LIVE ARCADE: Speciale II
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L'offerta Live Arcade per 360 si é fatta davvero consistente, ed ora il pubblico può scegliere tra una libreria titoli assai variegata. Ci sono i nuovi giochi, fatti di buone idee e un bello stile, ci sono i giochi di società (dagli scacchi, alle carte, passando per il biliardo), insomma ci sono tante proposte per soddisfare un po' tutti i palati.
Una buona fetta di questa vetrina é composta da riedizioni di giochi del passato, aggiornati, spolverati e ottimizzati per l'occasione.
Tra questi abbiamo scelto tre titoli, tra i più rappresentativi, per questo speciale.
Si può ben dire che si tratta di giochi che sono passati alla storia, che hanno lasciato un segno nella memoria videoludica di tutti gli appassionati.
Si tratta di Prince Of Persia Classic, Speedball 2: Brutal Deluxe e Track & Field, tre nomi capaci di rievocare ognuno un'infinità di ricordi per chi a quei tempi già spendeva buona parte della paghetta per videogiocare.
Ora si tratta di verificare se hanno mantenuto il loro fascino nel tempo e se la loro riedizione proposta sul Live della 360 é capace di rinverdire la voglia di passarci sopra ancora parte del nostro tempo libero.
Pince Of Persia Classic
Partiamo con il gioco che presenta gli aggiornamenti di maggior rilievo.
Infatti Gameloft, lo sviluppatore, non si é limitato ad una trasposizione in HD del gioco, e ad un mero abbellimento estetico. Non solo ha attualizzato lo stile dal punto di vista visivo, ma ha anche modificato un po' lo schema dei livelli di gioco, ha approfondito i combattimenti e ha reso meno frustrante l'esperienza di gioco, ricalibrandone la difficoltà con qualche aiuto.
Per chi non conosce il titolo originale a cui la serie si ispira sarà difficile percepire la profondità di questi cambiamenti, meglio quindi fare una panoramica sul quel Prince of Persia del 1989.
Anche se i Prince of Persia moderni in tre dimensioni, riprendono a grandi linee i punti cardine del primigenio, ovvero quelle del mix di combattimenti, enigmi e acrobazie spettacolari, in realtà il gioco che forse ne ha rielaborato più similmente le meccaniche, trasponendole in 3D, é il primo Tomb Raider.
Infatti vi si ritrova quel calcolo millimetrico delle distanze, quel contare i passi per effettuare il salto giusto e quella fluidità delle animazioni del protagonista, disposti su uno schema puramente “geometrico” dell'architettura dei livelli.
Il primo gioco sul Principe era sostanzialmente un platform in 2D farcito di azione (tramite i combattimenti) e di piccoli enigmi, necessari a spianarsi la strada aprendo porte, botole e quant'altro.
Uno degli aspetti che lo hanno reso unico, come anticipato poco fa, é l'animazione estremamente fluida del protagonista (ottenuta ai tempi con un sistema denominato rotoscoping), talmente sinuosa da sembrare reale, soprattutto considerati gli standard dell'epoca (si parla di quasi venti anni fa!). Vedere il principe saltare spunzoni che apparivano improvvisamente dal pavimento, aggrapparsi ad una parete e tirarsi su con movimenti così accurati...insomma, talmente stupefacente che molti lo acquistarono anche solo per questo aspetto.
Un'altra particolarità fu quella di aggiungere un limite di tempo, entro il quale bisognava finire la missione. Un particolare che rendeva l'esperienza ancora più febbricitante, come se non bastassero le continue insidie e i trabocchetti da memorizzare ed evitare.
La trama di questo episodio, che ricalca quello originale, é quella classica che vuole la principessa erede al trono rapita e ricattata dal perfido Jaffar. Questi, approfittandosi dell'assenza del regnante partito per la guerra, pretende che la bella lo sposi onde diventare lui stesso il sultano che erediterà il trono.
Per rispondere al ricatto lascia una clessidra di tempo (di un'ora) alla principessa; se ella rifiuterà di sposarlo egli la farà uccidere. Al contempo il malvagio Visir fa catturare il nostro protagonista, così che non possa interferire con i suoi loschi piani. Il nostro protagonista partirà quindi dalle prigioni del palazzo e, fuggendo, avrà un'ora per salvare la sua amata.
La trama é qui descritta da piccole scene gestite con una grafica in 3d, a dir la verità non troppo curata ed eccessivamente spigolosa per i canoni odierni, ma la regia tutto sommato rende la visione d'insieme scorrevole.
L'aspetto più “action” del gioco, rappresentato dai combattimenti, é stato in parte rivisto: si basa sempre sul concetto del giusto tempismo, in cui premere i pulsanti di affondo e parata, ma sono più approfonditi, merito anche di un'intelligenza artificiale dei nemici più particolareggiata.
Il gioco, pur presentando un livello di sfida interessante, non si dimostra certo ostico quanto l'originale. Le vite non sono più contate (tranne che nella modalità “survival”, in cui ne avremo solamente una!!) e non dovremo ricominciare da capo un intero livello ogni volta che moriremo, dato che gli schemi sono stati disseminati di check-point da cui ripartire.
Anche se tutto questo accorcia la longevità del titolo, ne attenua estremamente il livello di frustrazione che, anche considerati gli standard odierni, sarebbe stato quasi inaccettabile.
Il gameplay quindi nel complesso mantiene saldi i vantaggi dell'originale aggiornando la formula di gioco in modo da renderla fruibile e gratificante.
Anche dal punto di vista tecnico si può dire che il riammodernamento sia ben fatto, con le animazioni che, sebbene non stupiscano più come un tempo, sono comunque buone, mentre gli scenari si presentano decisamente più affascinanti, con una scelta cromatica capace, in certe schermate, di creare suggestione.
Le musiche sono evocative e tutto sommato piacevoli; non creano quello spiacevole effetto di ridondanza tipico di questi giochi.
In definitiva l'operazione può dirsi ben riuscita e Prince of Persia si presenta come una delle riedizioni dei classici del passato meglio riuscite, capace di divertire tanto i videogiocatori più giovani quanto quelli che già avevano giocato l'originale nel 1989.
Forse l'unico appunto degno di nota é proprio la mancanza , rispetto alle altre riedizioni nei giochi LIVE Arcade, della possibilità di giocare il titolo nella sua versione originale.
Non pregiudica la qualità di questo prodotto, ma avrebbe soddisfatto anche le nostalgie più radicali.
Voto: 8,5
Una buona fetta di questa vetrina é composta da riedizioni di giochi del passato, aggiornati, spolverati e ottimizzati per l'occasione.
Tra questi abbiamo scelto tre titoli, tra i più rappresentativi, per questo speciale.
Si può ben dire che si tratta di giochi che sono passati alla storia, che hanno lasciato un segno nella memoria videoludica di tutti gli appassionati.
Si tratta di Prince Of Persia Classic, Speedball 2: Brutal Deluxe e Track & Field, tre nomi capaci di rievocare ognuno un'infinità di ricordi per chi a quei tempi già spendeva buona parte della paghetta per videogiocare.
Ora si tratta di verificare se hanno mantenuto il loro fascino nel tempo e se la loro riedizione proposta sul Live della 360 é capace di rinverdire la voglia di passarci sopra ancora parte del nostro tempo libero.
Pince Of Persia Classic
Partiamo con il gioco che presenta gli aggiornamenti di maggior rilievo.
Infatti Gameloft, lo sviluppatore, non si é limitato ad una trasposizione in HD del gioco, e ad un mero abbellimento estetico. Non solo ha attualizzato lo stile dal punto di vista visivo, ma ha anche modificato un po' lo schema dei livelli di gioco, ha approfondito i combattimenti e ha reso meno frustrante l'esperienza di gioco, ricalibrandone la difficoltà con qualche aiuto.
Per chi non conosce il titolo originale a cui la serie si ispira sarà difficile percepire la profondità di questi cambiamenti, meglio quindi fare una panoramica sul quel Prince of Persia del 1989.
Anche se i Prince of Persia moderni in tre dimensioni, riprendono a grandi linee i punti cardine del primigenio, ovvero quelle del mix di combattimenti, enigmi e acrobazie spettacolari, in realtà il gioco che forse ne ha rielaborato più similmente le meccaniche, trasponendole in 3D, é il primo Tomb Raider.
Infatti vi si ritrova quel calcolo millimetrico delle distanze, quel contare i passi per effettuare il salto giusto e quella fluidità delle animazioni del protagonista, disposti su uno schema puramente “geometrico” dell'architettura dei livelli.
Il primo gioco sul Principe era sostanzialmente un platform in 2D farcito di azione (tramite i combattimenti) e di piccoli enigmi, necessari a spianarsi la strada aprendo porte, botole e quant'altro.
Uno degli aspetti che lo hanno reso unico, come anticipato poco fa, é l'animazione estremamente fluida del protagonista (ottenuta ai tempi con un sistema denominato rotoscoping), talmente sinuosa da sembrare reale, soprattutto considerati gli standard dell'epoca (si parla di quasi venti anni fa!). Vedere il principe saltare spunzoni che apparivano improvvisamente dal pavimento, aggrapparsi ad una parete e tirarsi su con movimenti così accurati...insomma, talmente stupefacente che molti lo acquistarono anche solo per questo aspetto.
Un'altra particolarità fu quella di aggiungere un limite di tempo, entro il quale bisognava finire la missione. Un particolare che rendeva l'esperienza ancora più febbricitante, come se non bastassero le continue insidie e i trabocchetti da memorizzare ed evitare.
La trama di questo episodio, che ricalca quello originale, é quella classica che vuole la principessa erede al trono rapita e ricattata dal perfido Jaffar. Questi, approfittandosi dell'assenza del regnante partito per la guerra, pretende che la bella lo sposi onde diventare lui stesso il sultano che erediterà il trono.
Per rispondere al ricatto lascia una clessidra di tempo (di un'ora) alla principessa; se ella rifiuterà di sposarlo egli la farà uccidere. Al contempo il malvagio Visir fa catturare il nostro protagonista, così che non possa interferire con i suoi loschi piani. Il nostro protagonista partirà quindi dalle prigioni del palazzo e, fuggendo, avrà un'ora per salvare la sua amata.
La trama é qui descritta da piccole scene gestite con una grafica in 3d, a dir la verità non troppo curata ed eccessivamente spigolosa per i canoni odierni, ma la regia tutto sommato rende la visione d'insieme scorrevole.
L'aspetto più “action” del gioco, rappresentato dai combattimenti, é stato in parte rivisto: si basa sempre sul concetto del giusto tempismo, in cui premere i pulsanti di affondo e parata, ma sono più approfonditi, merito anche di un'intelligenza artificiale dei nemici più particolareggiata.
Il gioco, pur presentando un livello di sfida interessante, non si dimostra certo ostico quanto l'originale. Le vite non sono più contate (tranne che nella modalità “survival”, in cui ne avremo solamente una!!) e non dovremo ricominciare da capo un intero livello ogni volta che moriremo, dato che gli schemi sono stati disseminati di check-point da cui ripartire.
Anche se tutto questo accorcia la longevità del titolo, ne attenua estremamente il livello di frustrazione che, anche considerati gli standard odierni, sarebbe stato quasi inaccettabile.
Il gameplay quindi nel complesso mantiene saldi i vantaggi dell'originale aggiornando la formula di gioco in modo da renderla fruibile e gratificante.
Anche dal punto di vista tecnico si può dire che il riammodernamento sia ben fatto, con le animazioni che, sebbene non stupiscano più come un tempo, sono comunque buone, mentre gli scenari si presentano decisamente più affascinanti, con una scelta cromatica capace, in certe schermate, di creare suggestione.
Le musiche sono evocative e tutto sommato piacevoli; non creano quello spiacevole effetto di ridondanza tipico di questi giochi.
In definitiva l'operazione può dirsi ben riuscita e Prince of Persia si presenta come una delle riedizioni dei classici del passato meglio riuscite, capace di divertire tanto i videogiocatori più giovani quanto quelli che già avevano giocato l'originale nel 1989.
Forse l'unico appunto degno di nota é proprio la mancanza , rispetto alle altre riedizioni nei giochi LIVE Arcade, della possibilità di giocare il titolo nella sua versione originale.
Non pregiudica la qualità di questo prodotto, ma avrebbe soddisfatto anche le nostalgie più radicali.
Voto: 8,5