Kingdom Come: Deliverance

Kingdom Come: Deliverance è stato uno dei giochi su cui si è discusso di più dal momento della sua uscita fino a oggi. Forte di una storia scritta per evocare sentimenti arditi nell’animo del giocatore, il titolo ha comunque sofferto per via di critiche forti nei confronti di un gameplay impreciso e non propriamente realistico come immaginato.

Nella nostra recensione del periodo avevamo affrontato l’opera con uno sguardo analitico, lasciando però trasparire il pregio di un’opera in grado di regalarci un’esperienza imperfetta all’interno di un’ambientazione medievale estremamente ostica.

Il viaggio è valso il biglietto e, almeno dal nostro punto di vista, poteva tranquillamente finire là. Peccato che in casa Warhorse non l’hanno pensata allo stesso modo, tant’è che a distanza di qualche mese gli sviluppatori hanno pensato di produrre un DLC da inserire nella storia (il suddetto From the Ashes) con lo scopo di assegnare, al nostro alter-ego, la gestione del villaggio distrutto di Pribyslavitz.

Scelta saggia o mossa totalmente sbagliata?

BALIVO E’, CHI IL BALIVO FA

Dopo aver superato alcuni eventi nel corso della campagna, precisamente la missione Nido di Vipere, Henry viene frettolosamente convocato a Talmberg dove riceve l’incarico, da Sir Divish in persona, di diventare il nuovo balivo del villaggio Pribyslavitz.

Sulla carta sembra il lavoro ideale: niente più rischio, niente più fatica, ma soprattutto, niente più razzie. Insomma, l’incarico è così ghiotto da rendere superflua ogni esperienza passabile per le pericolose strade del territorio, motivo che ci ha spinto a raggiungere il luogo in un batter d’occhio per scoprire che il primo compito (necessario per dare il via a tutto) consiste nel liberare un certo Marius Bilek da un gruppo di banditi.

L’ennesima fatica prima della pacchia, ci siamo detti più volte. Ma in realtà questo sarà il primo e ultimo compito dignitoso prima di discendere nell’abisso dell’ozio. Dopo aver infatti liberato quello che poi diventerà il nostro consigliere, torneremo al villaggio con l’unico scopo di creare delle strutture per il borgo, scegliendo tra un catalogo ristretto di edifici precaricati.

Essere il balivo del borgo, però, si riassume in questo e poco altro. Non possiamo scegliere dove costruire, non possiamo decidere quanto ampliare il borgo e, peraltro, non possiamo nemmeno personalizzare totalmente gli edifici.

Arriviamo quindi a un punto dove lo spazio edificabile si esaurisce, eliminando del tutto la possibilità di costruire ogni tipologia di edificio presente nel gioco. La mancanza di personalizzazione rende particolarmente frustrante l’esperienza sul campo, anche perché è possibile scegliere soltanto uno stile diverso a seconda dell’architetto selezionato, riducendo il gameplay in un insieme di scelte trite accompagnate dal procacciamento del denaro (necessario per costruire) seguito dall’andare in giro a fare delle semplici commissioni.

From the Ashes non soffre quindi soltanto a livello di contenuti, ma presenta persino lo sgradevole difetto di dover essere necessariamente giocato a metà gioco. Il motivo è molto semplice: affrontare i contenuti aggiuntivi a ridosso dell’end-game si rischia di avere nelle proprie tasche una grossa somma di denaro, fattore che finisce inevitabilmente per ridurre drasticamente il tempo di fruizione del DLC, sviscerando in un paio d’ore tutto ciò che From the Ashes ha da proporre.

Il tanto agognato ozio, alla fine dei giochi, si trasforma in pura indolenza. Il DLC pubblicato in queste settimane soffre di limitazioni difficili da accantonare, limitazioni che finiscono inevitabilmente per renderlo un contenuto meramente di contorno e nulla più.

Una volta trovate le persone ideali per avviare le diverse attività presenti nel villaggio potremo reclamare, dopo un po’ di tempo, una piccola fetta di profitti utile a farci giusto giusto una capatina ai bagni pubblici. Non essendoci alcuna meccanica gestionale alle spalle del DLC, in termini meramente finanziari, non esiste nemmeno la possibilità di incrementare le entrate giornaliere.