Final Fantasy - Monografia - Parte 2
di
Valerio De Vittorio
Dopo la corposa prima parte dedicata ad una delle sage più famose e longeve della storia videoludica, eccoci finalmente pronti a raccontarvi dei Final Fantasy dall'era Playstation 2 fino ad oggi e oltre.
Con Final Fantasy X, Square Enix esordisce nel migliore dei modi sulla nuova console Sony. Questo capitolo, rimasto nel cuore di moltissimi appassionati, segna infatti un passaggio evolutivo fondamentale per la saga ma anche per il mondo videoludico in generale. Si decide infatti di utilizzare una grafica completamente poligonale e di doppiare tutti i dialoghi principali, costringendo così il team di sviluppo ad inventarsi nuove soluzioni. Le scene di intermezzo realizzate col motore di gioco, riviste oggi, dimostrano l'impaccio e le difficoltà che il passaggio deve aver rappresentato all'epoca, ma il risultato rimane epocale per la saga. Non mancano stravolgimenti anche a livello di gameplay, a partire da un linearità di fondo, con tanto di sparizione della world map, scenari esplorabili decisamente ristretti, bilanciati da un ritmo di gioco molto cinematografico.
Si sperimentano poi diverse soluzioni a livello di gameplay, come la sferografia e combattimenti completamente a turni, ma non solo. Un altro importante cambiamento é rappresentato dalle evocazioni, appannaggio di un unico personaggio. Il manipolo di eroi é infatti molto diversificato, con ruoli precisi. Inoltre é possibile usare l'intero party, nonostante sul campo di battaglia vi siano sempre solo personaggi alla volta. Il risultato é un battle system molto tattico e profondamente diverso rispetto al passato, rimasto in realtà unico nella saga visto che non verrà mai più riproposto. Il sistema di evoluzione dei personaggi chiamato sferografia, confonde inizialmente i fan, ma é stato apprezzato e ripreso in parte in Final Fantasy XIII.
A parte l'ottimo gameplay, quello che ha fatto innamorare del decimo capitolo é la splendida trama, popolata da personaggi memorabili, all'interno della quale il protagonista sembra più un ospite, un anonimo punto di vista sugli eventi. Yuna, Auron, Rikku, Lulu, Wakka e tutti gli altri sono entrati nel cuore di milioni di appassionati per restarci, e ciò é testimoniato dal successo e dall'ottima accoglienza riservata alla riuscita rimasterizzazione in HD. Ci sarebbero migliaia di parole da spendere su Final Fantasy X, che resta uno dei capitoli migliori della serie, l'ultimo a portare il nome del creatore originaler, Hironobu Sakagughi, qui in veste di Executive Producer, mentre al timone del progetto troviamo Yoshinori Kitase, con al seguito un team di 100 persone, un numero esorbitante per l'epoca.
Final Fantasy X é anche il primo a poter vantare un seguito diretto, il divisivo Final Fantasy X-2 che vede tre protagoniste donne, un team capitanato da una versione più sbarazzina e sexy di Yuna. Il clima ben più spensierato e musicale che permea questo episodio atipico ha spiazzato molti, ma sotto una patina non per tutti digeribile si nasconde un prodotto di alto livello, grazie ad un gameplay diverso rispetto al diretto predecessore, più veloce e meno tattico ma sempre intrigante. Noi vi invitiamo a riscoprirlo, approfittando della rimasterizzazione in HD.
Un anno dopo l'uscita di Final Fantasy X, Square stupisce tutti con un nuovo capitolo completamente diverso da qualsiasi altra cosa vista fino ad allora nella serie. Final Fantasy XI Online nonostante conservi la numerazione della saga principale, appartiene ad un genere completamente diverso, e infatti é un MMORPG, tra i primissimi ad approdare su console. L'esperimento che esordì su Playstation 2 in patria nel 2002 é coraggioso e avventato, ma perfettamente riuscito, tanto che ancora oggi, a 13 anni dal lancio, vengono rilasciati aggiornamenti e nuove espansioni.
Il vastissimo mondo di gioco all'epoca impressionò, così come il gameplay severo e totalmente votato alla collaborazione tra utenti, che si dovevano organizzare in party diversificati e ben organizzati per avanzare con successo nelle quest più difficili. Il job sistem é poi il vero fiore all'occhiello del gioco, in parte ispirato alla serie e flessibile, visto che ogni giocatore può divertirsi a sperimentare qualsiasi professione voglia e addirittura miscelarne due. Final Fantasy XI ottenne talmente tanto successo da approdare anche su PC ed Xbox 360, con server unificati, cosa rarissima all'epoca come oggi.
L'epoca Playstation 2 si chiude con Final Fantasy XII, primo capitolo che vede uscire di scena ufficialmente il papà della saga, Hironobu Sakaguchi, separatosi da Square Enix definitivamente per fondare la propria software house, Mistwalker. Molti sostengono sia colpa del fallimento finanziario di Final Fantasy The Spirit Within, ambizioso progetto cinematografico da lui diretto, ma le vere motivazioni non si conoscono. Difficile immaginare sia stata davvero Square Soft ad averlo allontanato, considerate le difficoltà finanziare incontrate subito dopo il suo abbandono e la conseguente unione con Enix Corporation. Tornando a Final Fantasy XII, si nota un nuovo cambio di rotta per la serie. Presa confidenza con il motore poligonale, il titolo si propone come tra i più tecnicamente impressionanti visti nella sua generazione.
Il traguardo grafico viene accompagnato da filmati in CG splendidi, ma purtroppo non si può dire lo stesso sulla componente narrativa, meno forte ed emozionante di Final Fantasy X. Viene ripensato da zero anche l'impianto di gioco, che fa tesoro dell'esperienza maturata con il capitolo online per proporre combattimenti quasi in tempo reale, con tanto di mostri ben visibili sul campo. Interessantissimo e riuscito il sistema Gambit, che automatizza la gestione del party. Il rovescio della medaglia é un battle system più ragionato ma meno spettacolare ed adrenalinico. Questo é probabilmente uno dei motivi per i quali il titolo non venne apprezzato, nonostante gli indubbi valori. In molti lo definirono troppo poco Final Fantasy, ma probabilmente non sapevano che cosa li attendeva nel futuro.
Nel dicembre del 2009 cambia definitivamente qualcosa nella saga. Final Fantasy XIII volontariamente o meno spacca il pubblico di affezionati in due, tra chi lo definisce un pessimo esponente della saga e chi invece lo apprezza nonostante alcune importanti differenze rispetto al passato. Il processo di sviluppo é travagliato, partendo da un motore grafico che non riesce a staccarsi completamente dalle origini Playstation 2, e la decisione drammatica di diventare titolo multi piattaforma, destinato sia a Playstation 3 che Xbox 360. Il titolo ha una trama complessa, che avrebbe dovuto fare da apripista ad un progetto molto ampio, un mondo virtuale denso e sfaccettato raccontato attraverso più titoli differenti, la Fabula Nova Crystallis.
L'esordio non é però dei migliori e personaggi che non convincono tutti e soprattutto un intreccio narrativo a dir poco confuso, fanno scendere vertiginosamente la fiducia verso la visione di Square Enix. Non aiutano le critiche feroci fatte al gameplay, giudicato troppo lineare e noioso, sopratutto nella prima metà, così come hanno fatto gridare allo scandalo l'assenza di città e della world map, insomma di molti elementi considerati essenziali in un JRPG. Curioso come in realtà questi elementi non siano poi così distanti dal ben più amato Final Fantasy X, progetto per certi versi molto vicino a questo tredicesimo capitolo. Il sistema di combattimento é un coraggioso miscuglio tra regole ruolistiche e spettacolarità action, e fatto salvo qualche dettaglio, é forse l'unico aspetto largamente apprezzato. Purtroppo per lei, Square Enix si é giocata con Final Fantasy XIII gran parte della fiducia dei propri fan, ma nonostante questo il successo commerciale é sufficiente per garantirgli ben due seguiti, un piccolo primato per la serie.
Ascoltando anche i feedback della gente, Final Fantasy XIII-2 cambia abbastanza profondamente la formula tentata dal predecessore. Si riducono drasticamente i personaggi protagonisti, ma il gameplay ne guadagna in varietà e “cose da fare”. L'esplorazione é molto più ricca e le quest secondarie si sprecano. Il processo di “revisione” si conclude con l'ottimo Lightning Returns: Final Fantasy XIII, che chiude definitivamente l'astrusa storia della bella Lightning e dei suoi amici. Protagonista assoluta, le viene costruito attorno un impianto di gioco più action ed immediato, scandito da un orologio che non lascia molta tregua all'utente, costretto a combattere contro il tempo, anche se poi senza così tanto stress, per approfondire la conoscenza di un mondo vasto e pieno di quest.
Un altro titolo nel frattempo ha contribuito a rovinare la reputazione di Square Enix, Final Fantasy XIV. Nonostante la numerazione tradizionale, questo capitolo é un nuovo esperimento in ambito MMORPG, che avrebbe dovuto traghettare i fan di Final Fantasy XI in un nuovo mondo virtuale, su Playstation 3 e PC. Le cose però sono andate male, anzi malissimo, per via di problemi sia tecnici (server non funzionanti, pesanti bug, funzionalità incomplete al lancio e molto altro), tanto da convincere il publisher a sospendere il tutto, cambiare team e ricostruire quasi da capo l'intero gioco.
Nasce così A Realm Reborn, capace in poco tempo di restaurare un prodotto fallimentare, trasformandolo non solo in un titolo solido, ma talmente convincente da diventare uno tra i migliori esponenti del genere disponibili oggi sul mercato, grazie ad un mondo vasto e denso di quest, dalla trama intrigante, bellissimo da vedere senza dimenticare un gameplay non rivoluzionare ma ben collaudato. Ottimo poi l'attesissimo esordio su Playstation 4, primo passo nella generazione attuale di console compiuto dalla saga, perfetto per tastare il terreno in attesa di Final Fantasy XV. Insieme al gioco, Square Enix con questo coraggioso restyle inaugura anche una ricostruzione della propria immagine, danneggiata da diverse scelte mal viste dai propri fan.
Mai titolo fu meno azzeccato come quello di Final Fantasy. Non solo la saga é ben lungi dall'essere finita, ma ha dato vita ad una serie sterminata di spin-off. Non possiamo trattarli tutti, ci vorrebbe l'intero sito per descriverli. Sicuramente meritano una menzione i vari Chrystal Chronicles, una sorta di mini-saga a parte, uscita su console Nintendo. Si sprecano poi i remake, come quelli ottimi dedicati al terzo e quarto capitolo, usciti su DS prima e recentemente anche su PC. E a proposito di PC, come non citare l'arrivo su Steam di Final Fantasy XIII, seguito a breve dai due capitoli successivi. Sempre da poco é arrivato sul mercato l'impronunciabile Theatrhythm Final Fantasy: Curtain Call, seguito del gioco musicale dedicato alla saga. La colonna sonora é sempre stato un aspetto importantissimo per la serie, grazie all'incredibile opera di Nobuo Uematsu e dei suoi bravissimi colleghi. Potersi divertire toccando a tempo il touch screen del 3DS con 200 brani presi dall'intera saga é un'esperienza da provare assolutamente. Sempre in ambito portatile non si può non citare il curioso esperimento Dissidia, una sorta di picchiaduro con elementi ruolistici e protagonisti personaggi ripresi da tutti i capitoli della serie.
In questo nostro ripasso storico sulla saga dobbiamo anche citare i due film in computer grafica, che assieme agli anime Last Order e Legend of the Crystals, rappresentano il tentativo di uscire dall'ambito videogioco di Square Enix.The Sprit Within fu un progetto ambizioso e non del tutto riuscito per Hironobu Sakaguchi, tecnicamente all'avanguardia per l'epoca (ma fa impressione ancora oggi) e dalla trama forse troppo animista per il pubblico occidentale, che nonostante recensioni abbastanza positive lo bocciò al botteghino, decretando il fallimento di un investimento titanico. Un po' di anni dopo, Square ci riprova giocando però sul sicuro, con Advent Children, una sorta di sequel del sempre amato Final Fantasy VII. Se avete capito qualcosa della trama, complimenti, ma la verità é che questo film in CG é più un concentrato di fan service e sequenze altamente spettacolari, adatto solo ai fan più sfegatati. Rimangono entrambe due ottimi esempi di produzione in computer grafica di alto livello per i traguardi raggiunti nel proprio ambito, soprattutto il primo che fece addirittura dubitare alcuni recensori se il futuro della cinematografia avrebbe più necessitato di attori reali.
Cosa ci riserva il futuro di Final Fantasy? Il progetto più interessante in arrivo prossimamente é senza dubbio Final Fantasy Type-0 HD, il remake che nessuno voleva, annunciato a sorpresa durante la Gamescom di quest'anno. Invece di limitarsi a tradurre e portare fuori dal Giappone l'ottimo titolo PSP, Square Enix ha pensato di sfruttarne il richiamo per creare una versione potenziata destinata alle nuove console. A Marzo vedremo così arrivare finalmente anche da noi su Playstation 4 ed Xbox One questo JRPG molto apprezzato in patria, legato alla Fabula Nova Crystallis e forte di un gameplay diviso in missioni, perfetto per partite in movimento, mentre il sistema di combattimento é più orientato verso l'azione in tempo reale, sebbene la componente ruolistica rimanga molto forte. Presto scopriremo che cosa é piaciuto così tanto ai giapponesi. Square Enix ha ben pensato di utilizzarne il richiamo anche per rafforzare l'hype attorno al titolo più atteso della saga, l'eternamente ritardato Final Fantasy XV. Nato come progetto legato alla Fabula Nova Crystallis ed inizialmente intitolato Versus XIII, é divenuto nel tempo un titolo a se stante, tanto da guadagnarsi la propria numerazione. Mostrato non molti mesi fa con trailer di gameplay davvero entusiasmanti, sembra finalmente in grado di riaccendere la speranza dei fan rimasti delusi dal tredicesimo capitolo. Un ambiente vastissimo da esplorare, combattimenti spettacolari ed un comparto tecnico impressionante sono i biglietti da visita di questa nuova opera, che potremo provare con mano grazie alla demo contenuta proprio nella confezione di Final Fantasy Type-0 HD.
L'era Playstation 2
Con Final Fantasy X, Square Enix esordisce nel migliore dei modi sulla nuova console Sony. Questo capitolo, rimasto nel cuore di moltissimi appassionati, segna infatti un passaggio evolutivo fondamentale per la saga ma anche per il mondo videoludico in generale. Si decide infatti di utilizzare una grafica completamente poligonale e di doppiare tutti i dialoghi principali, costringendo così il team di sviluppo ad inventarsi nuove soluzioni. Le scene di intermezzo realizzate col motore di gioco, riviste oggi, dimostrano l'impaccio e le difficoltà che il passaggio deve aver rappresentato all'epoca, ma il risultato rimane epocale per la saga. Non mancano stravolgimenti anche a livello di gameplay, a partire da un linearità di fondo, con tanto di sparizione della world map, scenari esplorabili decisamente ristretti, bilanciati da un ritmo di gioco molto cinematografico.
Si sperimentano poi diverse soluzioni a livello di gameplay, come la sferografia e combattimenti completamente a turni, ma non solo. Un altro importante cambiamento é rappresentato dalle evocazioni, appannaggio di un unico personaggio. Il manipolo di eroi é infatti molto diversificato, con ruoli precisi. Inoltre é possibile usare l'intero party, nonostante sul campo di battaglia vi siano sempre solo personaggi alla volta. Il risultato é un battle system molto tattico e profondamente diverso rispetto al passato, rimasto in realtà unico nella saga visto che non verrà mai più riproposto. Il sistema di evoluzione dei personaggi chiamato sferografia, confonde inizialmente i fan, ma é stato apprezzato e ripreso in parte in Final Fantasy XIII.
A parte l'ottimo gameplay, quello che ha fatto innamorare del decimo capitolo é la splendida trama, popolata da personaggi memorabili, all'interno della quale il protagonista sembra più un ospite, un anonimo punto di vista sugli eventi. Yuna, Auron, Rikku, Lulu, Wakka e tutti gli altri sono entrati nel cuore di milioni di appassionati per restarci, e ciò é testimoniato dal successo e dall'ottima accoglienza riservata alla riuscita rimasterizzazione in HD. Ci sarebbero migliaia di parole da spendere su Final Fantasy X, che resta uno dei capitoli migliori della serie, l'ultimo a portare il nome del creatore originaler, Hironobu Sakagughi, qui in veste di Executive Producer, mentre al timone del progetto troviamo Yoshinori Kitase, con al seguito un team di 100 persone, un numero esorbitante per l'epoca.
Final Fantasy X é anche il primo a poter vantare un seguito diretto, il divisivo Final Fantasy X-2 che vede tre protagoniste donne, un team capitanato da una versione più sbarazzina e sexy di Yuna. Il clima ben più spensierato e musicale che permea questo episodio atipico ha spiazzato molti, ma sotto una patina non per tutti digeribile si nasconde un prodotto di alto livello, grazie ad un gameplay diverso rispetto al diretto predecessore, più veloce e meno tattico ma sempre intrigante. Noi vi invitiamo a riscoprirlo, approfittando della rimasterizzazione in HD.
Un anno dopo l'uscita di Final Fantasy X, Square stupisce tutti con un nuovo capitolo completamente diverso da qualsiasi altra cosa vista fino ad allora nella serie. Final Fantasy XI Online nonostante conservi la numerazione della saga principale, appartiene ad un genere completamente diverso, e infatti é un MMORPG, tra i primissimi ad approdare su console. L'esperimento che esordì su Playstation 2 in patria nel 2002 é coraggioso e avventato, ma perfettamente riuscito, tanto che ancora oggi, a 13 anni dal lancio, vengono rilasciati aggiornamenti e nuove espansioni.
Il vastissimo mondo di gioco all'epoca impressionò, così come il gameplay severo e totalmente votato alla collaborazione tra utenti, che si dovevano organizzare in party diversificati e ben organizzati per avanzare con successo nelle quest più difficili. Il job sistem é poi il vero fiore all'occhiello del gioco, in parte ispirato alla serie e flessibile, visto che ogni giocatore può divertirsi a sperimentare qualsiasi professione voglia e addirittura miscelarne due. Final Fantasy XI ottenne talmente tanto successo da approdare anche su PC ed Xbox 360, con server unificati, cosa rarissima all'epoca come oggi.
L'epoca Playstation 2 si chiude con Final Fantasy XII, primo capitolo che vede uscire di scena ufficialmente il papà della saga, Hironobu Sakaguchi, separatosi da Square Enix definitivamente per fondare la propria software house, Mistwalker. Molti sostengono sia colpa del fallimento finanziario di Final Fantasy The Spirit Within, ambizioso progetto cinematografico da lui diretto, ma le vere motivazioni non si conoscono. Difficile immaginare sia stata davvero Square Soft ad averlo allontanato, considerate le difficoltà finanziare incontrate subito dopo il suo abbandono e la conseguente unione con Enix Corporation. Tornando a Final Fantasy XII, si nota un nuovo cambio di rotta per la serie. Presa confidenza con il motore poligonale, il titolo si propone come tra i più tecnicamente impressionanti visti nella sua generazione.
Il traguardo grafico viene accompagnato da filmati in CG splendidi, ma purtroppo non si può dire lo stesso sulla componente narrativa, meno forte ed emozionante di Final Fantasy X. Viene ripensato da zero anche l'impianto di gioco, che fa tesoro dell'esperienza maturata con il capitolo online per proporre combattimenti quasi in tempo reale, con tanto di mostri ben visibili sul campo. Interessantissimo e riuscito il sistema Gambit, che automatizza la gestione del party. Il rovescio della medaglia é un battle system più ragionato ma meno spettacolare ed adrenalinico. Questo é probabilmente uno dei motivi per i quali il titolo non venne apprezzato, nonostante gli indubbi valori. In molti lo definirono troppo poco Final Fantasy, ma probabilmente non sapevano che cosa li attendeva nel futuro.
Arriva la next-gen
Nel dicembre del 2009 cambia definitivamente qualcosa nella saga. Final Fantasy XIII volontariamente o meno spacca il pubblico di affezionati in due, tra chi lo definisce un pessimo esponente della saga e chi invece lo apprezza nonostante alcune importanti differenze rispetto al passato. Il processo di sviluppo é travagliato, partendo da un motore grafico che non riesce a staccarsi completamente dalle origini Playstation 2, e la decisione drammatica di diventare titolo multi piattaforma, destinato sia a Playstation 3 che Xbox 360. Il titolo ha una trama complessa, che avrebbe dovuto fare da apripista ad un progetto molto ampio, un mondo virtuale denso e sfaccettato raccontato attraverso più titoli differenti, la Fabula Nova Crystallis.
L'esordio non é però dei migliori e personaggi che non convincono tutti e soprattutto un intreccio narrativo a dir poco confuso, fanno scendere vertiginosamente la fiducia verso la visione di Square Enix. Non aiutano le critiche feroci fatte al gameplay, giudicato troppo lineare e noioso, sopratutto nella prima metà, così come hanno fatto gridare allo scandalo l'assenza di città e della world map, insomma di molti elementi considerati essenziali in un JRPG. Curioso come in realtà questi elementi non siano poi così distanti dal ben più amato Final Fantasy X, progetto per certi versi molto vicino a questo tredicesimo capitolo. Il sistema di combattimento é un coraggioso miscuglio tra regole ruolistiche e spettacolarità action, e fatto salvo qualche dettaglio, é forse l'unico aspetto largamente apprezzato. Purtroppo per lei, Square Enix si é giocata con Final Fantasy XIII gran parte della fiducia dei propri fan, ma nonostante questo il successo commerciale é sufficiente per garantirgli ben due seguiti, un piccolo primato per la serie.
Ascoltando anche i feedback della gente, Final Fantasy XIII-2 cambia abbastanza profondamente la formula tentata dal predecessore. Si riducono drasticamente i personaggi protagonisti, ma il gameplay ne guadagna in varietà e “cose da fare”. L'esplorazione é molto più ricca e le quest secondarie si sprecano. Il processo di “revisione” si conclude con l'ottimo Lightning Returns: Final Fantasy XIII, che chiude definitivamente l'astrusa storia della bella Lightning e dei suoi amici. Protagonista assoluta, le viene costruito attorno un impianto di gioco più action ed immediato, scandito da un orologio che non lascia molta tregua all'utente, costretto a combattere contro il tempo, anche se poi senza così tanto stress, per approfondire la conoscenza di un mondo vasto e pieno di quest.
Un altro titolo nel frattempo ha contribuito a rovinare la reputazione di Square Enix, Final Fantasy XIV. Nonostante la numerazione tradizionale, questo capitolo é un nuovo esperimento in ambito MMORPG, che avrebbe dovuto traghettare i fan di Final Fantasy XI in un nuovo mondo virtuale, su Playstation 3 e PC. Le cose però sono andate male, anzi malissimo, per via di problemi sia tecnici (server non funzionanti, pesanti bug, funzionalità incomplete al lancio e molto altro), tanto da convincere il publisher a sospendere il tutto, cambiare team e ricostruire quasi da capo l'intero gioco.
Nasce così A Realm Reborn, capace in poco tempo di restaurare un prodotto fallimentare, trasformandolo non solo in un titolo solido, ma talmente convincente da diventare uno tra i migliori esponenti del genere disponibili oggi sul mercato, grazie ad un mondo vasto e denso di quest, dalla trama intrigante, bellissimo da vedere senza dimenticare un gameplay non rivoluzionare ma ben collaudato. Ottimo poi l'attesissimo esordio su Playstation 4, primo passo nella generazione attuale di console compiuto dalla saga, perfetto per tastare il terreno in attesa di Final Fantasy XV. Insieme al gioco, Square Enix con questo coraggioso restyle inaugura anche una ricostruzione della propria immagine, danneggiata da diverse scelte mal viste dai propri fan.
Oltre Final Fantasy...
Mai titolo fu meno azzeccato come quello di Final Fantasy. Non solo la saga é ben lungi dall'essere finita, ma ha dato vita ad una serie sterminata di spin-off. Non possiamo trattarli tutti, ci vorrebbe l'intero sito per descriverli. Sicuramente meritano una menzione i vari Chrystal Chronicles, una sorta di mini-saga a parte, uscita su console Nintendo. Si sprecano poi i remake, come quelli ottimi dedicati al terzo e quarto capitolo, usciti su DS prima e recentemente anche su PC. E a proposito di PC, come non citare l'arrivo su Steam di Final Fantasy XIII, seguito a breve dai due capitoli successivi. Sempre da poco é arrivato sul mercato l'impronunciabile Theatrhythm Final Fantasy: Curtain Call, seguito del gioco musicale dedicato alla saga. La colonna sonora é sempre stato un aspetto importantissimo per la serie, grazie all'incredibile opera di Nobuo Uematsu e dei suoi bravissimi colleghi. Potersi divertire toccando a tempo il touch screen del 3DS con 200 brani presi dall'intera saga é un'esperienza da provare assolutamente. Sempre in ambito portatile non si può non citare il curioso esperimento Dissidia, una sorta di picchiaduro con elementi ruolistici e protagonisti personaggi ripresi da tutti i capitoli della serie.
Final Fantasy al cinema
In questo nostro ripasso storico sulla saga dobbiamo anche citare i due film in computer grafica, che assieme agli anime Last Order e Legend of the Crystals, rappresentano il tentativo di uscire dall'ambito videogioco di Square Enix.The Sprit Within fu un progetto ambizioso e non del tutto riuscito per Hironobu Sakaguchi, tecnicamente all'avanguardia per l'epoca (ma fa impressione ancora oggi) e dalla trama forse troppo animista per il pubblico occidentale, che nonostante recensioni abbastanza positive lo bocciò al botteghino, decretando il fallimento di un investimento titanico. Un po' di anni dopo, Square ci riprova giocando però sul sicuro, con Advent Children, una sorta di sequel del sempre amato Final Fantasy VII. Se avete capito qualcosa della trama, complimenti, ma la verità é che questo film in CG é più un concentrato di fan service e sequenze altamente spettacolari, adatto solo ai fan più sfegatati. Rimangono entrambe due ottimi esempi di produzione in computer grafica di alto livello per i traguardi raggiunti nel proprio ambito, soprattutto il primo che fece addirittura dubitare alcuni recensori se il futuro della cinematografia avrebbe più necessitato di attori reali.
La fantasia non é ancora finita
Cosa ci riserva il futuro di Final Fantasy? Il progetto più interessante in arrivo prossimamente é senza dubbio Final Fantasy Type-0 HD, il remake che nessuno voleva, annunciato a sorpresa durante la Gamescom di quest'anno. Invece di limitarsi a tradurre e portare fuori dal Giappone l'ottimo titolo PSP, Square Enix ha pensato di sfruttarne il richiamo per creare una versione potenziata destinata alle nuove console. A Marzo vedremo così arrivare finalmente anche da noi su Playstation 4 ed Xbox One questo JRPG molto apprezzato in patria, legato alla Fabula Nova Crystallis e forte di un gameplay diviso in missioni, perfetto per partite in movimento, mentre il sistema di combattimento é più orientato verso l'azione in tempo reale, sebbene la componente ruolistica rimanga molto forte. Presto scopriremo che cosa é piaciuto così tanto ai giapponesi. Square Enix ha ben pensato di utilizzarne il richiamo anche per rafforzare l'hype attorno al titolo più atteso della saga, l'eternamente ritardato Final Fantasy XV. Nato come progetto legato alla Fabula Nova Crystallis ed inizialmente intitolato Versus XIII, é divenuto nel tempo un titolo a se stante, tanto da guadagnarsi la propria numerazione. Mostrato non molti mesi fa con trailer di gameplay davvero entusiasmanti, sembra finalmente in grado di riaccendere la speranza dei fan rimasti delusi dal tredicesimo capitolo. Un ambiente vastissimo da esplorare, combattimenti spettacolari ed un comparto tecnico impressionante sono i biglietti da visita di questa nuova opera, che potremo provare con mano grazie alla demo contenuta proprio nella confezione di Final Fantasy Type-0 HD.
Final Fantasy - Monografia - Parte 2
Final Fantasy - Monografia - Parte 2
Con questa seconda parte chiudiamo il nostro breve viaggio nella storia di uno dei brand giapponesi più amati di sempre. Ci sarebbe moltissimo altro da raccontare, come é normale per un marchio con più di 25 anni sulle spalle, ma speriamo che questo ripasso vi sia stato utile e piacevole, magari per stimolarvi a riscoprire qualche capitolo che vi siete persi nel tempo. E mentre attendiamo tutti con ansia il prossimo promettente Final Fantasy XV, non possiamo che chiedervi, qual é il vostro Final Fantasy preferito? Perché?