Legacy Of Kain Soul Reaver, un mito lungo 25 anni

A 25 anni dalla sua pubblicazione, abbiamo rimesso mano a Legacy Of Kain Soul Reaver, ed è stata una delle scelte migliori che potessimo fare

Legacy Of Kain Soul Reaver un mito lungo 25 anni

Il 2024 è anno di grossi anniversari nel mondo dei videogiochi, soprattutto quando questi appartengono al mondo della prima PlayStation, la quale lungo i suoi 30 anni di vita, ha fatto da palcoscenico per migliaia di giochi.
Alcuni di questi hanno lasciato il segno nell’industria e altri, invece, nonostante un buon riscontro da parte di pubblico e critica, hanno fatto fatica a trovare il proprio posto in un’industria che accelera sempre di più, trovando rifugio nei ricordi di pochi appassionati.

È il caso questo di Legacy of Kain Soul Reaver, titolo sviluppato da Crystal Dynamics e pubblicato da Eidos nel 1999. 

Legacy Of Kain Soul Reaver, un mito lungo 25 anni

Legacy of Kain Soul Reaver è arrivato sugli scaffali 25 anni fa, tuttavia io ci ho messo le mani, quasi per caso, qualche anno dopo. 
Mi trovavo con mio padre in un negozio di videogiochi; chi ha vissuto quegli anni ricorda l’importanza di quei momenti. Già all’epoca i giochi avevano prezzi non proprio accessibili, di conseguenza la scelta del gioco da acquistare avrebbe segnato i pomeriggi videoludici delle prossime settimane.

La scelta di mio padre fu abbastanza veloce. Apocalypse. Uno sparatutto dove nei panni di Bruce Willis affrontiamo i cavalieri dell’Apocalisse. Niente male.
Il mio palato, invece, era stato finemente viziato da Final Fantasy VII, di conseguenza analizzavo ogni singolo dettaglio delle varie custodie, fin quando non mi sono trovato faccia a faccia con Legacy Of Kain Soul Reaver.

Gli occhi spiritati di Raziel, il suo corpo deformato e quello straccio a coprirgli metà faccia hanno fatto il loro porco lavoro su un Domenico di 10 anni.

Il primo impatto

Legacy Of Kain Soul Reaver, un mito lungo 25 anni
Raziel, il protagonista di Legacy Of Kain Soul Reaver

Tornato a casa mi sono trovato davanti a una delle opening più belle che abbia mai visto.
Soul Reaver parte col botto presentando un Kain idolatrato” - parola che mai avevo sentito prima di quel momento - che non è per nulla contento del fatto che il nostro personaggio, Raziel - uno dei suoi figli e luogotenenti - abbia sviluppato delle ali.
Kain decide quindi di distruggere le ali del povero Raziel e di gettarlo nel lago dei morti, dove per interi secoli, dei fuochi gli strappano le carni. 

La sequenza si chiude con Raziel che si risveglia sul fondo del lago risvegliato dal Dio Anziano, con forme e aspetto lovecraftiani, che gli spiega come l’equilibrio del mondo sia compromesso e di come Raziel debba agire divorare le anime dei propri fratelli e di Kain per ripristinare l’ordine a Nosgoth.

La mia onesta reazione è stata di totale confusione.
Cosa stava succedendo? Chi o cosa era Raziel? Ma soprattutto, perché Kain era idolatrato?
La risposta è molto semplice, Legacy Of Kain Soul Reaver è il sequel di Blood Omen: Legacy Of Kain.
Io però avevo 10 anni e non ne avevo idea e avrei giocato a Blood Omen qualche anno più tardi.

Nosgoth, Kain e Blood Omen

Legacy Of Kain Soul Reaver, un mito lungo 25 anni

Soul Reaver è ambientato nella terra di Nosgoth, dove vivono diverse creature e le più potenti, che sono anche in scontro tra loro, sono quella degli umani e dei vampiri.

La prosperità di Nosgoth è stata per millenni legata ai suoi 9 pilastri. Ogni Pilastro rappresenta un elemento: Equilibrio, Morte, Tempo, Mente, Guerra, Stato, Natura, Dimensione ed Energia, e ognuno di essi ha un guardiano, i quali sono protetti da un ordine di monaci guerrieri, i Sarafan.

Durante gli eventi di Blood Omen Kain è un umano che viene trasformato in vampiro e nel suo viaggio di vendetta, fatto di viaggi nel tempo e inganni, uccide tutti i guardiani dei pilastri, salvo poi scoprire che si dall’inizio egli era stato designato come nuovo guardiano dell’equilibrio; di conseguenza il suo destino è di sacrificarsi e far sì che un nuovo ciclo di guardiani potesse nascere e continuare a mantenere la prosperità di Nosgoth.

Kain rigetta l’idea di sacrificare la propria vita in nome di una scelta fatta da qualcuno al di sopra di lui e decide di vivere e riscrivere il proprio destino.
Dà nuova vita alla stirpe dei vampiri con i quali dà il via al suo impero, dando il via alla decadenza di Nosgoth.

1500 anni dopo, Soul Reaver Legacy Of Kain

Legacy Of Kain Soul Reaver, un mito lungo 25 anni

Legacy Of Kain Soul Reaver è ambientato 1500 anni dopo i fatti di Blood Omen.
Kain, che ha destinato Nosgoth alla distruzione, assume il ruolo di antagonista, mentre il ruolo di protagonista passa a Raziel, primo luogotenente di Kain.

Raziel si risveglia 500 anni dopo essere stato gettato nell’abisso e da lì inizia il suo percorso di vendetta e redenzione.
Il Dio Antico gli spiega che nel momento in cui Kain ha trasformato quasi tutti in vampiri, la Ruota del Fato ha smesso di girare dato che le anime dei morti sono bloccate in un limbo da cui non possono uscire.

A Raziel spetta il compito di sconfiggere Kain e i suoi luogotenenti in modo da far ripartire la Ruota del Fato. Inoltre il Dio Antico gli spiega che dato il suo stato di Angelo della Morte, ora Raziel può passare dal mondo dei vivi a quello delle anime ogni qualvolta sia necessario.

Tornato in superficie, Raziel scopre che l’intera Nosgoth è diventata una landa desolata tempestata da cataclismi naturali, a causa dell’equilibrio distrutto da Kain, e dove gli umani hanno definitivamente perso la guerra coi vampiri e sono diventati specie da allevamento.
Altra atroce notizia è che la sua dinastia è stata totalmente eliminata da Kain e i suoi luogotenenti.
Raziel decide quindi di dirigersi verso la terra di Melchiah, suo fratello minore, e scopre che anche gli abitanti di Nosgoth hanno subito una serie di evoluzioni; ad esempio, la dinastia di Melchiah ha subito una involuzione dato che il solo sangue umano non gli basta per la sopravvivenza, ma deve anche ingerire carne umana.

Raziel sconfigge Melchiah e assorbe la sua anima, la quale gli dà anche il potere di oltrepassare le grate di ferro, aprendogli strade prima inaccessibili, tra cui anche i cancelli del Santuario dei Clan dove Raziel incontra Kain.

Legacy Of Kain Soul Reaver, un mito lungo 25 anni

Raziel viene sconfitto da Kain, il quale lo attacca con la “Mietitrice di Anime”, tuttavia la lama si spacca in due parti sotto il ghigno di soddisfazione di Kain.
Stremato, Raziel torna al mondo spettrale dove trova lo spettro della Mietitrice Di Anime, la quale si unisce a lui.

Sconfitto da Kain, Raziel si dirige verso il territorio di suo fratello Zephon, che si è insediato nella Cattedrale Silenziosa, un tempo baluardo della difesa degli umani contro i vampiri. 
Una volta alla cattedrale, Raziel scopre che suo fratello Zephon ha seguito una linea evolutiva simile a quella degli insetti e una volta sconfitto ottiene un potere che gli permette di oltrepassare i Pilastri di Nosgoth e recarsi alla tomba dei Sarafan.

Alla tomba dei Sarafan, Raziel scopre che egli e i suoi fratelli una volta erano comandanti Sarafan, e il loro compito era di difendere i guardiani dei Pilastri dai vampiri.
In questo momento, Raziel comprende di essere stato per secoli una pedina nelle mani di Kain e pieno di odio affronta suo fratello Morlock e si dirige alla volta dell’abbazia sommersa dove incontra suo fratello Rahab.

Anche Rahab cade per mano di Raziel, il quale su indicazione del Dio Antico si reca a nord per affrontare Dumah. Una volta arrivato alla fortezza di Dumah, Raziel scopre che in realtà la progenie del fratello è stata sbaragliata dagli umani .
Sconfitto Dumah, Raziel è indirizzato verso la Caverna dell’Oracolo, una volta appartenente al guardiano del tempo Moebius.

Qui Raziel scopre che tutto il suo percorso è scritto nel destino e una volta entrata nella macchina tessitrice del tempo, che permette di andare sia nel passato che nel futuro, si scontra con Kain.
Durante lo scontro, Kain attiva la macchina e salta in un portale temporale, Raziel lo segue e trova ad accoglierlo, come se fosse un eroe, l’ex guardiano del tempo Moebius.

25 anni e ancora tanto da dire

Legacy Of Kain Soul Reaver, un mito lungo 25 anni

Legacy Of Kain Soul Reaver è un gioco che fa della narrrativa il suo punto forte. L’intera storia è narrata da Raziel e dal Dio Antico e andando avanti nel gioco si possono notare decine di riferimenti a opere letterarie o appartenenti al mondo dell’arte; la più immediata è sicuramente quella a Paradise Lost di John Milton.
A tali ispirazioni si aggiunge poi tutta una serie di materiali appartenenti al mondo del misticismo, partendo dalla scelta del nome di Raziel, che è ispirata all’arcangelo “custode dei segreti” e alla miriade di glifi e iscrizioni che rimandano al periodo egizio.

Questo ampiezza di contenuti è dovuto soprattutto alla presenza di Amy Henning dietro la scrittura del gioco, la quale ha visto in Legacy Of Kain Soul Reaver lo spazio giusto per testare la sua creatività prima di approdare i Naughty Dog e mettere la sua firma su Jak and Daxter e la saga di Uncharted.

Al di là della narrativa, Legacy Of Kain Soul Reaver fa vanto anche di tutta una serie di meccaniche che ancora oggi fanno scuola nel game design.
In primis c’è la meccanica dello switch tra mondo dei vivi e mondo spirituale che oltre a presentarci due mondi disegnati in maniera diversa, con una propria fisica e nemici specifici, è anche un elemento centrale per la riuscita del lato “puzzle” del gioco.

Il lato puzzle si connette poi al raccoglimento dei glifi, i quali rappresentano dei veri e propri poteri aggiuntivi per Raziel. Per raccogliere i glifi, Raziel deve risolvere una serie di enigmi e puzzle, legati quasi sempre al completamento di mosaici o graffiti, che aumentano sensibilmente la longevità del titolo.

Sul piano del gameplay, Legacy Of Kain Soul Reaver mette, forse, per la prima volta i giocatori dinanzi a nemici comuni immortali. Nosgoth è piena zeppa di vampiri e questi, rispettando la tradizione, possono morire solo se impalati o se entrano a contatto con il fuoco, acqua e luce, di conseguenza il solo attaccare i nemici non basta per sconfiggerli.

Ciò spinge il giocatore a guardare al mondo di gioco in modo da scovare dei modi che permettano di porre fine alla vita dei vari nemici. 
Chiaro, tale meccanica viene meno quando Raziel impugna la Soul Reaver, ma questa non è sempre con noi, quindi la ricerca di pali, laghi e falò ci accompagna fino alla fine del gioco.

I nemici sono poi uno dei fiori all’occhiello di Legacy Of Kain Soul Reaver. Come detto in precedenza, i vari fratelli di Raziel evolvono in maniera diversa e ciò fa sì che i nemici che ci troviamo ad affrontare abbiano un’apparenza fisica e delle caratteristiche diverse.
La progenie di Zephon, ad esempio, è simile a dei ragni e può scalare i muri, mentre quella di Rahab ha imparato a vivere nell’acqua ed è quindi non solo immune a questa, ma anche capace di nuotare.

Qualcosa è invecchiato male

Legacy Of Kain Soul Reaver, un mito lungo 25 anni

Legacy Of Kain Soul Reaver è un gioco di 25 anni fa e ciò fa sì che ci sia qualcosa che fa storcere il naso al giocatore moderno.

Per questo articolo ho rispolverato la mia PlayStation 1 e ho giocato a Legacy Of Kain Soul Reaver e la prima cosa che ho notato è come il menù di inizio gioco sia essenzialmente vuoto. Essendo Legacy Of Kain Soul Reaver un sequel di Blood Omen, un titolo con una forte componente narrativa, gli sviluppatori avrebbero potuto aggiungere un recap, magari anche in forma scritta, degli avvenimenti del prequel.

A confondere ancora di più il giocatore è l’assenza della mappa di gioco. Il giocatore è mandato a spasso per Nosgoth con il Dio Antico che gli dice di andare a “nord”, “ovest” e così via; la cosa diventa può diventare frustante quando si gira in cerchio per 1 ora e non si ha idea di dove andare.
A risolvere i problemi scaturiti dall’assenza della mappa, arrivano i vari portali che però presentano solo dei segni e zero testo a cui fare riferimento. 

La ricerca dei portali è anche essenziale in fase di salvataggio e caricamento. Ogni volta che si ricarica il gioco, Raziel parte dal fondo dell’abisso.
Quindi, anche se il gioco è stato salvato prima della boss fight, il giocatore è obbligato a ripercorrere tutti i passi; a meno che non ci sia un portale che permette di raggiungere velocemente i vari posti.

Legacy Of Kain Soul Reaver presenta tanti nemici dalle caratteristiche diverse, tuttavia la tipologia di armi a nostra disposizione non è per nulla varia. A parte la Soul Reaver, Raziel può fare uso solo di lance trovate in giro e qualche torcia; poca roba se pensiamo ai vari modi per ammazzare i vampiri.

Ultima nota dolente sono i tanti contenuti tagliati del gioco. A partire dalle varie ambientazioni create solo per quest secondarie, ma che in realtà avrebbero potuto essere molto di più, passando per le fasi finali del gioco veramente troppo veloci per finire con l’assenza di Turel, ultimo fratello di Kain, dal gioco.

Legacy Of Kain Soul Reaver Remake

Legacy Of Kain Soul Reaver, un mito lungo 25 anni

Giocare a Legacy Of Kain Soul Reaver nel 2024 non può non far nascere il dubbio amletico del perché nessuno abbia fatto un remake.

Legacy Of Kain Soul Reaver è ancora oggi un giocone, eppure vuoi per l’aspetto grafico, vuoi per i comandi un po’ macchinosi, sono in tanti che rischiano di perdersi questa gemma poiché impauriti dall’anno di pubblicazione.

Giocando a Legacy Of Kain Soul Reaver c’era un pensiero fisso nella mia mente: “questo potrebbe essere un ottimo soulslike”.
Nosgoth potrebbe tranquillamente fare competizione a Yharnam e Lies Of P ci ha insegnato che i soulslike non devono essere sempre macchinosi - Anzi l’avvenuta di Pinocchio da anche qualche indicazione su come gestire un braccio un po’ particolare.

Nemici immortali, boss giganti e sanguinari e una narrativa coi fiocchi; tutti i pezzi del puzzle sembrano coincidere. Chiaro, il gioco dovrebbe mettere da parte la parte relativa ai puzzle, che fanno veramente troppo anni 2000, però al contempo si potrebbero andare a raccontare meglio tutta una serie di avvenimenti solamente accennati nel gioco originale.

Embracer Group sembra essere intenzionato a rilanciare la saga, la quale non è mai morta, soprattutto alla luce delle centinaia di migliaia di fan che hanno chiesto a gran voce un remake. 

Altro indizio che qualcosa si sta muovendo, è stata la presenza di una serie di action figures al comicon di San Diego che rimandavano a un remake; la notizia è stata però rigettata da Embracer Group che ha preferito rilasciare notizie sull’imminente graphic novel relativa agli avvenimenti del gioco

Per i fan che purtroppo non hanno una copia del gioco o una console per giocarlo, è arrivata la buona notizia che a Settembre arriverà una collection Evercade con Blood Omen e Soul Reaver.

Chiaro, nulla che possa placare la fame di remake dei fan, i quali possono però rituffarsi tra le lande di Nosgoth e ripercorrere il percorso di redenzione di Raziel.