Diablo III


I giocatori potranno scambiare attraverso la Casa d'Aste oggetti (richiesta una rarità minima), componenti o lo stesso oro di gioco, e sarà anche presente un motore di ricerca in grado di filtrare gli oggetti in base alla classe del proprio personaggio; é in esame la possibilità di permettere anche la vendita di personaggi: ogni transazione sarà assolutamente anonima. Ai giocatori sarà garantito un certo numero di transazioni gratuite ogni settimana: ciò per invogliare i giocatori a utilizzare il servizio senza dover spendere, o per vendere a prezzi molto bassi gli oggetti meno richiesti. Una volta completata la transazione, il venditore potrà decidere di far accreditare la cifra sul proprio account Battle.net oppure monetizzarla attraverso il provider di terze parti: Blizzard ha parlato, senza specificare, che sarà presente un partner approvato.

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Va da sé che il denaro incamerato nel portafoglio virtuale di Battle.net potrà essere speso tanto per altre transazioni, quanto per l'acquisto di qualsiasi prodotto legato al sevizio, compreso il merchandise di altri titoli come World of Warcraft (anche abbonamenti o trasferimenti di personaggio) o Starcraft II. Pardo ha però specificato che il sistema non é assolutamente destinato a replicarsi su WoW - nonostante in effetti sia attualmente esistente in forma non autorizzata. Secondo Pardo, il sistema di oggetti e premi di WoW si basa su un concetto di “prestigio” e mal si adatterebbe a una politica così selvaggiamente mercantile, propria invece del mondo di Diablo. Non sarà d'altronde presente nessun altro tipo di micro-transazione in Diablo III.

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L'intento finale di questo sistema, ha concluso il produttore esecutivo, é quello di permettere ai giocatori di tutte le fasce di godere appieno del gioco, raggiungendo i livelli più interessanti nella maniera preferita. Ecco pertanto che i giocatori hardcore potranno ancora cimentarsi in prima persona nelle sfide più interessanti, ricoprendosi di ferite ma riportando anche a casa i premi più prestigiosi, da rivendere poi agli altri giocatori, quelli più casual, che sono disposti ad investire cifre di denaro liquido pur di non dover passare molto tempo davanti al monitor ma avere nel contempo un personaggio ben carrozzato per le quest più avanzate.

Il successo o meno di questo servizio é certamente legato all'uso che ne faranno i giocatori, ma da quanto visto Diablo III farà del suo meglio per stringere la community intorno a Battle.net: oltre alla rinnovata stabilità del sistema, che é stato riscritto sin da Starcraft2, sono infatti previste feature quali matchmaking PvP, inserimento immediato nella partite degli amici per il Co-Op, ed anche la possibilità di realizzare il proprio personale simbolo araldico, via via più ricco e complesso man mano che l'esperienza avanza. Tanti e un motivo in più, insomma, per attendere la data di release di Diablo III...

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Diablo III

Diablo III

Le micro-transazioni tra giocatori, sebbene in forma illecita, esistono sin dai tempi di Diablo II, e questo é un dato di fatto. Il fatto che Blizzard, e Activision dietro di lei, abbiano deciso di regolarizzare la cosa, ma che il servizi debba avere un costo per chi ne fa uso, non deve quindi spaventare a priori: le assicurazioni che la software house non abbia studiato il sistema “per lucrarci” quanto perché sia efficiente e garantito ci sono tutte. Restiamo in attesa di vedere quale sarà la risposta del pubblico a questa novità...

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