La storia di Tomb Raider - dal 1996 ad oggi (parte 1)
di
Toby Gard, papà spirituale di Lara, abbandona però Eidos subito dopo l'arrivo nei negozi del primo episodio, additando la casa produttrice di avergli concesso poca libertà intellettuale, soprattutto in ambito di marketing.
Orfana del suo creatore, la saga continuò senza sosta sotto la bandiera di Core Design per altri tre anni, uno per seguito. Tomb Raider 2 (1997)porta Lara in Cina, alla ricerca del Pugnale di Xian, che secondo alcune leggende giace sotto la Grande Muraglia ed é capace di donare al suo possessore un potere immenso. Purtroppo per lei, non trova nient'altro che una porta chiusa e degli uomini misteriosi a sbarrarle la strada. A quanto pare, anche un boss mafioso italiano, tale Marco Bartoli, é sulle tracce del pugnale. Lara parte quindi per Venezia per incontrare l'uomo, sperando che lui possa saperne qualcosa in più. L'avventura ruota quindi attorno alla lotta tra la donna e il mafioso per il possesso della chiave che sembra poter aprire le porte nascoste nella Grande Muraglia. Più volte la ragazza verrà imprigionata e resa inoffensiva dagli scagnozzi di Bartoli, ma altrettante volte riuscirà a scappare con metodi ingegnosi in ambientazioni che spaziano da Venezia ad una piattaforma petrolifera nell'Oceano Atlantico, fino al relitto della nave affondata Maria Doria. Lara entra finalmente in possesso della chiave in un monastero Tibetano e, pronta a mettere finalmente le mani sul pugnale, si ritrova a combattere contro un Marco Bartoli tramutato in drago dopo essersi conficcato con il pugnale stesso.
Per l'occasione, la mole poligonale della protagonista venne incrementata, e il design del personaggio si beò di alcuni ritocchi estetici che lo avvicinarono più ad una donna reale. Le tecniche d'esplorazione però rimasero pressocché le stesse. Si dovette aspettare almeno il terzo episodio per iniziare a respirare un po' d'aria fresca. Anche se poi fu proprio il terzo episodio l'ultimo capitolo a cavalcare l'onda del vero successo che Lara si era creata.
Tomb Raider 3 (1998). Mark Willard, scienziato scozzese, raggiunge Lara in India, dove quest'ultima ha appena scoperto un artefatto noto come "La Pietra Infada". Promettendole di aiutarla a cercare le pietre rimanenti, si dirigono in un complesso di isole perduto nell'Oceano Pacifico. Il viaggio continuerà poi in Inghilterra, nella lotta con la donna d'affari Sophia Leigh, nell'Area 51 e in Antartide. Una volta riuniti tutti gli artefatti, Willard li ruberà a Lara, rivelandosi un poco di buono, e utilizzando il loro potere per trasformarsi in un'enorme bestia. Ovviamente, sarà Lara ad avere la meglio nello scontro.
Tornato il sistema di checkpoint a cristalli, dopo il salvataggio libero del secondo episodio, Tomb Raider 3 settò nuovi standard, in termini strettamente di gameplay. Tra le varie novità, la possibilità di accucciarsi per passare in spazi ristretti. Purtroppo, sul livello inventivo, cominciava a subire i primi contraccolpi. Core Design, come ammise poi la software-house stessa, erastanca di lavorare a nuovi episodi di Tomb Raider, ed era già dai tempi del secondo episodio che la fantasia era finita. Le situazioni posticcie in cui Lara cominciava a trovarsi iniziavano a far dubitare critica e pubblico riguardo l'effettiva convenienza di continuare una saga che, forse, non aveva più molto altro da dire. Dal canto suo, Eidos - che deteneva i diritti - non accettava di lasciarsi sfuggire il successo che il franchise le stava procurando senza almeno lottare un minimo. E fu così che, nonostante la scarsa voglia degli sviluppatori, uscì Tomb Raider: The Last Revelation (1999).
Per la prima volta appare una Lara giovane, impegnata nella sua famosa escursione in Cambogia con Werner. Purtroppo, a causa dell'attivazione di una mortale trappola, Werner resta intrappolato nella tomba, con Lara che riesce a salvarsi per il rotto della cuffia. Alla fine del flashback, tornati ai giorni nostri, vediamo come l'archeologa sia alla ricerca della tomba del dio degli inferi Seth, ovviamente nel cuore dell'Egitto. Recuperando l'amuleto d'oro intarsiato nella sua bara, però, Lara si accorge troppo tardi di averlo liberato dalla sua prigionia. Ora, l'unico modo per imprigionarlo nuovamente é recuperare tutti i pezzi dell'armatura di Horus, così da evocare l'aiuto del Dio del Cielo. Lara verrà catapultata quindi da un capo all'altro dell'Egitto, passando per tutti i templi e città famosi, solo per poi ritrovarsi infine a mani vuote, una volta faccia a faccia con il Dio dei Morti. L'armatura viene distrutta, e l'unica opzione dell'avventuriera é di seppellire Seth e Werner (ancora vivo, ma soggiogato dal potere della divinità malvagia) attivando il sistema di auto-distruzione della piramide in cui ha luogo il loro scontro finale.
Durante la fuga dalla tomba, il crollo strutturale fa mancare il pavimento sotto i piedi di Lara, che riesce ad appendersi per pura fortuna, ad un passo dall'uscita. Werner, finalmente rinsavito e tornato indietro per salvarla, offre alla giovane il suo aiuto prima dell'inevitabile. Lara, che dal canto suo non si fidava più del suo mentore, rifiuta la mano e si arrende al suo destino, cadendo nel vuoto e restando seppellita. Werner fugge via dal luogo in via di distruzione ma, prima di lasciarsi l'ex-piramide alle spalle, si gira un'ultima volta per porgere un funereo saluto alla salma della sua allieva, inghiottita per sempre nei meandri del sottosuolo egiziano.
Orfana del suo creatore, la saga continuò senza sosta sotto la bandiera di Core Design per altri tre anni, uno per seguito. Tomb Raider 2 (1997)porta Lara in Cina, alla ricerca del Pugnale di Xian, che secondo alcune leggende giace sotto la Grande Muraglia ed é capace di donare al suo possessore un potere immenso. Purtroppo per lei, non trova nient'altro che una porta chiusa e degli uomini misteriosi a sbarrarle la strada. A quanto pare, anche un boss mafioso italiano, tale Marco Bartoli, é sulle tracce del pugnale. Lara parte quindi per Venezia per incontrare l'uomo, sperando che lui possa saperne qualcosa in più. L'avventura ruota quindi attorno alla lotta tra la donna e il mafioso per il possesso della chiave che sembra poter aprire le porte nascoste nella Grande Muraglia. Più volte la ragazza verrà imprigionata e resa inoffensiva dagli scagnozzi di Bartoli, ma altrettante volte riuscirà a scappare con metodi ingegnosi in ambientazioni che spaziano da Venezia ad una piattaforma petrolifera nell'Oceano Atlantico, fino al relitto della nave affondata Maria Doria. Lara entra finalmente in possesso della chiave in un monastero Tibetano e, pronta a mettere finalmente le mani sul pugnale, si ritrova a combattere contro un Marco Bartoli tramutato in drago dopo essersi conficcato con il pugnale stesso.
Per l'occasione, la mole poligonale della protagonista venne incrementata, e il design del personaggio si beò di alcuni ritocchi estetici che lo avvicinarono più ad una donna reale. Le tecniche d'esplorazione però rimasero pressocché le stesse. Si dovette aspettare almeno il terzo episodio per iniziare a respirare un po' d'aria fresca. Anche se poi fu proprio il terzo episodio l'ultimo capitolo a cavalcare l'onda del vero successo che Lara si era creata.
Tomb Raider 3 (1998). Mark Willard, scienziato scozzese, raggiunge Lara in India, dove quest'ultima ha appena scoperto un artefatto noto come "La Pietra Infada". Promettendole di aiutarla a cercare le pietre rimanenti, si dirigono in un complesso di isole perduto nell'Oceano Pacifico. Il viaggio continuerà poi in Inghilterra, nella lotta con la donna d'affari Sophia Leigh, nell'Area 51 e in Antartide. Una volta riuniti tutti gli artefatti, Willard li ruberà a Lara, rivelandosi un poco di buono, e utilizzando il loro potere per trasformarsi in un'enorme bestia. Ovviamente, sarà Lara ad avere la meglio nello scontro.
Tornato il sistema di checkpoint a cristalli, dopo il salvataggio libero del secondo episodio, Tomb Raider 3 settò nuovi standard, in termini strettamente di gameplay. Tra le varie novità, la possibilità di accucciarsi per passare in spazi ristretti. Purtroppo, sul livello inventivo, cominciava a subire i primi contraccolpi. Core Design, come ammise poi la software-house stessa, erastanca di lavorare a nuovi episodi di Tomb Raider, ed era già dai tempi del secondo episodio che la fantasia era finita. Le situazioni posticcie in cui Lara cominciava a trovarsi iniziavano a far dubitare critica e pubblico riguardo l'effettiva convenienza di continuare una saga che, forse, non aveva più molto altro da dire. Dal canto suo, Eidos - che deteneva i diritti - non accettava di lasciarsi sfuggire il successo che il franchise le stava procurando senza almeno lottare un minimo. E fu così che, nonostante la scarsa voglia degli sviluppatori, uscì Tomb Raider: The Last Revelation (1999).
Per la prima volta appare una Lara giovane, impegnata nella sua famosa escursione in Cambogia con Werner. Purtroppo, a causa dell'attivazione di una mortale trappola, Werner resta intrappolato nella tomba, con Lara che riesce a salvarsi per il rotto della cuffia. Alla fine del flashback, tornati ai giorni nostri, vediamo come l'archeologa sia alla ricerca della tomba del dio degli inferi Seth, ovviamente nel cuore dell'Egitto. Recuperando l'amuleto d'oro intarsiato nella sua bara, però, Lara si accorge troppo tardi di averlo liberato dalla sua prigionia. Ora, l'unico modo per imprigionarlo nuovamente é recuperare tutti i pezzi dell'armatura di Horus, così da evocare l'aiuto del Dio del Cielo. Lara verrà catapultata quindi da un capo all'altro dell'Egitto, passando per tutti i templi e città famosi, solo per poi ritrovarsi infine a mani vuote, una volta faccia a faccia con il Dio dei Morti. L'armatura viene distrutta, e l'unica opzione dell'avventuriera é di seppellire Seth e Werner (ancora vivo, ma soggiogato dal potere della divinità malvagia) attivando il sistema di auto-distruzione della piramide in cui ha luogo il loro scontro finale.
Durante la fuga dalla tomba, il crollo strutturale fa mancare il pavimento sotto i piedi di Lara, che riesce ad appendersi per pura fortuna, ad un passo dall'uscita. Werner, finalmente rinsavito e tornato indietro per salvarla, offre alla giovane il suo aiuto prima dell'inevitabile. Lara, che dal canto suo non si fidava più del suo mentore, rifiuta la mano e si arrende al suo destino, cadendo nel vuoto e restando seppellita. Werner fugge via dal luogo in via di distruzione ma, prima di lasciarsi l'ex-piramide alle spalle, si gira un'ultima volta per porgere un funereo saluto alla salma della sua allieva, inghiottita per sempre nei meandri del sottosuolo egiziano.