Minecraft: Education Edition

di Tommaso Alisonno
Cosa piace ai bambini? Semplice: giocare [e non solo a loro]. Cosa NON piace ai bambini? Altrettanto semplice: andare a scuola e studiare [e ancora una volta, non solo a loro]. L'idea di progettare modi per “insegnare divertendo” da parecchi anni riscuote la simpatia e il plauso di tutti, ma all'atto pratico non é sempre facilmente applicabile. Intendiamoci: insegnanti in grado di trasmettere concetti e nozioni attraverso attività ludiche non sono rari, soprattutto nelle scuole primarie, ma quando si tratta di concepire un metodo univoco d'insegnamento ludico le cose si fanno più complesse.

Parlando in termini informatici/videoludici, in passato abbiamo assistito a svariati esperimenti, non tutti effettivamente brillanti; realizzare una video-lezione e farla seguire da una sorta di test interattivo é piuttosto semplice a livello di sviluppo, ma diciamocela tutta: anche piuttosto deludente nel risultato e alla lunga noioso. E ciò che é noioso é quanto di più si allontana dal concetto di “gioco” che invece dovrebbe permeare l'esperienza d'apprendimento.



Una svolta a questo trend potrebbe però giungere dall'accoppiata Microsoft/Mojang, le quali hanno realizzato di avere per le mani uno strumento didattico assolutamente flessibile, vario, dinamico, espandibile e assolutamente stimolante che, guarda caso, é in realtà un vero e proprio videogioco: Minecraft. Dopo una sperimentazione in Early Access iniziata lo scorso Giugno, ecco dunque arrivare sullo Store Minecraft Education Edition, ossia la versione del titolo Mojang specificamente studiata per le attività didattiche.

Il programma si basa naturalmente sul Minecraft standard, e pertanto propone un ambiente sandbox in cui poter virtualmente creare qualsiasi cosa accostando i famosi cubi di vario materiale. Il primo evidente campo d'applicazione é dunque quello della più elementare composizione, sia nella costruzione 3D sia nella pixel-art, ma ovviamente questa é solo la punta dell'iceberg, un po' come mettere di fronte all'alunno un foglio bianco, un matita e un righello.

Grazie all'ausilio di alcuni “professori” virtuali, praticamente dei personaggi del gioco opportunamente programmati, i giovani utenti sono infatti invitati a sperimentare progressivamente nuove tecniche e materiali, così da apprendere più velocemente le basi dell'applicazione. L'app offre inoltre una modalità Classroom che permette al docente di intervenire direttamente dalla propria postazione sugli schermi degli alunni: l'insegnante in questo modo può temporaneamente attivare o disattivare feature e coordinare un lavoro di gruppo.



Non può naturalmente mancare la gestione in remoto del prodotto: così come i PC di una singola classe possono essere connessi e gestiti in locale, il brand permette di interfacciarsi con le altre classi sparse per il mondo, apprezzandone i lavori e collaborando a livello globale; a questo proposito il sistema fornisce anche un orologio che tiene conto dei fusi orari. Non é finita qui: Microsoft e Mojang hanno studiato anche un intero ecosistema di supporto remoto per docenti e alunni sottoforma di appositi Mentors che possono offrire aiuti e consigli: al momento attuale tutto lo staff in questione é di lingua Inglese, ma la presenza in territorio Europeo rende per lo meno il servizio fruibile anche dalle nostre parti.

Abbiamo infine tenuta per ultima una feature che a nostro avviso promette di essere forse la più interessante, ossia la possibilità di scaricare delle vere e proprie “lezioni”: si tratta di piccoli percorsi formativi studiati per introdurre l'alunno a uno specifico argomento e che propongono già alcune attività didattiche da eseguirsi al di fuori del programma. Sono disponibili lezioni di geometria e matematica, ma anche di storia e letteratura: queste ultime prevedono per esempio di raffigurare tramite il software alcuni elementi di un argomento studiato, o viceversa di descrivere a parole proprie qualcosa che é stato realizzato a mattoncini. Le lezioni sono divise per tipologia e fasce d'età e sono accompagnate da un'adeguata descrizione che aiuti il docente nell'introduzione dell'argomento.

Insomma, con una simile flessibilità e un supporto adeguato l'unico limite di questo strumento é la volontà o meno di impiegarlo da parte delle istituzioni: per quanto ovviamente sarebbe utopistico pensare che Minecraft Education Edition possa diventare “la scuola del domani” é certamente confortante pensare che possa per lo meno affiancarsi a sistemi educativi più tradizionali in una scuola d'avanguardia. In questo senso, il prossimo passo é probabilmente la necessità di un supporto multilingua, ma siamo certi che Microsoft ci stia già pensando…