Ghost Recon Advanced Warfighter 2

di Francesco Romagnoli
Dopo aver avuto un'anteprima generale sul nuovo capitolo dei "fantasmi" più famosi della 360, abbiamo avuto modo di dare un'occhiata approfondita alla componente multyplayer del gioco. Anche se l'impressione che si tratti di un semplice upgrade rimane, le novità non mancano e talvolta sono anche piuttosto nette. Il comparto grafico è sicuramente la caratteristica le cui modifiche vengono notate per prime. I giochi di luce e la qualità complessiva delle texture sono parecchio curate ed ammalianti. Il paesaggio ora è presenta una natura più verosimile: in un bosco il movimento degli alberi, e delle loro ombre è in grado di mettere in crisi anche il cecchino dal sangue freddo. Per distinguere il nemico viene richiesto un maggiore sforzo all'apparato visivo, ma questo è uno spunto per una maggiore realtà, con buona pace per i miopi e per il sollazzo economico degli oculisti. Alcuni cambi improvvisi nell'illuminazione ci hanno lasciati un attimo perplessi: dato il forte contrasto che provoca passare da un illuminazione all'altra non siamo riusciti a giustificarli: se volevano essere l'implementazione di condizioni atmosferiche variabili non ci sono sembrati riusciti. Saremo in grado di capire di cosa si tratta solo con la versione finale del gioco.


La vastità delle mappe è stata maggiorata, ora anche quelle più piccole possiedono delle dimensioni ragguardevoli. Anche la progettazione si dimostra lungimirante ed in grado di offrire un'esperienza appagante. La struttura di un bosco, di un edificio, tutto è riprodotto con cura con un occhio strategico particolare.
I programmatori ormai sanno che le aspettative degli utenti sono sempre più esigenti. Vanno soddisfatti gli utenti occasionali ma soprattutto vanno soddisfatti coloro che scalpitano per organizzare match e clan war. Ogni aspetto va calcolato e ponderato con cura, non basta mettere una manciata di infrastrutture qua e là e poi vedere gli utenti che combinano. Pertanto la progettazione delle mappe è infinitamente importante ai fini del divertimento. Anche se non abbiamo avuto modo di esaminarle tutte, sembra che il lavoro svolto non deluderà i fan della serie. Così come non potrà deludere la sensazione di simulazione offerta dall'ormai consueto numero di armi elevato e caratterizzato in modo altamente professionale.

Dal punto di vista strategico fa forse discutere la presenza e il ruolo ancora più incisivo del drone, ora una vera spalla irrinunciabile nelle partite multyplayer.
Si tratta di un aspetto che ha sempre diviso e che continua a far discutere: da una parte i puristi della simulazione che trovano poco soddisfacente sparare a "dei piccoli rombi rossi", dall'altro chi sostiene che invece la simulazione procede a pari passo con la modernizzazione degli strumenti, e che l'unità cypher non sia altro che un altro strumento strategico di cui disporre e da sfruttare a proprio favore. Nelle competizioni avanzate si potrebbe finire con il dover affidare il ruolo di puro "dronista" ad un singolo utente, chiamato più ad un dovere che non ad un effettivo divertimento spontaneo. Ma sono questioni che fanno discutere a livello di organizzazione di clan war, ed in fondo la loro implementazione va sempre considerata come un'aggiunta. Ben venga quindi la libertà di scelta per il drone così come per un'infinità di altri parametri modificabili nelle stanze di gioco: dall'importante peso di certe componenti (permettere armi come i bazooka od i lanciagranate) sino al poter decidere di particolari molto più sottili.

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Rimanendo in tema di stanze, va rimarcata l'ottima capacità di organizzarle e gestirle. Durante la nostra prova i server non sono stati perfetti: ogni tanto gli utenti cadevano dalla stanza e, soprattutto con un numero alto di giocatori (sopra i 10), la stabilità della stessa presentava qualche incertezza. Non sappiamo se si tratti di una questione di server, che vanno migliorati e che saranno giudicabili solo una volta che il gioco sarà uscito, oppure se è la maggior pesantezza grafica a poter creare qualche problema in questo senso. Di certo qualche calo in quanto a fluidità è riscontrabile, anche se si tratta di particolari tutto sommato trascurabili ai fini del gameplay. Per un giudizio completo sulla componente multyplayer e su ogni suo minimo dettaglio, che sia questo tecnico o strategico, rimandiamo alla recensione del prodotto finito. Di certo, date le premesse, c'è di che farsi venire l'acquolina in bocca. Il gap tecnico tra le sessioni off-line e quelle on-line sembra essersi ridotto, mentre l'aspetto strategico sembra esser stato di nuovo ottimamente calibrato per fornire un'altra esperienza impedibile per i fan delle clan war.

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