Dragon Age: Origins
di
Narrano le cronache, in quel punto in cui il confine tra la storia e la leggenda si assottiglia fino a renderle quasi indistinguibili, che gli abitanti di Amgarrak riuscirono un tempo a padroneggiare la magia della creazione dei Golem ad un livello mai più raggiunto nei secoli seguenti. Per questo motivo, una spedizione di nani della famiglia Dace si é inoltrata ad Orzammar per cercare la città leggendaria, ma non ha mai fatto ritorno. Jerrik Dace, preoccupato per la sorte del fratello ma anche interessato come gli altri ai segreti di Amgarrak, contatta pertanto l'ultimo Custode Grigio per chiedergli assistenza nel tentativo di penetrare la città leggendaria.
Golems of Amgarrak é il nuovo DLC per Dragon Age: Origins (e Awakening). L'avventura é di base slegata dalla vicenda principale, e deve in effetti essere giocata indipendentemente selezionando “Nuova Partita” dal menù principale: a quel punto é possibile creare ex-novo un personaggio o importarne uno da un salvataggio standard, tenendo presente che comunque la missione prevede un livello minimo pari al ventesimo (un personaggio creato appositamente avrà questo requisito). Una volta selezionato anche il livello di difficoltà, ci troveremo nelle lande di Orzammar insieme a Jerrik e al suo bestione Snug: qualche scaramuccia coi Prole Oscura sarà il proemio all'avventura vera e propria che incomincerà una volta varcate le porte di Amgarrak.
Qui ci troveremo a dover superare un dungeon abbastanza intricato, solo apparentemente aperto all'esplorazione. In realtà, diverse aree ci saranno precluse da un sorta di impenetrabile nebbia magica, presente in vari colori, mentre di tanto in tanto vedremo aggirarsi intorno a noi delle immagini sfuocate di mostri o di nani, un po' come dei fantasmi tanto suggestivi quanto inoffensivi (da no confondere però coi fantasmi veri!). In seguito, non appena scassineremo le meccaniche magiche di Amgarrak, verremo a capo del mistero della sparizione del contingente nanico, nonché a conoscenza del terribile segreto che giace sepolto nelle rovine.
Sfruttando un sistema di barriere, di interruttori e di respawn di mostri, i quali tornano a infestare aree già esplorate quando variano le condizioni ambientali, il DLC offre un'esperienza di esplorazione sufficientemente intricata, sebbene un po' ridondante - dopotutto ci si ritrova spesso a riattraversare zone già viste - ed anche gli scrigni a volte possono essere aperti solo dopo Aver compiuto specifiche azioni. Gli enigmi non sono particolarmente complessi: di base si limitano al dover raggiungere il successivo interruttore e ad attivarlo per proseguire, con un solo puzzle un po' più complesso verso la fine.
Il livello di difficoltà é equilibrato per un personaggio di 20 livello: ci verranno forniti armi e armature adeguati alla missione, nonché una buona scorta di curativi che nel dungeon saranno pressoché assenti. É pur vero che con la dovuta perizia dovreste arrivare senza eccessivi problemi all'unico scontro veramente tosto, ossa quello finale (perlomeno la prima parte... la seconda é poco più di una seccatura). Niente da eccepire nel comparto tecnico, mantenuto all'ottimo livello a cui DA:O ci ha abituato, compresi i nuovi dialoghi.
Quello che più convince di Golems of Amgarrak é l'atmosfera orrorifica che trasmette: tra “spiriti” vaganti, gente bloccata oltre alla barriera magica e un boss finale degno del peggior incubo di Carpenter, c'é più che un gradito cliché cinematografico. Ciò che invece delude é la durata dell'avventura: al livello di difficoltà più basso questa dura appena un'ora o poco più, e anche se le cose migliorano all'aumentare dello stesso, la verità é che i Golem di Amgarrak forse sarebbero dovuti essere nascosti un po' più in profondità...
Golems of Amgarrak é il nuovo DLC per Dragon Age: Origins (e Awakening). L'avventura é di base slegata dalla vicenda principale, e deve in effetti essere giocata indipendentemente selezionando “Nuova Partita” dal menù principale: a quel punto é possibile creare ex-novo un personaggio o importarne uno da un salvataggio standard, tenendo presente che comunque la missione prevede un livello minimo pari al ventesimo (un personaggio creato appositamente avrà questo requisito). Una volta selezionato anche il livello di difficoltà, ci troveremo nelle lande di Orzammar insieme a Jerrik e al suo bestione Snug: qualche scaramuccia coi Prole Oscura sarà il proemio all'avventura vera e propria che incomincerà una volta varcate le porte di Amgarrak.
Qui ci troveremo a dover superare un dungeon abbastanza intricato, solo apparentemente aperto all'esplorazione. In realtà, diverse aree ci saranno precluse da un sorta di impenetrabile nebbia magica, presente in vari colori, mentre di tanto in tanto vedremo aggirarsi intorno a noi delle immagini sfuocate di mostri o di nani, un po' come dei fantasmi tanto suggestivi quanto inoffensivi (da no confondere però coi fantasmi veri!). In seguito, non appena scassineremo le meccaniche magiche di Amgarrak, verremo a capo del mistero della sparizione del contingente nanico, nonché a conoscenza del terribile segreto che giace sepolto nelle rovine.
Sfruttando un sistema di barriere, di interruttori e di respawn di mostri, i quali tornano a infestare aree già esplorate quando variano le condizioni ambientali, il DLC offre un'esperienza di esplorazione sufficientemente intricata, sebbene un po' ridondante - dopotutto ci si ritrova spesso a riattraversare zone già viste - ed anche gli scrigni a volte possono essere aperti solo dopo Aver compiuto specifiche azioni. Gli enigmi non sono particolarmente complessi: di base si limitano al dover raggiungere il successivo interruttore e ad attivarlo per proseguire, con un solo puzzle un po' più complesso verso la fine.
Il livello di difficoltà é equilibrato per un personaggio di 20 livello: ci verranno forniti armi e armature adeguati alla missione, nonché una buona scorta di curativi che nel dungeon saranno pressoché assenti. É pur vero che con la dovuta perizia dovreste arrivare senza eccessivi problemi all'unico scontro veramente tosto, ossa quello finale (perlomeno la prima parte... la seconda é poco più di una seccatura). Niente da eccepire nel comparto tecnico, mantenuto all'ottimo livello a cui DA:O ci ha abituato, compresi i nuovi dialoghi.
Quello che più convince di Golems of Amgarrak é l'atmosfera orrorifica che trasmette: tra “spiriti” vaganti, gente bloccata oltre alla barriera magica e un boss finale degno del peggior incubo di Carpenter, c'é più che un gradito cliché cinematografico. Ciò che invece delude é la durata dell'avventura: al livello di difficoltà più basso questa dura appena un'ora o poco più, e anche se le cose migliorano all'aumentare dello stesso, la verità é che i Golem di Amgarrak forse sarebbero dovuti essere nascosti un po' più in profondità...