Dark Souls II - Crown of the Sunken King

di Tommaso Alisonno
Malgrado lo scorso Dicembre, prima dell'uscita di Dark Souls II, Takeshi Miyazoe di From Software affermasse con convinzione che i DLC per il nuovo RPG non fossero presi in considerazione, l'annuncio di Giugno ha categoricamente smentito queste dichiarazioni. Ecco pertanto che tra Luglio e Settembre sono previste tre nuove missioni, tutte all'insegna della ricerca di tre corone perdute di antichi Re, di cui la prima - la Corona del re Affondato - é ora disponibile. Abbiamo pertanto imbracciato le armi e ci siamo fatti coraggio, perché vagare nuovamente per le lande di Drangleic é sempre una questione di coraggio.

Cominciamo subito col dire che “non é un DLC per niubbi”: a differenza di molti giochi, in cui é sufficiente acquistare l'espansione per poterla giocare immediatamente, in Dark Souls II anche soltanto accedere al contenuto che avete pagato potrà tramutarsi in un'ordalia. Per essere più precisi, il portale d'accesso alla nuova zona sarà raggiungibile solo dopo aver superato la Gola Nera ed aver sconfitto Il Corrotto, una delle quattro “grandi anime” del gioco base. Per avere indicazioni più precise di come raggiungere questa locazione, vi consigliamo di seguire il nostro apposito video-tutorial.



Il fatto di dover superare svariate locazioni, tra l'altro non semplicemente accessibili, e dover abbattere un boss rende già di per sé il DLC non esattamente indicato a giocatori alle prime armi; a questo aggiungete il fatto che anche la forza dei mostri lì presenti non é esattamente delle più basse: ci sentiamo di sconsigliare assolutamente l'accesso a chi non abbia conseguito almeno il livello 100, possibilmente il 130 (noi siamo entrati al 132 e abbiamo faticato parecchio a superare certe zone).

Una volta aperto il cancello, operazione effettuabile solo possedendo l'oggetto “Artiglio del Drago” che viene ottenuto acquistando il DLC, sarà possibile raggiungere Shulva, la città-santuario in cui dei grossi Ziggurat torreggiano su una palude. Prima ancora di giungere al primo Falò, faremo la conoscenza di Sinh, il Drago Dormiente; niente paura: il bestione per ora si limiterà a “salutarci” da una sporgenza e spiccherà il volo verso le grosse costruzioni. Non avendo noi la possibilità di spiegare le ali come lui, per raggiungere la sua tana dovremo fare un giro decisamente più ampio.

La caratteristica principale della città di Shulva é quella di presentare alcune torri mobili che possono essere sollevate o abbassate colpendo le apposite colonnine-interruttore, facilmente riconoscibili per la luminescenza bianca e la sezione triangolare. Nessuna di queste, in effetti, é necessariamente da muovere, ma se volete raggiungere il Falò sulla Torre della Preghiera, dovrete ingegnarvi un bel po'. La scelta é d'altronde consigliata, perché detto falò é il più vicino al primo ingresso del Santuario del Drago - ossia lo Ziggurat più grosso, dove tra l'altro avremo modo di vedere nuovamente una fugace apparizione di Sinh.


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Ma rimaniamo ancora a Shulva giusto per fare due appunti: il primo riguarda l'utilità di arco e frecce. Avere un'arma a distanza e munirsi di numerose munizioni é estremamente consigliato, non tanto per sconfiggere i nemici (anche, ma non solo), quanto soprattutto per poter attivare gli interruttori a distanza. Il secondo riguarda la natura dei mostri, i quali si dividono in energumeni armati di mazza o di arco, in entrambi i casi velenosi, e in insettoni volanti, di per loro non particolarmente pericolosi ma i cui bozzoli, quando scoppiano, possono danneggiare il vostro equipaggiamento.

Le cose cambiano all'interno del Santuario del Drago, dove gli energumeni cominciano a brandire lancia e scudo e avvelenano anche soltanto con la loro vicinanza. Eppure questi non sono i più pericolosi: anche tralasciando le streghe che utilizzano incantesimi di Oscurità, i nemici più rognosi sono sicuramente alcuni cavalieri il cui corpo é incorporeo e (quasi) invulnerabile finché non colpite e distruggete un'apposita armatura, la quale però potrebbe anche trovarsi lontano da loro.

Eppure, ancora, anche questi avversari scendono in secondo piano quando si affronta la natura intricata del Santuario: molte porte sono infatti regolate da interruttori difficilmente raggiungibili (e qui torna in campo l'utilità dell'arco), per proseguire dovete per due volte accettare di superare dei punti di non ritorno e l'unico Falò al suo interno sta dietro una porta semi-segreta. Il tutto per ottenere due chiavi che condurranno in due direzioni separate.

La prima vi occorrerà quando, dopo aver superato un fortissimo Piromante, raggiungerete la palude sottostante dove vagano gli “Imperfetti”, specie di draghi senza ali ma grandi, grossi, forti e pericolosi - ma per fortuna evitabili. Da lì, tramite la chiave in questione, potrete finalmente sbloccare l'accesso al VERO Santuario del Drago, tra l'altro molto vicino al primo Falò di Shulva. Quella che segue é una serie di salti e capriole in una parte in rovina dello Ziggurat, con di guardia dei cavalieri in armatura piuttosto pericolosi e un Falò, tanto per cambiare, nascosto in una stanza segreta.



Dai e dai giungerete al cospetto di Elana, la Regina dello Squallore, un'incantatrice decisamente robusta con l'antipatica abitudine di sparare palle di fuoco e di oscurità, nonché di teletrasportarsi da una parte all'altra dell'arena, ed ancora di evocare scheletri o giganti armati di mazza. Elana sarà però solo l'antipasto: Sinh, il Drago Dormiente, vi attende alla fine del cammino con tutta la sua potenza e il suo alito di fuoco Tossico - inutile dire che custodirà lui la Corona che state cercando...

Abbiamo menzionato un secondo sentiero: aprendo il passaggio che conduce fin sulla sommità dello Ziggurat, infatti, e dopo aver superato un cavaliere di guardia ad un ponte sospeso (con Falò annesso) giungerete infatti alla Caverna dei Morti. Lì, al cospetto di alcune statue, troverete ad attendervi i marchi di evocazione lasciati dai giocatori - anche non possessori del DLC - nella sala d'ingresso: insieme a loro e dopo aver superato grotte zeppe di energumeni e statue pietrificanti, giungerete finalmente ad un trio di Boss che rispondono ai nomi di Tombarola Afflitta, Varg l'Antico Soldato e Cerah il Vecchio Esploratore.

Tra esplorazione, combattimenti, segreti, enigmi da risolvere e le immancabili morti, Crown of the Sunken King ha dimostrato di essere un DLC di carattere. Difficile non notare in esso una certa dose di “ritorno di fiamma” da parte di From Software verso il capostipite dalla saga, ossia Demon's Soul: la natura labirintica, articolata e involuta del Santuario, infatti, strizza indubbiamente l'occhio al titolo del 2010. D'altro canto, la struttura aperta di Shulva é maggiormente in linea con le nuove produzioni, e le varie torri mobili rappresentano una fresca novità.

Come sempre, la vostra bravura e la potenza del vostro personaggio possono modificare sostanzialmente la durata della partita: noi abbiamo impiegato non meno di 5 ore per esplorare tutto (e ancora ci sono degli oggetti che dobbiamo raccogliere qua e là) ed arrivare al cospetto di Sinh, sconfiggendo dunque Elana, e contemporaneamente incontrare il Trio di Boss. L'appuntamento con la prossima corona, quella del Vecchio Re di Ferro, é fissato per fine Agosto...