LIVE ARCADE: Speciale II
di
Francesco Romagnoli
Track & Field
Prima che arrivasse il Wii, raramente si sentiva parlare di sessioni videoludiche in cui si sudava per l'animosità delle azioni richieste. Ma una categoria di videogiochi in particolare é sempre stata associata ad un'attività motoria particolarmente accentuata, e questa categoria é quella dei giochi dedicati alle olimpiadi.
Track & Field ne é il suo esponente più famoso. Quanti soldi spesi su quelle fantomatiche postazioni in salagiochi, dove si assumevano le pose più astruse per poter massacrare quel povero joystick!
La quintessenza dei videogames olimpionici é stata sempre questa: muovere un joystick il più velocemente possibile a destra e a sinistra, oppure premere due pulsanti alternativamente (come a rappresentare l'alternarsi delle gambe nella corsa) per poi premerne un terzo per esercitare un'eventuale azione.
Niente di più e niente di meno, e così é stato dai tempi di Track & Field sino ai giorni nostri, con titoli più moderni che hanno introdotto qualche lieve sfumatura ma che di base si sono sempre appoggiati a questo schema, reinterpretandolo più e più volte, come se alla base di un videogioco olimpionico debba sempre e comunque esserci lo sforzo fisico dell'utente.
Un'altra caratteristica comune a tutti i videogame olimpici é quella di essere multi-evento, ovvero presentando la possibilità di giocare non un solo sport ma più discipline, che nello specifico qui su Track & Field sono sei, tutte strettamente legate all'atletica.
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Si parte con i semplici 100 metri, esclusivamente incentrati sull'alternanza dei due bottoni di corsa.
Si continua con i tre tentativi del salto in lungo, dove bisogna mantenere alta la velocità per poi azzeccare il momento giusto in cui spiccare il salto e contestualmente indicare l'angolo ottimale (di 45). Viene poi il lancio del giavellotto (praticamente uguale al salto in lungo come meccanica).
Seguono i 110 metri ad ostacoli, il lancio del peso ed infine il salto in alto, rimescolando sempre gli stessi comandi.
Il gioco nella sua semplicità si presenta divertente ed immediato, ma ripetute tutte e sei le discipline 4-5 volte, si comincia a sentire in fretta il senso di ripetitività e per quanto ci si dedichi a migliorare i propri record, non durerà molto a lungo.
Il gioco rimane quindi ancorato alla sua vecchia realtà del gettone fugace in sala giochi, mentre mal si adatta alla realtà quotidiana delle console.
La modalità multyplayer risolleva in parte lo scenario caduco, e in effetti, come ogni gioco sulle olimpiadi, si tratta di un genere che si presta molto ad essere giocato in compagnia ed in competizione con altri utenti. Si può partecipare a partite sino a quattro atleti tramite LIVE, ma ovviamente, tolta la corsa, tutte le altre discipline si svolgono a turno, togliendo quel sale pregiato della competizione in contemporanea.
In quanto a comparto tecnico, il gioco é stato riproposto in maniera essenzialmente identica all'originale, anche se é possibile attivare un piccolo miglioramento grafico, tutto sommato di lieve entità.
Dunque l'operazione nostalgia é riuscita ma solo in parte, dato che il gioco in sé per sé possiede una longevità davvero scarsa, che però può aumentare esponenzialmente nel caso possediate 3 amici particolarmente “atletici” nella vostra lista dei contatti LIVE.
In tal caso i 400 Microsoft Points richiesti per l'acquisto del gioco potrebbero rivelarsi ben spesi... almeno fino a quando quest'estate non comparirà il primo gioco next-gen dedicato alle olimpiadi di Pechino!
Voto: 6,5
Prima che arrivasse il Wii, raramente si sentiva parlare di sessioni videoludiche in cui si sudava per l'animosità delle azioni richieste. Ma una categoria di videogiochi in particolare é sempre stata associata ad un'attività motoria particolarmente accentuata, e questa categoria é quella dei giochi dedicati alle olimpiadi.
Track & Field ne é il suo esponente più famoso. Quanti soldi spesi su quelle fantomatiche postazioni in salagiochi, dove si assumevano le pose più astruse per poter massacrare quel povero joystick!
La quintessenza dei videogames olimpionici é stata sempre questa: muovere un joystick il più velocemente possibile a destra e a sinistra, oppure premere due pulsanti alternativamente (come a rappresentare l'alternarsi delle gambe nella corsa) per poi premerne un terzo per esercitare un'eventuale azione.
Niente di più e niente di meno, e così é stato dai tempi di Track & Field sino ai giorni nostri, con titoli più moderni che hanno introdotto qualche lieve sfumatura ma che di base si sono sempre appoggiati a questo schema, reinterpretandolo più e più volte, come se alla base di un videogioco olimpionico debba sempre e comunque esserci lo sforzo fisico dell'utente.
Un'altra caratteristica comune a tutti i videogame olimpici é quella di essere multi-evento, ovvero presentando la possibilità di giocare non un solo sport ma più discipline, che nello specifico qui su Track & Field sono sei, tutte strettamente legate all'atletica.
Si parte con i semplici 100 metri, esclusivamente incentrati sull'alternanza dei due bottoni di corsa.
Si continua con i tre tentativi del salto in lungo, dove bisogna mantenere alta la velocità per poi azzeccare il momento giusto in cui spiccare il salto e contestualmente indicare l'angolo ottimale (di 45). Viene poi il lancio del giavellotto (praticamente uguale al salto in lungo come meccanica).
Seguono i 110 metri ad ostacoli, il lancio del peso ed infine il salto in alto, rimescolando sempre gli stessi comandi.
Il gioco nella sua semplicità si presenta divertente ed immediato, ma ripetute tutte e sei le discipline 4-5 volte, si comincia a sentire in fretta il senso di ripetitività e per quanto ci si dedichi a migliorare i propri record, non durerà molto a lungo.
Il gioco rimane quindi ancorato alla sua vecchia realtà del gettone fugace in sala giochi, mentre mal si adatta alla realtà quotidiana delle console.
La modalità multyplayer risolleva in parte lo scenario caduco, e in effetti, come ogni gioco sulle olimpiadi, si tratta di un genere che si presta molto ad essere giocato in compagnia ed in competizione con altri utenti. Si può partecipare a partite sino a quattro atleti tramite LIVE, ma ovviamente, tolta la corsa, tutte le altre discipline si svolgono a turno, togliendo quel sale pregiato della competizione in contemporanea.
In quanto a comparto tecnico, il gioco é stato riproposto in maniera essenzialmente identica all'originale, anche se é possibile attivare un piccolo miglioramento grafico, tutto sommato di lieve entità.
Dunque l'operazione nostalgia é riuscita ma solo in parte, dato che il gioco in sé per sé possiede una longevità davvero scarsa, che però può aumentare esponenzialmente nel caso possediate 3 amici particolarmente “atletici” nella vostra lista dei contatti LIVE.
In tal caso i 400 Microsoft Points richiesti per l'acquisto del gioco potrebbero rivelarsi ben spesi... almeno fino a quando quest'estate non comparirà il primo gioco next-gen dedicato alle olimpiadi di Pechino!
Voto: 6,5
LIVE ARCADE: Speciale II
LIVE ARCADE: Speciale II
In questa seconda carrellata su alcuni tra i titoli classici proposti dal marketplace di Xbox Live abbiamo esaminato tre giochi che hanno fatto la storia videoludica. Tutte e tre erano talmente divertenti all'epoca che tuttora sono irresistibili. La scelta di non stravolgerne il gameplay ma di presentarli quasi tali e quali agli originali ha sicuramente giovato, permettendo di soddisfare sia gli utenti più giovani che quelli più nostalgici. Se poi si ha modo di radunare una manciata di amici attorno ai titoli sportivi, il divertimento si moltiplica.
Si tratta comunque di videogame che non dovrebbero mancare nella videoteca di ogni appassionato di questo settore.
Si tratta comunque di videogame che non dovrebbero mancare nella videoteca di ogni appassionato di questo settore.