Dead or Alive 3
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Quest'ultime sono ottenibili sia tramite combinazioni di tasti sia con le classiche mezzelune risultando molto comode da eseguire, permettendo una certa disinvoltura anche nei momenti critici. Dead or Alive 3 si può giocare a due livelli: quello superficiale basato su scambi di combo veloci e quello "professionale" in cui i due avversari attendono come due samurai con la spada brandita il momento dell'attacco pronti a contrastarsi a vicenda. La cosa impressionante é che quando si é presi dal gioco non si vengono mai a creare momenti di stallo! In un secondo si analizzano tutte le varianti mentre il combattimento procede senza soste: é una cosa impressionante notata prevalentemente nei picchiaduro 2D di una certa levatura
L'aggiunta di tre nuovi personaggi é più che gradita, soprattutto se si considerano le loro capacità individuali. Brad Wong, per esempio, pratica il cosiddetto "stile dell'ubriaco" in cui il combattente assume le tipiche movenze di una persona alcolizzata in modo da essere meno prevedibile. Sicuramente si tratta di uno stile già visto in altri giochi del genere, ma, in uno schema in cui per vincere bisogna ingannare l'occhio dell'avversario, si rivela assolutamente devastante. Altrettanto interessante si rivela Christie con il suo uso graffiante dello She Quan, mentre Hitomi con il suo Karate si rivela un personaggio equilibrato, forse meno interessante da usare rispetto ad altri non avendo un numero sufficientemente vario di punti distintivi
PICCOLE MACCHIE
Dead or Alive 3 per quanto valido non é esente da difetti riscontrabili principalmente sul fronte del bilanciamento. Innanzitutto i personaggi più lenti sono spesso in posizione di svantaggio rispetto a quelli più veloci che, per usare un gioco di parole, tendono ad avere una marcia in più. Da una parte questo é riconducibile a una precisa scelta dei programmatori che volevano rendere più complicata la gestione dei combattenti fisicamente più forti, ma dall'altra non si può non notare che anche con due giocatori della stessa abilità la vittoria se l'aggiudica nella maggior parte dei casi quello che ha scelto il marzialista con la maggiore velocità
L'aggiunta di tre nuovi personaggi é più che gradita, soprattutto se si considerano le loro capacità individuali. Brad Wong, per esempio, pratica il cosiddetto "stile dell'ubriaco" in cui il combattente assume le tipiche movenze di una persona alcolizzata in modo da essere meno prevedibile. Sicuramente si tratta di uno stile già visto in altri giochi del genere, ma, in uno schema in cui per vincere bisogna ingannare l'occhio dell'avversario, si rivela assolutamente devastante. Altrettanto interessante si rivela Christie con il suo uso graffiante dello She Quan, mentre Hitomi con il suo Karate si rivela un personaggio equilibrato, forse meno interessante da usare rispetto ad altri non avendo un numero sufficientemente vario di punti distintivi
PICCOLE MACCHIE
Dead or Alive 3 per quanto valido non é esente da difetti riscontrabili principalmente sul fronte del bilanciamento. Innanzitutto i personaggi più lenti sono spesso in posizione di svantaggio rispetto a quelli più veloci che, per usare un gioco di parole, tendono ad avere una marcia in più. Da una parte questo é riconducibile a una precisa scelta dei programmatori che volevano rendere più complicata la gestione dei combattenti fisicamente più forti, ma dall'altra non si può non notare che anche con due giocatori della stessa abilità la vittoria se l'aggiudica nella maggior parte dei casi quello che ha scelto il marzialista con la maggiore velocità