nonostante ambienti decisamente più contenuti rispetto a quelli del gioco originale, dimostra la percettibile solidità del prodotto con location estremamente curate, ricche di dettagli da osserva e con quel level design da sempre tratto distintivo del team di sviluppo. Gli stessi personaggi, grazie ai dialoghi vivaci e profondi, risultano estremamente caratterizzati e nonostante non vi sia la lingua italiana nel doppiaggio - sono comunque presenti i sottotitoli - il tutto risulta estremamente godibile.
Tirando le somme, non possiamo certamente rimanere indifferenti davanti al prezzo dell'espansione che, per due ore di gioco, non risulta certamente come il miglior prodotto sul mercato nel rapporto qualità/prezzo. Rimane comunque un'esperienza che ci sentiamo di consigliare agli appassionati della serie, ed in particolare a coloro che in passato hanno particolarmente apprezzato Rapture e la sua particolare follia. Va dato atto al team che una volta completato il primo capitolo, grazie alle già citate doti narrative, la voglia di vedere come va a finire la storia rimane molto alta.
Per tutti gli altri giocatori invece, il prodotto non offre nulla di nuovo al di la del differente punto di vista. Insomma, un'espansione dedicata ai nostalgici e agli appassionati di Bioshock Infinite.