Final Fantasy 25th Anniversary - parte prima

di Tommaso Alisonno
FINAL FANTASY IV (SNES)
1991 - La redenzione dell'Antieroe
Era d'altronde già in cantiere il quarto episodio, che verrà dirottato dal NES al Super NES in corso d'opera, lasciando spazio a una maggior libertà di sviluppo e, soprattutto, offrendo un chip sonoro (Made in Sony) che Nobuo Uematsu non mancò di mettere immediatamente e meravigliosamente alla frusta. In FFIV - arrivato in USA col titolo Final Fantasy II - viene introdotto un altro elemento che sarà caro a Sakaguchi e compagni per altri capitoli: il protagonista anti-eroe. Questo é Cecil all'inizio della vicenda: un Cavaliere Nero che segue ciecamente gli ordini del suo re, anche se questi consistono nell'uccidere e saccheggiare pur di ottenere i misteriosi “Cristalli”.
La redenzione arriva in seguito all'incontro con la giovane Rhydia, unica sopravvissuta di un villaggio che lo stesso Cecil, seppur inconsciamente, é stato inviato a distruggere. Cecil diverrà così un Paladino, l'opposto di ciò che era, per fronteggiare il suo ex-Re ed il Male che lo guida. Oltre ad una trama che pone la luce sulla personalità e il conflitto interiore del protagonista (e degli altri personaggi), FFIV introduce anche una delle meccaniche più apprezzate dai fan: l'Active Time Battle, un sistema che costituisce tuttora un interessante connubio tra azione in tempo reale e la semplicità di un menù di selezione strategica dei comandi. I personaggi si sviluppano in maniera lineare, limitando la scelta ma enfatizzandone la caratterizzazione; tornano le evocazioni, ma per poterle ottenere sarà prima necessario sconfiggere il mostro corrispondente.

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FINAL FANTASY V (SNES)
1992 - Il Job é tutto
Un po' meno conosciuto e rinomato rispetto ai predecessori e ai successori é il quinto episodio, un altro che tarderà parecchio a vedere la luce al di fuori del Giappone. É pur vero che, per chi lo conosce, sentire i nomi di Bartz, Reina, Faris, Galuf (e Gilgamesh) faccia nascere un fremito, ma per bella che potesse essere la loro vicenda, FFV passa alla storia principalmente per l'evoluzione e l'estremizzazione del Job System introdotto nel terzo episodio.
A differenza di quest'ultimo, il sistema di progressione di FFV offre una gamma di possibilità aperta (non lineare) in cui ciascun Job presenta comunque i suoi punti di forza e le sue esclusività. Intraprendendo un cammino si hanno a disposizione le abilità di quella carriera, ma rimane sempre uno “slot” libero per una proveniente da un precedente cammino, permettendo di realizzare anche delle “combo” piuttosto importanti. Si delineano pertanto le linee guida di ciò che più avanti avrebbe dato origine al sistema di Final Fantasy Tactics o di FFX-2, e che in un certo senso é possibile individuare anche nel sistema di “Ruoli” di FFXIII e FFXIII-2.

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FINAL FANTASY VI (SNES)
1994 - Sua maestà Final Fantasy?
Se chiedete in giro quale sia il migliore Final Fantasy vi troverete di fronte a molti “partiti” e in svariati casi potrete verificare che per molti giocatori, specie nella seconda metà degli anni '90, il più bello, quello a cui si é più legati, é il primo a cui si ha giocato. Ma quando si menziona Final Fantasy VI (in USA pubblicato originariamente come FFIII), tutti coloro che l'hanno provato affermano che, sicuramente, se non é IL migliore in assoluto é perlomeno il secondo: forse per questo motivo é di norma considerato “il re” della saga.
La storia parla di un mondo in cui la magia é sparita da quando é stata causa di un conflitto di proporzioni catastrofiche, ma che in realtà esiste ancora in rarissime persone che ne portano il peso e il dono. Due di queste sono Terra (considerata la protagonista) e Celes, le cui vicende si intrecceranno col ladro Locke, il re Edgar e suo fratello Sabin, il ninja Shadow e il cane Interceptor, lo spadaccino Cyan, Gau, Relm, Strago, Mog, Umaro, Gogo, Setzer... e tanti altri ancora. Si, perché uno degli elementi che più ha caratterizzato FFVI rendendolo una vera perla non solo all'interno del Brand ma in generale nel mondo dei JRPG é la magistrale cura che Sakaguchi, coadiuvato dalla direzione di Yoshinori Kitase e di Hiroyuki Itou, ha posto nella storia, nella personalità e nella caratterizzazione di ciascuno dei numerosi personaggi e nell'intreccio delle stesse, fino a concepire un cattivo folle e indimenticabile come Kefka.
La caratterizzazione si estende anche al di fuori della storia andando ad “invadere” in pieno diritto anche il sistema di gioco, assegnando a ciascun personaggio una abilità univoca (un “comando” nel menù di battaglia) che lo renda insostituibile e, a seconda dei casi, indispensabile. Le evocazioni sono legate ai misteriosi Esper (termine che tornerà in FFXIII) e sono ottenute dopo aver messo le mani sui cristalli di Magicite da questi rilasciati dopo la morte. Con FFVI si conclude anche l'epoca dei 16 bit: il successivo episodio richiederà infatti lo spazio di ben tre Compact-Disc.

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Fine prima parte. La prossima settimana metteremo online la seconda parte dello speciale.