Il Metaverso non sta funzionando come ci si aspettava

Il Metaverso non sta funzionando come ci si aspettava

Quando il 28 Ottobre del 2021 Mark Zuckerberg ha annunciato il cambio di nome del colosso Facebook in Meta, sottolineando come il metaverso sarebbe diventato il nuovo focus della compagnia, l’azienda di Menlo Park era stata da poco colpita dai vari scandali relativi ai Facebook Papers e dalle accuse della ex-dipendente Frances Haugen. 

La svolta verso il metaverso, avviata già nel 2014 quando Facebook ha acquistato Oculus per la cifra di 2 miliardi di dollari, non fu solo un semplice annuncio pubblicitario. Nel corso del 2022, Meta ha speso 10 miliardi di dollari nello sviluppo di tecnologie legate alla realtà virtuale e alla creazione di software e ambienti virtuali. Tuttavia, nonostante questi ingenti investimenti, il Metaverso non ha avuto quella esplosione che magari si aspettavano nella silicon valley.

Negli ultimi 9 mesi la divisione Reality Labs di Meta ha registrato una perdita di 9,4 miliardi di dollari; perdita alla quale bisogna sommare le difficoltà economiche del momento storico cui viviamo che hanno contribuito a creare una vera e propria tempesta perfetta pronta ad abbattersi sul colosso di Mark Zuckerberg.

Da Gennaio, Meta ha visto crollare il valore delle sue azioni da 332 $ a 93$. Un crollo che su base trimestrale ha visto il titolo crollare del 20%, pari a quasi 80 miliardi di $ di capitalizzazione; se si guarda alla situazione sul piano annuale, il crollo del titolo è del 61%, per un totale di 550 miliardi di dollari di market cop bruciati.

Il Metaverso non sta funzionando come ci si aspettava

Insomma, Meta non se la sta passando proprio benissimo.

A pesare sulla situazione già poco rosea vi sono le strette della privacy sui prodotti Apple, che hanno pesantemente limitato il targeting pubblicitario, e l’inarrestabile concorrenza di Tik Tok.

Ritornando al Metaverso, che sarebbe dovuto essere il punto di rinascita dell’azienda, le cose vanno talmente male che secondo un documento pubblicato da The Verge, il responsabile del progetto Horizon Worlds Vishal Shah si sarebbe lamentato del fatto che le stesse persone che lavorano al progetto non usano la piattaforma.

Horizon Worlds registra al momento sui 200k utenti attivi mensili, contro i 500k che Meta aveva previsto a inizio anno.  Tali errori di calcolo hanno avuto un enorme impatto sulle finanze del progetto. Le entrate trimestrali si sono dimezzate a 285 milioni di dollari mentre le perdite sono cresciute fino a raggiungere i 3.67 miliardi di dollari trimestrali.

Ma quali sono i problemi che il Metaverso sta affrontando?

In primis vi è la problematica legata ai costi dei visori per la realtà virtuale.

Qualche settimana fa, Meta durante la conferenza Connect 2022, legata al settore dell’innovazione tecnologica, ha presentato Quest Pro, il nuovo visore progettato per vivere al meglio l’esperienza del Metaverso. Nonostante le prime recensioni siano state ottime, il prezzo del modello è sproporzionatamente alto rispetto al modello precedente (1499 dollari contro i 399 di Quest 2).

Un prezzo che pone una vera e propria barriera economica all’ingresso del Metaverso, confermando le opinioni secondo cui questo sia al momento un semplice passatempo per persone agiate. Una seconda grossa motivazione dietro il fallimento di Meta è che essenzialmente l’attuale prodotto non rispetta le promesse che Zuckerberg aveva fatto.

Ad oggi non esistono vere esperienze nel Metaverso; tutto si riduce a qualcosa da provare per poi abbandonare. Il trailer di lancio, con tanto di Khaby Lame ad accompagnare il Mark nazionale, è ben lontano dalla realtà. La grafica della piattaforma, essenziale per vivere al meglio l’esperienza del Metaverso, non è tanto distante dai videogiochi dei primi anni 2000.

Il Metaverso non sta funzionando come ci si aspettava

Gli ultimi aggiornamenti, inoltre, non hanno migliorato le cose.

Per pubblicizzare il lancio di Horizon Worlds in Spagna e Francia, Meta ha pubblicato un selfie di Zuckerberg in un ambiente per nulla dettagliato e abbastanza grottesco. A sottolineare l’abissale differenza tra quanto mostrato più di un’anno fa e l’attuale stato dell’arte, qualche settimana fa Meta ha trionfalmente annunciato l’introduzione delle gambe per gli avatar del Metaverso.

Altre problematiche sono legate al fatto che nonostante Mark Zuckerberg abbia affermato di voler rendere il Metaverso “il nuovo internet”, per accedere a questo vi è bisogno di connessioni internet ancora non a disposizione di tutti nei paesi più sviluppati. Cosa che va a costruire ulteriori paletti attorno al concetto di Metaverso.

Insomma, come detto da uno dei maggiori investitori del Metaverso: “C’è il rischio che quasi tutto quello che Mark ha delineato del metaverso sia giusto, solo che i tempi sono molto più lunghi di quanto immaginato”. Semplicemente al momento i costi sono proibitivi e le tecnologie non permettono di usufruire al meglio di quanto è disponibile.

Il Metaverso non sta funzionando come ci si aspettava

Sul piano sociale, inoltre, questo continuo voler ricostruire la realtà sembra essere una scelta fallimentare. Perché una persona dovrebbe preferire una birra nel metaverso anziché andare a berne una reale con degli amici? Perché dovrebbe acquistare un capo d’abbigliamento per il suo avatar quando può acquistarne uno reale da indossare ogni giorno?

Ancor più inspiegabile è la collaborazione tra Meta e Microsoft per rendere disponibili nel metaverso piattaforme come Teams, Azure o Microsoft 365; quasi come a porre le basi per un ufficio virtuale.

Siamo chiari. Tanti di noi non vogliono andare in un ufficio reale, perché mai dovremmo essere attirati da un ufficio nel Metaverso? Per il momento il Metaverso è quindi un paesaggio nuvoloso; il che non significa che non possa offrire una bellissima vista una volta liberatosi dalle nuvole. Per giudicare al meglio quello che punta ad essere l’evoluzione di internet, non ci resta che attendere ulteriori sviluppi tecnologici e, soprattutto, una maggiore democratizzazione dei costi d’accesso al Metaverso.

 

 

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