Offerte PlayStation Plus di Giugno 2013

di Tommaso Alisonno
Ico fu all'epoca uno sfoggio di potenza grafica grazie alle sue immense ambientazioni e alle sue tinte che andavano dalle lucentezze delle mura del castello alle cupe oscurità delle grotte sottostanti, passando per le ombreggiate sale interne. Dal punto di vista del gameplay, il fatto di gestire un protagonista semi-immortale in un contesto di puzzle-platform in cui bisogna difendere fino alla fine una comprimaria indifesa non era esattamente una novità; l'atmosfera fiabesca fa però sì che i giocatori vadano oltre la “bellissima patina” esteriore e assorbano in toto le emozioni offerte dal contesto. Decisamente differente SotC: un gioco costruito intorno allo scontro con 16 giganteschi Boss da affrontare principalmente con l'intuito e l'ingegno, dato che i percorsi per arrampicarsi sui loro corpi titanici e raggiungere i punti deboli sono spesso astrusi. Ma SotC é anche un gioco di esplorazione e di viaggio, mettendo a disposizione del giocatore un fedele destriero per esplorarle in lungo e in largo il suo mondo fiabesco.

Per quanto riguarda il gameplay é necessario immergersi nella filosofia dell'epoca: in Ico, per esempio, capita sovente che la gestione delle telecamere non metta il personaggio in posizione ottimale per compiere i salti. Certo é snervante quando il ragazzo precipita da una torre perché non é andato “dove avremmo voluto”, ma cosa é meglio quando l'alternativa sono i moderni salti pre-calcolati? Per non parlare degli scontri Boss di SotC, praticamente il fulcro dell'esperienza di gioco: al giorno d'oggi sarebbero certamente meno estenuanti ma probabilmente sarebbero per buona parte sostituiti da QTE. In conclusione, questa riedizione dei due capolavori PS2 di Fumito Ueda riesce a riportare sui moderni schermi in HD e in 3D il fascino artistico dei lavori originali, offrendo una sfida alternativa al panorama moderno e regalando un buon numero di ore di fiaba e di sogno, prima ancora che di divertimento, ai giocatori di ieri, di oggi e probabilmente di domani.


DEMON'S SOULS

stato uno dei titoli più attesi e contemporaneamente uno dei più discussi: gioco per veri giocatori e pietra miliare dei GDR, o ammasso di scelte di gameplaying opinabili? Il gioco sembrava destinato a non arrivare neppure in Europa, poi c'é stato il boom delle vendite, compreso l'e-shipping intercontinentale, a dimostrazione che esistono, e sono parecchi, giocatori più coraggiosi (o tracotanti) di quanto non si pensasse - ma andiamo con ordine. Siamo al cospetto di un Action-RPG dalla visuale in terza persona di ambientazione prettamente fantasy, infarcita di evidenti influenze gotiche. La vicenda si svolge nel regno di Boletaria, circondato da una coltre di nubi oscure generate da un'entità parte divina e parte demoniaca nota come “l'Antico”.


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La morte é una presenza oppressiva in Demon's Souls, e se ne fa la spiacevole scoperta proprio alla fine del Tutorial: il gioco ha infatti una duplice natura in cui un giocatore in gamba riuscirà a recuperare un corpo fisico (il ché non succederà prima di aver avuto ragione del primo boss, ma in seguito si sbloccheranno altri sistemi), ma ogni volta che sarà sconfitto - e non saranno poche - si troverà a continuare a giocare in forma di spirito e con la barra della vita dimezzata. Soprattutto, scordatevi di poter “ricaricare la partita”: come in un MMORPG, Demon's Souls non permette dietrofront, l'unico salvataggio possibile é quello automatico, e ogni volta che si entra in un livello, anche dopo una resurrezione, i mostri saranno tornati al loro posto per tartassarvi.

Il concept é che “chi muore paga”, ed in un gioco che non perdona nulla, può essere molto pesante: il vedere sfumare ore di gioco solamente perché non ci é entrata una parata o perché un mostro assurdo é sbucato dal nulla é semplicemente castrante, e si traduce nell'obbligo di rinunciare ai premi faticosamente accumulati o dover rischiare nuovamente la vita per recuperarli. Bisogna re-imparare a impostare una strategia, bisogna ricordarsi dell'atavico istinto alla prudenza e dimenticarsi le corse a testa bassa in mezzo ai gruppi di nemici o l'ossessivo button-smashing. Quando smetterete di incavolarvi per ogni morte e prenderete questi episodi come una lezione per migliorarvi, allora e solo allora entrerete nella vera ottica di Demon's Souls: forse non tecnicamente splendido, certamente fin troppo severo, ma bello, molto bello.


Titoli già presenti in offerta:

CATHERINE

Vincent Brooks, 32 anni, fidanzato da cinque anni con Katherine McBride, si limita a vivere alla giornata e passare le serate al bar con gli amici di sempre. La sua vita verrà però stravolta con la conoscenza di una ragazza giovane e sensuale di nome Catherine: notte dopo notte Vincent comincia a sognare di dover scalare una muraglia interminabile composta da blocchi mobili, e chi cade nel sogno, muore anche nella vita reale. Catherine rientra nella categoria dei Puzzle-Game: il gioco consiste nel superare i livelli successivi del mondo dell'Incubo, cercando di raggiungere la vetta di una muraglia costruendo un percorso tramite gli appositi blocchi mobili.


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La risoluzione del puzzle dei blocchi non costituirà l'unico ostacolo alla scalata di Vincent: il protagonista dovrà affrontare il fattore “tempo”, dato che man mano che questo scorre i piani più bassi della muraglia sprofonderanno nel nulla; in secondo luogo man mano che si prosegue nella vicenda si avrà a che fare con blocchi fragili, blocchi-trappola da cui fuoriescono lame, blocchi più pesanti da spostare, blocchi di ghiaccio su cui si scivola e altri ancora. Infine, il gioco ci metterà al cospetto di alcuni nemici, siano essi gli altri occupanti del mondo dei sogni - rappresentati sottoforma di montoni - o enormi demoni che incarnano le sue paure e le sue ansie.

Ma il gioco non si limita ai sogni di Vincent: una volta giunto all'agognato risveglio, il protagonista dovrà rapportarsi col resto del mondo, soprattutto con le due ragazze (Katherine e Catherine) e con gli amici del Bar. Il protagonista potrà parlare con gli altri avventori, e nei dialoghi emergeranno di tanto in tanto delle domande a cui dare risposte di carattere morale che influenzeranno alcuni elementi di gioco, tra cui il finale. Catherine é un gioco talmente atipico che per la sua originalità, per la genialità intrinseca del sistema e per la perfetta coesione tre Puzzle game e risvolti di trama emerge decisamente dalla massa dei titoli in commercio. Il fatto che poi tocchi tematiche “scottanti” come il sesso, la fedeltà, la paternità, fino alla vita e la morte, lo rende anche non privo di spessore - ma non aspettatevi un gioco erotico!