I 10 anni di GTA V e la sua influenza sull'industria dei videogiochi
GTA V spegne 10 candeline. Qual è l'impatto del titolo Rockstar sull'industria dei videogiochi e sul franchise
Esattamente 10 anni fa Gran Theft Auto 5 arrivava sugli scaffali di tutto il mondo arrivando a vendere nelle sole prime 24 ore 11 milioni di copie, per un totale di 800 milioni di copie. Introiti che superano il miliardo dopo i primi tre giorni dalla release.
Numeri da capogiro se si mette in conto che in casa Rockstar si ipotizzava la metà degli introiti e cifre che hanno anche reso chiaro sin da subito che si stava assistendo a qualcosa di grosso nell’industria dei videogiochi, tuttavia in pochi avevano compreso quanto grosso.
L’impatto definitivo sul mercato videoludico avviene però due settimane dopo la pubblicazione del gioco. Il 1 Ottobre, Rockstar lancia GTA Online, cambiando radicalmente il modo di fare videogiochi.
Gran Theft Auto 5 ha avuto il grosso merito di prendere quanto di buono lasciato dai suoi predecessori, GTA IV e GTA San Andreas in primis, e rielaborarlo creando un gioco dal gameplay accattivante e con una trama capace tenere incollato il giocatore allo schermo senza prendersi mai troppo sul serio.
È però con GTA Online che Rockstar ha trovato la formula vincente. La modalità online non era certo una novità nel 2013, tuttavia GTA V riesce a offrire ai giocatori un mondo vivo e autonomo, fatto di aggiornamenti settimanali, di contenuti speciali e nuove missioni pubblicate regolarmente.
Con GTA Online il mondo dei videogiochi ha visto una radicale trasformazione della modalità online, passata dal diventare una semplice modalità di gioco in multiplayer a un vero e proprio servizio per il giocatore, il quale invece della solita modalità deathmatch o arena ha trovato la possibilità di girovagare per un mondo fatto di easter eggs, di missioni secondarie, e di acquisti in game che non fossero semplici skin ma anche case, attività e altro ancora.
Il successo scaturito da GTA V e GTA online negli ultimi 10 anni ha spinto tantissimi altri sviluppatori a cercare di replicare la formula di Rockstar, non sempre con risultati positivi.
Negli anni abbiamo visto gli esempi di Evolve, Paragon, Battleborn o Star Wars: Battlefront II, tuttavia nessuno è riuscito a ricreare pienamente la magia di GTA Online.
Altri invece, come Destiny e Fortnite hanno optato per una rielaborazione della modalità online che si ispirasse a quella di GTA V, mantenendo però una propria identità.
Di conseguenza, ci si è trovati dinanzi a un mercato inflazionato dove solo pochi titoli riescono a emergere.
Al netto di ciò, dopo 10 anni possiamo dire che l’impatto di GTA V sull’industria videoludica è stato positivo su moltissimi punti, tuttavia l’impatto sul franchise di Grand Theft Auto è tutt’altro che positivo.
Economicamente parlando, GTA online è una vera e propria gallina dalle uova d’oro per Rockstar poiché permette di avere altissimi introiti a bassissimi costi di gestione.
Tuttavia, nonostante da anni si parli di un futuro GTA VI, a oggi non si è ancora visto nulla del prossimo capitolo della saga, ciò perché semplicemente sviluppare un nuovo titolo non è economicamente conveniente per Rockstar per due semplici motivi:
- sviluppare un nuovo GTA richiederà centinaia di milioni di dollari e il successo non è garantito;
- dopo 10 anni di spese e investimenti su GTA V online, la transizione dei giocatori verso il nuovo titolo di Rockstar rischierebbe di essere più lenta del previsto.
A ciò si aggiunge che anche laddove GTA VI venga pubblicato, questo rischierebbe di essere un gioco letteralmente dominato dalla componente online, con buona pace dei giocatori single player.
E anche laddove la componente online diventi il focus centrale del team di sviluppo, non è detto che questa riesca a replicare quanto fatto di buono con GTA V, vedasi ad esempio il fallimento di Red Dead Redemption Online.
C’è da dire che non c’è bisogno di attendere la venuta di GTA VI per notare come l’attenzione di Rockstar sia più diretta alla componente online che a quella single player.
GTA IV ci ha regalato una serie di DLC di ottima qualità quali The Lost and the Damned and The Ballad of Gay Tony.
Con GTA V questo non è avvenuto. I giocatori single player che magari si aspettava una serie di espansioni della storia di Franklin, Michael e Trevor (magari con qualche rapina nuova) si sono trovati con un pugno di mosche tra le mani.
GTA V arriva al suo decimo compleanno sentendo decisamente il peso degli anni. Il titolo è diventato così grande e potente, tanto da diventare il secondo gioco più venduto nella storia dei videogiochi, da aver quasi preso in ostaggio Rockstar.
Il timore e l’ansia che aleggiano attorno a GTA VI sono chiaramente visibili nell’alone di segretezza che vi è attorno al titolo.
Che GTA VI sia in sviluppo è il segreto di Pulcinella. Di cosa tratti e come sia strutturato sono notizie coperte con un vero e proprio segreto di stato.
Il peso degli anni si percepisce anche dalle reazioni della community in seguito al messaggio di ringraziamento che Rockstar ha mandato a tutti i giocatori di GTA V.
In tanti hanno preso quelle parole di ringraziamento come un avvertimento di una futura chiusura di GTA Online, scatenando il panico sul web.
Al netto del successo di GTA V, Rockstar si trova a fare i conti con l’aver creato un qualcosa di talmente grande e potente da non poter essere semplicemente chiuso dalla mattina alla sera.
La transizione da GTA Online e GTA VI dovrà essere graduale e dovrà avvenire nel rispetto sia di chi da anni è parte di quella community, sia di chi vuole entrarci senza sentirsi un estraneo in un gioco nuovo.
Da parte nostra, non possiamo che sperare che Rockstar riesca a fare sintesi dell’ottimo lavoro svolto negli ultimi anni con GTA V (clicca qui per leggere la recensione) e Red Dead Redemption 2 (recensione) e riesca a pubblicare un titolo che ci faccia divertire come i due giochi citati.