League of Legends

di Roberto Vicario
Lucca Comics and Games non é un semplice festival. In quei quattro giorni oltre a visitare stand, comprare gadget o fumetti, partecipare a proiezioni esclusive e molto altro ancora, c'é anche l'opportunità di dimostrare l'attaccamento che hanno verso un determinato prodotto o personaggio. Momenti che permettono a vere e proprie community di crescere e creare un sodalizio davvero intrigante che proprio in questo tipo di occasioni esplode in maniera fragorosa. Ecco, bazzicando nei pressi dello stand dedicato interamente a League of Legends, l'aria che si respira é proprio quella di far parte di una comunità, di sentirsi parte di qualcosa di più grande, che va al di là del semplice giocare.



Il senso di appartenenza secondo Riot



Parlare di League of Legends vuol dire raccontare di un fenomeno su scala mondiale che Riot - casa sviluppatrice del gioco - sta alimentando grazie a tutta una serie di iniziative che vedono protagonisti i giocatori stessi e non solo gli sviluppatori.

Una scelta bellissima ma non così scontata e semplice da attuare. Esplorando il padiglione di LOL a Lucca questa decisione é comunque pienamente percepibile. I poster che abbelliscono l'esterno della del padiglione sono stati tutti realizzati da persone all'interno della community, così come le tracce musicali che fanno da sottofondo al chiasso della condivisione verbale. La massa di persone presenti allo stand ufficiale dei gadget del gioco (per la prima volta ufficialmente qui in Italia) dimostra inoltre la voglia di possedere qualcosa di quel prodotto per sentirsi ancora di più parte di esso. Giusto per farvi un esempio, i cappelli di Teemo indossati dai ragazzi, vi assicuriamo che era praticamente impossibile contarli. Tutti elementi che dimostrano l'attaccamento ad un prodotto ma anche la predisposizione a fare attivamente parte di qualcosa.

Ma non é solo questo. Esattamente come succede per altri giochi legati alla competizione, ad affascinare ormai sono i team che lottano per conquistare trofei sia locali che mondiali. Proprio nel week end di Lucca é stata giocata la finale italiana di LOL ed é stata mostrata la finale mondiale in streaming sia all'interno del padiglione che all'esterno dove era stato allestito un mega schermo. La quantità di persone presenti solamente per guardare giocare qualcuno era davvero incredibile, con tanto di tifo che non si discostava troppo da quello che si può trovare all'interno dello stadio.



Tutti questi elementi sono stati oggetto di una bellissima intervista che abbiamo realizzato con il community manager per l'Italia di Riot Games. Una chiacchierata che potete trovare all'interno di questo articolo sotto forma di video, e che ci ha confermato quanto l'importanza di dare un ruolo e una parte attiva alla community sia davvero fondamentale per l'azienda. Argomento che abbiamo successivamente ripreso con anche un giocatore di LOL con cui abbiamo approfondito se, e quanto, può essere difficile avvicinarsi ad un gioco con una community già così attiva e ampia.

Insomma, un focus differente su LOL, che vuole dimostrare a tutti gli effetti quanto il riuscire a creare una fan base solida e soprattutto a renderla parte attiva all'interno dell'economia del gioco, può essere un elemento estremamente interessante, innovativo e in grado di far sentire le persone ancora più importanti all'interno del progetto.