Offerte PlayStation Plus di Febbraio 2014
di
Davide Ottagono
"Il PlayStation Plus vien di notte, con le scarpe tutte rotte". Non siamo simpatici, lo sappiamo, ma ci sembrava doveroso salutare Gennaio e tutte le feste che che ci hanno abbandonato nel migliore dei modi, così da poterci rivolgere al futuro con rinnovata carica vitale. Febbraio é alle porte e, come ogni mese, il servizio di Sony promette di portare con sé numerose ed interessanti novità, molte delle quali gratuite. Nello speciale di oggi ci accingiamo a dare uno sguardo a tutto ciò che verrà e ai prodotti che potrete mettere in download dal 29 Gennaio sia su PS3 che su PSVita. L'aggiornamento di PS4, vi ricordiamo, é invece previsto per il 5 Febbraio.
OUTLAST (PS4)
Dove sono finiti i veri survival horror?! Ancora non si sa o, almeno, molte volte ci siamo trovati di fronte a veri e propri sacrifici videoludici, immolati in nome di un unico dio invocato nell'idioma moderno sotto il nome di Azione. Vedere a questo punto sul mercato offerte pronte a farci cambiare più di un paio di mutande risulta difficile, ma con Outlast abbiamo addirittura dovuto prendere un cambio extra per paura di avventurarci in casa nel buio. Il titolo radica le sue basi in un copione ben delineato, atto a mettere a proprio agio il videogiocatore, trasferendolo in una dimensione di auto-convincimento piuttosto ideale, così da seguire il protagonista (un tale di nome Miles Upshur) in un viaggio investigativo per svelare i segreti dietro all'oscuro manicomio di Mount Massive. Il sig. Upshur ci viene presentato dai ragazzi di Red Barrels come un normalissimo reporter, completamente incapace nelle arti del combattimento, che per sopravvivere dovrà appellarsi a tre dogmi fondamentali: correre, nascondersi .. o morire!
Non serve quindi alcun tutorial particolare per prendere familiarità con il gioco, data inoltre l'inesistente interfaccia che lascia spazio ad una completa immedesimazione del videogiocatore, che dovrà appellarsi solamente ad una videocamera per farsi strada nell'oscurità. Importante sapere che non avrete a disposizione una luce perpetua, ma anzi dovrete fare estrema attenzione a pesare le vostre gite da aspiranti reporter, dosando l'utilizzo della modalità notturna allo stretto indispensabile ed ammiccando lo sguardo attento verso tavoli, scaffali e cassetti per trovare batterie, vitali per non restare nel buio insieme a qualche sconsiderevole nuovo amico.In questo modo il gameplay rievoca piacevolmente le tematiche fondamentali dei survival horror, mettendo nelle mani del giocatore un alter ego “realistico”, incapace di affrontare un nemico forse più forte di lui (o semplicemente più imprevedibile) facendo ricorso al mero istinto di sopravvivenza della preda nei confronti del predatore.
Outlast é un titolo capace di trasportare il giocatore in un piacevole gioco per la vita, ma allo stesso tempo riporta una IA forse troppo macchinosa, con percorsi impostati e facilmente prevedibili, che dopo un po' di abitudine tende ad annoiare. Il consiglio, se ci é permesso, é di giocare il titolo in un'unica trance, così da mantenere vivo lo stato emozionale iniziale, dato che comunque il titolo può essere tranquillamente finito in poco più di sei ore.
Oulast é un titolo piacevole da giocare, forse un pochettino breve e con un'eccessiva presenza di obiettivi tendenti alla ripetitività. Il team canadese é comunque riuscito a creare un buon titolo, riportando in auge una componente survival forse troppo lasciata da parte negli ultimi tempi. Sicuramente un salto é vivamente consigliato! PS. Portatevi un paio di mutande extra...
METRO: LAST LIGHT (PS3)
Tra i tanti titoli che rischiavano di perdersi nei meandri del cimitero videoludico dopo la tragica “dipartita” di THQ, c'era anche Metro: Last Light. Il sequel diretto di Metro 2033, ancora una volta sviluppato da 4A Games, dopo qualche ritardo di troppo, é riuscito a vedere finalmente la luce, grazie anche a Koch Media che ne ha acquisito i diritti di distribuzione.
Ci troviamo in una Mosca post apocalittica devastata da una serie di esplosioni nucleari che oltre a radere al suolo la città, hanno contaminato in maniera irreversibile l'aria, costringendo i pochi superstiti a rifugiarsi nella ramificata metropolitana della capitale russa. Qui é nata una nuova società che, come abbiamo potuto già vedere in Metro 2033, oltre a dover fare quotidianamente i conti con mutanti di diversi tipi e dimensioni e una strana razza aliena battezzata Tetri, sembra non aver abbandonato ideologie politiche tanto estreme quanto folli, nonostante la tragicità della situazione.
A livello di gameplay il titolo si appoggia sulle solide basi del primo capitolo. Ci troveremo ancora una volta davanti ad una giocabilità che chiede al giocatore di focalizzarsi sull'approccio allo scontro, con dinamiche che variano in funzione del terreno di scontro (superficie oppure sottoterra). Nel mondo di Metro, la moneta corrente sono i proiettili, che troveremo sparsi per i cadaveri o nelle diverse casse, cassette o cassettine sparse qua e là nei livelli di gioco. Le munizioni classiche serviranno per ricaricare il nostro arsenale, mentre quelle militari - decisamente più rare - potranno essere usate per comprare munizioni, armi nuove o modifiche per le nostre bocche da fuoco dai mercanti che troveremo nelle stazioni a cui faremo visita.
Metro: Last Light é un titolo che nella sua linearità riesce a colpire grazie ad un comparto visivo di sicuro impatto e una storia appassionante e divertente. Se siete fan della serie, o avete avuto modo di leggere i libri, vi consigliamo di giocarlo, così come lo consigliamo a tutti gli amanti della fantascienza o degli FPS.
BIOSHOCK INFINITE (PS3)
Quando nel non troppo lontano 2007 Irrational Games e 2K lanciarono sul mercato il primo Bioshock, assistemmo ad una vera e propria esaltazione di un prodotto che mossosi in discreta sordina nei mesi precedenti il lancio, era riuscito a stupire critica e pubblico per la sua qualità sia di gioco che artistica. Dopo alcuni anni ecco finalmente approdare alla fine di questa generazione il terzo capitolo della saga, con il nome di Bioshock: Infinite.
Costa del Maine, 1912. Un uomo, Booker DeWitt (ex agente della Pinkerton) deve saldare un debito che può valergli la vita. Un compito apparentemente banale: riportare a casa una ragazza di nome Elizabeth. Da questo punto di partenza molto semplice, si dirama una storia che come già ampiamente anticipato dai filmati nei mesi scorsi, ci porterà a visitare una città tra le nuvole di nome Columbia.Questa città che galleggia tra i cieli grazie a dei palloni aerostatici e leggi di fisica quantistica, oltre che simbolo (inizialmente) della grossa potenza emergente dello stato nord americano, si é rivelato un vero e proprio microcosmo di ideali estremi, poteri corrotti e disillusione dell'umanità.
Se sotto l'aspetto narrativo la verve di un tempo sembra scorrere nuovamente nelle vene degli sviluppatori, lo stesso non si può dire del sistema di gioco che a parte un paio di novità di cui vi parleremo a breve offre, un gameplay troppo simile a quello del primo episodio datato 2007. Trattandosi di un FPS atipico, avremo ancora una volta la possibilità di utilizzare delle armi da fuoco sulla mano destra e dei poteri particolari chiamati Vigor(molto simili sia per concetto che per utilità a plasmidi di Bioshock) su quella sinistra. Booker sarà in grado di alternare due armi da fuoco ad una serie di poteri speciali.
Bioshock: Infinite, nonostante le sue imperfezioni, offre sia un contesto narrativo che una qualità artistica e visiva di assoluto livello e spessore. Un titolo complesso ma allo stesso tempo completo e soddisfacente. Forse si poteva osare qualcosa di più, sopratutto nelle fasi di shooting, ma ciò che rimane di questa esperienza é una città che, proprio come fece Rapture diversi anni fa, vi sedurrà fino a farsi amare totalmente. Un'esperienza che nessun giocatore deve lasciarsi sfuggire. Riportate la ragazza e pagate il vostro debito, non ve ne pentirete.
DYNASTY WARRIOR NEXT (PSVITA)
Cavallo di battaglia di Tecmo Koei, anche Dynasty Warriors é presente sin dal lancio su PlayStation Vita, forte del recente successo ottenuto coi capitoli 7 e 7XL su console casalinga. Con una saga così prolifica, troppe volte accusata di ripetitività, il problema é sempre quello di cercare di introdurre qualcosa di nuovo, o comunque reinterpretare i lavori passati in modo da renderli in qualche modo ancora appetibili: in questo senso il team Omega Force ha deciso di ibridare il sistema di gioco prendendo elementi da vari capitoli, sia della serie numerata sia dagli spin-off, e integrando al tutto i comandi touch della nuova console.
Il sistema di gioco si basa essenzialmente sull'uso di un tasto per l'attacco veloce, uno per l'attacco potente, l'attacco Switch (una mossa “di collegamento” utile per concatenare le combo tra loro) il salto, la parata e il “Musou”, ossia la mossa speciale eseguibile dopo aver riempito un'apposita barra. Già nell'ambito Musou troviamo una novità: il giocatore può infatti decidere, anziché limitarsi a premere il tasto canonico, di toccare i lati del touchscreen ed entrare così in modalità “Speed Musou”: a quel punto sarà possibile ottenere effetti devastanti su una più vasta area o in modo prolungato agendo sui controllo di movimento e touch di PS Vita, a seconda del personaggio.
La mappa di gioco é organizzata secondo il concetto di “basi”, ciascuna delle quali difesa da un numero di soldati che si rigenera continuamente: per conquistare una base, e ottenerne quindi i relativi benefici, sarà necessario abbattere i soldati e gli ufficiali in modo da far calare fino a 0 l'indicatore di difesa, il quale però come s'é detto tende a risalire col tempo e ottiene dei picchi se generali o eroi intervengono in difesa. Cosa molto importante, é possibile conquistare una base (tranne l'accampamento centrale) con un singolo colpo tramite la tecnica Assalto; alcune sinergie tra le basi, inoltre, ne rendono l'impossibile la conquista se prima non si espugnano altre postazioni.
Dynasty Warriors Next ha due lacune: il Multiplayer Online e la traduzione capillare. Per il resto si comporta in maniera estremamente dignitosa nel panorama dei titoli Omega Force, offrendo un'esperienza di gioco al pari delle versioni casalinghe con in più la varietà offerta da un'ottima implementazione dei controlli touch e l'introduzione dei minigiochi. Un vero Must-have per gli amanti del genere e qualcosa da provare per i neofiti.
MODNATION RACER: ROAD TRIP (PSVITA)
Il brand Modnation Racers é nato per portare il concept di LittleBigPlanet in un contesto di corse di kart arcade: l'idea di “crea, condividi, gioca” propria del titolo MediaMolecule si sposava infatti in maniera eccellente con il genere, dando a tutti la possibilità di realizzare i propri circuiti su cui poi gareggiare con gli amici. Dopo un convincente capostipite su PS3 e un meno luccicante lavoro su PSP, Modnation Racers é presente al lancio su PS Vita.
Il gioco condivide in pieno il sistema visto nei precedenti capitoli, con anche qualche piccola miglioria. Il sistema di controllo prevede acceleratore e freno, il tasto per la “sgommata”, il turbo e lo scudo, questi ultimi due che consumano un indicatore da riempire compiendo evoluzioni, stando in scia agli avversari o, più comunemente, “sgommando” come poc'anzi menzionato. Lungo il tracciato saranno disseminati i vari item che potranno essere raccolti e utilizzati in gara - parliamo di armi da scaricare sui nemici, mine da posizionare dietro di noi, o di propulsori per ottenere vantaggi notevoli - o alla peggio tramutati ancora una volta in scorta per l'indicatore turbo.
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Potrete personalizzare i vostri Mod (=personaggi) sfruttando una gran quantità di skin, di componenti per il viso, di capi d'abbigliamento e di sticker: il gioco si avvale in questa sede dei comandi Touch di PS Vita, la cui efficacia é garantita sia nel selezionare e trascinare le varie parti sul corpo, sia nel riposizionarle, ruotarle, ingrandirle e così via. Altrettanto flessibile l'editor dei veicoli, il quale esattamente come quello dei Mod é puramente estetico e vi consente di pilotare tanto un'automobile dall'aspetto classico, quanto una scatola di cartone, un aeroplano, un laboratorio chimico e chi più ne ha più ne metta.Ancora più interessante l'editor di circuiti, studiato per permettere a chiunque di realizzare in pochi tocchi una gara totalmente nuova.
Quello che seriamente manca in Road Trip é il Multiplayer Online: potrete affrontare un amico esclusivamente in connessione ad-hoc, mentre il supporto in rete sarà mirato esclusivamente alla condivisione delle creazioni. Palliativi: nient'altro che palliativi. La verità é che una volta terminata la campagna in singolo ed aver ottenuto tutti i contenuti, il gioco avrà ben poco da dire, e che dopo aver scaricato o realizzato una manciata di circuiti, é destinato all'oblio. Modnation Racers su Vita non é un gioco propriamente “brutto”, ma é innegabile che sia decisamente incompleto. La modalità carriera c'é tutta, con tutte le sfide secondarie capaci di divertire il giocatore singolo un congruo numero di ore, ma l'abolizione della “storiella” di contorno le toglie parecchia personalità. L'editor dei percorsi funziona egregiamente, così come il tool di condivisione, ma la mancanza del multiplayer online é decisamente limitante. Divertente, ma senza pretese.
OUTLAST (PS4)
Dove sono finiti i veri survival horror?! Ancora non si sa o, almeno, molte volte ci siamo trovati di fronte a veri e propri sacrifici videoludici, immolati in nome di un unico dio invocato nell'idioma moderno sotto il nome di Azione. Vedere a questo punto sul mercato offerte pronte a farci cambiare più di un paio di mutande risulta difficile, ma con Outlast abbiamo addirittura dovuto prendere un cambio extra per paura di avventurarci in casa nel buio. Il titolo radica le sue basi in un copione ben delineato, atto a mettere a proprio agio il videogiocatore, trasferendolo in una dimensione di auto-convincimento piuttosto ideale, così da seguire il protagonista (un tale di nome Miles Upshur) in un viaggio investigativo per svelare i segreti dietro all'oscuro manicomio di Mount Massive. Il sig. Upshur ci viene presentato dai ragazzi di Red Barrels come un normalissimo reporter, completamente incapace nelle arti del combattimento, che per sopravvivere dovrà appellarsi a tre dogmi fondamentali: correre, nascondersi .. o morire!
Non serve quindi alcun tutorial particolare per prendere familiarità con il gioco, data inoltre l'inesistente interfaccia che lascia spazio ad una completa immedesimazione del videogiocatore, che dovrà appellarsi solamente ad una videocamera per farsi strada nell'oscurità. Importante sapere che non avrete a disposizione una luce perpetua, ma anzi dovrete fare estrema attenzione a pesare le vostre gite da aspiranti reporter, dosando l'utilizzo della modalità notturna allo stretto indispensabile ed ammiccando lo sguardo attento verso tavoli, scaffali e cassetti per trovare batterie, vitali per non restare nel buio insieme a qualche sconsiderevole nuovo amico.In questo modo il gameplay rievoca piacevolmente le tematiche fondamentali dei survival horror, mettendo nelle mani del giocatore un alter ego “realistico”, incapace di affrontare un nemico forse più forte di lui (o semplicemente più imprevedibile) facendo ricorso al mero istinto di sopravvivenza della preda nei confronti del predatore.
Outlast é un titolo capace di trasportare il giocatore in un piacevole gioco per la vita, ma allo stesso tempo riporta una IA forse troppo macchinosa, con percorsi impostati e facilmente prevedibili, che dopo un po' di abitudine tende ad annoiare. Il consiglio, se ci é permesso, é di giocare il titolo in un'unica trance, così da mantenere vivo lo stato emozionale iniziale, dato che comunque il titolo può essere tranquillamente finito in poco più di sei ore.
Oulast é un titolo piacevole da giocare, forse un pochettino breve e con un'eccessiva presenza di obiettivi tendenti alla ripetitività. Il team canadese é comunque riuscito a creare un buon titolo, riportando in auge una componente survival forse troppo lasciata da parte negli ultimi tempi. Sicuramente un salto é vivamente consigliato! PS. Portatevi un paio di mutande extra...
METRO: LAST LIGHT (PS3)
Tra i tanti titoli che rischiavano di perdersi nei meandri del cimitero videoludico dopo la tragica “dipartita” di THQ, c'era anche Metro: Last Light. Il sequel diretto di Metro 2033, ancora una volta sviluppato da 4A Games, dopo qualche ritardo di troppo, é riuscito a vedere finalmente la luce, grazie anche a Koch Media che ne ha acquisito i diritti di distribuzione.
Ci troviamo in una Mosca post apocalittica devastata da una serie di esplosioni nucleari che oltre a radere al suolo la città, hanno contaminato in maniera irreversibile l'aria, costringendo i pochi superstiti a rifugiarsi nella ramificata metropolitana della capitale russa. Qui é nata una nuova società che, come abbiamo potuto già vedere in Metro 2033, oltre a dover fare quotidianamente i conti con mutanti di diversi tipi e dimensioni e una strana razza aliena battezzata Tetri, sembra non aver abbandonato ideologie politiche tanto estreme quanto folli, nonostante la tragicità della situazione.
A livello di gameplay il titolo si appoggia sulle solide basi del primo capitolo. Ci troveremo ancora una volta davanti ad una giocabilità che chiede al giocatore di focalizzarsi sull'approccio allo scontro, con dinamiche che variano in funzione del terreno di scontro (superficie oppure sottoterra). Nel mondo di Metro, la moneta corrente sono i proiettili, che troveremo sparsi per i cadaveri o nelle diverse casse, cassette o cassettine sparse qua e là nei livelli di gioco. Le munizioni classiche serviranno per ricaricare il nostro arsenale, mentre quelle militari - decisamente più rare - potranno essere usate per comprare munizioni, armi nuove o modifiche per le nostre bocche da fuoco dai mercanti che troveremo nelle stazioni a cui faremo visita.
Metro: Last Light é un titolo che nella sua linearità riesce a colpire grazie ad un comparto visivo di sicuro impatto e una storia appassionante e divertente. Se siete fan della serie, o avete avuto modo di leggere i libri, vi consigliamo di giocarlo, così come lo consigliamo a tutti gli amanti della fantascienza o degli FPS.
BIOSHOCK INFINITE (PS3)
Quando nel non troppo lontano 2007 Irrational Games e 2K lanciarono sul mercato il primo Bioshock, assistemmo ad una vera e propria esaltazione di un prodotto che mossosi in discreta sordina nei mesi precedenti il lancio, era riuscito a stupire critica e pubblico per la sua qualità sia di gioco che artistica. Dopo alcuni anni ecco finalmente approdare alla fine di questa generazione il terzo capitolo della saga, con il nome di Bioshock: Infinite.
Costa del Maine, 1912. Un uomo, Booker DeWitt (ex agente della Pinkerton) deve saldare un debito che può valergli la vita. Un compito apparentemente banale: riportare a casa una ragazza di nome Elizabeth. Da questo punto di partenza molto semplice, si dirama una storia che come già ampiamente anticipato dai filmati nei mesi scorsi, ci porterà a visitare una città tra le nuvole di nome Columbia.Questa città che galleggia tra i cieli grazie a dei palloni aerostatici e leggi di fisica quantistica, oltre che simbolo (inizialmente) della grossa potenza emergente dello stato nord americano, si é rivelato un vero e proprio microcosmo di ideali estremi, poteri corrotti e disillusione dell'umanità.
Se sotto l'aspetto narrativo la verve di un tempo sembra scorrere nuovamente nelle vene degli sviluppatori, lo stesso non si può dire del sistema di gioco che a parte un paio di novità di cui vi parleremo a breve offre, un gameplay troppo simile a quello del primo episodio datato 2007. Trattandosi di un FPS atipico, avremo ancora una volta la possibilità di utilizzare delle armi da fuoco sulla mano destra e dei poteri particolari chiamati Vigor(molto simili sia per concetto che per utilità a plasmidi di Bioshock) su quella sinistra. Booker sarà in grado di alternare due armi da fuoco ad una serie di poteri speciali.
Bioshock: Infinite, nonostante le sue imperfezioni, offre sia un contesto narrativo che una qualità artistica e visiva di assoluto livello e spessore. Un titolo complesso ma allo stesso tempo completo e soddisfacente. Forse si poteva osare qualcosa di più, sopratutto nelle fasi di shooting, ma ciò che rimane di questa esperienza é una città che, proprio come fece Rapture diversi anni fa, vi sedurrà fino a farsi amare totalmente. Un'esperienza che nessun giocatore deve lasciarsi sfuggire. Riportate la ragazza e pagate il vostro debito, non ve ne pentirete.
DYNASTY WARRIOR NEXT (PSVITA)
Cavallo di battaglia di Tecmo Koei, anche Dynasty Warriors é presente sin dal lancio su PlayStation Vita, forte del recente successo ottenuto coi capitoli 7 e 7XL su console casalinga. Con una saga così prolifica, troppe volte accusata di ripetitività, il problema é sempre quello di cercare di introdurre qualcosa di nuovo, o comunque reinterpretare i lavori passati in modo da renderli in qualche modo ancora appetibili: in questo senso il team Omega Force ha deciso di ibridare il sistema di gioco prendendo elementi da vari capitoli, sia della serie numerata sia dagli spin-off, e integrando al tutto i comandi touch della nuova console.
Il sistema di gioco si basa essenzialmente sull'uso di un tasto per l'attacco veloce, uno per l'attacco potente, l'attacco Switch (una mossa “di collegamento” utile per concatenare le combo tra loro) il salto, la parata e il “Musou”, ossia la mossa speciale eseguibile dopo aver riempito un'apposita barra. Già nell'ambito Musou troviamo una novità: il giocatore può infatti decidere, anziché limitarsi a premere il tasto canonico, di toccare i lati del touchscreen ed entrare così in modalità “Speed Musou”: a quel punto sarà possibile ottenere effetti devastanti su una più vasta area o in modo prolungato agendo sui controllo di movimento e touch di PS Vita, a seconda del personaggio.
La mappa di gioco é organizzata secondo il concetto di “basi”, ciascuna delle quali difesa da un numero di soldati che si rigenera continuamente: per conquistare una base, e ottenerne quindi i relativi benefici, sarà necessario abbattere i soldati e gli ufficiali in modo da far calare fino a 0 l'indicatore di difesa, il quale però come s'é detto tende a risalire col tempo e ottiene dei picchi se generali o eroi intervengono in difesa. Cosa molto importante, é possibile conquistare una base (tranne l'accampamento centrale) con un singolo colpo tramite la tecnica Assalto; alcune sinergie tra le basi, inoltre, ne rendono l'impossibile la conquista se prima non si espugnano altre postazioni.
Dynasty Warriors Next ha due lacune: il Multiplayer Online e la traduzione capillare. Per il resto si comporta in maniera estremamente dignitosa nel panorama dei titoli Omega Force, offrendo un'esperienza di gioco al pari delle versioni casalinghe con in più la varietà offerta da un'ottima implementazione dei controlli touch e l'introduzione dei minigiochi. Un vero Must-have per gli amanti del genere e qualcosa da provare per i neofiti.
MODNATION RACER: ROAD TRIP (PSVITA)
Il brand Modnation Racers é nato per portare il concept di LittleBigPlanet in un contesto di corse di kart arcade: l'idea di “crea, condividi, gioca” propria del titolo MediaMolecule si sposava infatti in maniera eccellente con il genere, dando a tutti la possibilità di realizzare i propri circuiti su cui poi gareggiare con gli amici. Dopo un convincente capostipite su PS3 e un meno luccicante lavoro su PSP, Modnation Racers é presente al lancio su PS Vita.
Il gioco condivide in pieno il sistema visto nei precedenti capitoli, con anche qualche piccola miglioria. Il sistema di controllo prevede acceleratore e freno, il tasto per la “sgommata”, il turbo e lo scudo, questi ultimi due che consumano un indicatore da riempire compiendo evoluzioni, stando in scia agli avversari o, più comunemente, “sgommando” come poc'anzi menzionato. Lungo il tracciato saranno disseminati i vari item che potranno essere raccolti e utilizzati in gara - parliamo di armi da scaricare sui nemici, mine da posizionare dietro di noi, o di propulsori per ottenere vantaggi notevoli - o alla peggio tramutati ancora una volta in scorta per l'indicatore turbo.
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Potrete personalizzare i vostri Mod (=personaggi) sfruttando una gran quantità di skin, di componenti per il viso, di capi d'abbigliamento e di sticker: il gioco si avvale in questa sede dei comandi Touch di PS Vita, la cui efficacia é garantita sia nel selezionare e trascinare le varie parti sul corpo, sia nel riposizionarle, ruotarle, ingrandirle e così via. Altrettanto flessibile l'editor dei veicoli, il quale esattamente come quello dei Mod é puramente estetico e vi consente di pilotare tanto un'automobile dall'aspetto classico, quanto una scatola di cartone, un aeroplano, un laboratorio chimico e chi più ne ha più ne metta.Ancora più interessante l'editor di circuiti, studiato per permettere a chiunque di realizzare in pochi tocchi una gara totalmente nuova.
Quello che seriamente manca in Road Trip é il Multiplayer Online: potrete affrontare un amico esclusivamente in connessione ad-hoc, mentre il supporto in rete sarà mirato esclusivamente alla condivisione delle creazioni. Palliativi: nient'altro che palliativi. La verità é che una volta terminata la campagna in singolo ed aver ottenuto tutti i contenuti, il gioco avrà ben poco da dire, e che dopo aver scaricato o realizzato una manciata di circuiti, é destinato all'oblio. Modnation Racers su Vita non é un gioco propriamente “brutto”, ma é innegabile che sia decisamente incompleto. La modalità carriera c'é tutta, con tutte le sfide secondarie capaci di divertire il giocatore singolo un congruo numero di ore, ma l'abolizione della “storiella” di contorno le toglie parecchia personalità. L'editor dei percorsi funziona egregiamente, così come il tool di condivisione, ma la mancanza del multiplayer online é decisamente limitante. Divertente, ma senza pretese.
Offerte PlayStation Plus di Febbraio 2014
Che altro aggiungere che non sia stato già detto? Ancora una volta, il PSPlus di Sony si conferma essere un servizio imprescindibile per il videogiocatore nudo e crudo. Si paga poco e si giocherà davvero tanto, questo Febbraio. Noi, al posto vostro, non sapremmo nemmeno da dove iniziare. Il nuovo anno inizia col botto, sulle tre piattaforme giapponesi, con una lista davvero eccezionale di piccoli e grandi capolavori, nessuno escluso.