Hitman: World of Assassination

di Tommaso Alisonno
Dopo aver dato scacco matto a un'organizzazione spionistica internazionale privata ed aver sventato la minaccia di un virus killer, l'Agente 47 si trova nel terzo capitolo di HITMAN impegnato nientemeno che nel contrastare un tentativo di colpo di stato in quel di Marrakesh. Colui che vuole prendere il potere é il generale Reza Zaydan, il quale intende imporre la legge marziale per sedare le rivolte cittadine che lui stesso ha contribuito a fomentare permettendo l'evasione di Claus Hugo Strandberg. Quest'ultimo é un banchiere Svedese accusato di frode ai danni dei risparmiatori Marocchini, il quale dopo l'evasione si é rintanato presso il proprio consolato; nel frattempo, Zaydan ha occupato una scuola con le sue truppe e attende che il fuoco della protesta, alimentato dai sui infiltrati, sfoci in tumulto.


Ovviamente la missione di 47 consiste nell'eliminare i due soggetti in questione: Reza e Strandberg si nascondono però in due ambienti completamente slegati – a differenza dei bersagli dei precedenti due episodi – separati da una Marrakesh zeppa di popolazione. La città Marocchina pullula infatti di vita: dalla vasta piazza del mercato con bancarelle di lumache e labirinti di tappeti, al Suq coperto con piatti, vasellame e artigianato locale, passando per stradine con negozietti fino alle fumerie di narghilé, il denominatore comune é l'estrema difficoltà, se non impossibilità, di trovarsi al riparo da sguardi indiscreti.

Chi ha giocato i capitoli precedenti troverà insomma delle somiglianze sia con lo sviluppo “aperto” di Sapienza sia con la claustrofobica umanità del piano terra della villa Parigina. Contemporaneamente, la scuola occupata da Zaydan può essere assimilata alla base aerea del tutorial, mentre le ingenti forze di sicurezza del consolato Svedese ricordano Villa Caruso, con in più telecamere puntate sugli ingressi principali.



In queste condizioni non é errato asserire che per l'Agente 47 sarà probabilmente più difficile avvicinarsi ai bersagli di quanto sia stato nei capitoli precedenti: le operazioni di pedinamento per “sostituirsi” a delle figure-chiave richiederanno maggiore pazienza e tenacia (e tempo), ed anche la politica del “seguire le opportunit” segnalate dal gioco stesso sarà meno efficiente, in quanto spesso queste ci chiederanno di accedere a zone strettamente sorvegliate senza fornircene però la “chiave”.

Ovviamente saranno ancora presenti alcuni “percorsi privilegati”, e come sempre ripetere la missione dopo aver ultimata darà accesso a diverse locazioni d'ingresso e travestimenti in modo da poter sfruttare altre “falle” nel sistema. L'impressione generale é comunque quella che in questo terzo Episodio IO Interactive abbia voluto sollevare l'asticella della difficoltà, costringendo i giocatori a fronteggiare un maggior numero di complicazioni e dunque di limitazioni alla loro libertà. Se da un lato questo aumenta l'aspetto “competitivo”, dall'altro rende un po' più castrante la ricerca di vie alternative; ad ogni modo, i tocchi di genio e di originalità, come in passato, non mancano: non ci resta che attendere il quarto capitolo per vedere se gli sviluppatori scaleranno ancora la curva della difficoltà.