I migliori giochi del 2024

Con le nomination per i GOTY del 2024 si chiude l'anno videoludico, facciamo un sunto dei migliori giochi che abbiamo giocato durante quest'anno

di Domenico Colantuono

Qualche giorno fa sono state annunciate le nomination per i The Game Awards del 2024 portandosi dietro critiche e sorprese.
Al contempo, le nomination per i GOTY 2024 segnano anche la fine dell’anno videoludico - con buona pace di Indiana Jones e l’antico cerchio che resta fuori dai giochi - e invitano a tirare le somme su quanto abbiamo giocato durante l’anno.

Fare un sunto dei migliori giochi del 2024 è un’impresa non semplice dato che abbiamo avuto la fortuna di vedere arrivare sul mercato tantissimi giochi di altissimo livello, quindi nello stilare questa lista mi sono dato due regole: alternare giochi tripla A a titoli con budget ridotto che hanno però sorpassato le aspettative e non inserire alcuna esplusiva per Switch poiché, a parere di chi scrive, la console di Nintendo - nonostante abbia offerto ottimi titoli - non è più in grado di reggere il confronto con PlayStation, Xbox e PC.

Prima di continuare a leggere, ricorda che questa è una lista basata sui miei gusti personali. Molto probabilmente, leggendo troverai dei giochi che secondo te non meritano di stare qui, o forse ne avresti aggiunti degli altri. 

Hades 2

Hades 2 non è ancora un gioco completo, ma a mio parere rappresenta una delle migliori esperienze videoludiche dell’anno.
Hades 2 non si limita solo a prendere quanto di buono fatto dal primo capitolo della saga nel 2010 elevandolo all’ennesima potenza, ma introduce una serie di aggiunte tanto al gameplay quanto al design, riuscendo a costruirsi una propria forte identità rispetto al primo capitolo.

Uno dei principali cambiamenti introdotti in Hades 2 è il personaggio di Melinoe, sorella del precedente protagonista Zeg.
Rispetto a Zeg, Mel propone un gameplay totalmente diverso rispetto al precedente capitolo e lo equilibra con una serie di nemici e boss che si sposano alla perfezione con le innovazioni apportate, riuscendo quindi a offrire un ottimo feeling pad alla mano.

Al momento, l’early access offerta da Supergiant Games riesce a mantenere le premesse che hanno portato il titolo a essere nominato nel 2023 tra i giochi più attesi del 2024, quindi non vediamo l’ora di poter mettere le mani sul titolo completo.

Elden Ring: Shadow of the Erdtree

Uno dei titoli che ha infiammato le nomination per i The Game Awards 2024, portando tanti fan a lamentare la presenza di un DLC tra i GOTY di quest’anno.

Personalmente credo che le critiche a Shadow of the Erdtree siano senza alcun reale motivo, From Software è stata in grado di proporre un gioco che nonostante abbia le sue basi nel GOTY di due anni fa, amplia enormemente il mondo di The Elden Ring, aggiungendo nuove aree, nuovi boss e nuove armi, tanto da poterlo considerare un gioco completo.

Se The Elden Ring aveva inizialmente fatto storcere il naso ai giocatori per la sua maggiore accessibilità rispetto agli altri titoli di From Software, Shadow of the Erdtree rimette le cose in chiaro: ci troviamo in un’ambientazione di dimensioni ridotte, ma la difficoltà sale, e di parecchio, tanto da arrivare ai livelli di Dark Souls.

Quindi, ben venga Shadow of the Erdtree tra i migliori giochi di quest’anno , con la speranza che spinga le software house a produrre più DLC di questo tipo.


Lorelei and the Laser Eyes

Il videogioco sviluppato da Simogo è stata una vera e propria gemma di quest’anno, tanto da meritarsi la nomination come miglior gioco indie del 2024.
Lorelei and the Laser Eyes porta il giocatore indietro nel tempo, con un gameplay vecchia scuola fatto di enigmi ed esplorazione.

L’hotel in cui ci troviamo è un enorme enigma poiché ogni singola stanza o corridoio può contenere qualcosa che ci puoi aiutare ad aprire una porta, la quale a sua volta ci mette faccia  faccia con nuovi enigmi da risolvere.

E nel suo continuo stuzzicare e sfidare il giocatore che Lorelei and the Laser Eyes eccelle alla grande. Il gioco presenta centinaia di enigmi e nonostante offra una serie di strumenti per superare i vari puzzle, il consiglio è quello di giocarlo con carta e penna accanto a voi, in modo da dimenticare alcun dettaglio.

Lorelei and the Laser Eyes non è un gioco per tutti, soprattutto i un momento in cui l’industria si sta muovendo sempre più verso giochi frenetici e live service, ma la soddisfazione nel risolvere i vari enigmi è impagabile.

Metaphor ReFantazio

Ricordate l’enorme successo di Persona 5? Ecco Metaphor ReFantazio ha tutte le carte in tavola per ripeterlo, e forse superarlo conquistando il titolo di gioco dell’anno.

Metaphor ReFantazio è un gioco che si basa su un mondo di gioco diviso, dove distinzioni razziali e sociali solo cose che accadono all’ordine del giorno e alla luce del sole, e in totale confusione.
Il Re è morto e il Principe è vittima di una maledizione e ciò ha dato il via a una corsa al trono da parte dei membri delle varie tribù, aciò si aggiunge il fatto che il regno, privo della sua guida, è sotto il costante attacco dei nemici - che ironicamente sono chiamati umani.

Sul piano tecnico, è impossibile non notare le somiglianze con Persona 5, ultimo lavoro di Katsura Hashino. Nonostante si sia ben lontani dall’ambiente cittadino di Persona, le ambientazioni fantasy medievali di Metaphor sono superlative e piene di dettagli.
I combattimenti sono a turni, ma sono molto più dinamici e movimentati rispetto a quelli di Persona 5, e il mondo di gioco è ampio e tutto da esplorare.

Metaphor Refantazio può essere l'outsider di quest’anno capace di attirare tantissimi giocatori che non sono mai stati attratti dai classici JRPG.

Black Myth Wukong

Immaginate la fusione tra il nuovo ciclo di God Of War e il genere Soulslike, ora aggiungete un pizzico di tradizione e mitologia cinese e amalgamate tutto sulle pagine del romanzo cinese “Viaggio in Occidente”. Avete creato Black Myth: Wukong.

Le sei location rappresentano un mondo fortemente cinese, posti millenario, dove non tutto ruota intorno al nostro personaggio, il quale invece è solo una piccola parte di un disegno più grande.
Graficamente Black Myth: Wukong è una delizia per gli occhi, con Unreal 5 che da dimostrazione di cosa possiamo aspettarci in futuro una volta che i programmatori avranno imparato a gestire tale strumento.

Pad alla mano, Black Myth: Wukong è divertente, ma alle volte può diventare un pizzico monotono data la bassa difficoltà nello sconfiggere i nemici comuni. Tuttavia è coi boss che il gameplay dà il suo meglio.

Black Myth: Wukong è un ottimo inizio per Game Science e alza tantissimo le aspettative per il prossimo lavoro del team cinese.


Still Wakes the Deep

Inizio subito col dirlo, il lavoro di The Chinese Room non è un capolavoro, ma dato il budget ridotto e il suo non puntare alle stelle, rappresenta un vera e propria gemma dell’horror in questo 2024.

Le premesse iniziali di Still Wakes The Deep rischiano di far cadere il gioco in un genere ormai saturo quale quello degli indie horror che si scopiazzano tra loro, invece il team scozzese riesce ad evitare questo baratro consegnando un prodotto con una propria identità, scozzesissima.

Siamo un operaio di una piattaforma petrolifera e un bel giorno qualcosa di oscuro proveniente dal mare attacca noi e tutte le persone che si trovano sulla struttura: ve l’ho detto che il rischio di cadere nel cliché era alto.
Tuttavia, al netto di una trama che, almeno nelle premesse, non brilla per fantasia, Still Wakes The Deep punta tutto sull’horror puro.

Quando a contatto con la creatura, colleghi e amici si tramutano in qualcosa di oscuro che purtroppo a noi non sarà mai consentito vedere nella sua interezza, poiché la vicinanza alla creatura ci oscura la vista.
Ci troviamo quindi a correre avanti e indietro per questa piattaforma, senza sapere cosa ci insegue e con l’intento di capire cosa stia succedendo e come salvarci.

Stil Wakes The Deep è terrore puro.


Silent Hill 2 Remake

Quando Konami ha pubblicato i primi trailer del Remake di Silent Hill 2, in tantissimi hanno criticato il lavoro svolto da Blooper Team, accusandolo di non essere un team di sviluppo in grado di mettere mano a un mostro sacro come Silent Hill 2.

Nei mesi che hanno anticipato la pubblicazione del gioco, Konami ha ascoltato i giocatori e messo mano alle tante criticità che il gioco presentava e il risultato è stato sensazionale.
Silent Hill 2 Remake poggia saldamente sulle basi del titolo originale e le migliora in ogni singolo aspetto, senza però perdere di vista la forte identità del gioco.

Blooper Team e Konami sono riusciti ad ampliare la storia di James Sunderland, aggiungendo nuove location e nuovi dettagli sulle storie dei personaggi che si trovano in giro per Silent Hill.
Se è vero che Silent Hill 2 Remake ha delle basi solide sul piano narrativo, è pad alla mano che la nuova avventura di James Sunderland stupisce: il gioco riesce a dare un’ottima sensazione dei colpi dati e ricevuti, le ambientazioni sono oscure e malate, le mostruosità sembrano sempre all’agguato, audio e illuminazione riescono a creare una costante tensione nel giocatore.

Insomma, Silent Hill 2 Remake segue l’ottimo trend dei remake dei classici horror e soprattutto avvia a un nuovo inizio per Blooper Team

Balatro

La vera grande sorpresa del 2024 e dei The Game Awards 2024. Balatro prende un concept semplicissimo, quello del poker, e lo porta su tutt’altro livello con l’aggiunta di carte addizionali e meccaniche che possono cambiare gli esiti di una partita a ogni nuovo turno.

Nonostante tecnicamente Balatro sia molto semplice e immediato, LocalThunk ha mostrato di saper costruire un gameplay in grado di far immergere il giocatore in pochissimo tempo.
Balatro offre un enorme numero di mazzi di partenza, tutti diversi tra loro e legati a uno specifico stile di gioco, e questo da solo può darvi l’idea dell’enorme rigiocabilità del gioco. 
A ciò si aggiunge l’enorme numero di elementi sbloccabili che vanno ad aggiungere nuove dinamiche di gameplay e tantissimi elementi basati essenzialmente sul caso che possono cambiare l’esito di una partita in un singolo turno.

Altro grande punto di forza di Balatro è il fatto che appena penserete di aver compreso come il gioco funziona, potete cambiare deck iniziale e scorprire che tutte le tecniche e strategie che avete usato in passato sono essenzialmente inutili.

Se cercate qualcosa di veloce da giocare, ma che vi spinga anche a pensare a strategie e tattiche, allora Balatro è il gioco per voi.

Astro Bot

Come i platform di casa Nintendo ma con l’aggiunta della lunga eredità di PlayStation e sbloccando il potenziale completo del DualSense di PlayStation 5.

Astro Bot è stato annunciato in maniera veloce e pubblicato ancor più velocemente, tanto che critica e fan non avevano, inizialmente, alcuna idea di cosa avrebbero dovuto aspettarsi. 
Il risultato finale è stato forse il miglior platform game mai creato.

Astro Bot riporta alla luce un genere che negli ultimi anni è stato un po’ bistrattato da Sony e Microsoft, mentre Nintendo invece viaggia su binari tutti suoi, e lo fa portando una valanga di idee, funzioni e dinamiche che funzionano tutte alla perfezione.
L’idea di base è semplice, bisogna recuperare tutti Bot - che rappresentano i vari personaggi dei giochi approdati su PlayStation - che sono stati rapiti; e per farlo bisogna girare per i vari pianeti, ispirati ai mondi di gioco che hanno accompagnato Sony durante gli ultimi 30 anni.

Prendendo spunto da It Takes 2, altro bellissimo platform, Astro Bot da al giocatore una serie di poteri appartenenti a un singolo pianeta, per poi rimuoverli quando si approda su un nuovo pianeta, rendendo così il gameplay sempre diverso.

Team Asobi è stato in grado di portare sul mercato un platform in grado di scrivere una nuova pagina del genere, tanto da candidarsi seriamente al titolo di Gioco dell’anno per il 2024.

Final Fantasy VII Rebirth

Il miglior RPG degli ultimi vent’anni.
L’ho detto e non me ne pento.

Dopo le tante critiche raccolte con Final Fantasy 13, Final fantasy 15 e Final Fantasy 16 - molte delle quali a mio parere infondate - Square Enix ha dimostrato anche ai più scettici di essere ancora in grado di creare degli RPG vecchio stampo guardando alla modernità.

Final Fantasy VII Rebirth portava con sé due grosse responsabilità: l’eredità enorme di raccontare la storia di Cloud e compagni e prendere le redini di ciò che aveva lasciato Final Fantasy VII Remake, il cui finale aveva lasciato tantissimi punti interrogativi.

La seconda parte del progetto avviato da Square Enix con l’operazione Remake riesce a fare tutto ciò alla perfezione. Narra perfettamente gli eventi del titolo originale senza dimenticare ciò che è stato aggiunto nel capitolo Remake, anzi a mio parere fa anche di più, mette perfettamente insieme i pezzi del puzzle che Final Fantasy VII Adventh Children aveva un po’ mescolato.

Al netto di una trama che funziona alla perfezione, Final Fantasy VII Rebirth mette sul piatto un mondo di gioco enorme e pieno di cose da fare: minigiochi, missioni secondari, corse, cacce al tesoro, boss opzionali, il Golden Saucer e tante altre cose che hanno aiutato a impacchettare quello che è una delle migliori esperienze videoludiche cui abbia mai giocato.

Ad oggi Final Fantasy VII Rebirth è il mio candidato al premio di Gioco dell’anno per il 2024.