Homefront: The Revolution

Molti dei lettori ricorderanno probabilmente Homefront, FPS edito dall'ormai defunta THQ che raccontava la storia di Robert Jacobs, ex marine coinvolto in un contrasto su scala mondiale tra la Corea e gli Stati Uniti d'America. Anche se il progetto partiva da un testo originale di John Milius (già autore della sceneggiature di Apocalypse Now), il progetto era quanto di più noioso, scialbo e tecnicamente fallace si potesse immaginare.

Per nostra fortuna, dopo qualche anno di silenzio, la Crytek UK cerca di riesumare una IP di (potenziale) valore, riscrivendone insieme ai ragazzi della Deep Silver un seguito cronologico fedele, titolato Homefront 2: The Revolution. La vicenda narrata in questo sequel prende luogo quattro anni dopo gli eventi del primo capitolo, mostrandoci una resistenza agguerrita, pronta a combattere nuovamente i soldati coreani ormai radicati nella terra conquistata e decisi a spegnere ogni possibile focolaio di rivolta.

Homefront: The Revolution



Chi sarà pronto a sostenere questa guerra?



La domanda ci é sembrata lecita fin dall'inizio e la risposta ci ha decisamente sorpreso. Questa volta il nostro alter-ego non sarà il Rambo americano dal coltello multiuso, ma bensì il medio-man di quartiere privo di abilità da killer professionista alla Sam Fisher (saltiamo dal cinema ai videogames), circondato da altre persone disperate almeno quanto lui, che mantengono viva una fiamma di speranza in questa America distopica dilaniata da un conflitto senza quartiere. Ci fa piacere ammettere, in questo senso, che il lavoro di Crytek questa volta punta a farci immedesimare in un protagonista diverso dai soliti Prophet o Jack Carver, rendendo il gusto dell'avventura molto più appetibile e realistico.

Detto questo, preparatevi ad impugnare le armi più disparate, a spremere le vostre meningi per attingere ad ogni tipo di sotterfugio, cercando di evitare a tutti i costi lo scontro diretto, utilizzando quindi trappole o magari tendendo imboscate ai vostri nemici, evitando così di soccombere davanti ad una potenza di fuoco nettamente superiore. Il set, come mostratoci dai video trailer distribuiti dalla software house, ricrea benissimo la sensazione di impotenza davanti ad un esercito soverchiante, tecnologicamente avanzato ed armato fino ai denti, praticamente in grado di sopprimere qualsiasi tipo di rivolta, ed é per questo che la strada da intraprendere per fare breccia di fronte ad un muro simile sia solamente quella dettata dall'astuzia, creando una salsa in pieno stile Hit&Run molto più entusiasmante.
vimager1, 2, 3
Non preoccupatevi comunque, visto che il nostro soldato inesperto potrà accumulare esperienza sul campo di battaglia, imparando nuove tecniche di combattimento nonché, come la logica impone, anche interessanti abilità di crafting per modificare le armi in corso d'opera, ricavando così degli upgrade per le medesime non indifferenti. Chiaramente, se da un lato questo fattore può risultare molto incentivante, dall'altro potrebbe evidenziarsi uno spiacevole compromesso se evoluto nella direzione sbagliata o, ancora peggio, se acquisito in un arco temporale troppo breve ed immotivato.

La convinzione, quantomeno basandoci sui lavori precedenti della casa videoludica, sta nell'aspettarsi un titolo open world in cui avere la totale libertà di pianificare e distribuire sessioni action senza limite alcuno, coadiuvato da uno scenario di guerriglia accattivante e pieno di strade percorribili pronte ad aumentare, di gran lunga, la longevità dell'offerta. Dal lato tecnico, grazie alle nuove tecnlogie CryEngine, ci aspettiamo un lavoro sopraffino e godibile senza compromessi sia sul nostro calcolatore, che sulle console next-gen tutt'ora in circolazione.

Stiamo comunque fremendo in attesa di qualche novità, e con l'E3 ormai alle porte, non possiamo far altro che auspicarci qualche succulenta dimostrazione visiva extra. Vi comunichiamo, comunque, che il titolo é previsto per il 2015.

SHAREfactory in azione



Cosa abbiamo visto all'E3


Crytek ha sfruttato la sede losangelina per presentare il suo nuovo titolo. Acquisita la licenza, una volta chiusa completamente THQ lo sviluppatore tedesco ha guadagnato totale libertà sul progetto, e ha scelto così di trasformare Homefront in uno sparatutto aperto, più vicino ai propri lavori precedenti. Un prodotto quindi in stile Crytek, tecnicamente avanzato, con grande libertà d'azione ma questa volta con un focus differente rispetto ai vari Crysis. Il gioco vuole infatti trasportare le azioni di guerriglia in un contesto free roaming, all'interno di una ricostruzione di Philadelphia. Il mondo di gioco sarà dinamico e reagirà attivamente alle nostre azioni, con tanto di ciclo giorno notte calcolato in tempo reale e condizioni meteo variabili. La città non é stata scelta a caso, ci raccontano gli sviluppatori.

E' infatti questa la sede della nascita della rivoluzione che ha portato all'indipendenza americana. Homefront ci racconta una storia non così lontana, visto che descrive un futuro, il 2025, nel quale gli Stati Uniti sono stati invasi dalla Corea del Nord, e la KPA sono al comando. Questo é stato possibile grazie ad una tecnologia nettamente più avanzata, ma nelle strade si combatte tutti i giorni una battaglia fatta di piccole azioni di resistenza. Vivremo così una sorta di seconda guerra di indipendenza americana.

The revolution is not an apple that falls when it is ripe. You have to make it fall


I protagonisti delle vicende narrate in Homefront The Revolution non sono guerrieri, ma gente comune che ha deciso di imbracciare un fucile per riprendersi la propria libertà. Questo si traduce in un gameplay asimmetrico, dove forze ridotte e mal fornite si ritrovano a fronteggiare un esercito altamente efficiente e tecnologicamente avanzatissimo. Le tattiche di guerra utilizzate comprendono assassinii, sotterfugi ed un repertorio di piccoli attacchi strategici. Gli elementi dell'equipaggiamento andranno rinvenuti esplorando le diverse zone della città e combinando oggetti per crearne di nuovi.

La presentazione é continuata avviando una demo del gioco, che ci porta nel settembre del 2029, ovviamente a Philadelphia. Vediamo il protagonista nel suo nascondiglio, girarsi attorno e recuperare alcuni oggetti utili. Si esce ed osserviamo la classica mappa circolare posta sull'interfaccia in basso a sinistra. Lo scopo della missione é permettere ad un nostro compagno di fuggire dalla prigionia. Ci dobbiamo infiltrare nelle carceri muovendosi furtivi, con il cellulare é possibile analizzare la zona, identificare i punti di interesse e marchiare un target. Il protagonista é in grado di eliminare furtivamente le guardie; lo vediamo poi raccogliere un mattone ed utilizzarlo per distruggere una telecamera.

PC trailer


Arriva il momento di usare le armi e notiamo un'interfaccia molto familiare quando lo sviluppatore richiama l'arma. Attraverso un sistema del tutto simile a quello dei vari Crysis, con la telecamera che si focalizza sul fucile, é possibile selezionare vari potenziamenti ed impostazioni della bocca da fuoco, come silenziatore, mirino e così via. Fattosi strada, il protagonista estrae una macchina radio comandata alla quale i ribelli hanno attaccato una bomba. Pronto l'ordigno, la guida attraverso il campo della KPA, fino a raggiungere una porta che fa esplodere, parte una sparatoria e la demo si chiude sul più bello purtroppo.

Non abbiamo visto molto del gioco, bisogna dirlo, e nulla di particolarmente originale. La sensazione però é abbastanza positiva, prima di tutto per via dell'atmosfera azzeccata e le promesse sono senza dubbio interessanti. Tecnicamente, per quanto il codice fosse ancora indietro, Homefront: The Revolution é già molto valido inoltre. Attendiamo di avere novità sul progetto, che purtroppo viste le ultime notizie non sembra navigare in buone acque.
Homefront: The Revolution

Homefront: The Revolution

Da quel poco che siamo riusciti a vedere, Crytek sembra in grado di riuscire a riesumare dalla tomba una IP malriuscita, caratterizzandola con temi forti e decisamente interessanti. Come in ogni offerta, chiaramente, potremo solamente dare un giudizio dopo una prova a 360 ma nel frattempo, non ci resta che incrociare le dita e sperare che Crytek faccia il giusto lavoro.