Fat Princess
di
Davide Ottagono
Due principesse. Un gran ballo. Due regni in eterna lotta. Un giovane di sangue reale che potrebbe cambiare le sorti dei Paesi. Una potente maledizione. Una fiaba, insomma: Titan Studios non voleva regalarci nulla di diverso. Certo, lo si compra dallo Store per una quindicina d'euro e non in una libreria, ma pur sempre una fiaba rimane. Una fiaba di quelle colorate, dove immense radure ed imponenti castelli medioevali la fanno da padrone. Che squillino le trombe e che si srotolino i tappeti. Mettetevi comodi, la leggenda di Fat Princess sta per cominciare.
Tanto tempo fa, nel magico regno di Titania, viveva una bellissima principessa. Lunghi capelli color oro, movenze leggiadre, bellezza mozzafiato: nessun uomo poteva resistere al suo fascino. Ma un giorno, avventurandosi per giuoco in una foresta ai margini della nazione, si imbatté in una succulenta fetta di torta. “Cosa ci fa qui una bontà simile?”, mormorò la principessa tra sé e sé.
“Un morso a questo dessert così invitante non potrebbe mai farmi del male”, si convinse. Facendosi coraggio, la mangiò. E dopo quella fetta un'altra ancora, poi un'altra ancora, e ancora all'infinito. A causa di chissà quale sortilegio, non poteva fare a meno di assaporare quella prelibatezza dal sapore tanto particolare, ignorandone le tragiche conseguenze. La bellissima donna, in men che non si dica, perse l'accecante bellezza che da sempre la contraddistingueva. Si tramutò in un essere inguardabile e obeso, ben lungi dal poter ricevere le attenzioni anche dal peggior villico. La visita del principe del regno lontano era vicina, e il Re - padre della Principessa Grassa - doveva pensare in fretta a qualcosa. Che l'esercito del suo Paese potesse servire allo scopo? Che il togliere di mezzo ogni possibile concorrente di sua figlia, regalandole la vittoria, fosse l'ultima soluzione rimasta?
É difficile bollare Fat Princess con un genere preciso, per il semplice motivo che rappresenta un qualcosa di mai sperimentato prima, un'interessante fusione impossibile da catalogare. Caotiche battaglie su larga scala da strategico, modalità di gioco da sparatutto, combattimenti da picchiaduro a scorrimento, sistema di classi da gioco di ruolo. C'é di tutto e di più, e il primo impatto é un qualcosa di estasiante. Purtroppo, scavando meglio, tutti i limiti contenutistici vengono a galla. Ma andiamo con ordine.
Enormi mappe fungeranno da campo di battaglia per le due squadre: alleati da un lato, nemici dall'altro. Scopo? Dipende dalla modalità. C'é il Salva la Principessa, una simpatica rivisitazione del classico Cattura la Bandiera, dove i contendenti cercheranno un modo per infiltrarsi nella roccaforte nemica e trarre in salvo la mangiona di sangue blu. In caso cerchiate qualcosa di meno stressante, allora il Controllo degli Avamposti farà al caso vostro. Anche qui niente di particolarmente innovativo, trattandosi in fin dei conti delle solite zone da conquistare e proteggere, ma riesce nello stuzzicare lo spirito collaborativo dell'intero team. Collaborazione, ecco la parola chiave di Fat Princess. Una volta compresi i termini di vittoria, é il momento di partire all'attacco: una guerra all'ultimo respiro 16 contro 16. Andare alla carica senza una tattica precisa, o lasciando le retrovie scoperte, non é molto consigliato. Ragionare invece sul da farsi, magari dividendosi i ruoli con i compagni, ripagherà molto di più. Ed é qui che entrano in gioco le classi.
Il nostro avatar acquisterà svariate competenze indossando speciali cappelli distribuiti nei pressi del punto di respawn. Cinque tipi in totale, sono:
Il Guerriero: il Job perfetto per tutti coloro che pretendono violenza senza mettere in moto il cervello. Possente in offesa quanto in difesa, e munito di scudo per ripararsi dai colpi avversari, ha come unico neo la scarsa velocità.
La Guardia: un versatile cecchino armato di balestra, ottimo per avere la meglio senza entrare in prima persona nei combattimenti. Che assaltino la base nemica o che si appostino attorno alla propria, magari approfittando delle posizioni sopraelevate, poco importa. La loro utilità, più di supporto che di sfondamento, é assicurata in ogni circostanza.
Il Prete: vitale medico da campo che, la maggior parte delle volte, traccia il confine tra una gloriosa vittoria ed una rovinosa sconfitta. Nient'altro che carne da macello se preso singolarmente, si tramuta in una temibile bestia quando in gruppo. Grazie al suo tocco curativo, é capace di rinvigorire un soldato ferito (o anche più persone contemporaneamente, a patto che perda qualche secondo extra) e di farlo tornare in battaglia senza alcun tempo d'attesa. Posizionatevelo alle spalle per esser sicuri di rimandare la vostra dipartita.
Il Mago: proprio come il prete, é un incantatore che dà il meglio di sé in compagnia. Grazie al suo minaccioso scettro é capace di lanciare dardi congelanti sui nemici, non solo per ferirli, ma anche per rallentarli. Pericolosissimo dalla lunga distanza, soprattutto se ve lo trovate contro: potreste scoprirvi bloccati a terra quando ormai é troppo tardi, mentre i suoi compagni approfitteranno del momento per fare piazza pulita di voi. Non essendo abituato al combattimento corpo a corpo, però, gli basteranno pochissimi danni per andare all'altro mondo. Dopotutto, nessuno é perfetto.
Il Servitore: la classe più interessante di tutte, senza mezzi termini. Inadatta sia in attacco che in difesa, rimane comunque vitale ai fini della battaglia. In che modo? Fortificando gli avamposti e raccogliendo in giro risorse utili ai vari potenziamenti. Vi sembra abbastanza? Tagliando legna ed estraendo metallo dalle rocce potrà infatti upgradare i cappelli del potere, oltre che costruire portoni di cinta in grado di bloccare le avanzate rivali. Ogni classe vanterà un livello superiore (purtroppo solo uno) che la equipaggerà non solo di nuove armi, ma spesso e volentieri anche di differenti abilità. Il Guerriero abbandona spada e scudo in favore di una distruttiva lancia; la Guardia appende al chiodo la balestra per un più moderno schioppo; il Prete si converte al lato oscuro della Forza e, invece di curare, assorbe l'energia dai nemici circostanti; il Mago, stufo della bacchetta invernale, scaglia a destra e a manca sfere infuocate; lo stesso Servitore guadagnerà degli esplosivi, così da potersi proteggere anche nelle situazioni più disperate.
L'idea é stimolante ma, a dirla tutta, avremmo preferito qualche potenziamento in più, così da aggiungere altra carne al fuoco. Per quanto riguarda l'avventura in singolo, commuoversi di fronte al “e vissero felici e contenti” non richiederà più di qualche ora. Nulla di preoccupante: Fat Princess é un gioco di massa, e aprire il portafoglio senza quantomeno fiondarsi sull'online - la principale attrattiva - é semplicemente da pazzi. Fin quando si gioca da soli, ci si deve appellare fin troppo all'IA alleata per sperare di concludere al meglio una missione. In rete le cose vanno diversamente. Niente bot che si diramano per gli angoli più disparati della mappa a svolgere chissà quale compito, oltre alla possibilità di studiarsi le tattiche (e, soprattutto, di farle capire). Il cambiamento c'é, e in meglio. Peccato che, anche qui, sorgono ben presto un paio di magagne. In primis, lo stato attuale dei server. É ironico pensare come un titolo basato quasi unicamente sul multiplayer si affidi a server incapaci di mantenerlo. Tra lag, disconnessioni improvvise e matchmaking dalle attese improponibili, c'é davvero di che lamentarsi. La situazione é così insostenibile che gli stessi Titan Studios sono tornati al lavoro, gratis, su una patch correttiva. Patch correttiva ormai già realtà negli Stati Uniti e che sembra, ad una prima occhiata, risolvere gran parte di questi problemi. Massimo pochi giorni e anche noi del Vecchio Continente avremo tra le mani i fix sperati, incrociando le dita perché tutto vada per il meglio. Per quanto ne sappiamo, potrebbero essere già disponibili mente leggete queste righe.
Secondo, grande problema: la collaborazione. Eppure, solo poco sopra abbiamo elogiato questo aspetto come uno dei maggiori pregi. Confusi? Vi capiamo. É una sorta di croce e delizia, per farla breve. Da un lato, restare in contatto con 16 persone allo stesso tempo per spartirsi furbamente i compiti può regalare grandi soddisfazioni; dall'altro, in mancanza di headset - o di persone con piglio altruistico - é il bailamme più totale. Una babilonia di omini che si picchiano e che sfrecciano avanti e indietro senza un piano preciso, neanche fossimo regrediti nuovamente al single player. Farne una colpa agli sviluppatori però é sbagliato, almeno in parte. Prendiamocela con mamma Sony, piuttosto, e con la sua riluttanza nell'inserire cuffie e microfoni in bundle con le PS3, come succede ad esempio con Xbox 360. Risultato? O ci si mette d'accordo con una dozzina di amici muniti di auricolare, oppure dite addio a metà del fascino di Fat Princess.
Eh sì. Così tante imperfezioni, alcune delle quali piuttosto gravi, nascoste sotto una confezione così adorabile. Quasi ci dispiace criticare una chicca talmente colorata e piena di vita, ma dopotutto é il nostro lavoro. Esatto, intendiamo dire che anche la grafica fa la sua parte. Un rinomato cell-shading si sposa perfettamente con lo stile del racconto, mentre un possente motore riesce a reggere senza alcun intoppo più di trenta giocatori. Notevole. Notevole almeno quanto l'introduzione di una violenza che, di fatto, allontana inaspettatamente Fat Princess dalla buy-list dei più piccoli. A contornare il tutto un'allegra colonna sonora stile medioevale, oltre che un doppiaggio in italiano di tutto rispetto.
Tanto tempo fa, nel magico regno di Titania, viveva una bellissima principessa. Lunghi capelli color oro, movenze leggiadre, bellezza mozzafiato: nessun uomo poteva resistere al suo fascino. Ma un giorno, avventurandosi per giuoco in una foresta ai margini della nazione, si imbatté in una succulenta fetta di torta. “Cosa ci fa qui una bontà simile?”, mormorò la principessa tra sé e sé.
“Un morso a questo dessert così invitante non potrebbe mai farmi del male”, si convinse. Facendosi coraggio, la mangiò. E dopo quella fetta un'altra ancora, poi un'altra ancora, e ancora all'infinito. A causa di chissà quale sortilegio, non poteva fare a meno di assaporare quella prelibatezza dal sapore tanto particolare, ignorandone le tragiche conseguenze. La bellissima donna, in men che non si dica, perse l'accecante bellezza che da sempre la contraddistingueva. Si tramutò in un essere inguardabile e obeso, ben lungi dal poter ricevere le attenzioni anche dal peggior villico. La visita del principe del regno lontano era vicina, e il Re - padre della Principessa Grassa - doveva pensare in fretta a qualcosa. Che l'esercito del suo Paese potesse servire allo scopo? Che il togliere di mezzo ogni possibile concorrente di sua figlia, regalandole la vittoria, fosse l'ultima soluzione rimasta?
É difficile bollare Fat Princess con un genere preciso, per il semplice motivo che rappresenta un qualcosa di mai sperimentato prima, un'interessante fusione impossibile da catalogare. Caotiche battaglie su larga scala da strategico, modalità di gioco da sparatutto, combattimenti da picchiaduro a scorrimento, sistema di classi da gioco di ruolo. C'é di tutto e di più, e il primo impatto é un qualcosa di estasiante. Purtroppo, scavando meglio, tutti i limiti contenutistici vengono a galla. Ma andiamo con ordine.
Enormi mappe fungeranno da campo di battaglia per le due squadre: alleati da un lato, nemici dall'altro. Scopo? Dipende dalla modalità. C'é il Salva la Principessa, una simpatica rivisitazione del classico Cattura la Bandiera, dove i contendenti cercheranno un modo per infiltrarsi nella roccaforte nemica e trarre in salvo la mangiona di sangue blu. In caso cerchiate qualcosa di meno stressante, allora il Controllo degli Avamposti farà al caso vostro. Anche qui niente di particolarmente innovativo, trattandosi in fin dei conti delle solite zone da conquistare e proteggere, ma riesce nello stuzzicare lo spirito collaborativo dell'intero team. Collaborazione, ecco la parola chiave di Fat Princess. Una volta compresi i termini di vittoria, é il momento di partire all'attacco: una guerra all'ultimo respiro 16 contro 16. Andare alla carica senza una tattica precisa, o lasciando le retrovie scoperte, non é molto consigliato. Ragionare invece sul da farsi, magari dividendosi i ruoli con i compagni, ripagherà molto di più. Ed é qui che entrano in gioco le classi.
Il nostro avatar acquisterà svariate competenze indossando speciali cappelli distribuiti nei pressi del punto di respawn. Cinque tipi in totale, sono:
Il Guerriero: il Job perfetto per tutti coloro che pretendono violenza senza mettere in moto il cervello. Possente in offesa quanto in difesa, e munito di scudo per ripararsi dai colpi avversari, ha come unico neo la scarsa velocità.
La Guardia: un versatile cecchino armato di balestra, ottimo per avere la meglio senza entrare in prima persona nei combattimenti. Che assaltino la base nemica o che si appostino attorno alla propria, magari approfittando delle posizioni sopraelevate, poco importa. La loro utilità, più di supporto che di sfondamento, é assicurata in ogni circostanza.
Il Prete: vitale medico da campo che, la maggior parte delle volte, traccia il confine tra una gloriosa vittoria ed una rovinosa sconfitta. Nient'altro che carne da macello se preso singolarmente, si tramuta in una temibile bestia quando in gruppo. Grazie al suo tocco curativo, é capace di rinvigorire un soldato ferito (o anche più persone contemporaneamente, a patto che perda qualche secondo extra) e di farlo tornare in battaglia senza alcun tempo d'attesa. Posizionatevelo alle spalle per esser sicuri di rimandare la vostra dipartita.
Il Mago: proprio come il prete, é un incantatore che dà il meglio di sé in compagnia. Grazie al suo minaccioso scettro é capace di lanciare dardi congelanti sui nemici, non solo per ferirli, ma anche per rallentarli. Pericolosissimo dalla lunga distanza, soprattutto se ve lo trovate contro: potreste scoprirvi bloccati a terra quando ormai é troppo tardi, mentre i suoi compagni approfitteranno del momento per fare piazza pulita di voi. Non essendo abituato al combattimento corpo a corpo, però, gli basteranno pochissimi danni per andare all'altro mondo. Dopotutto, nessuno é perfetto.
Il Servitore: la classe più interessante di tutte, senza mezzi termini. Inadatta sia in attacco che in difesa, rimane comunque vitale ai fini della battaglia. In che modo? Fortificando gli avamposti e raccogliendo in giro risorse utili ai vari potenziamenti. Vi sembra abbastanza? Tagliando legna ed estraendo metallo dalle rocce potrà infatti upgradare i cappelli del potere, oltre che costruire portoni di cinta in grado di bloccare le avanzate rivali. Ogni classe vanterà un livello superiore (purtroppo solo uno) che la equipaggerà non solo di nuove armi, ma spesso e volentieri anche di differenti abilità. Il Guerriero abbandona spada e scudo in favore di una distruttiva lancia; la Guardia appende al chiodo la balestra per un più moderno schioppo; il Prete si converte al lato oscuro della Forza e, invece di curare, assorbe l'energia dai nemici circostanti; il Mago, stufo della bacchetta invernale, scaglia a destra e a manca sfere infuocate; lo stesso Servitore guadagnerà degli esplosivi, così da potersi proteggere anche nelle situazioni più disperate.
L'idea é stimolante ma, a dirla tutta, avremmo preferito qualche potenziamento in più, così da aggiungere altra carne al fuoco. Per quanto riguarda l'avventura in singolo, commuoversi di fronte al “e vissero felici e contenti” non richiederà più di qualche ora. Nulla di preoccupante: Fat Princess é un gioco di massa, e aprire il portafoglio senza quantomeno fiondarsi sull'online - la principale attrattiva - é semplicemente da pazzi. Fin quando si gioca da soli, ci si deve appellare fin troppo all'IA alleata per sperare di concludere al meglio una missione. In rete le cose vanno diversamente. Niente bot che si diramano per gli angoli più disparati della mappa a svolgere chissà quale compito, oltre alla possibilità di studiarsi le tattiche (e, soprattutto, di farle capire). Il cambiamento c'é, e in meglio. Peccato che, anche qui, sorgono ben presto un paio di magagne. In primis, lo stato attuale dei server. É ironico pensare come un titolo basato quasi unicamente sul multiplayer si affidi a server incapaci di mantenerlo. Tra lag, disconnessioni improvvise e matchmaking dalle attese improponibili, c'é davvero di che lamentarsi. La situazione é così insostenibile che gli stessi Titan Studios sono tornati al lavoro, gratis, su una patch correttiva. Patch correttiva ormai già realtà negli Stati Uniti e che sembra, ad una prima occhiata, risolvere gran parte di questi problemi. Massimo pochi giorni e anche noi del Vecchio Continente avremo tra le mani i fix sperati, incrociando le dita perché tutto vada per il meglio. Per quanto ne sappiamo, potrebbero essere già disponibili mente leggete queste righe.
Secondo, grande problema: la collaborazione. Eppure, solo poco sopra abbiamo elogiato questo aspetto come uno dei maggiori pregi. Confusi? Vi capiamo. É una sorta di croce e delizia, per farla breve. Da un lato, restare in contatto con 16 persone allo stesso tempo per spartirsi furbamente i compiti può regalare grandi soddisfazioni; dall'altro, in mancanza di headset - o di persone con piglio altruistico - é il bailamme più totale. Una babilonia di omini che si picchiano e che sfrecciano avanti e indietro senza un piano preciso, neanche fossimo regrediti nuovamente al single player. Farne una colpa agli sviluppatori però é sbagliato, almeno in parte. Prendiamocela con mamma Sony, piuttosto, e con la sua riluttanza nell'inserire cuffie e microfoni in bundle con le PS3, come succede ad esempio con Xbox 360. Risultato? O ci si mette d'accordo con una dozzina di amici muniti di auricolare, oppure dite addio a metà del fascino di Fat Princess.
Eh sì. Così tante imperfezioni, alcune delle quali piuttosto gravi, nascoste sotto una confezione così adorabile. Quasi ci dispiace criticare una chicca talmente colorata e piena di vita, ma dopotutto é il nostro lavoro. Esatto, intendiamo dire che anche la grafica fa la sua parte. Un rinomato cell-shading si sposa perfettamente con lo stile del racconto, mentre un possente motore riesce a reggere senza alcun intoppo più di trenta giocatori. Notevole. Notevole almeno quanto l'introduzione di una violenza che, di fatto, allontana inaspettatamente Fat Princess dalla buy-list dei più piccoli. A contornare il tutto un'allegra colonna sonora stile medioevale, oltre che un doppiaggio in italiano di tutto rispetto.
Fat Princess
Fat Princess
Oh, Fat Princess, Fat Princess. Come spesso accade, una carrozzeria vivida e luccicante é costretta a nascondere qualche difetto di troppo nel cofano. É davvero un peccato, perché l'idea c'era, ed era attizzante come poche (soprattutto a questo prezzo). Purtroppo, come spesso accade, fantastici progetti in fase di design sbattono il muso contro difficoltà pratiche o, come in questo caso, contro una community non all'altezza. L'ultimo di Titan Studios é un prodotto prettamente online, che va a cadere tristemente proprio una volta connessi alla rete. Server instabili (anche se, si spera, ancora per poco) sono solo il contorno di una comunicazione che, tutt'oggi, sembra ancora mancare. Fat Princess é stato creato per essere goduto in cooperativa, da qui non si scappa. Non avete auricolari? Neanche i vostri amici? Allora lasciatelo perdere, che di partite caotiche senza arte e né parte ne abbiamo trovate già a bizzeffe. Speriamo in un secondo capitolo, o in qualche contenuto scaricabile, perché - seppur poco sviluppata - rimane comunque una perla di rara bellezza. Bollarlo con un unico aggettivo? Ipocalorico. Tanto per rimanere in tema.
Voto: 7
Voto: 7