Dark Souls II - Crown of the Ivory King

di Tommaso Alisonno
Avete presente quella famosa canzone da film che ha reso celebre la frase: “The cold never bothered me anyway”? Dimenticatela. Se c'é una cosa che Crown of the Ivory King ci ha insegnato immediatamente é che un regno di ghiaccio può decisamente essere un problema, ma andiamo con ordine. Stiamo parlando del terzo - e ultimo - DLC del ciclo delle corone perdute di Dark Souls II, il quale una volta attivato il teletrasporto situato nel Santuario dell'Inverno ci porta alle porte della città congelata di Eleum Loyce; qui veniamo accolti da una voce di donna che ci invita a tornare sui nostri passi, e di fronte alla nostra determinazione reagisce tempestando la rocca con un vento gelido.


Contrariamente a tutti gli standard di Dark Souls II, Eleum Loyce é strutturata in modo tale che, se volete, potete andare a gettarvi direttamente tra le grinfie del primo boss: il muro di nebbia che ci separa é infatti immediatamente dopo i portoni. Piccolo problema: il “Cuccioletto” é totalmente invisibile, e il primo assalto termina incondizionatamente con la nostra morte - non che la cosa ci stupisca, dopotutto.

S'impone dunque un'esplorazione della roccaforte, la quale si dimostra da subito decisamente vasta, ma apparentemente anche “chiusa” ad un percorso lineare; il perché é presto detto: il vento gelido ha ammassato neve e ghiaccio su molti passaggi, rendendoli impraticabili.
potete andare a gettarvi direttamente tra le grinfie del primo boss

Dopo aver superato bastioni, stretti corridoi e cortili con cumuli di neve ed aver affrontato lungo strada soldati con corazze ghiacciate capaci di scagliarci addosso dardi magici - particolarmente perniciosi quelli con i cristalli sulla schiena in quanti refrattari agli attacchi alle spalle - mettiamo finalmente le mani sull' “Occhio della Sacerdotessa”, un oggetto che permette di vedere l'invisibile. possiamo finalmente confrontarci con Aava, il famiglio del Re, del quale ora vediamo le fattezze: una mastodontica tigre bianca, tanto per cambiare dotata di poteri legati al gelo.

Lo scontro é epico, ma riusciamo a superarlo ed arriviamo al cospetto della regina Alsanna, la quale ci rivela che il suo consorte (il Re d'Avorio, naturalmente) é partito per una crociata contro le forze del Caos da cui non ha mai fatto ritorno. Stringiamo un patto con lei, così che i venti gelidi cessano di soffiare e possiamo accedere al portale per il Caos Antico, dove veniamo attaccati dai cavalieri corrotti di Eleum Loyce, seguiti direttamente dal Re d'Avorio, anch'esso corrotto (o meglio ancora “Bruciato”) dal potere del Caos.


La lotta é improba: da alcuni portali le truppe corrotte continuano a riversarsi nell'arena, schiacciandoci col numero. La sconfitta é inevitabile. Facciamo mente locale: prima di scendere nel Caos Antico abbiamo visto quattro troni, uno dei quattro occupato da un cavaliere che ci ha assistito durante la battaglia. E gli altri tre? il momento di ri-esplorare Eleum Loyce, approfittando del fatto che il patto stretto con Alsanna ha sbloccato tutti quei passaggi prima impraticabili.

Peccato però che lo scioglimento dei cumuli di ghiaccio più grossi abbia anche svegliato nemici prima inerti: tanto per cominciare, alcune donne ammantate di bianco che prima sedevano immobili adesso aspettano silenziose che volgiate loro le spalle per pugnalarvi a tradimento. In secondo luogo, colossali golem di pietra e ghiaccio sono pronti a schiacciarci con le loro braccia. Addentrandovi nei cortili più lontani, nelle nuove locazioni accessibili, facciamo inoltre la conoscenza con delle istrici di ghiaccio che (novelle Sonic) ci attaccano caprioleggiando - non commettete l'errore di sottovalutarle!!! Come se questo non bastasse, alcuni spiriti oscuri, tra cui uno che si finge anche vostro alleato (vile!), vi invaderanno senza posa.

Con pazienza e tante morti, riusciamo a rintracciare i tre cavalieri mancanti, i quali, risvegliati dal loro torpore, si teletrasportano alle porte del Caos Antico. Tornati al cospetto di Alsanna (non senza aver prima sbloccato alcune vie alternative che velocizzano l'attraversamento della fortezza), ci lanciamo con il nostro piccolo esercito contro il Re decaduto. Ora la lotta assume tutto un altro corso, soprattutto perché ciascuno dei quattro cavalieri é in grado di sigillare uno dei portali da cui accedono i nemici corrotti. Il Re oppone comunque una strenua resistenza, ma soverchiato dalla nostra superiorità numerica alfine cade e la sua Corona é nostra!

E' tutto qui? Assolutamente no! Eleum Loyce cela infatti ancora dei segreti: a parte alcune aree di difficile raggiungimento in cui abbondano scrigni con tesori - e mostri-scrigno (mimic) pronti a sgranocchiarci - portando il fuoco della nostra torcia a quattro bracieri posti al cospetto di un portone accediamo a una specie di assemblea di streghe (le donne in bianco di cui sopra) protette anche da due sentinelle a quattro braccia - simili a quelle già affrontate nel gioco di base. Lì troviamo la chiave della guarnigione, che ci permette di accedere all'ultimo falò.
studiato per personaggi potenti: i nemici sono forti, robusti e numerosi




Si tratta di una locazione destinata all'accesso dei giocatori sprovvisti di DLC: dopo aver utilizzato una bara di metallo come “bob a uno”, ci ritroviamo nei Campi Glaciali, un'enorme distesa di neve spazzata da venti che ostruiscono la visuale e dove vagano dei grossi equini i quali, più che essere fatti di ghiaccio, sembrano essere composti da fulmini solidificati - ed infatti lanciano attacchi elettrici. Qui, sepolto in un inferno di gelo, si cela un altro boss...

Con Crown of the Ivory King, From Software ha voluto veramente concludere “col botto” la trilogia della corone perdute. Forse i nemici più numerosi (i soldati di ghiaccio) non sono particolarmente innovativi, ma altri avversari introdotti sono stati veramente una sorpresa. Così come é stata una sorpresa la “finta possibilità” di gettarsi immediatamente in pasto al boss: il portale di nebbia é invitante, ma la sensazione di impotenza che scaturisce nel varcarlo é veramente unica.

Il DLC é studiato per personaggi potenti: i nemici, pur non essendo dei picchi di intelligenza, sono forti, robusti e numerosi, e non sempre é possibile evitarli “correndo”. Durante il test ci é sembrato di tornare ai tempi di Demon's Soul, quando a una morte seguiva una morte ancora “più vicina” e poi un”ancora più vicina” al falò - e migliaia di anime irrimediabilmente perdute. Noi abbiamo impiegato circa 6 ore per sconfiggere il Re d'Avorio, ma Eleum Loyce ha ancora dei segreti da rivelarci. Se poi ci aggiungete che con tutte e tre le corone avrete diritto a un'ulteriore sorpresa...

Qualche novità anche sotto il profilo tecnico: l'armatura e le vesti del personaggio che si “imbiancano” caprioleggiando sulla neve sono un tocco di classe, ma la vastità degli ambienti é veramente da togliere il fiato - affacciandosi dagli spalti di Eleum Loyce vedrete anche la città abbandonata in fondo alla valle, e i messaggi “Splendida Visuale” si sprecano. La trilogia della corone perdute ha dimostrato nel suo complesso di essere un'espansione ricca di carattere, impegnativa, lunga e “cattiva”: un vero acquisto obbligato per i veterani delle lande di Drangleic.