Commodore 65: storia di un computer mai nato
Ricordate il Commodore 64? Un successo fulminante, milioni di pezzi venduti e autentica fucina di appassionati di videogames. Questa è la triste storia del suo successore
Chi non conosce il marchio Commodore?
A cavallo tra gli anni 80 e 90, Commodore è stato il brand che ha guidato gli adolescenti del tempo all'interno della rivoluzione informatica, portando per la prima volta il Personal Computer all'interno delle case degli italiani. E non solo
Azienda dai mille volti, Commodore fu protagonista di clamorosi successi ma anche di catastrofici fallimenti. I medesimi che ne hanno decretato la fine nell'Aprile del 1994
Riavvolgendo il nastro e parlando di curiosità possiamo affrontare un viaggio virtuale in una azienda che nel 1987 iniziava a pensare al successore del computer più venduto di tutti i tempi: il Commodore 64
il più grande successo commerciale dell'azienda americana fu lanciato nel 1982, riuscendo a vendere ben 20 milioni di computer all'interno del suo ciclo di vita: un record ad oggi ancora ineguagliato. Nel 1987 all'apice della sua fama e delle sue vendite, con un parco software incredibilmente vasto, il Commodore 64 iniziava a sentire però il peso dell'obsolescenza tecnologica, spingendo il management dell'azienda a pensare ad un successore
In realtà già nel 1985 Commodore cercò di replicare il successo del 64 proponendo sul mercato il modello 128, ottenendo però un'accoglienza molto tiepida da parte del pubblico. La scarsa penetrazione sul mercato e un numero di software sviluppati decisamente inferiore alle attese ne decretarono la morte prematura dopo soli tre anni di vita.
I piani dell'azienda, che riflettevano la personalità eclettica del suo creatore Jack Tramiel, si spostarono quindi verso il Commodore 64 DX , denominato poi in corso di sviluppo Commodore 65
Il Commodore 65 vide mai la luce? Purtroppo no
Le caratteristiche hardware del nuovo prodotto erano decisamente interessanti e poteva sfoggiare grafica ad alta risoluzione, un processore a 3.54 Mhz (quindi piuttosto veloce per l'epoca), audio stereo con due SID (il chip sonoro mutuato dal Commodore 64), un lettore di floppy disk da 3 pollici e mezzo incorporato e memoria espandibile sino ad 8 Mb.
Purtroppo però i tempi di sviluppo e realizzazione durarono troppo a lungo e nel 1991, quando ormai il mercato era dominato dai computer quantomeno a 16 bit, un 8 bit , seppur assai evoluto, aveva poco senso (e poco mercato potenziale).
Ovviamente i 205 prototipi funzionanti esistenti al mondo sono materia di collezionismo per gli appassionati, raggiungendo valori davvero impressionanti in termini commerciali.
Se volete maggiori dettagli sulla nascita e sulla prematura morte di questo piccolo gioiello, potete soddisfare la vostra curiosità grazie a questo piccolo volume interamente dedicato al Commodore 65, disponibile su Amazon.