I 10 migliori momenti della prima trilogia di Metal Gear Solid
Abbiamo selezionato i 10 migliori momenti che non vediamo l'ora di rigiocare in Metal Gear Solid Master Collection
Qualche giorno fa Metal Gear Solid ha speso le sue prime 25 candeline. Un quarto di secolo per l'opera targata Konami e Hideo Kojima che al suo tempo ha letteralmente cambiato il mondo dei videogiochi.
Oltre ad aver portato nel mndo videoludico una serie di innovazioni che tutt'ora fanno scuola, Metal Gear Solid è il primo titolo in 3D di una saga che è in giro dal 1987 e che negli anni ha continuato a sfornare titoli di altissimo livello.
Titoli che Konami sembra essere decisa a riportare in varie forme sulle console di unltima generazione con il remake di Metal Gear Solid 3: Snake Eater e la Metal Gear Solid Collection: Master Collection che darà l'opportunità a tutti di rigiocare, o mettere mano per la prima volta, ai primi 3 capitoli della saga di Metal Gear Solid.
Per prepararvi al meglio a rimettere piede rispettivamente a Shadow Moses, Big Shell e Tselinoyarsk, abbiamo deciso di ricordare i 10 momenti più memorabili di questi tre titoli:
10 - La morte di Sniper Wolf
Siamo verso la fine del primo disco, abbiamo da poco superato le due torri di comunicazione; il che significa che nell'ultima ora di gioco siamo scampati a orde di soldati nemici che ci rincorrevano, scalato una delle torri, affrontato Liquid e il suo Hind-D e sconfitto quattro nemici dotati di mimetica ottica in un'ascensore.
Siamo pronti a rilassarci un poco, quando improvvisamente nel bel mezzo di una tempesta di neve veniamo colpiti da un cecchino, che si rivela essere Sniper Wolf. Ciò che ne segue è uno scontro fatto di suoni, immagini, e colpi nel bel mezzo della tempesta.
Una volta sconfitta, Sniper Wolf ci rivelerà la sua storia: il suo essere curda e aver preso parte al movimento delle donne cecchino curde, come l'incontro con Big Boss le abbia cambiato la vita e come il suo fucile sia importante per lei. Durante la conversazione con Wolf, anche Otacon ci raggiungerà per dare l'ultimo addio alla donna che ha amato. Il seguito è un crescendo di emozioni che si intermezza con Snake che "libera" Wolf e Otacon che si interroga riguardo le motivazioni della guerra.
Una scena che riesce tutt'ora a far scendere più di una lacrima.
9 - L'attivazione del Metal Gear Rex e il sacrificio di Gray Fox
Abbiamo finalmente riscaldato la scheda PAL e ci siamo avviati verso il terminale di comando. Inseriamo la scheda e Liquid ci chiama informandoci che per tutta la durata del gioco si è spacciato per Master Miller e di come ci ha manipolato per attivare il Metal Gear rex. Panico.
Il gas nervino si propaga per tutta la stanza e a poco serve cercare di rompere il vetro; come Ocelot ci ha detto, è tutto antiproiettile. Fortunatamente, Otacon riesce a liberarci.
Una volta usciti dalla stanza di controllo ci troviamo dinanzi a Liquid, il quale ci racconta chi siamo e del nostro rapporto con Big Boss, per poi attivare il Metal gear Rex.
Il Rex è imponente e nonostante Snake abbia già affrontato due volte in passato un Metal Gear, questa volta sembra veramente impossibile, anche perché il Radom del Rex rende impossibile attaccare Liquid.
Quando tutto sembra perduto, Gray Fox arriva in nostro soccorso e, dopo averci raccontato della storia di come lui e Naomi siano sopravvissuti all'inferno, ci dona un ultimo regalo da parte di Gola Profonda. Fox affronta frontalmente il Rex, riuscendo a distruggere il radom e costriggendo Liquid ad aprire l'abitacolo. Tuttavia, lo scontro sarà fatale per Fox, il quale prima di morire lancia un monito a Snake, ricordandogli di combattere sempre per qualcosa in cui creda.
8 - La fuga da Shadow Moses
Una volta distrutto il Rex, Liquid ci porta di peso sulla testa di questo. Con noi vi è Meryl, svenuta e in fin di vita.
Liquid ci racconta del progetto dei "Les Enfants Terribles", di come tutti i soldati genetici abbiano una parte di DNA in comune con Liquid e Solid e di come il governo statunitense abbia mandato Solid a Shadow Moses con l'obiettivo di far propagare il Fox-Die.
La conversazione tra Liquid e Solid è interrotta da una chiamata col Colonnello, il quale viene però arrestato e sostituito dal Segretario alla difesa statunitense che comunica a Solid Snake che Shadow Moses verrà nuclearizzata.
Con il poco tempo a disposizione Solid e Liquid si buttano in un ultimo scontro corpo a corpo; che vedrà Liquid cadere dal Rex. Ciò che ne segue è pura adrenalina. Otacon si sacrifica per restare al pannello di controllo e aprirci quante più porte possibile, Solid e Meryl salgono su una Jeep e cercano di scappare dalla base militare, il tutto inseguiti da decine di soldati che bloccano la strada e Liquid in sella ad un'altra Jeep.
La corsa si conclude con un incidente tra le due Jeep e Liquid che crolla a terra ucciso dal Fox-Die. Snake e Meryl scappano da Shadow Moses, con il Presidente degli Stati Uniti che ha bloccato l'attaco nucleare dell'isola.
7 - L'entrata in scena di raiden
Metal Gear Solid 2: Sons of Liberty è il primo titolo per PlayStation 2 e ci mette nei panni di un Solid Snake e Otacon membri di Philantropy, un'organizzazione riconosciuta dall'ONU che ha l'obiettivo di distruggere i vari Metal Gear nel mondo. Ecco quindi che ci troviamo ad impersonare Solid Snake a bordo di una petroliera, la quale è in realtà una copertura, che trasporta a bordo il nuovo Metal Gear Ray, sviluppato dalla marina statunitense.
Durante la missione, le cose non vanno come sperato e Snake si trova a fare i conti con gli uomini del Sergente russo Gurlukovic e un Revolver Ocelot; che divide la sua personalità con Liquid tramite il braccio che si è fatto trapiantare.
Liquid Ocelot ruba il Ray e affonda la petroliera lasciando il nostro Snake a inseguirlo.
Il gioco ci mostra poi una scena molto simile all'intro di Metal Gear Solid 1. Il nostro personaggio si infiltra nella piattaforma di decontaminazione, costruita in seguito all'incidente, sott'acqua e dopo aver evitato una serie di guardie, prende un'ascensore che lo porta in superficie. Mentre l'ascensore sale, il personaggio si disfa dell'equipaggiamento subaqueo e lascia di stucco i giocatori mostrando una capigliatura biondo platino e un viso che non appartiene per nulla a Solid Snake.
Lì scopriamo che il protagonista del gioco sarà Raiden; personaggio criticato dai fan per tantissimo tempo salvo poi diventare un vero e proprio idolo nel quarto capitolo della serie.
6 - Fission Mailed
Forse il momento più strano dell'intera saga di Metal Gear Solid. Tutti i fan della saga ad un certo punto hanno notato che la trama di Metal Gear Solid 2 sembrava essere una copia spudorata del capitolo precedente: stessa tipologia di nemici, stesso modello di inflitrazione, stessa situazione da risolvere. Insomma, o Hideo Kojima ha finito le idee, oppure c'è qualcosa sotto.
Una volta che Raiden arriva a Arsenal Gear capiamo cosa sta succedendo: Nulla di quanto accaduto è reale. Insomma, i nemici, i morti, gli ostaggi etc sono reali, tuttavia, la situazione e il modo in cui gli eventi acccadono non è sono altro che un'orchestrazione dei Patriots per testare la loro capacità di manipolare gli eventi e il comportamento umano.
Così viene fuori che tutta l'operazione non è altro che uno stratagemma per simulare gli avvenimenti di Shadow Moses per ricreare un soldato con le stesse capacità di Solid Snake.
Il castello di carte crolla quando il virus creato da Emma Hemmerich viene caricato nell'A.I dei Patriots, i quali iniziano prima mandare messaggi contorti attraverso il colonello, parlando di alieni, tradimenti e invitando il giocatore a spegnere la console, poi abbiamo un vero e proprio collasso del sistema con Game Over fittizzi e veri e propri bug voluti del sistema.
Una situazione completamente folle anche perché nel frattempo usiamo un Raiden completamente nudo.
5 - Combattere fianco a fianco con Solid Snake
Sin dall'inizio della seconda parte di Metal Gear Solid 2, i fan hanno odiato Raiden. Un odio giustificato da vari fattori: l'amore viscerale per Solid Snake, il fatto che il trailer di lancio del gioco non mostrava minimamente Raiden e anche l'atteggiamento da sbarbatello di Raiden che sembrava un tonto.
Mettendo i giocatori nei panni di raiden, Kojima voleva che i giocatori vedessero Solid Snake da un'altra propsettiva: come il leggendario e mitico eroe di cui parlano tanto Mei Ling e Meryl nel primo Metal Gear Solid, e non il personaggio da noi controllato.
Raiden non ha mai incontrato Solid Snake, o meglio lui non sa che Pilskin è Snake. Comincia così a conoscere pian piano Solid Snake tramite le azioni di Pislin prima e poi come Solid Snake dopo che questo si rivela.
Tuttavia, Raiden non vede combattere l'eroe di Shadow Moses fino a quando i due non uniscono le forze verso la fine del gioco, dove vediamo finalmente Solid Snake all'opera in un momento del gioco movimentatissimo. Non c'è spazio per l'inflitrazione e il nascondersi è un vero e proprio scontro fatto di proiettili e sciabolate in cui vediamo il vero Solid Snake affrontare i nemici.
Da sottolineare l'easter egg riguardo la bandana indossata da Snake che gli fornisce munizioni infinite, facendoci capire che in Metal Gear Solid 1 Snake resiste alla tortura di Ocelot.
4 - La diserzione di The Boss
The Boss è uno dei personaggi più amati del franchise anche se appare ufficialmente solo nel terzo capitolo, lei è il soldato leggendario che ha aiutato gli Stati Uniti a vincere la seconda guerra mondiale ed è anche la mentore di Naked Snake. Facciamo la sua conoscenza durante la Missione Virtuosa di Metal Gear Solid 3 e sin da subito The Boss si presenta come un personaggio esperto e in piena sintonia con Snake, riuscendo a percepire una perdita di peso di Snake solo dal tono della sua voce.
Durante la missione virtuosa The Boss è il punto di riferimento di Snake, è lei che lo aiuta a ricordare i fondamenti del CQC e a dargli consigli per sopravvivere alla giungla sovietica. I consigli di The Bosss sono fondamentali per il salvataggio di Nikolai Sokolov, lo scienziato russo a capo del progetto Shagohod che ha deciso di disertare negli Stati Uniti. Eppure, proprio quando la nostra missione sembra concludersi positivamente, con Sokolov sano e salvo, The Boss appare dinanzi a noi e rapisce Sokolov, tradendo Snake e gli Stati Uniti.
La diserzione di The Boss è uno dei momenti chiave del franchise, il pensiero che lei abbia tradito il proprio paese accompagna il giocatore per tutta la durata del gioco, salvo poi scoprire alla fine che il tutto era architettato dagli Stati Uniti con l'obiettivo di avvicinare Volgin e recuperare l'eredità dei Filosofi.
Tuttavia, l'utilizzo del Davy Crockett sull'infrastruttura del laboratorio da parte di Volgin non era stato programmato.
The Boss ha dovuto quindi sacrificarsi ed essere vista come una traditrice del suo Paese; poiché questo era l'unico modo per gli Stati uniti di risolvere la situazione senza scontrarsi con L'Unione Sovietica.
La verità è che The Boss è stata una vera patriota, una vera eroina che ha sacrificato la sua vita e il suo onore ma passerà alla storia come criminale di guerra ufficiale.
3 - L'incontro con The Sorrow
Dopo essere scappato da Ocelot e i suoi uomini saltando dal sistema fognario, Snake si ritrova nel mondo dei morti dove incontra l'ex membro della Unità Cobra The Sorrow.
Questo momento è cruciale nella trama del gioco poiché una profonda esplorazione dei temi della colpa, della redenzione e dei poteri soprannaturali, portando il giocatore in un viaggio psicologico ed emotivo.
Durante lo "scontro" con The Sorrow, Snake deve affrontare le conseguenze delle sue azioni passate; tutte le persone che ha ucciso durante il gioco riappaiono come spettri per accusarlo delle loro morti e ciò mette in discussione la moralità delle sue azioni e lo costringe a riflettere sulla natura della guerra e sulle sue scelte durante il gioco. Infatti più sono le persone che Snake uccide durante il gioco, più il percorso con The Sorrow sarà lungo.
L'incontro con The Sorrow non è un vero e proprio scontro poiché non c'è alcun combattimento, tuttavia, The Sorrow uccide Snake alla fine del percorso dando vita ad uno di quei momenti in cui Hideo Kojima gioca letteralmente con il giocatore; infatti all'inizio il giocatore crede di essere andato incontro ad un game over, tuttavia, se si attende qualche secondo si nota che è un game over totalmente diverso dal solito poiché semplicemente non lo è.
Una volta "ucciso" da The Sorrow, il giocatore deve usare la "pillola del risveglio" per risvegliarsi a Tselinoyarsk accanto allo scheletro dello stesso The Sorrow.
2 - Quella scala in Snake Eater
Una delle scene più rappresentative del franchise. Mentre Snake si avvia ad incontrare Eva, trova una scala dinanzi a se. Una semplice e normalissima scala. Eppure Hideo Kojima è riuscito a rendere epica anche una semplice scala.
Mentre Snake sale lungo la scala, la canzone "Snake Eater" parte in sottofondo dando vita ad una delle scene più memorabili della storia dei videogiochi. La scala è l'unico modo per raggiungere Eva e il giocatore si trova a dover tenere premuti l'analogico in avanti per quasi 3 minuti, ascoltando la colonna sonora del gioco in sottofondo.
La scena della scala va visto anche come un semplice momento di relax dalla battaglia. Un attimo durante il quale il giocatore può tranquillizarsi e rilassarsi.
Ciò che rende questa scena così epica è che arriva in una maniera del tutto inaspettata e offre al giocatore un'esperienza mai vissuta prima.
Siamo abbastanza sicuri che la scena sia rimasta intatta nella remastered del gioco, tuttavia non vediamo l'ora di capire come Konami reinterpreterà la scena nel remake di Metal Gear Solid 3.
1 - La morte di The Boss
Lo scontro con The Boss è uno dei momenti con la maggiore carica emotiva della saga di Metal Gear Solid. Dopo aver distrutto lo Shagohod e sconfitto Volgin, Snake si avvia a scappare con Eva, tuttavia c'è un ultima cosa da sistemare. Un ordine che viene dall'alto, di cui tutti sono a conoscenza: Snake deve uccidere The Boss.
Prima dello scontro The Boss ci racconta della sua vita, di come abbiamo abbracciato l'idea dei Filosofi di un mondo libero e in pace dopo aver visto la terra dallo spazio e di come lei abbia dato tutto per il suo paese: il suo amore, il suo corpo e il suo bambino.
I due personaggi sono l'uno dinanzi all'altro, con le proprie emozioni e le proprie vulnerabilità a nudo.
Lo scontro con The Boss rappresenta il vero e proprio manifesto di Snake Eater. Il giocatore deve mimetizzarsi, usare le tecniche di CQC ed essere bravo a nascondersi e trovare il nemico.
È però alla fine dello scontro che il gioco decide di dare il colpo di grazia al giocatore: sparare il colpo che ucciderà The Boss spetta letteralmente a noi.
Una volta sparato il colpo che ucciderà The Boss, il campo di fiori bianchi nel quale abbiamo combattuto diventerà rosso: un atto che cambia per sempre Snake, che gli darà l'appellativo di Big Boss e lo spingerà a diventare "The man who sold the world".
L'uccisione di The Boss accompagnerà Big Boss per tutto il resto della sua vita e la cosa è chiara durante il finale di Metal Gear Solid 4: Guns of the patriots quando negli attimi prima di esalare l'ultimo respiro Big Boss ci dice di "essere morto sin dal giorno in cui ha ucciso The Boss".
Questi sono i 10 momenti epici che non vediamo l'ora di rigiocare in Metal Gear Solid Master Collection e Metal Gear Solid Delta: Snake Eater.
Quali altri momenti avreste aggiunto?