L'impatto dell'acquisizione Activision Blizzard sull'industria videoludica
Dopo 20 mesi di tira e molla e obiezioni parte di competitors, nazioni e organizzazioni internazionali, finalmente Microsoft ha chiuso l’accordo da 69 miliardi di dollari che porta Activision Blizzard nella scuderia dell’azienda di Redmond.
Dopo 20 mesi di tira e molla e obiezioni parte di competitors, nazioni e organizzazioni internazionali, finalmente Microsoft ha chiuso l’accordo da 69 miliardi di dollari che porta Activision Blizzard nella scuderia dell’azienda di Redmond.
Per comprendere l’importanza dell’acquisizione, basti pensare che questa rappresenta una delle acquisizioni più grandi del mercato dell’intrattenimento e la più importante acquisizione da parte di Microsoft; che fino a ora aveva speso "solo" 7 miliardi di dollari per Bethesda e 26 miliardi per LinkedIn.
L’accordo è stato reso pubblico dal CEO di Microsoft Gaming Phil Spencer su X/Twitter.
“Oggi è un ottimo giorno per giocare. Diamo ufficialmente il benvenuto ad Activision Blizzard nel team Xbox. Insieme creeremo storie ed esperienze che uniranno i giocatori; il tutto abbracciando una cultura che spinga tutti a fare del proprio meglio e a celebrare visioni diverse”.
Spencer ha anche confermato, tramite una email ai dipendenti Xbox che nelle prossime settimane visiterà gli uffici di Activision Blizzard e che la priorità di Microsoft al momento è far sì che ci sia un’integrazione fluida sia per i vari team che per i giocatori.
L’accordo, infatti, aumenta il numero di team di sviluppo legati a Xbox da 23 a 38, con tanto di ingresso degli 8500 dipendenti di Activision Blizzard in casa Microsoft.
Data la sua importanza e impatto sul mercato dell’intrattenimento, l’acquisizione non è stata per nulla semplice.
Annunciato per il Gennaio 2022, l’accordo è stato concluso nell’Ottobre 2023 a causa dei blocchi imposti dalla Federal Trade Commision statunitense (equivalente all'antitrust statunitense con obiettivo di promuovere la tutela dei consumatori e l'eliminazione e la prevenzione di pratiche commerciali anticoncorrenziali), dalla Commissione Europea e dalla CMA britannica (la quale si occupa di garantire la competizione nei mercati e i diritti dei consumatori britannici); le quali hanno analizzato l’accordo su più fronti evidenziando una serie di criticità. Agli enti sopracitati, si sono aggiunte le ripetute accuse di Sony che ha accusato Microsoft di avviare un monopolio dell’industria videoludica.
L'acquisizione di Activision Blizzard, spiegata bene
Una prima accusa è stata mossa nell’Aprile 2022, quando 4 senatori statunitensi capeggiati da Bernie Sanders hanno scritto alla FTC statunitense di essere preoccupati per le conseguenze che l’acquisizione può avere sui diritti dei lavoratori; facendo riferimento all’ondata di moleste sessuali e altre accuse mosse dai lavoratori contro Activision Blizzard.
A fine Aprile è stato il turno di Wall Street di mettere in dubbio l’operazione. Nonostante l’accordo sia stati approvato dal 98% degli azionisti di Activision Blizzard per 95 dollari ad azione, questa cifra è crollata rapidamente in 24 ore, fino a scendere a 75.60 dollari. Il calo è stato visto come una mancanza di fiducia degli azionisti intorno all'azione.
Qualche mese dopo, un altro bastone tra le ruote è stato messo dalla CMA britannica, al quale ha accusato l’accordo di “danneggiare la concorrenza e creare problemi ai consumatori sul piano dei prezzi, della qualità e della scelta”.
Nel frattempo, Sony ha cominciato ad attaccare Microsoft riguardo l’acquisizione.
Infatti, le due aziende si sono parlate molto dietro le quinte; con Call Of Duty che è diventato il vero e proprio focus della discussione.
Microsoft ha inizialmente offerto a Sony di mantenere Call Of Duty su PlayStation per tre anni oltre il contratto attuale, tuttavia Jim Ryan, CEO di PlayStation, ha indicato la proposta di Microsoft come inadeguata.
PlayStation ha poi trovato una forte spalla nella CMA britannica, la quale nell’Ottobre del 2022, anche su spinta di Sony, ha espresso preoccupazioni riguardo il potenziale impatto sulla concorrenza nel mercato videoludico, nei servizi di abbonamento e nel servizio di cloud gaming.
La dichiarazione della CMA ha letteralmente aperto il vaso di pandora, con Microsoft che ha definito Sony abbastanza forte da poter fronteggiare una maggior concorrenza da parte di Xbox e che Xbox è oggettivamente più debole rispetto a PlayStation.
A fine Ottobre, Phil Spencer ha cercato anche di chiudere la discussione su Call Of Duty, dichiarando che Microsoft continuerà a rilasciare i futuri titoli del franchise sulla console Sony per 10 anni, prendendo impegni simile anche con Nintendo.
L’attenzione mossa dalla CMA sulla questione della concorrenza ha portato anche la FTC ad attenzionare la tematica.
A fine 2022, la FTC si è espressa sull’accordo dichiarando che Microsoft sta mettendo in atto un piano per acquisire il controllo dei principali franchise di videogiochi e questo può tramutarsi in un danno alla concorrenza poiché l’azienda di Redmond potrebbe decidere di negare l’accesso dei rivali a una serie di franchise oppure proporli con minori contenuti o una ottimizzazione minore.
A inizio 2023, Microsoft si è trovata a fare i conti anche con un avviso da parte dell’antitrust dell’Unione Europea.
La Commissione Europea, che fino a quel momento è stata in silenzio, ha espresso preoccupazioni sull’esclusività di Call Of Duty, sottolineando come l’esclusività del titolo possa sbilanciare significativamente le scelte d’acquisto dei consumatori; i quali sarebbero obbligati ad acquistare una Xbox per giocare allo sparatutto.
Pochi giorni dopo l’avviso dell’Unione Europea è stata la volta della CMA di ritornare all’attacco, affermando che l’accordo tra Microsoft e Activision Blizzard potrebbe danneggiare i giocatori.
La CMA ha osservato che Microsoft possiede già dal 60% al 70% del mercato cloud, in forte espansione, e l'aggiunta di Call of Duty in esclusiva potrebbe "alterare il futuro dei videogiochi" e danneggiare i giocatori del Regno Unito.
La CMA si è poi focalizzata sul futuro del Cloud Gaming.
Secondo l’autorità britannica, una posizione di monopolio di Microsoft in quella che punta a essere una potenziale parte maggioritaria del futuro del gaming, rischia di ridurre la corsa all’innovazione del medium e a una minore scelta per i giocatori del Regno unito.
Così Microsoft si è trovata a dover fronteggiare opposizioni su più fronti; cui ha risposto con un impegno per iscritto a mantenere Call Of Duty per 10 anni su PlayStation e le console Nintendo e ha stipulato accordi con attori terzi per i contenuti riguardanti il cloud gaming.
Tali dichiarazioni hanno portato la FTC ad avere un atteggiamento positivo nei confronti dell’accordo; tuttavia, la CMA britannica ha richiesto un ulteriore sforzo in favore della concorrenza, chiedendo di vendere i diritti per lo streaming su cloud dei giochi Activision Blizzard a un operatore terzo di rilievo: operatore trovato in Ubisoft.
L’accordo con Ubisoft riguardante i diritti sul cloud gaming ha fatto sì che anche l’ultimo ostacolo all’acquisizione fosse superato, così il 13 Ottobre la CMA ha approvato l’accordo.
Come sarà la nuova Microsoft Games?
L’acquisizione di Activision Blizzard porta Microsoft a diventare la terza azienda del settore videoludico a livello globale dopo la cinese Tencent e Sony.
Ancor più che le dimensioni, ciò che ora conta è l’accesso esclusivo che Xbox disporrà di alcuni franchise. Microsoft è ora proprietaria di titoli come Call Of Duty, Diablo, Overwatch, Starcraft, Tony Hawk, Crash Bandicoot e tanti altri ancora.
Inoltre, assieme ai diritti dei vari franchise, arrivano in casa Xbox anche tutti i talenti che hanno lavorato a tali franchise; persone con esperienza decennale nella creazione di videogiochi che possono effettivamente spostare l’ago della bilancia quando si parla di vendite.
Proprio la presenza di tali talenti in casa Xbox ha spinto il CEO di Microsoft Satya Nadella a dichiarare che Microsoft punterà ora a differenziare la sua offerta e diventare un forte operatore nella creazione di videogiochi.
Parole che sottolineano come in casa Xbox in tanti vogliono ora provare a creare il nuovo The Last Of Us o God Of War.
Il possedere studi tanto importanti mette nelle mani di Microsoft la possibilità di, se non dettare, influenzare le strade che il mercato videoludico prenderà.
Sony e Nintendo non resteranno a guardare Microsoft acquisire nuovi studi, ci sarà quindi una corsa alla creazione di nuovi titoli di successo e maggiori attenzioni a franchise con una forte storia alle spalle, ciò andrà a creare un serio ostacolo ai piccoli sviluppatori indipendenti, già provati dalle scelte di operatori come Unity.
Inoltre, Microsoft potrà dettare il genere di giochi su cui il mercato deve focalizzarsi.
Se in casa Xbox si deciderà di allocare risorse e talenti sulla creazione di un nuovo horror, viene da sé che anche in casa Sony si dovrà puntare a creare qualcosa che non lasci l’intero mercato a Microsoft.
Resta poi da capire il destino di tutti i franchise appartenenti ad Activision Blizzard. Se è vero che vi è stato un accordo per Call Of Duty, lo stesso non si può dire di titoli come Crash Bandicoot, passato dall’essere una mascotte di PlayStation a diventare esclusiva Microsoft.
Interrogativi vi sono anche sui titoli futuri come Odyssey di Blizzard.
Il gioco è stato annunciato per PC e console, tuttavia non è mai stato specificato su quali console sarà rilasciato. La situazione è di notevole interesse per Sony anche alla luce dei dati di vendita di Diablo 4, l’ultimo lavoro di Blizzard capace di portare a casa 666 milioni di dollari nei primi 5 giorni.
Cosa ci portiamo a casa dopo quest’acquisizione?
Come spiegato, Microsoft ha ora un forte potere decisionale sul futuro del mercato videoludico e Phil Spencer avrà tra le mani i fili che influenzeranno le scelte di milioni di giocatori nel mondo.
Tuttavia l’acquisizione non avrò effetti immediati. Call Of Duty sarà su PlayStation per altri 10 anni, quindi non avrà effetti immediati nelle vendite, creare nuovi titoli richiede soldi e tempo e negare troppi giochi ai giocatori PlayStation rischia di avere un effetto negativo nei confronti di Xbox.
Guardiamo quindi alla reale situazione del momento.
Microsoft è sicuramente più forte di prima, ma rimane ancora molto debole per ora.
Con una capitalizzazione di 2.6 trilioni di dollari, l’azienda di Redmond è la più grande nel settore dei videogiochi, anche se Xbox è ancora il brand più debole tra le tre principali console sul mercato.
Nintendo con Switch mantiene il suo ruolo di leader del mercato, ma anche spostando il focus in termini di hardware, focalizzandoci quindi su prestazioni simili, PlayStation 4 e PlayStation 5 battono le console Microsoft. Certo, Xbox Serie X è la console Microsoft più venduta di sempre, tuttavia è ancora indietro rispetto ai competitors.
Sono ormai passati più di 15 anni da quando Microsoft ha portato delle innovazioni sul mercato videoludico con Halo e le funzionalità online di Halo 2. Xbox si è ritagliata la sua fetta di mercato grazie all’Xbox Game Pass, ma questo non è una nuova tecnologia, bensì un qualcosa di pre-esistente su cui Microsoft ha costruito il suo modello di business. Resta da vedere quali novità porterà sul mercato videoludico l’acquisizione di Activision Blizzard.
Vi sarà il rischio di una possibile saturazione del mercato
Microsoft ha siglato un accordo con Sony e Nintendo per garantire la presenza di Call Of Duty sulle console delle due aziende per i prossimi 10 anni.
10 anni sono abbastanza per creare una valida alternativa allo sparatutto di Activision; cosa su cui Sony lavorerà si da subito.
Chiaramente, non ci si può aspettare che Microsoft dichiari esclusive tutti i giochi legati ad Activision Blizzard; ciò accrescerebbe l’astio dei giocatori che si ritroverebbero costretti ad acquistare una Xbox solo per giocare a determinati titoli.
Più probabile è che Microsoft cominci a lavorare su esclusive che possano andare a contrastare titoli come The Last Of Us, God Of War, Horizon Zero Dawn ecc.
Vi sarà quindi l’immissione di nuovi titoli sul mercato o la rivisitazione di vecchie glorie del passato; una mossa che se gestita male da Microsoft rischia di creare un mercato saturo di giochi simili o appartenenti allo stesso genere.
Ultima cosa da portarci a casa è il cambio di business in atto in casa Microsoft.
Il successo di Microsoft degli ultimi anni non è legato al lancio di nuove console o IP, bensì del suo servizio in abbonamento, il Game Pass.
Tuttavia, ora Microsoft ha la possibilità e il dovere di provare a sfornare qualcosa di nuovo e innovativo per il mercato.
Che sia il cloud o la nascita di nuove IP, Microsoft deve, per forza di cose, spostare il focus del proprio core business dal Game Pass alla creazione di videogiochi; e per farlo non c’è nessuno migliore di Activision.
Resta solo da vedere come questa acquisizione impatterà sul mondo dei videogiochi. Noi, da giocatori, non possiamo fare altro che sperare che l’asticella della competizione si alzi sempre di più dandoci la possibilità di ammirare giochi sempre migliori.