Fallout 4

di Simone Rampazzi
La serie di Fallout é ben nota ad una buona fetta di pubblico videoludico di tutte le età, se non altro perché in quanto saga di indisputabile successo é riuscita a ritagliarsi un dignitoso numero di fedeli al suo seguito, che si sono letteralmente appassionati a quest'ambientazione al punto di seguirla passo passo sino ai giorni nostri.

Come tutti ben saprete, anche se é sempre bene ricordarlo, la storia di questo brand si basa su una Terra distopica in cui é scoppiato un conflitto nucleare nel 2077, che ha portato inevitabilmente alla vicina estinzione dell'umanità. Ed é proprio in previsione di questa serie di avvenimenti catastrofici che la Vault-Tec costruì i Vault, ovvero quelle installazioni sotterranee concepite per proteggere le persone dall'olocausto nucleare, grazie alla loro ubicazione strategica sotterranea, ben distante dall'esplosione del conflitto. Ma la loro funzione, oltre che di difesa, nascondeva tra le righe una storia decisamente molto più criptica e complottista, che abbiamo potuto approfondire nei vari capitoli dedicati al brand.



Isolamento e controllo delle masse



I Vault furono commissionati dal governo degli Stati Uniti, facendo riferimento ad un progetto denominato Casa-Sicura, che permise alle società interessate di costruirne ben 122 sparsi per il territorio americano. L'arrivo dei bombardamenti nucleari decretò un'impennata repentina riguardo al popolamento delle medesime, motivazione che infierì negativamente sul loro avviamento e sulla loro chiusura, coadiuvata peraltro dalla scarsa informazione e preparazione degli abitanti selezionati che -tolti alcuni casi- non sapevano nemmeno a cosa andavano incontro.

Ma tali costruzioni celavano alle loro spalle una triste verità, che noi videogiocatori abbiamo potuto scoprire con il tempo grazie ad i primi capitoli del gioco, nei quali venivamo a conoscenza del crudele progetto del governo ombra Enclave, il quale voleva a tutti costi tentare di preservare una parte ristretta del popolo americano, attentamente selezionato ed indottrinato al fine di riconquistare il suolo annichilito dai bombardamenti.



Se cerchiamo di vedere più a fondo tra le righe, scopriamo che tale progetto era denominato Programma di Preservazione della Società e serviva a creare strutture di controllo, isolate per giunta dalla rete del Vault, dove gli eletti dell'Enclave potevano proliferare con ogni agio e accomodamento, mentre gli altri limitrofi avevano la funzione di sperimentare gli effetti di determinati agenti esterni sulla vita della popolazione. Prendendo un serie di numeri, tanto per essere precisi, scopriamo che le costruzioni ufficiali sono state solamente centoventidue, un numero fin troppo inferiore se paragonato alla portata della popolazione unicamente presente negli Stati Uniti, unito al fatto che solo diciassette erano costruiti con lo scopo effettivo di proteggere l'umanità.

E' pur vero che non si sa per certo il numero dei Vault realmente edificati, anche perché la Vault-Tec era una società multinazionale che aveva sedi in tutto il mondo, ma non avendo informazioni ufficiali a riguardo non é possibile stilare alcune congetture positive al riguardo. Quello che sappiamo per certo, purtroppo, é che molti di questi rifugi furono appunto costruiti al fine di effettuare esperimenti sulla popolazione inconsapevole, come ad esempio il Vault 12, che esplorammo nel primo Fallout nella regione di Bakersfield chiamato Necropolis, dato che la porta era stata volutamente progettata per non sigillarsi del tutto, oppure il Vault 101 da cui partivamo in Fallout 3, dove si testava la capacità di un soprintendente tiranno nel governare una comunità chiusa e ristretta di persone.



Molti altri esempi sono citabili per stramberie, come il Vault 108 dove era presente un laboratorio di clonazione che generò una serie discutibile di cloni di un certo Gary, il Vault 42, fornito di lampadine da quaranta watt che portarono alla conseguente depressione di tutti i coloni che lo abitavano oppure infine il Vault 69 dove erano stati immessi all'interno mille donne e solo un uomo.

Anche la tecnologia utilizzata per costruire questi rifugi é da considerare all'avanguardia, se non altro quando parliamo del G.E.C.K. (Garden of Eden Creation Kit), le lampade SimuSun o le famose porte del Vault, mentre in altri vi erano addirittura delle centrali che riuscivano a sfruttare l'energia geotermica, o quella nucleare, per produrre un quantitativo di energia che avrebbe fatto sopravvivere l'installazione per più di duecento anni.

Ma non tutte le ciambelle vengono col buco



A tutti gli effetti, visti i risultati sino ad oggi, molti dei Vault sono da considerarsi dei veri e propri fallimenti, se non altro perché l'intento principale della loro costruzione non era affatto quello di salvare qualcuno, ma semplicemente quello di sperimentare tutte le possibili influenze su un campione di popolazione randomico per i fini sociali e filantropici dell'Enclave. Questa motivazione, unita al mondo ormai soggiogato dalle radiazioni, ha spinto in ogni caso l'umanità a fare la cosa che più gli viene meglio: adattarsi.